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Autore: _Camelia    02/07/2014    3 recensioni
-Non dire stupidaggini Ash-
Lo ammonii. Sapevo che aveva una ragazza, ma davvero mi risultava impossibile non flirtare un po’ con lui. Impossibilissimo.
Mi mise una mano sul fianco, attirandomi a se sorridendo quasi imbarazzato
-Sai è tutta sera che mi chiedo una cosa.-
Chinai il capo, curiosa di sapere cosa si stesse chiedendo dall’inizio della serata. Probabilmente che taglia di reggiseno portassi, o cose simili, che mi avrebbero fatto vedere quanto coglione fosse quel ragazzo.
Sorrise, passando a fatica una mano fra i capelli bagnati
-Chissà com’è baciarla? Davvero, hai baciato Calum, Michael, persino Luke che è sempre schivo. Me no. Mi è dispiaciuto…-
-------------------------------------------------------
Questa è la mia prima FF sui 5sos. Spero possa piacere. Love you all
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ashton's pov.

Era passato quasi un mese, da quando avevo rotto con Melanie. Continuava a chiamarmi, insistentemente, tanto che mi ero trovato costretto a bloccarla ovunque: sul telefono, su ogni social possibile e immaginabile, ovunque.
Assillante, davvero, eppure io pensavo di esser stato abbastanza chiaro con lei, insomma non ne volevo più sapere nulla, sapevo che un’amicizia non sarebbe stata possibile, conoscevo abbastanza sia lei che me per dirlo con certezza. Purtroppo avevo avuto modo di vedere come, in passato, la nostra amicizia non fosse antro che un fondamento per una flirtata spassionata. Insomma, nulla che volesse sul serio essere amicizia, che cosa triste.
Per quanto riguardasse Iris, io e lei non stavamo assieme. Beh, non ufficialmente per lo meno.
Insomma, uscivamo praticamente tutte le sere, ogni qual volta avessimo attimi liberi più o meno; mi piaceva tenerla per mano: aveva delle manine piccoline, sempre ben curate e costantemente fredde, mi piaceva scaldarle anche quando non faceva più di tanto freddo, o fresco insomma.
Lei studiava, per la maggior parte del tempo, ma dovevo ammettere che era, di certo, meno stressata da quando si era trasferita qua a Sidney; forse perché ora aveva fatto conoscenza con altra gente, o perché si svagava. No, sapevo bene il perché, io ero un ragazzo d’oro, davvero. Beh, forse un po’ troppo modesto, ma dai chi mai avrebbe potuto dire il contrario!?
Presi il telefono dal comodino, leggendo il messaggio da parte di Luke. Quel pomeriggio avremmo registrato un video da postare su Youtube, cosa che accadeva da un bel po’ a dire il vero: erano stati quelli a farci conoscere un po’ di più, li a Sidney. Beh, assieme a tutte le serate organizzate in locali, nei quali suonavamo dal vivo. Per ora, comunque, erano per lo più cover quelle che suonavamo, erano pochi i nostri testi. Pochi ma buoni.
Presi una canotta nera dal cassetto e la infilai, senza preoccuparmi troppo se cambiarmi o meno i pantaloni, contando che sarei stato seduto a suonare la batteria in ogni caso.
Il telefono prese a suonare, una chiamata in arrivo, lo presi e risposi sorridendo, leggendo il nome sul display.
-Hei piccola!-
Sapevo che le piaceva essere chiamata così, nonostante non fossimo ufficialmente assieme e arrossisse ogni qualvolta; mi piaceva chiamarla così, di rimando, perché era effettivamente piccolina nonostante avessimo la stessa età. Questa cosa mi faceva impazzire, la sua altezza mi procurava sempre una scusa valida per prenderla in braccio e coccolarmela un po’, era dannatamente tenera.
-Ciao Ash! Claude si sente talmente male che mi ha detto di chiamarti, per avvisarti che non verrà a Michael oggi per le riprese. Mi spiace dovrete ricorrere alla solita telecamera scadente!-
Si mise a ridere divertita. In quell’ultimo mese, aveva ripetuto a Luke fino allo sfinimento quanto pessima fosse la sua videocamera. Che poteva pretendere?! Non avevamo così tanti soldi da spendere in certe attrezzature…non che non ne avessimo, ma preferivamo comprarci nuovi strumenti musicali. Inoltre mamma Liz aveva iniziato a non sganciar più nemmeno una sterlina a Luke, credendo che facendo così avrebbe ripreso la scuola invece che “perder tempo inutilmente con la musica”. Ah, menomale che io avevo gia concluso i miei studi, o mi sarei trovato nella medesima situazione.
-Sei la solita simpaticona!-
Le risposi, in tono ironico, e farla ridere dall’altro lato del telefono; sorrisi a mia volta. Non avevo mai invitato una ragazza alle prove della band, ne tantomeno a una registrazione…eppure, mi andava di chiederglielo. Luke aveva spesso invitato ragazze, così come Calum e talvolta Michael; farci vedere mentre suonavamo, aiutava a rimorchiare in certe situazioni. Insomma, non che volessi rimorchiarla, pensavo di aver gia fatto centro con lei, di piacerle piuttosto tanto, più o meno come lei piaceva a me insomma.
-Senti ti va…hum…di venire anche tu? Puoi portare la tua telecamera e sostituire Claude. Non che ti stia chiedendo di venire come sostituta, voglio che tu venga a vederci suonare, ecco…-
Si schiarì la gola, me la immaginai ad attorcigliarsi i capelli attorno all’indice, sfogliare le pagine del libro che stava studiando e guardare l’orario. Poi, probabilmente, avrebbe sorriso, si sarebbe morsa il labbro come faceva sempre quando voleva una cosa, alla fine avrebbe deciso se accettare o meno.
Speravo accettasse, in ogni caso, sul serio.
Passai la mano sul braccio, tirando impercettibilmente il muscolo come a voler controllare che fosse ancora li. Ero stato in palestra, quella mattina, anche se suonando la batteria non ne avevo davvero bisogno: battere in continuazione con le bacchette, mi aveva fatto sviluppare piuttosto bene le braccia. Dovevo comunque mantenere il fisico che m’ero fatto, o sarei diventato un ciccione, contando quello che mangiavo assieme ai ragazzi.
-Hem, se non disturbo vengo volentieri. Mi piace vedervi suonare, poi Calum dice che sono la sua fan numero uno, devo pur farlo felice e andarlo a spiare durante le prove, no?!-
Risi divertito dalla cosa, Calum era sul serio convinto che Iris fosse sua grande fan, forse lo era davvero ma sapevamo tutti che fossi io il suo preferito. Insomma, lei baciava me, non gli altri tre.
-Non disturbi mai, non pensarlo nemmeno sciocchina! Passo a prenderti fra dieci minuti!-
La sentii prender fiato pronta a protestare ma, più velocemente di lei, le dissi che non ammettevo repliche e sarei arrivato a casa sua per quell’ora.
Mi guardai ancora allo specchio, annuendo convinto, per poi uscire di casa e salire in macchina, guidando con calma verso casa di Iris e Claude.
Scesi dall’auto, una volta parcheggiato, per poi suonare al citofono; sentii Claude urlare di entrare, che la porta era aperta e quindi, entrai senza farmi troppe domande. Salii le scale e, ormai senza chiedermi dove andare conoscendo la strada, mi fermai davanti alla camera di Iris. Bussai leggermente, trovando la porta aperta decidendo quindi di entrare e salutare la ragazza.
La trovai girata di schiena, intenta ad allacciarsi una camicetta trasparente, a fantasia floreale; praticamente era ancora in biancheria intima, il che mi dava da pensare che non si era affatto preparata una volta riattaccato al telefono. Si girò di scatto, lasciando il bottone che stava tenendo in mano, pensando fossi il fratello; arrossì di colpo vedendo che, invece, ero entrato io in camera.
-Ashton!-
Si chiuse la camicetta, tenendola stretta fra le mani, e mi guardò male cercando di non far vedere quanto fosse arrossita. Mi schiarii la voce, sentendo la mia gola secca come il deserto Australiano in piena estate: poteva esser tanto bella, anche con in dosso solo una camicetta e un completo intimo bianco!?
Dio, era così sexy che mi sarebbe venuta voglia di saltarle addosso li, adesso, senza aspettare nulla o pensare a nulla.
Passai  la mano fra i capelli, sorridendo, per poi avvicinarmi a lei, metterle una mano sui fianchi e attirarla a me per posarle le labbra sulle sue.
Le morsi il labbro, facendola sussultare appena e, senza aspettare troppo, feci incontrare la mia lingua con la sua, attirandola ancora più a me stringendo la presa dietro la nuca.
Le sue mani si posarono sulle mie spalle, la sentii alzarsi sulle punte dei piedi per baciarmi con più facilità; il suo respiro accelerò appena, mentre la sua posa si andò a rilassare, si strinse a me aderendo perfettamente al mio corpo.
Le sue curve morbide si schiacciarono contro il mio petto duro, facendo galoppare la mia fantasia più del necessario. Le posai le mani sui glutei, scendendo poi sulla coscia scoperta per farla sollevare e farle allacciare le gambe attorno ai miei fianchi. Senza interrompere il bacio la lasciai cadere sul letto, stendendomi accanto a lei.
Se qualcuno non mi avesse fermato ora, sapevo per certo sarei arrivato in assoluto ritardo alle prove con i ragazzi; certo, forse Luke si sarebbe arrabbiato, ma sia io che Iris avremmo tolto parecchia tensione sessuale dal nostro rapporto. Era chiaro quanto fosse forte la voglia, sia per me che per lei, quindi perché non fare quello che entrambi volevamo fare? Semplice, era presto e, comunque, ancora non c’era stata l’occasione giusta.
Le passai la mano sul busto, seguendo la linea dei suoi fianchi e risalendo fino al seno; spinsi appena le dita sotto la coppetta del reggiseno, sollevando il tessuto chiaro per infilare la mano e stringere la presa sulla sua pelle calda, sembrava stesse andando a fuoco, così come me.
La sentii gemere appena quando strinsi la presa; le sue labbra si staccarono appena dalle mie, la sentii premere sul mio petto con le mani e poi, senza che me ne rendessi veramente conto, si mise sopra di me, facendomi sfilare la maglia per poi restare li, ferma, a osservarmi sorridente.
Si abbassò, lasciandomi una scia di baci dal petto all’ombelico e viceversa; si fermò poi sul collo, succhiando concentrata non notando nemmeno che le stessi sfiorando ogni parte del corpo scoperta; le strinsi ancora le mani sui glutei, lasciando la testa stesa sul materasso mentre lei continuava a succhiare e mordere il collo, facendomi sospirare. Pensavo quella sarebbe stata la volta buna.
Probabilmente, invece, quella era solo la volta buona per uccidere Claude.
Lo sentimmo entrare in camera, per poi fare versi schifati
-Ragazzi! Cazzo prendetevi una stanza vostra!-
Iris si alzò, decisamente arrabbiata con il fratello e imbarazzata dalla situazione; si allacciò la camicetta con fare frettoloso, rossa in viso
-Questa E’ camera mia! Esci, vattene!-
Il fratello scoppiò a ridere, alzando i pollici verso di me come a volersi congratulare, mi scappò da ridere ma mi trattenni, spaventato all’idea che Iris mi vedesse
-Grande amico! Fate un sacco di sesso, così le togli un po’ di acidità!-
Lo fulminò con lo sguardo, girandosi poi verso di me che, distogliendo lo sguardo, mi schiarii la voce imbarazzato, riprendendo la mia canotta per poi infilarmela ancora.
Cacciò fuori il fratello, prese un bel respiro e si calmò, ancora rossa in viso
-Hum…scusa. Finisco, finisco di vestirmi…-
Si voltò imbarazzata aprendo l’anta dell’armadio, per poi infilarsi un paio di jeans chiari. Mi schiarii la voce, la abbracciai da dietro e le lasciai un bacio sul collo
-E’ una fortuna che sia entrato tuo fratello, perché sennò adesso saresti senza questi- dissi toccandole i jeans –senza questa- le sfiorai la camicetta –ma soprattutto senza questo e queste!-
Con una mano salii sotto la camicetta spostando appena l’orlo del reggiseno, sfiorandole appena un capezzolo; con la mano sinistra strinsi l’orlo delle mutandine, facendolo scontrare appena con la sua pelle tirandolo. La sentii sospirare, chiuse gli occhi e appoggiò la testa sulla mia spalla, schiudendo appena le labbra.
-Dobbiamo andare!-
Ridacchiai appena, sfiorandole le labbra con le mie per poi allontanarmi e aprire la porta chiusa; mi sistemai i pantaloni, che stringevano appena sulla patta, e la osservai sorridendo. Aveva le guance arrossate, il labbro era stretto fra i denti e gli occhi appannati dal desiderio. Dio, la volevo.
Mi schiarii la voce passando la mano fra i capelli, guardandola raggiungermi
-Non andiamo!-
Mi sussurrò appena all’orecchio, passandomi le mani attorno al collo per poi appoggiare di nuovo le labbra dove, pensavo, ora stava un segno rosso e ben evidente. Le passai le mani sui fianchi, tentato di accettare, ma poi scossi il capo e risistemai la sua camicetta
-Ci uccideranno Luke e gli altri. E poi tuo fratello ora è qua fuori ad ascoltare. Dio ti salterei addosso un sacco, ma mi immaginavo una cosa molto più…intima e romantica!-
La sentii sorridere con le labbra ancora contro la mia pelle poi, prendendomi la mano, si staccò da me e scese le scale guidandomi verso la porta d’uscita. Prese la borsa, aprì la porta e poi mi aspettò accanto all’auto, urlando al fratello che  sarebbe tornata in serata.
Il viaggio fu breve e silenzioso, insomma meno di venti minuti per arrivare a casa di Michael, nessuno dei due disse nulla: lei sorrideva, si arricciava una ciocca di capelli attorno al dito e poi, come se nulla fosse, giocherellava distrattamene con le mie dita, ferme sul cambio della marcia.
Arrivati, aprii la portiera e la feci scendere inchinandomi appena; scoppiò a ridere coprendosi la bocca con la mano, arrossendo appena, per poi darmi un pugno sulla spalla e dirmi di smetterla di fare il pagliaccio; andò lei a suonare, io restai a osservarla imbambolato, come un cretino, fermo alla macchina.


Iris’s pov.

Andai a suonare alla porta e, stranamente constatando che fossimo a casa sua, mi venne ad aprire Michael. Aveva ancora i capelli verdi, fatto strano, ma solo perché stava cercando di convincermi a fargli una tinta color blu notte. Mi rifiutavo di dargli una mano a diventare pelato, sul serio.
Alzò lo sguardo da terra, dove si trovava una pallina di colore verde acido, come i suoi capelli; mi sorrise e vidi i suoi occhi brillare, adoravo quel ragazzo era un piccolo panda e, come non mai, adoravo i suoi caldi abbracci. Mi stritolò fra le sue braccia, sollevandomi da terra e lasciandomi li, con i piedi penzoloni e intrappolata fra le sue braccia. Ash, dietro di noi, si schiarì la voce facendo notare la sua presenza ma, in ogni caso, Micky, se ne fregò altamente e mi tenne stretta a se
-Hei Ash! Sei in ritardo! Ma che hai al collo?!-
Chiese, allungando una mano per toccare il punto nel quale, poco prima, avevo lasciato un grosso e evidente succhiotto ad Ash. Arrossii, agitandomi ancora in braccio a Michael che mi lasciò andare a terra
-Eeeh Iris! Piccola furbetta!-
Mi sventolò l’indice sotto al naso allora, infastidita, cinsi le braccia al petto e puntai il piede a terra
-Magari non sono stata io, no!?-
Alzai  un sopracciglio e aspettai una sua risposta. Scosse la testa e scoppiò a ridere, prendendo Ash per le spalle per poi trascinarselo in sala prove. Li aspettai li, sulla porta, poi lo sentii urlare dalla stanza un
-Seguimi piccola vampiretta!-
Alzai gli occhi al cielo, seguii le voci e i rumori e, senza troppi sforzi, trovai la stanza.
Era abbastanza grande, con le pareti insonorizzate e piene di strumenti; al centro stavano quattro sedie, nell’angolo a destra stava la batteria di Ash, sulla sinistra stavano le due chitarre elettriche di Michael e Luke. Era una bella stanza, tutto sommato; di fronte alla batteria stava un piccolo divano, che rimasi ad osservare.
Presi il cavalletto, lo aprii misurando l’altezza giusta per le riprese e decisi di lasciarlo tutto alto, contando che sennò Luke sarebbe stato tagliato fuori dall’inquadratura.
Misi la macchina al suo posto, la aprii e impostai la luce in modo tale da non dare un brutto effetto, troppo plastico o giallastro insomma.
Ero talmente concentrata che nemmeno mi accorsi che i ragazzi stavano fissando e prendendo per il naso Ash; continuavano a puntargli il dito sul succhiotto, a picchiargli le mani sulle spalle e congratularsi per la probabile scopata, dimenticandosi forse che fossi li anche io. Certo, non era detto che fossi stata per forza io, non stavamo assieme, però l’interesse reciproco era piuttosto palese non solo a noi, ma a tutti in generale.
Mi schiarii la voce, attirando su di me la loro attenzione
-Ah, hai fatto sesso?-
Chiesi, innocentemente giocherellando con l’orlo della camicetta che, poco prima, era decisamente troppo aperta e lasciava a Ash una perfetta visuale di quello che, ora, si intravedeva appena. Sorrisi ammiccante, alzando lo sguardo fissandolo negli occhi per poi farlo arrossire; adoravo metterlo in imbarazzo, queste erano le piccole vittorie giornaliere. Alzò le spalle, decidendo di stare al mio gioco forse
-Beh piccola, non abbiamo avuto tempo sai, siamo stati interrotti…io e lei-
Mi morsi il labbro, tentando di trattenere un sorriso e svelare a tutti il nostro piccolo momento di intimità.
Lo vidi ammiccare appena, una volta che tutti furono girati di spalle intenti a prendere i loro strumenti; scossi la testa sorridendo, lasciandomi cadere sul divanetto pronta a registrare.
Dovevo dire che, comunque, più tempo fu perso per fermare il video per gli attacchi sbagliati, per le stupidate dette da Calum, per le facce eccessivamente serie di Luke, per le battute pessime di Ash riguardo i batteristi.
Alla fine, riuscimmo a registrare quel piccolissimo video di tre minuti, nel quale loro cantavano una canzone degli One Direction. Erano ancora tutti eccitati, presi bene perché una loro amica era li a vederli suonare, quindi mi inchiodarono al divano e mi chiesero di ascoltare un loro pezzo.
Ash diede il tempo, poi presero a suonare e cantare; la canzone era bella, mi piaceva davvero, sia il ritmo che le parole. Mi fecero sorridere, nonostante ripetessero solo quella che pensai fosse la prima storfa

That's what I like about you
You hold me tight
Tell me I'm the only one
Wanna come over tonight?

Yeah
Keep on whispering in my ear
Tell me all the things that I wanna hear
'Cause it's true, that's what I like about you


Applaudii, una volta che finirono di suonare, sotto mia richiesta contando che avevan gia ripetuto tre volte le stesse parole
-Non abbiamo finito il testo. A dire il vero non l’ha finito Ash perché la sta dedica….-
La mano di Ash andò a coprire la bocca di Calum, stringendolo contro il suo petto per non farlo sfuggire. Il suo viso era rosso, non mi guardava anzi, cercava di cambiare discorso facendomi solo ridere più forte.
Non che non mi facesse piacere, anzi mi piaceva da impazzire l’idea che mi avesse dedicato una canzone; mi alzai, tolsi la mano di Ash dalla bocca di Cal e lasciai al Kiwi un bacio sulla guancia, facendolo schioccare deciso il riccio mi fissò male, forse geloso forse no, e io gli risposi con una linguaccia.
Calum mi prese in braccio, stringendomi le braccia muscolose attorno alla vita, appoggiando poi il mento sulla mia spalla
-Ah ah! Lei si che mi vuole bene!-
Mi lasciò a sua volta un bacio sulla guancia, facendo alzare ad Ash gli occhi verso il cielo. Allungai una mano e presi la sua, grande il doppio, stringendola appena fra le mia e giocherellando con le sue dita. Sorrise appena, passandosi le mani fra i capelli, prima che Calum mi sollevasse e mi portasse fuori dalla stanza per lasciarmi cadere sul divano della sala di Michael.
Lo osservai confusa, per poi trovarmi in mano un controller della Ps4, mi stava sfidando per l’ennesima volta a un torneo a quattro a Fifa, contando che ad Ash non piaceva per nulla giocare a quel gioco, io ero la loro salvezza in mancanza di Claude.
Ash ci raggiunse poco dopo, ridendo divertito assieme a Luke che stava raccontando chissà quale esperienza con ragazze a caso. Non erano i classici “puttanieri”, certo, però si divertivano contando che erano giovani e conosciuti. Insomma, erano anche parecchio belli, facevano bene a divertirsi, moderatamente certo.
Ash si lasciò cadere accanto a me, per poi prendermi in braccio e fare spazio anche a Luke e Michael; questo, però, rimase dietro di me continuando a tartassarmi per quella dannatissima tinta.
Alle tante, stufa delle sue continue moine, mi alzai regalando la vittoria a Calum; tesi la mano verso il ragazzo dagli occhi trasparenti che, sorridente, mi lasciò la scatola della tinta in mano e corse in cucina, preparandosi seduto in cucina, con una salvietta attorno alle spalle e la testa piegata nel lavandino. Su madre, in caso avessimo sporcato qualcosa, sarebbe venuta a cercarci uno a uno a casa nostra per ucciderci a suon di Viacal.
Lessi le istruzioni più volte, per esser sicura di aver interpretato bene, poi mi preparai per fargli una bella tinta
-Se resti pelato, cazzi tuoi!-
Lo minacciai, prima di iniziare a stendere il colore dalla radice del capello, su tutta la testa; non durò molto e avanzò tanta di quella tinta che mi trovai a dovergliela spalmare a frotte sulla testa, dove la impaccai picchiettando le mani
-Ok ora aspettiamo venti minuti! Nel mentre…avete fatto sesso tu e Ash?!-
Mi andò di traverso l’acqua che stavo bevendo, che sputai direttamente sulla maglia di Michael facendogli alzare un sopracciglio. Mi schiarii la voce, cercando di restare sul vago, ma non si poteva pensar di scappare dalle sue domande, da quegli occhioni grandi che chiedevano la verità e da quel labbretto tremolante che non ammetteva assolutamente repliche.
Alzai lo sguardo, fissando il soffitto bianco, decorato solo attorno al lampadario
-Belle decorazioni…-
Cercai di cambiare discorso, non volevo dire di esser stata rifiutata; certo, mio fratello ascoltava dall’altra stanza e non l’avremmo passata bene ma, insomma, tutti e due eraamo un fuoco unico perché non continuare allora?!
-Daaai Iris!-
Mi si avvicinò, con quel puzzo di tinta e quella salvietta che sembrava un mantello da supereroe; mi puntò il dito sotto al mento, stringendolo fra pollice e indice e costringendomi a guardarlo, per poi scrutare attentamente nei miei occhi
-Hum, vi hanno interrotti eh! Quella è frustrazione sessuale! Oh, piccina!-
Mi scimmiottò facendo il labbruccio triste. Lo misi al suo posto lasciandogli uno spintone sulla maglia ancora bagnata
-No! Smettila idiota, Claude era nella stanza accanto e abbiamo deciso di non dare spettacolo!-
Annuì convinto, sospirando poi
-Tuo fratello è una rottura, doveva scegliere oggi per ammalarsi insomma! Un po’ di sesso ti servirebbe sei una tale acido…-
Non riuscì a finire la frase che io, per vendetta, gli mollai un pugno sul braccio cercando di darlo più forte che potessi
-Stronzo non lo dire! Non siamo più amici, basta!-
Finsi di asciugarmi una lacrima, allontanandomi da lui per uscire dalla cucina e andare a rifugiarmi dagli altri ragazzi; saltai in braccio a Calum che, stupito, non perse tempo e prese a coccolarmi. Michael corse in sala, puntandomi addosso il dito con fare accusatorio
-Sei pessima, traditrice!-
Scoppiai a ridere divertita dalla cosa, stendendomi sul divano schiacciando tutti e tre i ragazzi seduti. Con il viso finii sulle gambe di Ash, mi girai e appoggiai la testa sulle sue ginocchia, osservandolo e chiedendo silenziosamente coccole. Alzò un sopracciglio, incerto, per poi mettere le dita fra i capelli e intrecciarli fra di loro, per poi sollevare ciocche a caso, lisciarle, attorcigliarle attorno al dito e rilasciarle cadere; sorrisi divertita, chiudendo gli occhi, per poi sentire una minacciosa puzza di tinta. Realizzai troppo tardi cosa volesse fare Michael: mi spalmò parte della tinta rosa su una delle ciocche che Ash teneva fra le dita, ridendo come un dannato mentre io cercavo di sollevarmi, inutilmente contando che altri due ragazzi mi tenevano ferma.
Smisi di agitarmi, rassegnata all’idea che avrei avuto una ciocca rosa di li a pochi minuti; li fissai tutti, uno per uno, imbronciata, per poi fermarmi su Ash che sorrideva innocentemente
-Non credere di potertela cavare così!  Brutto!-
Mi lasciarono alzare, per aiutare Michael a togliere la tinta e sistemare tutte le linee di rosa che gli avevo fatto colare in viso; gentilmente, dopo lo scherzo fattomi, mi aiutò a lavarmi a mia volta i capelli a testa in giu nella sua vasca, sotto l’occhio attento di Ash che si offrì, assieme a Luke, di asciugarmi i capelli. Contando che Luke era quello col quale avevo legato in modo più strano, accettai al sua proposta e mi sedetti sulle gambe di Ash che, invece, si mise a coccolarmi e lasciarmi piccoli bacetti sul mento
-Si, ma non piccionate, schifosetti!-
Ci puntò addosso il phon e lo accese, gettando un getto d’aria calda sul viso di Ash che si allotnanò da me; scoppiai a ridere e chinai il capo per far si che Luke potesse asciugare meglio i capelli, senza troppi impicci. Alle tante, dopo avermi quasi scottata con il becco del phono più di due volte; alle tante, Ash si alzò e andò in cucina lasciandoci li da soli.
-Allora Luke! Raccontami qualcosa…come va con le ragazze?-
Si schiarì la voce, passandosi la mano fra i capelli per poi guardarsi attorno
-Sai…mi piace una. A te piacciono i ragazzi più piccoli, avevi detto?-
Alzai un sopracciglio osservandolo confusa, stava cercando di approcciarsi a me, o cosa?!
Annuii, passando le mani sulle braccia
-Si, ma attualmente sono interessata a uno della mia età, i gusti si possono modificare sai!-
Annuì, continuando a muovere i capelli con la mano libera, per aiutarli ad asciugarsi prima
-Lei esce sempre con quelli più grandi forse…potresti…insomma! Potresti elencarle i vantaggi di stare con quelli più piccoli?-
Scoppiai a ridere, mi metteva una dannata tenerezza quel ragazzo, ma non poteva dire sul serio
-Beh potrei! Elencami i pro!-
Gli chiesi. Sapevo cosa ci fosse di positivo a stare con uno più piccolo: lui era più fresco e basta. Probabilmente aveva avuto meno esperienze di uno della mia età, secondo un’astrusa credenza, e i più piccoli erano ancora in un certo senso infantili, quindi forse più innocenti.
Si schiarì la voce a disagio, non sapendo che dire
-Puoi presentarmela se vuoi! Non ti assicuro nulla, contando che ho un pessimo carattere, ma posso provarci sai. Per un amico si fa di tutto!-
Tossì appena, arrossendo visibilmente; lo guardavo dallo specchio, mentre lui cercava di nascondere il viso chissà dove
-Ecco la conosci gia lei…-
Ci pensai su. Che ragazze conoscevo li? A parte Skye nessuna ma non pensavo che….oh, certo! Mi ricordavo gli sguardi tra i due, ma non pensavo ci fosse del tenero
-Tu sei innamorato di Ska-
Mi tappò la bocca facendomi segno di stare zitta, forse non voleva Ash lo sapesse
-Shh! Non dirlo a Ash! Nemmeno a lei, ma cerca di…non so, capire se le posso interessare! Prima che io rovini l’amicizia provandoci come se non ci fosse un domani!-
Passai la mao fra i capelli, ora asciutti, e annuii alzandomi. Sistemai il phon da dove poco prima l’aveva preso Michael, mi girai e lasciai un bacio sulla guancia di Luke
-Tranquillo Luke, acqua in bocca, promesso! E ora andiamo dagli altri, volevo proporvi una pizza a casa mia, per passare del tempo anche con Claude!-
Lo presi per mano e scesi in cucina, per poi andare in braccio a Ash e proporre la pizza. Ovviamente furono tutti d’accordo, anche perché il pc di Michael avrebbe finito di caricare il video solo a tarda sera, non avrebbero resistito aspettando che si caricasse, dovevano svagarsi. Magari, dissero, questa volta avrebbero fatto in modo che io e Ash restassimo fermi nella nostra intimità.
Che stupidi, davvero volevano farci finire a letto assieme, pensavano fossi acida a causa degli esami.
Amici così avrei potuto trovarmeli solo in Australia.

Note autore

Heeello! Eccomi con il 12 capitolo! -8 alla fine, perchè ho deciso di fermarmi a venti capitoli, per questa storia, e passare poi aaaaaa....chissà chi dei tre!
Comunque. Ho comprato il l'album dei ragazzi e aaaa boh lo amo, la mia preferita è la track 6, la amo tipo troppo!
E Amnesia finirà in una delle mie FF, probabilmente in quella centrata su Michael.
Settimana prossima, lunedì mattino, parto per Budapes e torno giovedì sera! Pertanto, mi spiace, non riuscirò in nessun modo a aggiornare entro mercoledì prossimo! Mi spiace, chiedo venia, troverò il modo di farmi perdonare lo giuro giuringiurello! Magari aggiornanro due volte nel giro di una settimana, perchè questa volta mi sforzerò in tutti i modi di postare il capitolo 13 entro domenica.
Fatevi sentire, mi raccomando, lasciate una recensione! Fatemi anche sapere se l'idea delle FF a serie vi piace o meno, perchè in caso, sono ancora in tempo a inserire le vite degli altri tre in questa e chiudere tutto qua!
eguitemi on Twitter, in caso vogliate tartassarmi di domande potete assolutamente! Sissi! Pensavo anche di fare un account Ask, che ne dite si no non so??
Alla prossima, Camelia <3
   
 
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