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Autore: ConteDalCapelloPazzo    02/07/2014    2 recensioni
Una breve storia che narra di un allenatore che giunge all'Antico Chateau durante una brutta tempesta.
Un Maggiordomo gli chiede aiuto per salvare la sua signorina e lui non può far altro che aiutare.
Sarà il prequel di una storia che scriverò
Genere: Avventura, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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La pioggia continuava  a cadere forte. Dannazione al giorno in cui aveva deciso di partire per un nuovo viaggio quando il meteo prevedeva burrasca.

Tanto non ci azzeccano mai si diceva, ecco lui aveva beccato l’unica predizione decente.

Si avvicinò a una grande villa, apparentemente abbandonata e spinse il portone.

-          C’è nessuno? Posso entrare?-

Non ricevette nessuna risposta e le ragnatele ovunque davano la conferma all'idea dell’abbandono della magione. Ormai era tardi, estraette una coperta dal suo zaino e si coprì per evitare di essere assiderato.

-          Tutto bene?- il giovane annuì. –Sto bene,sto bene. Anche se fa freddino- - capita ogni tanto quando sei sotto una tempesta. Ti consiglio di toglierti la giacca- l’altro sorrise e ascoltò il consiglio dell’amico.

 

 

***

-          sta bene?-

Aprì gli occhi di scatto trovandosi davanti un uomo anziano, un maggiordomo a giudicare dall'aspetto.

-          Ah! Mi scusi!- si alzò in piedi di scatto – ho visto al villa abbandonata e credevo che non ci fosse nessuno!-

L’uomo sorrise da sotto i suoi baffi. – non c’è problema, sarà affamato. Venga, le offro da mangiare-

Seguì l’anziano maggiordomo fino in camera da pranzo e lì consumarono una colazione.

-          Lei è un allenatore di Pokémon?- chiese curioso.

-          Si.  Vengo da una cittadina sperduta tra le montagne di nome Burrascia- affermò pulendosi il volto.

L’uomo cominciò a piangere. Non sapendo il motivo il giovane si avvicinò. Forse aveva detto qualcosa di sbagliato senza volerlo?

-          Mi può aiutare? La supplico!-

Non poté negare l’aiuto a un uomo in lacrime, soprattutto a uno che era stato così gentile con lui.

Il vecchio si asciugò le lacrime e cominciò a salire una lunga scalinata verso il piano superiore con in mano un candelabro. Per qualche ragione più salivano più l’oscurità aumentava.

-          Ha paura? – domandò. Il giovane fece cenno di no – sono abituato al buio,non si preoccupi- l’anziano maggiordomo sorrise mesto – conosce la storia dell’Antico Chateau?-

Anche stavolta disse di no, ma era curioso di conoscerla. Soprattutto se riguardava le tenebre che si diffondevano… l’uomo stava per iniziare quando delle strane ombre presero il piede del giovane.

Si stava divincolando mentre il maggiordomo cercava di aiutarlo a liberarsi, inutilmente.

Con un po’ di rabbia tirò fuori dalla cintura una Pokéball e la lanciò velocemente.

-          Absol! Urlorabbia!-

La voce del Pokémon catastrofe si diffuse allontanando quelle ombre da loro. Allontanate quelle strane creature Absol si avvicinò all'allenatore e cominciò a ringhiare verso il maggiordomo.

Le ombre non lo avevano nemmeno toccato e questo lo rendeva sospetto agli occhi del lupo bianco.

Ma il giovane stavolta rassicurò il compagno facendolo tornare nella sfera.

-          Davvero si fida di me, signor Allenatore?- l’allenatore fece segno di no – io mi fido solo dei miei compagni, quindi non la prenda male-

La camminata dei due continuò a lungo,per quello che sembrava un tragitto interminabile fino a una porta mezza bruciata ma che sembrava ancora solida.

L’uomo si spiegò. Dietro quella porta c’éra una bambina che lui serviva ma dopo un piccolo incendio,senza feriti, i cardini si sciolsero bloccando l’uscita e la piccola era lì dentro anche se stava bene.

Il giovane estraette le sue sfere pronto a utilizzare i suoi compagni per abbattere la porta quando due Pokémon spettro apparvero ai suoi occhi. Un Gengar e Banette.

Il giovane non fermò la sua scelta.

-          Arcanine, Lucario! Tocca a voi!-

Lanciò i sue due compagni all'attacco. Lucario con Zuffa stese Banette in pochi istanti,sorprendendo tutti per la normale  l’immunità dello Spettro annullata. Arcanine non fu da meno, si scagliò con un balzo attorniato dalla fiamme e con una velocità sovrumana. Una combinazione tra Ondacalda ed Extrarapido: l’Extrafiamma.

Il maggiordomo era con le lacrime agli occhi dalla felicità, stava per rivedere la sua signorina quando sia Lucario che Arcanine vennero sconfitti da un attacco misterioso.

Una strana creatura uscì fuori dall'ombra.

-          Quindi eri tu che mi stava tirando, eh? Dusknoir!-

Il Pokèmon uscì dall'oscurità e si lanciò contro il maggiordomo, quello senza difese.

A un centimetro dal suo volto un Pokémon, anch'esso nero come la notte stava bloccando le mascelle pettorali del Pokémon. Un fumo, simile  a capelli bianchi fluttuavano e stonando insieme alla collana rossa tutte quelle tenebre.

-          scusa se ci ho messo tanto ad uscire ma analizzavo la situazione- affermò il Pokémon. L’allenatore sospirò –sei il solito… Darkrai. Sei pronto?- il Pokémon Neropesto ghignò in modo impercettibile.

Darkrai scaraventò via l’avversario senza farsi tanti problemi contro la porta che comunque rimaneva in piedi, in più Dusknoir presentava una ferita anormale rispetto al colpo. Normalmente nessuna porta sarebbe rimasta in piedi dopo un simili impatto. C’éra qualcosa che non gli tornava in tutta quella storia.

-          Darkrai, finiamola velocemente! Vuotetro!-

Un buco nero si riverso su Duskonoir addormentandolo e facendo scomparire lentamente tutte quelle tenebre che avvolgevano il piano lasciando intravedere incredibili bruciature su tutto il corridoio.

I tre si avvicinarono alla porta.

-          Darkrai,Pioggiadanza- Il Pokémon lo guardò –sei sicuro? Siamo all’interno- -fidati-

Nonostante i dubbi accettò e ben presto una pioggia cadde sulla casa facendo uscire del fumo da ogni bruciatura e dalla porta accadde la medesima cosa.

-          Mi dica… qual’è la storia di questa villa?-

-           Poco tempo fa qui ci fu un incendio, non ci furono feriti ma la casa rimase rovinata e rimanemmo solo noi a stare qui-

L’Allenatore sospirò – le cose sono andate diversamente… ho notato i segni… è successo almeno 10 anni fa. … nessuno lavora qui probabilmente per il dolore. La casa è arsa a rogo-

Aprirono la porta trovando una bambina in lacrime. L’anziano maggiordomo corse ad abbracciarla.

-          Quindi tu dici che... loro due-  - noi abbiamo attaccato Dusknoir senza motivo. Voleva solo aiutarli e noi lo abbiamo impedito-

Il Pokèmon Spettro si alzò e li guardò – ho ragione?- annuì con la testa e i due si allontanarono.

-          Come si chiama lei?- domandò il maggiordomo mentre Duskonoir apriva una porta nera spuntata dal nulla.

-          Yoichi, sono il Capopalestra di Burrascia e lui è il mio compagno Darkrai… siamo due viaggiatori. Rest in peace,forever-

Uscirono dalla villa e per un istante si voltarono. Non ne restava che un cumulo di macerie e un quadro risalente a molto tempo fa,bruciato che mostrava alcune persone. Una donna stravagante, un uomo paffuto, uno strano maggiordomo con gli occhiali, il vecchio maggiordomo e la bambina.

A entrambi la situazione strappò un sorriso mesto e continuarono il viaggio.

   
 
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