AVEVA ANCORA LUI CHE GLI PARLAVA IN TESTA. QUELLA VOCINA STRIDULA CHE GLI RIPETEVA COSTANTEMENTE >NON PUOI! ORA COMANDO IO!< CON CHE CORAGGIO OSAVA PARLARGLI COSI. CERTO ALCUNE VOLTE LO AVEVA TRATTATO MALE, MA MAI COSI DA MERITARSI QUESTO TRATTAMENTO. QUESTO ERA QUELLO CHE SI DICEVA PER FARSI CORAGGIO ORA CHE ERA DISTESO PER TERRA RISVEGLIATOSI CHISSA DOVE. MA LA VERITA ERA UN'ALTRA. DENTRO DI SE SAPEVA CHE ERA FINITA, CHE NON AVREBBE CONTINUATO. SI SENTIVA SOLO COME QUELLA VOLTA CHE… NO, DOVEVA DIMENTICARE. ALZÒ GLI OCCHI. QUELLO CHE VIDE LO FECE DISPERARE. SI TROVAVA IN UNA LANDA DESERTICA SENZA UNA APPARENTE VIA D’ USCITA. DECISE CHE ERA MEGLIO RESTARE DOV’ ERA ED ASPETTARE. PASSO UNA BUONA MEZZ’ ORA COSÌ FRA IL DISTESO, IL SEDUTO E L’ ALZATO FINCHE NON VIDE UN GROSSO POLVERONE NERO, ANZI NO VIOLA. CON SPAVENTO CAPI CHE IL POLVERONE ERA FORMATO DA STRANI ESSERI FANTASMAGORICI, VIOLA CON DELLE LUNGHE BRACCIA ARTIGLIATE E SENZA GAMBE CHE VOLAVANO VERSO DI LUI CON FARE MINACCIOSO.
IL RAGAZZO ERA SPAVENTATO, TANTO CHE ALL’ INIZIO NON SENTÌ LA VOCE CHE LO CHIAMAVA >STO PARLANDO CON TE CRETINO, GIRATI!< SI GIRÒ E LO VIDE.
ERA UN RAGAZZO INTORNO AI SEDICI ANNI DI CUI VEDEVA SOLO LA CORPORATURA MAGRA E ATLETICA, GLI OCCHI NERI COME LA NOTTE E DUE O TRE CIUFFI DI CAPELLI ANCH’ ESSI NERI, MA DI UN NERO SPENTO, QUASI GRIGIO. IL RESTO DEL CORPO ERA AVVOLTO IN GROSSE BENDE SABBIOSE. IL RAGAZZO INDOSSAVA UNA TUNICA VERDE CON UNA CINTURA DI CUOIO A CUI ERANO APPESI DEI SACCHETTI DI PELLE. >CE NE HAI MESSO A NOTARMI< DISSE. L’ ALTRO STAVA PER DIRE QUALCOSA QUANDO GLI TORNÒ IN MENTE L’ ARMATA FANTASMA E LA INDICÒ AL RAGAZZO. < AH PARLI DEI “DAYMON”. SI. DI SICURO NON HANNO IL DESIGN PIU PACIFICO DEL MONDO, PERÒ NON SONO MOLTO FORTI. STA GUARDARE.< IL RAGAZZO TIRÒ FUORI UNA KATANA DALLA SUA TUNICA E PRESE UNO DEI SACCHETTI. IN UN MILLISECONDO LANCIÒ IN ARIA UN SACCHETTO DI CUOIO, LO TRANCIÒ CON LA SPADA ED INIZIÒ A FARLA ROTEARE AD UNA VELOCITA INCREDIBILE MENTRE LA SABBIA SI RACCOGLIEVA INTORNO ALLA LAMA. ALZÒ LA SPADA E SUSSURRÒ >SABLES<. APPENA ABBASSÒ LA KATANA UNA GIGANTESCA ONDA DI SABBIA VERTICALE PARTÌ TRANCIANDO I MOSTRI SENZA DIFFICOLTÀ.
L’ ALTRO ERA IMMOBILE DALLO STUPORE E CERCAVA DI CAPIRE COSA FOSSE APPENA SUCCESSO.
>MERDA< IMPRECO IL RAGAZZO >SE SONO QUI VUOL DIRE CHE TI HANNO GIA RINTRACCIATO. PERCHE QUELLA FACC… AH, GIA NON MI SONO PRESENTATO. SCUSA, IL MIO NOME È SHIN E QUESTO POSTO SI CHIAMA TORAX.
BENVENUTO NEL REGNO DI RACCOLTA DELLA FANTASIA LORENZO OSTUNI alias FAVIJ!<