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Autore: Gotthardina88    03/07/2014    2 recensioni
Jason sembra aver avuto tutto dalla vita: un ottimo lavoro, una bella casa e una compagna leale ed affettuosa. Nel suo cuore però nasconde un'insoddisfazione profonda, frutto di un'esistenza vuota e priva di scossoni di qualsiasi genere. Finché un giorno, sul bus che lo sta portando in ditta, non incrocia gli occhi di una donna misteriosa dalle labbra rosso corallo...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Jason spostò indietro una manica della camicia firmata e guardò l'orologio: le sette e venti.
Doveva sbrigarsi o quella mattina avrebbe fatto tardi al lavoro. Non che come capo avesse degli orari fissi come un normale dipendente, ma più di ogni altra cosa odiava i ritardi...e soprattutto, non vedeva l'ora di uscire dalla villa.
D'un tratto sentì dei passi dietro di lui. Si girò: Marcia gli stava andando incontro, il viso sorridente e allegro. Indossava un abito nero, di seta, che le scendeva fin sotto le ginocchia.
-Non fare tardi, mi raccomando- gli disse la donna, sistemandogli la cravatta. -Ieri mi hai lasciata sola-
-Prometto che non succederà più- replicò il compagno.
La donna sorrise, evidentemente sicura di sé, poi si alzò sulle punte per dargli un bacio sulle labbra. Jason lo accolse con freddezza, poi si abbottonò la giacca e prese la valigetta ventiquattrore.
-Tornerò per le otto-
-D'accordo, ti aspetto- disse Marcia.
Proprio in quel momento il telefono cominciò a squillare.
-Oh, questa dev'essere Elisabeth. Mi aveva promesso che sarebbe passata a prendermi per andare insieme al bridge- esclamò, prima di allontanarsi per andare a rispondere.
L'uomo attese che la fidanzata sollevasse la cornetta e cominciasse a parlare con la sua migliore amica, poi uscì in silenzio.
Sarebbe stata un'altra giornata lunga.

Mentre aspettava il bus insieme ad una folla di passanti che urlavano, parlavano o scrivevano su facebook, ripensò con distacco alla sua vita: figlio di una famiglia di ricchi bancari, la sua vita era stata priva di scossoni, e dopo aver conseguito la laurea ad Harvard e aver ottenuto un posto fisso nel consiglio di amministrazione, aveva trovato sulla strada Marcia, una donna proveniente da una famiglia facoltosa e con la quale gli era venuto naturale instaurare un legame sentimentale.
Da qualche tempo però aveva come l'impressione che gli mancasse qualcosa, il che era già strano visto che, ed era il primo ad ammetterlo, non gli mancava nulla.
Aveva un ottimo lavoro, una bella casa, una compagna affettuosa e leale...quindi cos'era quella mancanza che gli faceva sanguinare il cuore, rendendolo infelice e scuro?
Ci stava ancora pensando, quando il bus si fermò e lui seguì meccanicamente la fiumana di gente che si affrettava per salire sul mezzo. Come al solito non riuscì a trovare un posto libero, quindi si aggrappò ad una delle sbarre per non cadere e rimase a guardare le porte che si chiudevano.
Il mezzo partì e Jason cominciò a contare le fermate che gli mancavano per arrivare davanti alla ditta. Una, due, tre, quattro...
Alla quinta fermata più della metà della gente scese, poi un'altra fiumana salì...e in quel momento, il suo cuore perse un battito.
Chiuse e riaprì gli occhi per accertarsi che non stesse sognando o non stesse avendo qualche allucinazione, ma lei rimase lì. Non ondeggiò né tanto meno scomparve.
Alta e fiera, con i capelli neri e lunghi, gli occhi verdi come quelli di una gatta, e labbra rosso corallo. Indossava pantaloni neri e un semplice top bianco, che però valorizzavano molto la sua figura. Nessuno degli altri passeggeri sembrava essersi accorto di quell'apparizione, ma d'altronde non se ne stupì: in una grande città era raro che ti notassero, a meno che non fossi famoso o semplicemente qualcuno che contava. E a quanto pare, neppure la sconosciuta si era resa conto del suo interesse e del fatto che la stava guardando forse in modo fin troppo maleducato.
Ma non poteva farne a meno. Lo aveva stregato.

Qualcuno schiacciò il bottone per richiedere la fermata successiva e il mezzo si fermò.
La donna dalle labbra rosso corallo scese, e lui la seguì con lo sguardo, fino a quando non scomparve, inghiottita dalla folla che andava avanti e indietro, come un mucchio di formiche impazzite.

Chissà se il giorno dopo l'avrebbe vista ancora.

   
 
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