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Autore: MaryFangirl    03/07/2014    3 recensioni
Correva, correva a perdifiato.
Svoltò a destra, dove vi era un vicolo. Ma la strada terminava con un alto muro.
Ansimando, si pose la mano al fianco. Sangue.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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***

Correva, correva a perdifiato.
Svoltò a destra, dove vi era un vicolo. Ma la strada terminava con un alto muro.
Ansimando, si pose la mano al fianco. Sangue.
Quel maledetto l’aveva colpito.
Ma la sua voce disperata continuava a rimbombargli in testa.
Gridava aiuto, lo supplicava di liberarla.
Vedeva ogni istante il suo viso contorto in un’espressione sofferta.
Era braccata da quell’uomo che posava un coltellaccio sul suo viso delicato.
Aumentò la velocità, la ferita ora non era importante.
Ma lei sì.
Doveva sbrigarsi. Rapido, sempre di più.
Altri tiratori scelti puntavano su di lui.
Ma la sua abilità gli era complice e riuscì a metterli fuori combattimento prima che essi potessero premere il grilletto.
Sudava, e respirava a fatica.
Ancora il suo grido.
Aveva bisogno di lui.
Non poteva lasciarla nelle mani di quel dannato.
Lui rideva sguaiatamente, pregustando le curve della giovane.
Ma lei piangeva, ben poco incline a donarsi alla sua lussuria sadica.
Lo chiamava. Gemeva il suo nome.
Implorava la sua presenza.
Ma il sangue continuava a picchiettare ad ogni suo passo.
L’emorragia lo stava distruggendo.
Cominciò a camminare.
Non ce la faceva più.
Lei era troppo lontana.
Le ginocchia stavano cedendo.
Più si costringeva ad avanzare, più gli mancava il respiro.
Inghiottì quella poca saliva rimasta in bocca.
Si afflosciò sulle gambe, la mano al petto.
Batteva forte il cuore. Fortissimo. Poteva esplodere.
Non solo per il dolore fisico.
Non sarebbe riuscito a salvarla.
Un altro killer uscì da un angolo.
Ci vedeva doppio.
La pistola era senza proiettili e non aveva la forza di caricarla.
Le palpebre stavano abbassando.
Un colpo d’arma da fuoco sibilò tra le gocce di sangue che tamburellavano sul suolo e le sue urla di patimento.
Era finita.

*** 

“Senti, puoi venire ad aiutarmi invece di stare imbambolato là come uno stoccafisso?!?”
Lo squadrava innervosita, reggendo almeno quattro buste della spesa.
Sbuffò. “Uffa, quanto rompi…riesci a sollevare martelloni da duemila tonnellate e poi vuoi che ti dia una mano per un po’ di sacchetti?!?”
Kaori soffocò un insulto, dirigendosi in cucina.
“Stronzo…” bisbigliò, quasi ringhiandolo.
Ryo lo sentì e la raggiunse.
“Non sei per niente gentile a darmi dello stronzo”
“Perché, posso forse darti del galantuomo? Magari le tue conigliette sì, ma di sicuro non io!!” esclamò furente.
Ryo cominciò a svuotare le buste.
“Dai non arrabbiarti così, lo sai che scherzo”
Kaori mise la tovaglia sul tavolo, iniziando ad apparecchiare.
“Se se…scherzo una sega…” bisbigliò ancora più piccata.
Ryo rimase a bocca aperta. “Senti, la vuoi smettere di parlare così?!”
Sorrise sarcastica. “Forse vivere con te mi ha fatto male, che dici?!?”
“Vorresti andartene?”
Kaori arrossì un po’, perdendo tutta la sua aria bellicosa.
“Ma no…certo che no Ryo. Te l’ho promesso che sarei rimasta, no? E poi…” ridacchiò “Tu che cosa faresti senza di me?!” terminò, ma si vedeva che cercava solamente di evitare il suo enorme imbarazzo.
Ryo rimase zitto per qualche secondo, contemplandola mentre riordinava la spesa.
Poi lei si voltò verso il lavandino, iniziando a riempire d’acqua la pentola.
Emise un piccolo grido quando lui l’afferrò per la vita.
“Oddio! Ryo, che cavolo fai?!” strepitò.
Lui le soffiò sulla pelle sensibile del collo.
“Ssh…anche io ti ho promesso che ci sarei sempre stato, ricordi?”
Sorrise timidamente. “Certo…” Voleva aggiungere che era stato uno dei giorni più belli della sua esistenza, ma non volle sporgersi troppo. Con Ryo non si era mai certi di nulla.
“La penso ancora così. Ti prometto che starò sempre con te e ti proteggerò eternamente”
Kaori fremette. Si girò verso di lui e gli stampò un bacio sul naso, commossa.
“Com’è che sei diventato così carino?!”
Ryo le rispose con un bacio sulle labbra, al quale lei rispose con uguale passione.

Poco dopo tornò in soggiorno, intendendo a spegnere il computer. Osservò lo schermo.
Mai come ora era felice di leggere quell’enorme GAME OVER.
D’altronde, chi è sfortunato al gioco è fortunato in amore.

  
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