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Autore: Marion_Astrid    03/07/2014    5 recensioni
Heather, ragazza fredda, calcolatrice, è diretta in Irlanda grazie ad un concorso vinto a scuola. Ma incontrerà un ragazzo, che aveva visto solo nei suoi... Sogni
Dal testo:
-SE CERCHI DONZELLE DA STUPRARE SEI VENUTO NEL POSTO SBAGLIATO AMICO MIO!- lo minacciai con gli occhi allucinati, tenendo alto il braccio destro con l’ultimo cuscino rimasto.
Il ragazzo non fiatò. Era troppo sconvolto dalla scena
-DIMMI LA VERITA’. E’ PER QUESTO CHE HAI PRESO IL MIO STESSO PULLMAN, ED IL MIO STESSO AEREO. SEI UNO STALKER?!-
-A dire il vero… Chica, io… Avrei solo sbagliato stanza- accennò timido lui
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-Oh, sei tu Alejandro. Non ti avevo riconosciuto in giacca e cravatta!-
-Si lo so, avresti preferito a torso nudo- ghignò il latino
-Non era questo che intendevo- risposi impassibile
-Ed invece si cara Heather!- sorrise
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-Tzè, di la verità…- dissi avvicinandomi al suo orecchio –Vorresti essere al suo posto!- così presi i due libri che mi servivano e mi diressi in palestra per la seguente lezione, lasciando Alejandro nel suo rossore. Certo, che faccina tenera…
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-Cosa vuoi Enric- aggrottai la fronte, stringendo i pugni
-Be, per prima cosa, bel reggiseno. Speravo che avessi più tette, ma evidentemente sei a secco…-
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Altro personaggio, Courtney, Duncan, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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CAPITOLO 1


-TESORO SVEGLIATI! TRA DUE ORE PARTE L’AEREO!!-
-NON ROMPERE MA’!-
-Io ti ho avvertita, eh!-
-Grazie- sussurrai soffocando la faccia nel cuscino.

“-Ed è così, ragazzi, che ho conosciuto vostro padre-
-Quindi, mamma è stato tutto per quel viaggio in Irlanda da ragazzina-?
-Si piccoli mie, se non fossi stata in Irlanda non l’avrei mai conosciuto. Dovevate vedere com’era bello con quei fluenti capelli castani e due meravigliosi occhi verdi-
-Si si, mamma abbiamo capito. Un gran bel pezzo di ragazzo!-
-JASMINE! Forza. Tutti e due, a letto. ORA-
-Ma mamma! Non sono ancora stanco-
-Si che lo sei. Facciamo così Francisco, se ora vai a letto domani mamma racconta a te ed a tua sorella, un’altra storia di me e papà-
-Va bene mamma. Buona notte!-
-Notte tesori miei-“


-TESORO!-
Mi alzai di soppiatto tra le grida di mia madre. Un altro sogno sulla maternità. Sto vedendo troppi episodi di How I met you mother . Posai lo sguardo a destra, verso la sveglia. Erano le 11:30, ma quanto ho dormito? Decisamente troppo!

Corsi in bagno, mi vestii in fretta, presi le valige e salutai tutta la famiglia con fugaci baci sulle guancie. Non potevo perdere l’aereo, non quello per la mia amata Irlanda. Grazie alle miei abilità studentesche ero stata presa per una breve vacanza studio in Irlanda di circa un mesetto. Wow che emozione! Spero di conoscere qualche bel ragazzo irlandese. A proposito di ragazzi, chissà chi era quello nel mio sogno. Ba, sarà stata solo immaginazione.

Presi il pullman diretto all’aeroporto giusto in tempo, qualche minuto dopo e sarei stata spacciata. Mi accomodai  all’ultimo posto infondo, vicino al finestrino. Relax finalmente. Presi le cuffiette, mi sistemai comodamente sulla poltroncina e mi preparai ad un bel viaggetto rilassante, quando i miei occhi si posarono su un ragazzo molto simile a quello del mio sogno. Alto, si è no 1,75, occhi verdi, capelli lunghi e castani ed un fisico atletico. Ba, coincidenze!

“-Sherlock, cosa diciamo noi delle coincidenze?-
-Raramente l’universo è così pigro-“


Mi risuonò in testa una frase di Sherlock. Penso di star esagerando con le serie tv. Tra poco  vedo volare il T.A.R.D.I.S con Sheldon e Leonard che giocano a D&D contro tutto il team di Supernatural tenendo in ostaggio Arrow. Tutto ciò non ha senso.
Ben presto mi addormentai cullata, dal silenzio del pullman fissando il mio riflesso al finestrino.
-ULTIMA FERMATA AEREOPORTO DI TORONTO-

Mi svegliai di scatto con gli occhi allucinati urlando -CHI VA LA?!-  quel che rimaneva dei passeggeri del pullman si girarono curiosi e spaventati verso di me. Che imbarazzo. Eccetto quel ragazzo, quello di prima. Rimase assorto nei suoi pensieri con ancora le cuffie nelle orecchie. Chissà forse anche lui era diretto a prendere un aereo.
Scesi di corsa dal pullman, e mi diressi verso l’aeroporto. 13:15, il mio volo sarebbe partito esattamente tra mezz’ora. Ebbi giusto il tempo di fare qualche controllo, che gia ero imbarcata con biglietto e borsa. Il mio posto era il A14, che meraviglia, amo stare davanti! Al mio fianco c’era una vecchietta con una dentiera calante, dall’aria molto spaesata. Vabbè, speriamo non mi racconti la storia del Canada.

-Posso?- domandai con gentilezza
-Certo cara. Anche tu diretta in Irlanda?-
-Si, signora- risposi accennando un sorriso
-Sai, anche io sono diretta lì. Guarda un po… Vado a trovare mio nipote-
-Oh, mi fa piacere signora- forse era meglio la storia del Canada, che quella di un NIPOTINO!

-SIGNORE E SIGNORI SIETE PREGATI DI ALLACCIARE LE CINTURE, STIAMO PER DECOLLARE-
-ASPETTI!- urlò un ragazzo, salendo frettolosamente, mostrando ampiamente il biglietto dell’aereo. Era sempre lui, gia quello che avevo visto nel pullman. Quindi anche lui va in Irlanda?!
-Ma che bel giovanotto!-
Mi girai di scatto verso la vecchietta, aggrottando le sopracciglia.
-Signora…- contestai sorpresa
-Che c’è? Alla mia età non mi è permesso guardare qualche bel giovanotto?-

La guardai sorpresa. Non ebbi il coraggio di rispondere, mi uscì solo una risatina che tentai di soffocare. Fortunatamente la vecchietta era un po sorda. Il pilota controllò il biglietto del ragazzo, e con un cenno gli indicò di andarsi ad accomodare, esattamente due posti dopo, sulla fila alla mia sinistra. Mi passò di fianco, aveva uno sguardo concentrato. Lo fissai fin quando l’aereo non decollò. Mi incuriosiva, somigliava troppo al ragazzo del mio sogno. Che fosse lui? Ma no…

Il volo durò 4 ore, un vero strazio. Incontrammo pure dei vuoti d’aria, e ciò resero meno piacevole tutto, ma l’emozione di andare in Irlanda mi diede la forza per non perdere il controllo, urlare e buttarmi giu con un paracadute.
-Grazie per il viaggio, spero sia stato di vostro gradimento- annunciò  il comandante dall’altoparlante
-NO- risposi con la mia solita freddezza aiutando la mia compagna di viaggio a scendere dagli scalini. Ero in Irlanda. NON CI POTEVO CREDERE. Wow! Fantastico. Ero su di giri. Salutai la vecchietta, ringraziandola della compagnia e la prima cosa che feci fu… Correre in bagno. Non ce la facevo più!!
-Ah, che sollievo- conclusi lavandomi le mani. Passai presto l’acqua dagli arti alla faccia. Mi guardai allo specchio

-Questo mese sarà fantastico!- sorrisi per poi correre a prendere un pullman, l’ennesimo pullman.
  
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