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Autore: TheSlayer    03/07/2014    0 recensioni
Kat Moore è nata e vissuta a Los Angeles finché non è arrivato per lei il momento di trasferirsi a Londra per cambiare completamente la propria vita. In Inghilterra incontra nuovi amici e trova l'amore, ma il suo misterioso passato torna a tormentarla influenzando irrimediabilmente il presente. Quella partenza da Los Angeles sarà stata una fuga? Da cosa starà scappando Kat? A cosa andrà incontro?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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(Un)broken - Le Ali della Farfalla

Capitolo 24
 
La partenza di Tommy per il tour mi riportò un po’ indietro, a quando Derek mi aveva chiesto di andare con lui. Per la prima volta, però, non avevo sentito il cuore pesante e lo stomaco attorcigliato quando ci avevo pensato, ma avevo sorriso. In effetti era stato un bel ricordo, l’inizio di un’avventura. Megan mi aveva detto una frase un giorno ed era la cosa più vera che avessi mai sentito. “Tutto quello che hai vissuto ti ha resa quella che sei oggi, ti ha resa più forte.”
Era vero, ogni singolo momento nel mio passato aveva contribuito a farmi diventare più forte, anche se a tratti non ero sicura che ce l’avrei fatta.
“Allora siamo d’accordo per domani pomeriggio?” Dissi quando arrivò il momento di salutare davvero Tommy. Lui avrebbe girato l’Europa con la sua band ed io avrei continuato il college a Londra e ci saremmo sentiti al telefono nei momenti liberi.
“Ho tutto sotto controllo.” Rispose il ragazzo. Lo guardai negli occhi e realizzai che non ero triste, anche se ovviamente mi sarebbe mancato. Sapevo che potevo fidarmi di lui.
“Allora vai e infiamma i cuori di migliaia di fan.” Sussurrai. Lo abbracciai e lui mi diede un bacio sulle labbra. Poi appoggiò la fronte contro la mia e mi guardò con un sorriso.
“E tu stai attenta in classe, perché un giorno non molto lontano sarai la regista di uno dei nostri video.”
“Fai buon viaggio.” Aggiunsi e lo baciai di nuovo.
“Kat?” Mi chiamò improvvisamente Tommy, allontanandosi un po’ e guardandomi negli occhi.
“Sì?”
“Ti amo.”
Sentii immediatamente gli occhi diventare lucidi e sapevo che erano lacrime di gioia. Sorrisi automaticamente e lo abbracciai più stretto.
“Ti amo anch’io, Tommy.”
 
“Forza, non essere nervosa! Andrà tutto benissimo!” Esclamai. Sarah non voleva uscire dalla sua camera perché era in panico per la mostra.
“Questo vestito non va bene! Non è abbastanza elegante!” Urlò la mia amica da dietro la porta. Bussai un’altra volta, nella speranza che aprisse. Nessuna risposta.
“Sar, se vieni fuori ho una cosa per te!” Esclamai. Dopo pochi secondi sentii la serratura girare e finalmente la mia amica uscì. Aveva i capelli sconvolti, era ancora senza trucco e in biancheria. In poche parole, saremmo state in ritardo. “Forza, vieni con me.” Dissi e la accompagnai in camera mia, dove le porsi una scatola.
“Cos’è?” Domandò con un’espressione incuriosita.
“Un regalo perché sono orgogliosa di te.” Risposi. “Per festeggiare l’inaugurazione della mostra con i tuoi lavori e perché ti voglio bene.” Aggiunsi. A quelle parole la mia amica si calmò e cercò di sorridere. Tolse il fiocco dalla scatola e la aprì.
“Wow.” Mormorò quando vide il contenuto. “Kat, ma questo… non posso accettarlo.”
“No. Se hai intenzione di dire cose del genere non resterò qui ad ascoltarti!” Esclamai con un sorriso.
“Ma questo è un vestito costosissimo!”
“Nah, l’ho preso in saldo.” Dissi, sventolando la mano per farle capire che non si trattava di niente di che. “Forza, provalo! E da qualche parte ho anche un regalo di Evan.”
“Evan?” Domandò la mia amica, alzando lo sguardo.
“Sì, me l’ha lasciato e mi ha detto di dartelo il giorno dell’inaugurazione.”
Sarah indossò il vestito che le avevo regalato e si guardò allo specchio, mentre io mi abbassavo e recuperavo una scatola da sotto il letto.
“Questo è suo?” Domandò.
“Sì, aprilo, aprilo!” Esclamai. Mi era sempre piaciuto fare regali alle persone care. Adoravo vedere le loro reazioni e i sorrisi quando apprezzavano quello che avevo comprato. In quel caso il regalo era da parte di Evan, ma avevo aiutato a sceglierlo.
“Sono scarpe!” Disse la mia amica, estraendole dalla scatola e guardandole. “E sono perfette per questo vestito! L’avete fatto apposta, vero?”
“Beccati.” Risposi. “Adesso velocizzati, altrimenti saremo in ritardo all’inaugurazione!” Esclamai ridendo.
 
“Guarda quanta gente.” Mormorò Sarah quando il taxi si fermò davanti alla galleria. “Torniamo a casa?”
“No.” Dissi con risolutezza. “Andiamo lì dentro e tu sorriderai a tutte le persone che si complimenteranno con te per i tuoi lavori.”
“Come fai a sapere che mi faranno i complimenti e non li odieranno?”
“Perché me li hai fatti vedere, Sar, e sono bellissimi.”
La mia amica inspirò profondamente e aprì la portiera del taxi per scendere.
“Tenga il resto.” Dissi quando pagai la corsa. Poi raggiunsi la mia amica ed estrassi il telefono dalla borsa. “Tu entra, io devo rispondere a questa chiamata un secondo.” Mentii. In realtà non mi stava chiamando nessuno, ma dovevo fare una cosa.
“Okay.” Rispose Sarah, guardando il gruppo di persone in abito da cocktail davanti alla porta della galleria. Mosse un paio di passi incerti e poi cominciò a camminare più velocemente, come se volesse entrare il prima possibile per smettere di essere in ansia. Risi e digitai il numero di telefono di Tommy.
“Tutto pronto?” Mi domandò immediatamente.
“Quasi, aspetta.” Dissi. Spostai il telefono dal mio orecchio e cominciai una videochiamata con il ragazzo.
“Sei bellissima.” Commentò Tommy quando mi vide.
“Anche tu non sei per niente male. Stasera suoni così?” Domandai. Aveva i capelli tirati indietro e un velo di barba ed era ancora più bello del solito.
“Sì.” Rispose. “Aspetta! Eccolo, è qui!” Esclamò improvvisamente. Era quella che avevamo chiamato ‘l’ora X’ per le precedenti due settimane. Sentii Tommy mormorare qualcosa e poi vidi il viso di Evan davanti alla telecamera del telefono.
“Buonasera!” Esclamai.
“Cosa succede qui?” Domandò il ragazzo.
“Beh, mi sembrava di aver capito che sia tu che Sarah eravate tristi perché non potevate essere insieme all’inaugurazione della mostra.” Cominciai a spiegare. “Così ti ho videochiamato e vedrai tutto come se fossi qui. Oltre a fare una bella sorpresa a Sarah, che non ho mai visto così nervosa!” Esclamai.
“Wow, grazie Kat!”
“Adesso preparati perché sto per entrare.” Dissi. Alzai il telefono all’altezza dei miei occhi, così Evan poteva vedere tutto come se fosse davvero alla galleria ed entrai. Osservai un paio di foto, poi trovai finalmente Sarah, che era davanti ai suoi lavori.
“Stai filmando?” Mi domandò la ragazza.
“Non proprio.” Risposi. “C’è qui qualcuno che vuole dirti quanto sono belli i tuoi lavori e vuole salutarti.” Aggiunsi, voltando il telefono verso di lei e mostrandole Evan.
“Amore!” Esclamò lei. Sorrisi e mi spostai verso altre fotografie per lasciare un po’ di privacy alla mia amica e al suo ragazzo. Ero sicura che avevano mille cose da dirsi durante quella giornata importante. Una cameriera mi offrì un bicchiere di champagne, che rifiutai automaticamente e senza nemmeno pensarci e ne presi uno di succo di frutta da un altro vassoio. Quando alzai il braccio per berne un sorso il mio sguardo fu attirato dal mio nuovo tatuaggio e sorrisi di nuovo, perché quella parola mi ricordava tutto quello che era successo nella mia vita. I momenti brutti, ma soprattutto quelli belli. Unbroken.
   
 
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