Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Jamima    04/07/2014    3 recensioni
-É normale che gli uomini immagino la regina Mab con questo tempaccio- disse Mercuzio ridendo -Mab? Chi sarebbe?- domandò Romeo curioso
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva a dirotto nella città di Verona e le poche persone che restavano sotto all'acquazzone cercavano in tutti i modi di tenersi asciutti, ma Mercuzio no, lui amava provare tutte le sensazioni che la natura gli offriva e per nulla al mondo avrebbe rinunciato al piacere che causavano le gocce scivolandogli sulla pelle. Correndo per le vie desolate della città si sentiva veramente libero. Proprio mentre stava contemplando le nuvole che mutavano sulla sua testa qualcuno lo spinse a terra con grande forza -Ma che diamine!?- urlò Mercuzio alla figura incappucciata. Essa si tolse il cappuccio dal capo mostrando un volto dai lineamenti infantili -Scusatemi.. Non guardavo dove stavo andando- bisbigliò il ragazzo -Vi siete fatto male?- chiese porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. -Non vi preoccupate- disse Mercuzio ridendo -È normale che gli uomini immaginino la Regina Mab con questo tempaccio- afferrò la mano del giovane e i loro volti si trovarono vicinissimi l'uno all'altro. -Mab? Chi sarebbe?- domandò curioso il ragazzo. In quel momento le mente di Mercuzio si soffermò sul volto del giovane. I suoi occhi scuri erano inequivocabilmente le trincee che Mab faceva sognare ai soldati, sulle labbra di quello sconosciuto Mab aveva materializzato tutti i suoi baci e sui suoi capelli neri e riccioli aveva accostato la sua carrozza. Tutto il volto del ragazzo lo riportava ai suoi sogni e inevitabilmente a Mab, la sua amante. Nella sua follia avrebbe voluto sussurrargli all'orecchio "Be... Siete voi la mia regina Mab" e a quel punto le avrebbe restituito tutti i baci che le aveva rubato nei suoi sogni... Ma sarebbe stato un gesto troppo avventato... Non bisognava spaventarla, era come una farfalla posata sopra di un fiore, se l'avesse spaventata sarebbe volata via, lasciandolo solo, di nuovo, non voleva che la levatrice delle fate abbandonasse quel corpo per scappare da lui, come aveva fatto con gli altri corpi di fanciulla dai quali però sfuggiva non appena le sfiorava, adesso voleva passare più tempo con la sua amata. Sarebbe stata sua e di nessun altro. In quel momento venne riportato davanti al ragazzo il quale gli rivolgeva uno sguardo preoccupato. "Non temete Mab, sto bene" bisbigliò muovendo lievemente le labbra... - Mab? Chi sarebbe?- quelle parole gli rimbombavano ancora nella testa... Doveva trovare una risposta adeguata, non voleva e non doveva spaventarla, così aprì la bocca accostandosi all'orecchio del ragazzo ~Non è nessuno...~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ -Fredda! Vile! Disonorevole sottomissione! Tebaldo, acchiappa-topi! Fatti avanti!- le parole di Mercuzio echeggiarono per tutta la piazza facendo calare il silenzio intorno a loro. Mercuzio non poteva permettere che a Mab venisse fatto del male così estrasse la spada e guidato dalla sua cieca follia cominciò a combattere contro il Principe dei Gatti. Il sudore imperlava le fronti di entrambi i duellanti ma ambedue le fazioni sapevano benissimo che solo uno di loro ne sarebbe uscito trionfante. Mercuzio era sul punto di porre fine a quel duello quando Mab si manifestò davanti a lui distraendolo con i suoi lineamenti perfetti. Tebaldo utilizzò quell'attimo di debolezza a suo favore e con un potente affondo ferì Mercuzio al fianco. I Capuleti abbandonarono la piazza. Il rumore delle spade stridenti lasciò la piazza facendo sopraggiungere il silenzio e un vento gelido . -Sono ferito... - Il sangue sgorgava sul terreno mischiandosi alla polvere. -Peste! Alle vostre famiglie!- urlò con la voce spezzata dal dolore mentre si accasciava a terra. -Mercuzio!!- urlò Romeo donando la sua voce a Mab. -Ho ricevuto il colpo... Da sotto il tuo braccio- disse Mercuzio privo di forze "ma ti perdono Mab" sorrise "Stammi vicina mentre mi sollevo da questa terra infelice" disse a quegli occhi castani pieni di dolore. Un colpo di tosse spezzò il respiro soffocato del giovane facendogli sputare altro sangue da aggiungere a quello che già si seccava al sole. Romeo si avvicinò piangendo a Mercuzio, lo strinse tra le sue braccia, lo cullò come avrebbe fatto Mab, gli scostò i capelli dal visto e gli sorrise con gli occhi colmi di lacrime. Mercuzio gli afferrò il braccio, come per rimanere attaccato alla vita, doveva aggrapparsi forte alla sua mano per evitare di scivolare nell'oblio. Mercuzio stava rincorrendo la vita ma ella, impazzita, scappava e gli diceva "Mercuzio, no". La Vita non si sarebbe più fatta abbracciare da lui. Decise di fare ciò che avrebbe voluto fare quel giorno in cui aveva incontrato Mab sotto alla pioggia. Afferrò il colletto del giovane, sapeva che avvicinandosi così Mab sarebbe scappata, ma che gli importava? Strinse più forte che poteva la ruvida stoffa blu, lo strattonò verso di lui e con eterna passione baciò le labbra della regina Mab. Quel bacio rese più dolce la sua morte, lentamente la luce che emanava la sua anima si affievolì e come una stella morente Mercuzio si spense.
   
 
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