Rin
si chiude la porta di casa alle spalle poggiandosi con tutto il peso su di essa,
stanco come poche volte nella sua vita e annoiato oltre ogni limite.
Ha passato tutta la giornata in ufficio a scrivere rapporti su rapporti e a
firmare scartoffie, cosa che trova oltremodo fastidiosa e indegna per un
poliziotto. Ma visto che non c’era nessun altro che potesse farlo per lui non
aveva potuto opporsi e gli era toccato fermarsi oltre il proprio turno per
liberarsi di tutte quelle scartoffie.
“Sono
tornato” bofonchia, togliendosi le scarpe, ma la sua voce è troppo flebile e
Sousuke, dalla cucina, non riesce a sentirlo.
Si accorge della sua presenza solo quando ormai si è seduto al tavolo della
cucina e si è appropriato del telecomando, cambiando canale senza chiedergli se
quello che stava vedendo lo interessasse.
“Fai
pure, sentiti libero di fare come se vivessi qui”.
Rin lo guarda male ma non risponde, perché con Sousuke è inutile e
controproducente.
“Tra
quanto è pronto?” chiede invece, bevendo dell’acqua.
Sousuke
in risposta gli piazza davanti il piatto stracolmo di quello che ha cucinato e
si siede al suo posto, iniziando a mangiare.
“Ti
vedo un po’ strano, sei stanco?”
Rin
si limita a sbuffare, finendo il proprio pasto.
“Oggi mi è toccato il turno in ufficio” risponde, scivolando un po’ in avanti
sulla sedia.
Sousuke
annuisce con la testa, per fargli capire che lo sta ascoltando, mentre
raccoglie le stoviglie utilizzate e le mette nel lavandino.
“Sono
stufo, ormai è quasi una settimana che faccio solo questo”
“Il
nostro lavoro è anche questo, Rin”
“Lo so, però vorrei fare altro”
“Altro tipo ammanettare criminali?”
“Esatto!”
“Puoi sempre ammanettare me, se vuoi”.
Rin
si volta di tre quarti sulla sedia solo per sentire il potere del ghigno
malizioso di Sousuke stringergli le viscere in una morsa d’acciaio e rendergli
le guance di un rosso accesissimo.
Prova
a nascondere l’effetto che quella semplice frase ha avuto su di lui e sul suo
corpo, ma Sousuke gli è già praticamente vicino e il calore che emana gli da un
po’ alla testa.
Prova
a rispondergli per le rime, anche se la sua lingua è momentaneamente fuori uso,
ma Sousuke non gli lascia il tempo di mettere insieme due parole che lo sta già
baciando, e ai suoi baci non riesce mai a resistere.
Finiscono
a letto, dove probabilmente sarebbero finiti comunque anche senza l’uscita
maliziosa di Sousuke, e Rin si gode i baci e le carezze che l’altro ha deciso
di dispensargli, perché trova che non ci
sia niente di meglio che lasciarsi coccolare dopo una noiosissima giornata di
lavoro- e perché il guizzo azzurro dei suoi occhi un attimo prima di piegarsi
sul suo sesso è una delle cose che lo mandano fuori di testa.
Sousuke
è bravo con la bocca, dice di non aver mai fatto a nessuno quello che fa a lui,
quindi suppone sia un talento naturale, e Rin ringrazia madre natura ogni volta
che si sente vicino all’orgasmo, il che capita molto spesso da quando fanno
sesso insieme.
Ma
per quella volta Sousuke decide di fermarsi prima di farlo venire, con il
grande disappunto di Rin che gli strattona i capelli per convincerlo a
continuare, e decide di prendere dai pantaloni della divisa le manette che
tiene ciondolanti in un passante degli stessi.
Le
lascia roteare sull’indice della mano destra, continuando a guardarlo
ammiccante, ma anziché ammanettare il rosso- che per un attimo vedendolo nudo e
con quelle manette in mano ci aveva sperato- gliele porge e si sdraia supino
accanto a lui, sollevando le braccia in modo da far combaciare i polsi col
punto in cui potevano agganciarsi le manette.
Rin
non se lo fa ripetere, gli ammanetta un polso e poi l’altro, con lentezza,
assaporando il clic della chiusura e poi si prende un attimo per guardarlo estasiato-
i muscoli delle braccia tesi, così fibrosi, i pugni chiusi, tutto quel ben di
Dio era suo e a sua completa disposizione.
Il
solo pensiero gli fa girare la testa.
“Fai
in modo che possa ancora camminare domani” lo ammonisce Sousuke, cercando di
guardarlo in modo severo, anche i suoi occhi sono liquidi di piacere, ma Rin si
limita ad un ghigno pieno di sottintesi che l’altro conosce già e che
probabilmente lo porteranno a camminare con le gambe un po’ larghe il giorno
dopo.
Tutto sommato non mi dispiace, considerando che non conosco ancora
Sousuke e che io e Rin un pò ci odiamo. Però mi farebbe
piacere sapere una vostra opinione, così da migliorarmi <3