Disclaimers:
I
My Chemical Romance non mi appartengono, sono di loro
stessi e non pretendo di dare una descrizione del loro carattere con
questo mio
scritto.
Tutto
quello che è scritto qui di seguito su di loro non sono
fatti realmente
accaduti ma frutti della mia mente bacata. Ogni riferimento a fatti e
persone
(che non siano i MCR!) realmente esistiti è puramente
casuale.
Ti voglio bene ♥.
SUPERSTITIONS
CAPITOLO
I.
LADDERS
– Frank
Quella
mattina Frank si alzò dal letto stranamente di
ottimo umore.
Quella mattina Frank si alzò dal letto stranamente di
ottimo umore, ma sentendo che non sarebbe durato a lungo.
Quella mattina Frank si alzò dal letto stranamente di
ottimo umore, ma sentendo che non sarebbe durato a lungo,
perchè come tutte le
altre mattine sapeva che sarebbe successo.
Sarebbe arrivato Gerard Way a rompergli le palle.
Erano settimane oramai che Gee non lo lasciava più in
pace, più o meno da quando si era trasferito. Ce
l’aveva a morte con questa sua
decisione di andare a vivere con Jamia e soprattutto ce
l’aveva a morte con
questa sua decisione di andare a vivere con Jamia in
quella casa.
Se c’era una cosa che Gerard Way adorava erano le
superstizioni. E quella casa aveva un sacco di contro,
un sacco di cose che
portavano male, che Gee ovviamente non mancava mai di fargli
notare ogni
mattina.
Scese le
scale pigramente, grattandosi distrattamente un
braccio ad occhi chiusi e sbattendo contro ogni angolo, per giungere
poi quasi
sano e quasi salvo nella piccola cucina della casetta.
- ‘Giorno. -
Si avvicinò a Jamia, lì accanto ai fornelli dove
stava
mettendo a bollire l’acqua del caffè. La
abbracciò da dietro, nel farlo si
bruciò i peli del braccio con il fuoco, ma non ci
badò, la baciò teneramente e
si sedette su una delle quattro sedie del tavolo.
- Dormito bene, tesoro? Hai una faccia così rilassata
finalmente.. -
- Ho dormito bene sì, ma ho la faccia rilassata
perchè
sono addirittura le due del pomeriggio e tutto va bene! –
Jamia ridacchiò versandogli del caffé nero nel
tazzone
nero e rosso a strisce che si era scelto quella mattina.
- Grazie. – mormorò lui quando lei gli
passò anche lo
zucchero e un cucchiaino.
- Di niente – scosse le spalle e si accomodò al
tavolo
girando il suo caffè – intendevi dire per caso che
sono le due e un quarto del
pomeriggio e che Gerard Way ancora non è piombato in casa
urlandoti di non
muoverti? –
Lui spostò lo sguardo sui vetri chiusi della finestra
prima di pigolare un “già” con una voce
molto affranta che portò la ragazza a
girarsi verso il vialetto.. su cui l’auto di Gee faceva bella
mostra di sé.
Sospirò di disperazione e poi si diresse alla porta
d’ingresso, che stava allegramente scampanellando
accompagnata da una
orripilante versione di Bat Country
cantata da Gerard, dicendo “Vado io” al suo ragazzo
che nel frattempo si era
accasciato sul tavolo prendendolo a capocciate.
Frank sospirò rassegnato, con la sua ritrovata faccia
spossata e stanca, davanti alle minacce del suo cantante armato di
cucchiaio di
legno.
- Gerard, io dovrei andare in bagno, quello è
l’un.. -
- Frank, tu NON PUOI andare in bagno. Il ché è
ben
diverso. –
Jamia ridacchiò dalla sua postazione sul divano mentre
sfogliava un’altra pagina del giornale di gossip che le aveva
portato Gee.
Vedere quei due fare quel teatrino ogni mattina oramai era routine e se
qualcosa cambiava certo non era un buon segno. Compresa la mancanza
della
rivista.
- Ma io ne ho bisogno, Gee! Mi sono appena alzato, se tu
non avessi notato.. -
- Fatto sta che in quel bagno non ci entri. –
- Ma quello è l’unico bagno che abbiamo! Quante
volte al
giorno te lo devo ripetere? –
- Allora cambia casa. –
- JamiaaaaaH digli qualcosa, per favore! –
Lei alzò gli occhi da un articolo su Brad Pitt per
guardare il suo fidanzato scalpitare per andare in bagno.
Scrollò le spalle e
disse “Qualcosa”,
ovviamente Frank
non la prese bene..
- Grazie, sempre molto d’aiuto tu! - ..come ogni altra
mattina.
- Che cazzo, Gerard Arthur Way, mi vuoi lasciare in pace?
Sarò libero di potermi muovere per casa mia come meglio
credo no? –
- No. –
Frank buttò a terra il cellulare dalla rabbia, sbottando
ad urlare.
- COME NO? -
Gerard rispose calmissimo guardando il cellulare aperto in
due in terra.
- No. -
L’occhio sinistro di Frank tremò per un secondo.
- E PERCHE’ NO? -
- Perchè per entrare in bagno devi passare sotto le scale
che portano in camera, per uscire sul retro devi passare sotto le scale
della
terrazza. –
Iero sentiva ripetersi questa solfa ogni mattina, ma ogni
mattina si scordava il perchè non potesse camminare per casa
sua liberamente,
sembrava basito ogni santa mattina.
- E allora? Anche te a casa hai le scale.. -
- E allora?! E allora non si passa sotto le scale, Frank,
quante volte te lo devo dire ancora prima che tu possa capirlo?
–
Gerard sospirò come se fosse un genio incompreso
contestato da un bambino un po’ stupido.
- Porta male. - disse in parole povere.
Sua madre era fissata, sua nonna era fissata, la sua bisnonna
era fissata.
E quando finalmente aveva pensato di essersene liberato,
come un fulmine a ciel sereno, Gerard si
era fissato con le superstizioni.
- Tu sei tutto matto! Io non posso non andare più in bagno
solo perchè per te porta male! –
Lui però non ci aveva mai creduto. Che poteva succederti
se passavi sotto una scala?
- Fai un po’ come ti pare, ma se ti succede qualcosa non
dire che non ti avevo avvertito! -
Alla fine andava sempre così, dopo un’oretta
abbondante di
litigata ininterrotta su dove potesse andare o meno in casa sua,
ritornava
libero di muoversi e di andare, finalmente, in bagno, senza
impedimenti.
Gerard si sedeva sul divano accanto a Jamia che lo
consolava dicendo che se fosse successo qualcosa di certo era Frank che
se le
tirava, mica loro che non lo avevano avvertito.
Ma il chitarrista non credeva alle superstizioni e quindi
andava avanti per la sua strada..
- Ma porca.. -
..con qualche piccolo intoppo.
- Frankie, fatto male? -
- Cazzo Jamia, quando lo levi quel cazzo di cassettone da
là? Ci sbatto le palle ogni santa mattina! –
Gerard ridacchiò sotto i baffi e battè il cinque
alla
ragazza del suo migliore amico.
- Che ti avevo detto io? – pausa – Vedrai che uno
di ‘sti
giorni a forza di sbatterle diventi sterile! -
- Oh, ma vaffanculo va’, te e le tue superstizioni del
cazzo! –
Ma tutto era uguale ogni mattina, per filo e per segno.
- Ah, cazzo! -
- Fatto male, Frankie? –
Comprese le imprecazioni e le risposte.
- Jamia! Sia maledetto il tuo beautycase e il suo angolo
sul mio mignolo! –
Salve
gente!
Ho deciso di iniziare questa raccolta di
oneshot deficienti e brevi come questa sulle superstizioni. Spunto dato
da BELLE che, ribadisco, adoro.
I capitoli saranno Tredici, con tredici
diverse superstizioni, ma tutte legate dalla follia di Gerard che
sarà il
nostro esperto in questione.
Sapete quanto tengo ai commenti, quindi non
ve lo ricordo nemmeno >_>
Baci a tutti!
- PB