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Autore: _artistheweapon    26/08/2008    3 recensioni
E se prendessimo uno Gerard Way esagitato che tartassa tutti senza sosta perchè rispettino delle sue paranoie, una band del New Jersey prossima al cantanticidio, delle mogli complici e un numero di superstizioni a caso e li mischiassimo.. che succederebbe?
Un casino, ve lo dico io. u_u
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gerard Way, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Superstitions I.

Disclaimers: I My Chemical Romance non mi appartengono, sono di loro stessi e non pretendo di dare una descrizione del loro carattere con questo mio scritto.
Tutto quello che è scritto qui di seguito su di loro non sono fatti realmente accaduti ma frutti della mia mente bacata. Ogni riferimento a fatti e persone (che non siano i MCR!) realmente esistiti è puramente casuale.

Per BELLE, che si è lamentata di non avere una ff in suo onore, per BELLE che mi ha dato l’ispirazione, per BELLE che è una fedelissima commentatrice, per BELLE e il suo mononeurone hippie vagante. u_u
Ti voglio bene 
.

 

 

 

 

SUPERSTITIONS
CAPITOLO I.

LADDERS – Frank

 

 

Quella mattina Frank si alzò dal letto stranamente di ottimo umore.
Quella mattina Frank si alzò dal letto stranamente di ottimo umore, ma sentendo che non sarebbe durato a lungo.
Quella mattina Frank si alzò dal letto stranamente di ottimo umore, ma sentendo che non sarebbe durato a lungo, perchè come tutte le altre mattine sapeva che sarebbe successo.
Sarebbe arrivato Gerard Way a rompergli le palle.
Erano settimane oramai che Gee non lo lasciava più in pace, più o meno da quando si era trasferito. Ce l’aveva a morte con questa sua decisione di andare a vivere con Jamia e soprattutto ce l’aveva a morte con questa sua decisione di andare a vivere con Jamia in quella casa.
Se c’era una cosa che Gerard Way adorava erano le superstizioni. E quella casa aveva un sacco di contro, un sacco di cose che portavano male, che Gee ovviamente non mancava mai di fargli notare ogni mattina.

Scese le scale pigramente, grattandosi distrattamente un braccio ad occhi chiusi e sbattendo contro ogni angolo, per giungere poi quasi sano e quasi salvo nella piccola cucina della casetta.
- ‘Giorno. -
Si avvicinò a Jamia, lì accanto ai fornelli dove stava mettendo a bollire l’acqua del caffè. La abbracciò da dietro, nel farlo si bruciò i peli del braccio con il fuoco, ma non ci badò, la baciò teneramente e si sedette su una delle quattro sedie del tavolo.
- Dormito bene, tesoro? Hai una faccia così rilassata finalmente.. -
- Ho dormito bene sì, ma ho la faccia rilassata perchè sono addirittura le due del pomeriggio e tutto va bene! –
Jamia ridacchiò versandogli del caffé nero nel tazzone nero e rosso a strisce che si era scelto quella mattina.
- Grazie. – mormorò lui quando lei gli passò anche lo zucchero e un cucchiaino.
- Di niente – scosse le spalle e si accomodò al tavolo girando il suo caffè – intendevi dire per caso che sono le due e un quarto del pomeriggio e che Gerard Way ancora non è piombato in casa urlandoti di non muoverti? –
Lui spostò lo sguardo sui vetri chiusi della finestra prima di pigolare un “già” con una voce molto affranta che portò la ragazza a girarsi verso il vialetto.. su cui l’auto di Gee faceva bella mostra di sé.
Sospirò di disperazione e poi si diresse alla porta d’ingresso, che stava allegramente scampanellando accompagnata da una orripilante versione di Bat Country cantata da Gerard, dicendo “Vado io” al suo ragazzo che nel frattempo si era accasciato sul tavolo prendendolo a capocciate.

- Non muovere un altro passo! Non un solo altro misero passo, Frank Anthony Iero! -
Frank sospirò rassegnato, con la sua ritrovata faccia spossata e stanca, davanti alle minacce del suo cantante armato di cucchiaio di legno.
- Gerard, io dovrei andare in bagno, quello è l’un.. -
- Frank, tu NON PUOI andare in bagno. Il ché è ben diverso. –
Jamia ridacchiò dalla sua postazione sul divano mentre sfogliava un’altra pagina del giornale di gossip che le aveva portato Gee. Vedere quei due fare quel teatrino ogni mattina oramai era routine e se qualcosa cambiava certo non era un buon segno. Compresa la mancanza della rivista.
- Ma io ne ho bisogno, Gee! Mi sono appena alzato, se tu non avessi notato.. -
- Fatto sta che in quel bagno non ci entri. –
- Ma quello è l’unico bagno che abbiamo! Quante volte al giorno te lo devo ripetere? –
- Allora cambia casa. –
- JamiaaaaaH digli qualcosa, per favore! –
Lei alzò gli occhi da un articolo su Brad Pitt per guardare il suo fidanzato scalpitare per andare in bagno. Scrollò le spalle e disse “Qualcosa”, ovviamente Frank non la prese bene..
- Grazie, sempre molto d’aiuto tu! - ..come ogni altra mattina.

- Frank no! Nel giardino sul retro no! -
- Che cazzo, Gerard Arthur Way, mi vuoi lasciare in pace? Sarò libero di potermi muovere per casa mia come meglio credo no? –
- No. –
Frank buttò a terra il cellulare dalla rabbia, sbottando ad urlare.
- COME NO? -
Gerard rispose calmissimo guardando il cellulare aperto in due in terra.
- No. -
L’occhio sinistro di Frank tremò per un secondo.
- E PERCHE’ NO? -
- Perchè per entrare in bagno devi passare sotto le scale che portano in camera, per uscire sul retro devi passare sotto le scale della terrazza. –
Iero sentiva ripetersi questa solfa ogni mattina, ma ogni mattina si scordava il perchè non potesse camminare per casa sua liberamente, sembrava basito ogni santa mattina.
- E allora? Anche te a casa hai le scale.. -
- E allora?! E allora non si passa sotto le scale, Frank, quante volte te lo devo dire ancora prima che tu possa capirlo? –
Gerard sospirò come se fosse un genio incompreso contestato da un bambino un po’ stupido.
- Porta male. - disse in parole povere.

Frank non aveva mai sopportato le superstizioni.
Sua madre era fissata, sua nonna era fissata, la sua bisnonna era fissata.
E quando finalmente aveva pensato di essersene liberato, come un fulmine a ciel sereno, Gerard si era fissato con le superstizioni.
- Tu sei tutto matto! Io non posso non andare più in bagno solo perchè per te porta male! –
Lui però non ci aveva mai creduto. Che poteva succederti se passavi sotto una scala?
- Fai un po’ come ti pare, ma se ti succede qualcosa non dire che non ti avevo avvertito! -
Alla fine andava sempre così, dopo un’oretta abbondante di litigata ininterrotta su dove potesse andare o meno in casa sua, ritornava libero di muoversi e di andare, finalmente, in bagno, senza impedimenti.
Gerard si sedeva sul divano accanto a Jamia che lo consolava dicendo che se fosse successo qualcosa di certo era Frank che se le tirava, mica loro che non lo avevano avvertito.
Ma il chitarrista non credeva alle superstizioni e quindi andava avanti per la sua strada..
- Ma porca.. -
..con qualche piccolo intoppo.
- Frankie, fatto male? -
- Cazzo Jamia, quando lo levi quel cazzo di cassettone da là? Ci sbatto le palle ogni santa mattina! –
Gerard ridacchiò sotto i baffi e battè il cinque alla ragazza del suo migliore amico.
- Che ti avevo detto io? – pausa – Vedrai che uno di ‘sti giorni a forza di sbatterle diventi sterile! -
- Oh, ma vaffanculo va’, te e le tue superstizioni del cazzo! –
Ma tutto era uguale ogni mattina, per filo e per segno.
- Ah, cazzo! -
- Fatto male, Frankie? –
Comprese le imprecazioni e le risposte.
- Jamia! Sia maledetto il tuo beautycase e il suo angolo sul mio mignolo! –

 

That’s all, Folks.

 

 

 

Note dell’autrice:
Salve gente!
Ho deciso di iniziare questa raccolta di oneshot deficienti e brevi come questa sulle superstizioni. Spunto dato da BELLE che, ribadisco, adoro.
I capitoli saranno Tredici, con tredici diverse superstizioni, ma tutte legate dalla follia di Gerard che sarà il nostro esperto in questione.
Sapete quanto tengo ai commenti, quindi non ve lo ricordo nemmeno >_>
Baci a tutti!
- PB

PS: Sì ok, devo scrivere il terzo capitolo di “This Life Is A Bitch” da mesi e mi impegno di nuovo, ma è più forte di me.. i My Chemical chiamano, io rispondo. u_u

   
 
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