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Autore: HarryMacy2020    04/07/2014    5 recensioni
Quel TI AMO aveva destabilizzato il suo equilibrio e l'aveva portata a farsi molte domande, troppe forse. Curiose? Spero di sì...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paure


L'imbarazzo calò tra loro, lasciandoli incapaci di proferir parola.

Laurell continuava a guardarli con un'espressione allibita e incredula mentre Felicity cercava di riprendere a respirare e Oliver emetteva uno dei suoi sospiri eloquenti.

La prima a ridestarsi da quel momento di stasi fu Felicity che, assicurando John della riuscita del piano, si allontanò leggermente lanciando ad Oliver un'occhiata indagatoria e forse di accusa e prendendo a digitare qualcosa sul suo pc.

-Sto inviando al Detective Lance le informazioni che abbiamo ottenuto e le coordinate che John mi sta mandando...lo sta seguendo...così potranno catturarlo prima che rapisca qualcun altro.-con quelle parole stava forse cercando di scusarsi con Laurell? E perchè poi? A malapena riusciva a dare un senso lei a quello che era appena capitato...no, un senso proprio no. Perchè lo aveva fatto? Perchè l'aveva baciata nuovamente? Perchè le stava facendo questo di nuovo, maledizione? Eppure lui conosceva la verità sui suoi sentimenti, sapeva cosa...

-Felicity?

La ragazza fu presa alla sprovvista dal tono preoccupato del giovane all'auricolare.-Dimmi Roy.

-Tutto ok? Come avete fatto a cavarvela?

Bella domanda. Naturalmente anche Oliver aveva ascoltato, essendo collegato al covo, e ora la guardava in quel modo...come se volesse dirle qualcosa ma non riuscisse a trovare le parole...o forse non volesse.

Odiava quando lo faceva.

Senza riuscire a parlare, si voltò ad osservare Laurell che se ne stava ancora eretta nella sua incredulità spostando lo sguardo dall'uno all'altra.

-Io non capisco...cosa...?

-Dobbiamo andare, Felicity...? Dobbiamo tornare al covo e accertarci che il Detective riesca a catturare il nostro uomo. Laurell...-si congedò in tono asettico.

Detto questo, prese Felicity per un braccio e si catapultò verso le scale.

Non sapeva davvero come interpretare le cose...il bacio, decisamente non una messinscena...e la reazione alla presenza della sua ex. Ma quando mai lui si comportava in modo normale? Quando mai era riuscita a capirlo in quel frangente?

Persa nelle sue riflessioni, notò a malapena dove si trovavano. Erano scesi al piano terra e ora si trovavano a pochi passi dalla reception. Inchiodò e strattonò Oliver cercando di non far troppo rumore.

-Oliver...-tentò di catturare la sua attenzione senza alzare la voce ma l'uomo sembrava deciso a non ascoltarla, camminava spedito lasciando trapelare ...rabbia? Perchè era arrabbiato? Lei doveva esserlo. Le aveva mentito riguardo ai pettegolezzi, l'aveva baciata in quel modo...davvero un bel modo...Smettila! Segui il filo del discorso, Fel!...e ora rischiava di dare un fondamento a quelle stesse chiacchiere. Se qualcuno li avesse visti uscire dall'hotel, avrebbe sicuramente fatto 2 + 2 .

-Oliver, Fermati! Non possiamo farci vedere.-il suo tono ora era più una supplica.

Sembrò finalmente sentirla e, fermandosi di colpo, Felicity gli andò a sbattere contro.

Sentì i muscoli della sua schiena contrarsi, così come tutto il corpo sembrò divenire un fascio di nervi.

Si voltò a fissarla. Per un istante si soffermò sulle sue labbra, ancora tumide, e sembrò deglutire.

-Oliver...hai capito cosa ho detto?-era davvero preoccupata. Dov'era finito il suo sangue freddo? Che diavolo gli succedeva?

Ponendogli dolcemente una mano sul braccio, ricambiò lo sguardo.-Cos'hai? Se così duro..rigido...volevo dire teso, si...teso, sei teso. Oddio,Oliver, parlami.-3-2-1- respira ragazza e conta fino a 10 la prossima volta.

-Non possono vederci uscire insieme.

-Ma dai? E io che ho detto?-Ok, era davvero strano.

Preso il coraggio a due mani, lo trascinò nuovamente verso le scale, si sistemò sciarpa e cappello e lo strattonò, indicandogli la porta principale.-Io vado per prima stavolta, tu aspetta qualche minuto e poi seguimi. Ti aspetto dietro l'angolo, ok?

Lui annuì distrattamente e lei si allontanò.

La mente annebbiata da troppi pensieri incoerenti. L'aveva baciata ed era stato...bello. Le sue labbra erano state invitanti e calde e...che diavolo gli era preso? Doveva allontanarla non baciarla in quel modo. E poi Laurell...non aveva voglia di trovare una soluzione a tutto questo, non ora.

Il suo cellulare squillò e sul display comparve il nome della sua partner e un messaggio: Tocca a te. Prendendo un profondo respiro, uscì nella fredda notte.

Era nei guai, lo sapeva. Dovevano parlare. Presto ma non era sicuro di cosa fosse giusto dire: un'altra menzogna? Per tenerla al sicuro. O la verità? Rischiando tutto.


Rientrarono al covo in silenzio e Felicity prese subito posto ai computer.

-Siete stati grandi. Ma come avete fatto a cavarvela alla fine? Il tizio era proprio davanti a voi e poi...silenzio radio.

Nessuno dei due rispose lasciando Roy e John confusi.

-Tutto ok? Che succede?-John cercò di interrogare l'amico, fermo poco lontano dalla postazione della loro it girl. L'aria era satura di elettricità. Quei due ne avevano combinata un'altra delle loro, o meglio...Oliver ne aveva combinata un'altra delle sue e ora la tensione si poteva tagliare con un coltello.

-Il detective mi ha confermato la cattura del rapitore. Sono riusciti a farsi dire dove sono le altre donne.

-Cosa hai trovato nei files che ti ha tanto sconvolta?-cambiare discorso sembrava una buona alternativa al silenzio.

-Quel tipo stava organizzando una tratta delle schiave...prostituzione. Avrebbe venduto quelle povere donne al mercato nero...

-Ma noi lo abbiamo fermato.

-Si, Roy, lo abbiamo fermato, grazie a Dio.-il suo sguardo vagò per un istante verso Oliver e i loro occhi rimasero incollati per un istante.

Tirando un sospiro, la giovane si alzò dalla sedia e, a braccia conserte, si parò davanti a lui.

-Allora?

L'inquisizione probabilmente avrebbe fatto meno paura. Il suo tono era glaciale.

Oliver alzò lo sguardo su di lei senza riuscire però a rispondere.

-Voglio una risposta, Oliver...ora! Cos'è questa storia dei pettegolezzi?

-E del bacio?-Laurell aveva fatto il suo ingresso al covo e neppure lei sembrava molto incline a lasciar correre.

John e Roy si scambiarono uno sguardo confuso.-Bacio?-chiesero all'unisono, beccandosi uno sguardo glaciale da parte degli altri.

Roy alzò le mani in segno di resa e John sorrise nascondendo il gesto dietro la mano.

Cercando di elaborare un piano, Oliver si avvicinò a Laurell e le prese la mano invitandola a seguirlo.

La donna non se lo fece ripetere e sorridendo gli andò dietro, verso la parte più appartata del covo.

Colpita dal gesto, Felicity trattenne a stento le lacrime e con quel poco di dignità che le era rimasta, prese le sue cose intenzionata ad andarsene.

John la fermò per un braccio e le sorrise dolcemente, tentando di infonderle un po' di sicurezza.-Dovete chiarire...qualsiasi cosa sia successa in quell'hotel...

-Mi ha baciata! Di nuovo.-sospirò voltandosi a guardarli parlare sommessamente.-Sono stanca, John. Me ne vado a casa. Buonanotte.

-Felicity, aspetta. Ascolta non pretendo di essere nella sua mente e, onestamente, ha talmente tanti problemi che non mi piacerebbe proprio, ma so cosa prova...

-John, no, ti prego...Mi sono illusa già una volta. Quella sera, quel ti amo e quel bacio sono stati una menzogna lo so...insomma, non era neppure un vero bacio. Ma stavolta...stavolta lui mi ha baciata, capisci? E ora sta cercando di spiegare alla donna che ama che era un piano, di nuovo. Cosa vuoi che faccia? Cosa dovrei aspettare, dimmelo?

Roy si avvicinò a loro.-Lui ti ama. E' un'idiota e forse non te lo dirà mai, ma ti ama. E dovresti cercare di lottare per questo. Fidati, te lo dice uno che non lo ha fatto, non abbastanza, e ora si sente morire.

Felicity cercò di sorridere e di credere alle sue parole ma davvero non sapeva cosa fare.

Doveva aver significato qualcosa...voleva crederci ma aveva così paura di soffrire nuovamente.

Percepirono l'istante preciso in cui Laurell trattenne il respiro e, girando sui tacchi, si incamminava verso l'uscita. Nel suo passaggio, lanciò un sorriso amaro verso di lei e riprese la sua strada.

Felicity intercettò i suoi occhi rivolti verso di lei e il suo sorriso spento. Sembrava stanco.

Gli si avvicinò, pronta a combattere per avere le sue risposte.

-Perchè non me lo hai detto?

Gli altri due uomini colsero l'occasione per lasciare il covo. Roy continuava ad avere uno sguardo triste e sconsolato ma John...lui non riusciva a smettere di sorridere.

Quei due lo avrebbero ucciso, erano in grado di fargli dimenticare anche i suoi problemi, le sue paure. E li amava per questo. Sarebbe tornato a casa, dove Layla lo aspettava tutte le sere, e insieme avrebbero trovato un modo per affrontare tutti i cambiamenti che il destino aveva riservato loro e per godersi l'arrivo del loro bambino, come era giusto che fosse. Perchè è questo che fanno le persone che si amano: affrontano tutto insieme perchè niente è troppo complicato o difficile o pericoloso quando ami qualcuno.

Rimasti soli, Oliver e Felicity si permisero il lusso di rimanere immobili, l'uno di fronte all'altra, pronti a risolvere il loro di problemi.

-Cosa...-prese un profondo respiro, chiuse gli occhi e poi li incatenò a quelli dell'uomo che amava.-Dimmi la verità, Oliver, ti prego...-lo supplicò.



Note dell'autrice: Mi fermo sempre sul più bello, vero? :p Scusate.

Spero cmq vi piaccia anche questo capitolo che, con tutto il cuore, dedico alla mia piccola sis Michy :*

  
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