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Autore: skyewardlover    05/07/2014    4 recensioni
Terza stagione, episodio 15.
(Sono presenti SPOILER per chi segue la programmazione italiana.)
Stiles e Lydia sono nella camera di lui, dopo aver fatto scattare l'allarme a scuola, per farla evaquare a causa di Barrow.
Lydia dubita delle sue capacità di Banshee e Stiles cerca di consolarla.
Nell'episodio, Stiles dice che sarebbe disposto a tornare a scuola per dimostrare a Lydia che non aveva torto, ma poi si interrompono, perchè a Stiles viene in mente un altro indizio.
Quello che vi propongo è un finale alternativo, dove i ragazzi non tornano a scuola, ma parlano dei loro sentimenti.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Red Lines

 
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Stiles è di schiena, ha i muscoli delle spalle tesi, sembra nervoso.
 
Stiles è nervoso.
Lydia lo sa.
 
Non può vederlo in viso, ma è certa che i suoi occhi stanno saltando da una foto all’altra, tra le centinaia di immagini e ritagli di giornale, appesi alla parete della sua stanza.
 
Lydia è sdraiata a pancia in giù, sul letto di lui. Guarda Stiles in silenzio mentre, con le dita, gioca con il filo rosso di un gomitolo. Lo attorciglia attorno all’indice, poi lo scioglie.
Lydia sposta lo sguardo sul piccolo gruppetto di gomitoli con i quali divide il letto di Stiles, sono gialli, verdi, blu, ma lei ha scelto il rosso.
 
Stiles ha scelto il rosso.
Perché, sulla parete che il ragazzo sta guardando, da ormai mezz’ora, c’è una ragnatela di fili rossi che collegano, tra loro, tutte le fotografie.
 
A Stiles il rosso piace, è il suo colore preferito.
Lydia sa anche questo.
 
Specialmente il rosso fragola.
Il rosso dei capelli di Lydia.
 
A cosa pensi, Stiles?
Si chiede la ragazza, mentre vede la testa di lui muoversi da sinistra a destra, come per cercare qualcosa che sa di avere sotto il naso, ma non riesce comunque a trovare.
 
- Cosa significano i diversi colori dei fili? -
Domanda Lydia, il mento appoggiato sulle mani.
 
Stiles, finalmente, si gira, la guarda per un momento, mentre si bacchetta il pennarello verde sulla bocca.
 
- È per indicare le diverse fasi dell’indagine. -
Dice, alla fine, girandosi verso il muro.
-Quindi, verde è per i casi risolti, giallo “da determinarsi” e il blu è semplicemente carino.-
 
-E quelli rossi?-
Iniste Lydia, perché non c’è traccia dei fili verdi, gialli e blu sulla parete di Stiles.
C’è solo il rosso.
 
-Irrisolti.-
Risponde distrattamente lui, senza voltarsi.
 
-Ci sono solo quelli sulla parete.-
Gli fa notare, Lydia.
 
-Sì, lo so. Grazie per l’osservazione.-
Risponde Stiles, nervosamente.
E Lydia non capisce se, il tono della sua voce, sia dovuto al fatto che il ragazzo si vergogna di non aver mai risolto un caso oppure è semplicemente irritato dall’insistenza della ragazza.
 
-Ti hanno messo in punizione per aver fatto scattare l’allarme?-
Chiede Lydia, ricominciando ad avvolgersi il filo rosso sull’indice.
 
-Sì, ogni giorno per tutta la settimana.-
Stiles si tamburella il dito sulla guancia, il suo tono è tranquillo, sembra abituato a finire in punizione.
-Ma comunque mi sta bene, avevamo una pista.-
Aggiunge, subito dopo, temendo di far sentire Lydia in colpa.
 
-Anche se non siamo riusciti a trovare nessuna prova che Barrow fosse lì?-
 
Stiles si volta, preoccupato dal tono di voce di Lydia.
Lei ha gli occhi lucidi, si sta stringendo talmente forte il filo al dito che, anche da lontano, Stiles riesce a vederlo mentre si arrossa.
 
Il ragazzo si avvicina subito ai piedi del letto, mettendosi in ginocchio per potere guardare negli occhi Lydia.
-Ehi, Lydia. – la chiama, come per strapparla dal flusso delle sue preoccupazioni.
- Hai sempre avuto ragione, ogni volta che è successa una cosa del genere, capito? Quindi non iniziare a dubitare di te stessa, adesso.-
 
Lydia lo guarda preoccupata, mentre sente il tocco della mano del ragazzo sulla sua pelle.
Stiles l’accarezza dolcemente, sperando di riuscire a calmarla.
 
-Nessun odore, nessuna bomba e ti ho messo nei guai. -
Sussurra Lydia, sentendosi più in colpa e più impotente che mai.
 
-Va bene, stammi a sentire. Barrow era lì, capito?-
Sentenzia Stiles, con convinzione e dolcezza, mentre con le dita inizia a sciogliere il filo che Lydia si è attorcigliata al dito, bloccandole la circolazione.
-Lo sapevi, l’hai sentito, va bene? E ti dico anche che, se vuoi, torno a scuola e mi metto a cercare per tutta la notte solo per dimostrarti che è così.
 
Il filo si è sciolto e Stiles l’ha buttato sul letto.
I due ragazzi si guardano, Lydia è quasi commossa, ma Stiles alza e abbassa lo sguardo di continuo, imbarazzato.
In quel breve silenzio, in quei loro sguardi, Stiles e Lydia si accorgono, forse per la prima volta, di quanto le cose siano cambiate tra di loro.
Solo l’anno prima, Lydia usciva con il ragazzo più popolare del liceo, nascondeva di avere la media di voti più alta di tutta la scuola e ignorava l’esistenza di Stiles.
Solo l’anno prima, Stiles cercava in ogni modo di attirare l’attenzione di Lydia, il suo unico amico era Scott e credeva che, la cosa più assurda che avrebbe mai potuto capitargli nella vita, fosse quella di vincere una partita a lacrosse.
In un anno le cose tra Stiles e Lydia erano cambiate, erano diventati amici, compagni...forse anche qualcosa di più.
 
-Perché?-
Chiede Lydia, dopo un lungo silenzio.
 
-Perché, cosa?-
Domanda Stiles a sua volta.
 
-Perché fai questo, Stiles? Perché sei qui, con me?-
 
-Emm… - balbetta lui, imbarazzato, passandosi una mano fra i capelli.
-Beh, siamo a casa mia, nella mia camera. Hai detto che volevi venire con me...-
 
-No, non intendevo quello. Io...-
Prova a dire Lydia, ma si deve interrompere.
Prende un lungo respiro, vuole dire qualcosa, ma sa che se si dovesse fermare a metà, non sarebbe più capace di continuare. Dove dire tutto quello che pensa in una volta, di getto, senza lasciarsi il tempo di riflettere.
 
-Io sono stata una stronza con te, Stiles. Mi hai detto che è dalla terza elementare che hai una cotta per me e io cosa ho fatto per tutto questo tempo? Ti ho deriso. Ho disprezzato le tue attenzioni e ignorato le tue lusinghe. Ti ho sbattuto in faccia, senza alcun ritegno, tutti i miei fidanzati, nonostante sapessi cosa provavi per me.
Ma, allora, perché quando sono triste, affranta o in difficoltà, ti trovo sempre al mio fianco, pronto a dire la cosa giusta, a risolvere tutti i miei problemi?
Perché mai ti dovrei meritare? Sei il ragazzo più dolce e intelligente che abbia mai conosciuto, potrei vivere altre cento vite e ancora non ti meriterei. Cosa ci trovi in una come me?
-
 
Stiles prova a dire qualcosa, ma dalla sua bocca non esce nessun suono.
Sbatte le palpebre di continuo, sembra scioccato, sembra che stia per avere un altro attacco di panico.
 
-Non ci si innamora di una persona solo perché questa ti merita.-
Riesce a dire alla fine e il suo tono è meno sicuro di quanto avrebbe voluto.
Poi parte a macchinetta, lanciandosi in uno di quei suoi discorsi senza capo né coda che, spesso e volentieri, non capisce nemmeno lui.
-E non è vero che sei una stronza, cioè, sì, lo sei stata...un po’, ma non lo sei più.
Ti sei unita ad un gruppo di sfigati come me e Scott e stai facendo del tuo meglio per salvare delle vite…
-
 
-Lo stai facendo ancora.-
Lo rimprovera dolcemente, Lydia.
 
-Cosa?-
Chiede Stiles, agitato.
 
-Consolarmi.-
 
-Cos’altro dovrei fare, Lydia?-
Esplode, esasperato.
-Sto cercando di farti capire quanto tu sia straordinaria e non lo sei solo da quando sei diventata una Banshee, lo sei da sempre. So che non è molto per te, ma agli occhi di questo stupido sfigato che ti trovi davanti, follemente innamorato di te dalla terza elementare, sei la creatura più sorprendente sulla faccia della terra e...-
 
-Stiles?-
Lo interrompe lei, sorridendo, divertita.
 
-Cosa c’è, adesso?-
 
Stiles non fa in tempo ad accorgersene, come la prima volta negli spogliatoi.
Le labbra morbide e dolci di Lydia sono sulle sue, ma questa volta non si staccano subito. Restano lì, si socchiudono e permettono a Stiles di sentire, finalmente, il sapore di fragola che ha la bocca della ragazza.
 
-Ma...non avevo un attacco di panico.-
Balbetta, Stiles, allibito quando Lydia pone fine a quel bacio.
 
-Sì, lo so.-
   
 
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