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Autore: cecchino_2028    05/07/2014    1 recensioni
La svolta è arrivata nel momento di mettersi a tavola, Thomas - lievemente instabile a causa delle birre - si è alzato dal divanetto e con passo incerto si è avvicinato al portico, nel quale la tavola era stata apparecchiata con destrezza, e si è seduto vicino a Franz. Matthäus, però, ha gentilmente chiesto a Franz di cambiare posto, con la scusa di voler essere più vicino alla griglia, così da controllare la carne (...)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie '365 stories'
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Fanculo.

Thomas a questo maledetto pranzo neanche voleva venire.
Sì, insomma, lui da qualche mese a questa parte si sente un animale solitario, si è allontanato dal gruppo per trovare se stesso, ma questo gli altri non lo sanno, e - forse - non lo sa neanche lui.
Quando Franz gliel'ha proposto ha declinato, adducendo scuse poco credibili, e - infatti - nessuno gli ha creduto, alla fine ha dovuto accettare solo per non dover sfociare in un lite.
Quando raggiunge quella piccola baita nel bel mezzo del nulla, il suo motorino sborbotta, quasi a voler esprimere i suoi pensieri.
Sente già le urla e l'odore della carne, e mal trattiene una bestemmia tra i denti.
Sfila il casco e si porta una Camel alla bocca, cercando riparo nella nicotina.
Franz si sbraccia nella sua direzione, è a petto nudo ed il sudore si accumula tra i peli biondi; a quell'immagine Thomas vorrebbe fare dietrofront e tornare nel buio della sua stanza.
Alexander, però, deve aver capito le sue intenzioni, perché lo raggiunge con un sorriso ed una birra ghiacciata.
Katharina gli sorride dolce, arrossendo appena, e si scosta per posargli un bacio sulla guancia, che lo farebbe sbuffare, se la bocca non fosse serrata sulla Camel.
Il movimento di Katharina, però, stupisce Thomas, non tanto per l'effusione scambiata, ma per il corpo che ha scoperto.
Matthäus.
Thomas sente il terreno cedere sotto i suoi piedi e, forse, sarebbe meglio.
Meglio che affrontare quello sguardo di ghiaccio.
Meglio che vedere quel petto cesellato nel marmo più bianco e puro.
Meglio che assaporare quel profumo di fiori e tabacco.
Matthäus gli sorride e strizza l'occhio, alzando la mano per rubargli la sigaretta dalle labbra rosse, tirando una boccata di fumo.
E Thomas ora ne è convinto, quella sarà una giornata estremamente lunga.

barbecue

Matthäus lo ha evitato per il resto della mattina, o meglio, Thomas ha evitato tutti per l'intera mattina, fumando le sue Camel e bevendo diverse birre ghiacciate, seduto sul divanetto nel bel mezzo del giardino.
Prima Katharina, poi Franz, hanno tentato di avviare una conversazione in cui fosse compreso anche lui, Alexander e Max hanno provato a farlo avvicinare alla griglia, Edel gli ha, addirittura, domandato qualcosa sulla sua vita, ma nulla, Thomas non si è schiodato da quel divanetto ed ha replicato con sorrisi di circostanza e cenni lievi della testa bionda.
La svolta è arrivata nel momento di mettersi a tavola, Thomas - lievemente instabile a causa delle birre - si è alzato dal divanetto e con passo incerto si è avvicinato al portico, nel quale la tavola era stata apparecchiata con destrezza, e si è seduto vicino a Franz. Matthäus, però, ha gentilmente chiesto a Franz di cambiare posto, con la scusa di voler essere più vicino alla griglia, così da controllare la carne che avevano lasciato a riscaldare sulla brace.
Thomas ha avvertito il cuore scivolare lontano dal suo petto, ma ha abbassato gli occhi e si è messo a mangiare.
La mano di Matthäus, malandrina, è scivolata sulla coscia dell'amico, che ha sgranato gli occhi e si è girato a guardarlo, trovando una faccia da poker ed un sorriso gentile rivolto ad Edel che parla da ormai dieci minuti.
"Che diavolo stai facendo?" domanda, a denti stretti, Thomas, allungando la mano per togliere quella bianca, estranea, dalla sua coscia.
"Dimmi che non lo vuoi e smetterò ..." sussurra, abbassandosi appena verso il suo orecchio, senza che nessuno se ne accorga. La mano di Thomas viene scostata con forza e quella di Matthäus sale fino alla patta dei jeans, ad accarezzare la zip, facendola scivolare, alla ricerca della stoffa dei boxer.
La sedia di Thomas si scosta con forza, graffiando il pavimento di legno.
"Dove vai?" domanda Matthäus con la sua migliore faccia da schiaffi.
"Lontano da te".
Non una parola di più.

blu eyes

A metà pomeriggio, dopo aver finito un intero pacchetto di Camel e diverse birre, con i freni inibitori del tutto scomparsi, si è seduto - di nuovo - sul divanetto, la testa gettata all'indietro e la pancia lasciata scoperta dalla t-shirt che si è alzata dai fianchi. Edel e Franz sono scomparsi da ormai un paio d'ore, imboscati chissà dove.
Alexander, Max e Katharina sono caduti distesi sull'erba dopo aver bevuto e fumato, addormentati e sfiniti.
Il caldo li sta massacrando tutti.
Matthäus sembra essere scomparso.
Meglio così.
Finché un corpo non si posa sul suo ed un paio di labbra piene e calde si posano sulle sue.
Thomas lo allontana con una spinta sul petto forte e nudo, sentendo il suo calore.
"Che cazzo fai?" domanda, irato, Thomas.
"Pensavo fosse questo quello che volevi ..." replica, lascivo, Matthäus, sfiorando il corpo con il suo.
"Matthäus ..." sussurra.
"Dillo ancora, ti prego, è così bello" mormora, posandogli un bacio sul collo. "Dillo ancora, dì il mio nome."
"Matthäus, togliti!"
"Thomas, non farmi ridere, smettila di lamentarti e baciami, so che lo vuoi e lo voglio anche io, da anni."
"Fanculo."
Matthäus ride e Thomas sente il cuore sciogliersi a quel suono.

gay couple

E allora fanculo, può anche baciarlo senza pentirsi, tanto sarà l'unico bacio tra loro, no?
Mente a se stesso, lo sa anche lui, quello è solo il primo di una lunga lista, ma fanculo se sono tutti così può anche farci l'abitudine.

   
 
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