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Autore: SnowBlizard    05/07/2014    1 recensioni
{humanAU/schoolAU/nerd!Alfred}
Alfred, ragazzo poco popolare della sua scuola, si trova a suo malgrado nel delirio di una festa per il 4 luglio, e trascorrerà una serata tra le migliori della sua vita.
/Accenni a RusAme e UsUk/
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Last Friday Night



La luce del giorno penetrò attraverso la finestra della stanza, illuminandola del tutto, insieme al suo occupante.
Alfred aprì lentamente gli occhi, leggermente intontito. Si sentiva come se fosse stato investito da un camion, aveva dolori per tutto il corpo e un mal di testa da paura.
Tastò intorno a sè cercando i suoi occhiali, senza i quali la sua camera era un ammasso di colori sfocati, ma quel che trovò era diverso, molto diverso.
 Si ricordò di aver messo gli occhiali sul comodino, e dopo averli inforcati guardo scioccato alla sua destra. Una ragazza giaceva addormentata nel suo letto, capelli biondi arruffati e in reggiseno e mutandine.
Al giovane stava per venire un attacco di cuore, poi però si girò e vide com’era messa la sua amata stanza.
Sembrava una discarica:  bicchieri in plastica rossi ricoprivano quasi interamente il pavimento, festoni rossi bianchi e blu ,stelle filanti e coriandoli dappertutto, e per di più c’erano alcuni ragazzi che conosceva solo di vista accasciati per terra, che davano l’idea di essere ubriachi marci.
L’americano non capiva, cercava di ricordare qualcosa, ma la sua mente era annebbiata, probabilmente dall’alcol, e si rifiutava di cooperare.
Ad un tratto, fece capolino dalla porta un ragazzo albino occhi rossi, che sorrideva entusiasta. Alfred sapeva solo il suo nome, Gilbert, e il fatto che fosse tra i ragazzi più famosi della sua scuola.
-Hey Al!- esordì lui –Volevo ringraziarti per la festa di ieri sera, è stata grandiosa, davvero uno sballo! Non pensavo potessi essere il tipo da fare feste così, vai alla grande! Dovresti farne di più, io sarei il primo a venire! E’ STATA LA FESTA MIGLIORE DI SEMPRE!-
Alfred gli sorrise debolmente, mentre l’albino lasciava la stanza.
Festa.
Guardò la data sul suo cellulare, 5 luglio 2014.
Stava cominciando a ricordare, e non gli piaceva affatto.
Corse giù per le scale che portavano al salotto, per vedere che era ridotto esattamente come la camera, se non peggio.
Andò poi in giardino, dove la piscina era stata ridotta ad un insieme misto di materassini, palloni gonfiabili, e malcapitati fenicotteri da giardino.
Ad ogni passo che faceva l’americano emetteva lamenti incomprensibili; i suoi genitori gli lasciavano la casa libera per il 4 luglio ed ecco come si ritrovava ora, e non sapeva neanche il perché!
Ritornò in camera sua, e accese il suo fidato laptop, deciso a trovare la causa di quell’apocalisse.
La risposta arrivò quasi istantanea, sottoforma di notifica di Facebook.
Aprì la pagina del suo profilo, e trovò subito una gallery, intitolata “Alfred’s party!”.
Ci cliccò sopra, e tutta la notte prima gli scorse davanti, questa volta in modo chiaro e nitido.
***
Era la sera del 4 luglio, e per le strade la gente festeggiava, facendo barbecue e feste di ogni tipo.
Alfred era in camera sua intento a leggere un libro, malgrado tutto il baccano che proveniva da fuori.
Anche lui adorava festeggiare l’Indipendenza come ogni americano che si rispetti, ma i suoi genitori erano andati in vacanza e gli avevano lasciato la casa, con l’unico divieto di non tenere feste, e a lui andava più che bene, non era un tipo festaiolo.
E poi, erano tutti alla festa del suo vicino, Francis Bonnefoy, il più popolare della scuola, che era tra le altre cose, suo migliore amico dall’infanzia, e vicino di casa.
Guardò fuori dalla finestra pensieroso.
Sembravano divertirsi laggiù.
Sospirò.
Alfred non era tra i posti più alti nella scala sociale della World Academy: era un ragazzo timido e riservato, con voti non eccellenti, ma sopra la media degli altri studenti, che per questo non gli parlavano molto. Se non fosse stato per l’amicizia con Francis, sarebbe finito vittima dei bulli alla prima occasione.
Non era andato alla festa perché non conosceva praticamente nessuno, ma visto che non aveva di meglio da fare…
-Oh Alfrèd, finalmente ti sei deciso!- gli aprì la porta un sorridente Francis, che lo condusse all’interno della casa.
Sembrava una festa pazzesca, c’era tantissima gente che ballava con la musica a palla, altri stavano ad ingozzarsi al buffet, molte coppie di fatto e non si limonavano nel primo angolo buio che trovavano, e cose così.
-Il party è iniziato da un po’,  ma sono sicuro che ti divertirai cherie ~ - continuò il suo vicino –allora, cosa ti porta da queste parti?-
Alfred si guardava intorno, cercando di evitare spintoni da chi lo circondava.
Aveva notato una ragazza seduta vicino alle scale, capelli biondi raccolti in due code laterali, che conosceva per via dei vari concorsi scolastici di letteratura che aveva vinto, Alice Kirkland, che lo guardava sorridendo, cosa alquanto strana da parte sua e che lo stava mettendo in soggezione.
-Volevo vedere una delle tue famose feste, una volta ogni…-
Vicino all’americano passò lei, La Ragazza di Ghiaccio, come tanti usavano chiamarla, Anya Braginski.
Era arrivata con uno scambio culturale dalla Russia, e per Alfred era stato amore a prima vista, purtroppo non ricambiato.
Infatti, la ragazza lo guardò schifata, per poi oltrepassarlo ed andare a parlare con uno degli amici di Francis, Antonio.
Alfred la guardò sconsolato, e Francis lo notò, sorridendo.
-Hu hu, ti sei innamorato di miss Stalin? Bel coraggio! Dai, vieni con me!-
Detto così lo prese per un braccio e lo condusse di sopra, in camera sua.
-Perché mi hai portato qua?- chiese l’americano, confuso ma sollevato di non essere più in mezzo a quel caos.
-Beh, mi sembra ovvio no? Se vuoi provarci con Anya bisogna farti un bel restyling~ - rispose il suo amico, mentre prendeva dei vestiti dal suo armadio che potessero andargli bene.
-M-ma io sto bene così come sono!-
-Cherie lo so benissimo, ma non puoi presentarti davanti ad una ragazza con dei pantaloncini sgualciti e una t-shirt di Captain America, abbi un po’ di pietà per gli occhi di quelle povere donne!-
Alfred ci pensò su.
-Va bene, se lo dici tu…-
Così iniziò la trasformazione dell’americano, portata al termine nel giro di una mezz’ora scarsa.
Alfred scese le scale, davanti ad un Francis orgoglioso del proprio lavoro.
Adesso il ragazzo indossava dei pantaloni neri stretti e una maglia con scollo largo con stampata la bandiera americana anticata; gli occhiali erano scomparsi, lasciando posto a delle lenti a contatto che mettevano in risalto l’azzurro dei suoi occhi.
Al suo passaggio, molte ragazze (e qualche ragazzo), si fermarono a guardarlo in adorazione, non riconoscendo in lui il nerd di cui sparlavano sempre.
-Hey Francis, penso stia funzionando!- bisbigliò contento.
-Ovvio che funziona, dubitavi forse~?- il ragazzo diede una spintarella in avanti al ragazzo –Ora ricordati le dritte che ti ho dato prima, vai e divertiti!- e sorridendo andò a ballare insieme agli altri.
Il resto della serata passò in un lampo; forte del potere di tutto l’alcol che aveva bevuto per farsi forza, Alfred entrò nel vivo della festa, diventandone il fulcro: ballava insieme alle ragazze più belle, riceveva consigli e complimenti dai ragazzi della squadra del football, tutti ora sapevano chi era Alfred F. Jones e lo acclamavano in ogni modo.
Ad un certo punto, il ragazzo era così felice (e ubriaco), che gridò a squarciagola
 –Dai, venite tutti da me, la festa si sposta a casa mia!- .
Ovazione da parte di tutti gli altri, e la fiumana di gente si spostò nel suo giardino, con gente che si buttava in piscina vestita e non, che si faceva i gavettoni, mentre altri cominciavano già coi botti, riempiendo il cielo di scintille rosse, bianche e blu.
In casa si faceva baldoria a più non posso, sia nel piano di sotto che in quello di sopra.
Alfred si trovava in camera sua, tra battaglie di cuscini e rotoli di carta igienica che venivano lanciati dappertutto, quando si ritrovò davanti, proprio Anya.
Per tutta la durata della festa non era riuscita a parlarle, e ora era venuta lei a cercarlo.
-Ciao Alfred…- gli sussurrò lei con voce suadente.
Il biondo le sorrise apertamente  -Ciao Anya!!! Allora, ti piace la festa?!-
-Certamente,- disse, avvicinandosi pericolosamente –ma vedi, mi piacerebbe fare qualcos’altro…-
L’americano le rispose ingenuamente –Ah si, cosa?!-
La ragazza gli sbottonò la camicia, e stava per scendere ben più giù con le mani.
Alfred aveva uno sguardo leggermente impaurito mentre balbettava dei monosillabi incomprensibili cercando di fermarla.
-Eh hem.- qualcuno picchiettò nervosamente sulla spalla della russa, che si girò stizzita.
-Che vuoi, ho da fare!- squadrò la ragazza che aveva davanti  - sparisci nanetta!-
Alfred si accorse che la “nanetta” era Alice, la quale stava fronteggiando con coraggio l’altra ragazza.
Adesso che ci pensava, la bionda lo aveva seguito per tutta la festa, ma non l’aveva badata, preso com’era dai festeggiamenti.
-Non vedi che gli stai facendo paura?! Lascialo in pace!- gli sibilò contro a denti stretti.
Anya le diede una spinta leggera, guardandola con scherno –Se no cosa mi fai nanetta?-
Alice stava prendendo un colorito purpureo, e diede alla russa un sonoro schiaffo, che la fece sbattere contro un tavolino, facendola cadere rovinosamente a terra, dove rimase priva di sensi, per la caduta e per i vari shottini che si era fatta.
Alfred sorrise gentile alla ragazza, mormorandole un “grazie” a malapena udibile, che però fece diventare rossa d’imbarazzo la biondina, che gli sorrise in risposta.
 
Man mano la festa finì, lasciando in casa solo quei pochi festaioli incalliti e i ragazzi svenuti in piscina.
Alfred era sfinito e si era addormentato sul letto, sotto la vigilanza di Alice.
Verso mattina la ragazza decise di andare; sfilò delicatamente gli occhiali all’americano, li appoggiò sul comodino e gli diede un rapido bacio sulla fronte, prese le sue cose e se ne andò.
***
Alfred chiuse il computer, lo mise da parte e si buttò sul letto con la faccia nel cuscino.
Era successo un gran casino, i suoi tornavano tra due giorni e doveva mettere a posto quell’inferno!
Avrebbe tanto voluto sparire in quel momento…
Poi però ripensò alla serata, ai suoi nuovi amici, ad Anya, ad Alice…
Gli scappò un sorrisetto.
Cominciavano a piacergli le feste, non erano niente male…

 
 
 
 
*Angolo Autrice*
Salveeeeee!!!
Giorno a tutti, ed eccomi, come tradizione, con la mia fic del 4 luglio!
Quest’anno ho voluto dire no alla malinconia tipica di questo giorno (e a cui io sono particolarmente soggetta sob), per fare una fic senza pretese su un bel festone alla americana!
In verità mi era venuta in mente il 4 luglio scorso, ma come si evince dal titolo, è una fic in cui conta molto la data, e la grazia divina ha voluto che quest’anno questo fantastico giorno cadesse di venerdì, gioia e tripudio!
Ovviamente, la canzone d’ispirazione è Last Friday Night di Katy Perry.
Spero vi sia piaciuta, per qualsiasi cosa lasciate una recensione, e sarò lieta di rispondervi!
E un grazie speciale alla mia meravigliosa Road_sama, per aver caricato la storia per me mentre sono via, senza di te non riuscirei a far nulla, grazie!
A presto,
Snow
  
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