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Autore: _Fire    05/07/2014    9 recensioni
«Ehi, Ib, va bene se tengo ancora un po' il tuo fazzoletto? Non mi sembra il caso di riconsegnartelo in questo stato, no? Perché noi ci rivedremo ancora!»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ib e Garry ne avevano passate tante insieme.
Quadri e manichini che prendevano vita, bambole blu, una ragazzina dai capelli biondi all’apparenza reale, enigmi da risolvere per salvarsi la vita.
Ma ce l’avevano fatta. Erano a un passo dal tornare alla realtà.
I due saltarono nel quadro "Fabricated World" e si ritrovarono nella galleria. Ib era di nuovo davanti al quadro che l’aveva condotta nel folle mondo di Guertena. Si voltò subito verso sinistra, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, pronta a festeggiare con Garry, che però non era al suo fianco: proprio come la prima volta, era sola
La sua espressione si trasformò dalla gioia in delusione e dolore. Esplorò la galleria, c’erano tantissime persone, tra cui anche i suoi genitori: Ib fu contenta di vederli e che fossero salvi, ma non si fermò neanche davanti a loro: voleva solo trovare lui, il ragazzo che l’aveva accompagnata durante tutta questa avventura, il ragazzo che molto spesso le aveva salvato la vita, il ragazzo che amava. Mentre percorreva i corridoi, notò una coppia di giovani che osservavano il dipinto “La donna in rosso” e fu quasi tentata di allontanarli dal quadro che l’aveva inseguita e quasi uccisa. A quel punto, dopo tutto quello che era successo, la mostra di Guertena le dava i brividi.
Poi lo vide. Era lì. Era lui. I capelli lilla e la lunga giacca che le aveva fatto da coperta erano inconfondibili.
Gli si avvicinò.
«Che c’è ragazzina?» chiese Garry. 
«Cosa stai guardando?» improvvisò lei in risposta, sorpresa che lui non si ricordasse il suo nome. Sperò stesse scherzando; Garry aveva sempre avuto uno strano senso dell'umorismo. 
«La statua di una rosa» disse scrollando le spalle. Era rossa, pensò Ib, proprio come la sua. «Non so perché, ma mi dà i brividi, Ib.» aggiunse lui.
Ib. Aveva detto il suo nome. Quando la ragazzina glielo fece notare, lui parve non crederci e si scusò. Voltò le spalle a Ib e non vide gli occhi di lei riempirsi di lacrime. Non ricordava niente di loro.
La ragazza boccheggiò. Stava per andarsene quando Garry tornò indietro all’improvviso. Lei si asciugò velocemente le lacrime e guardò il ragazzo con sguardo interrogativo. «Questo…questo è tuo?» domandò, mostrandole il suo fazzoletto, che aveva tolto dalla tasca. Ib annuì e lui notò il ricamo del suo nome su di esso e anche delle macchie di sangue. Il suo sangue. 
Improvvisamente un insieme di immagini balenò nella mente di Garry: una ragazzina dai capelli castani gli restituiva una rosa blu, manichini che prendevano vita inseguendoli, un’altra ragazza coi capelli biondi che li gettava dentro una cesta di giocattoli, loro che bruciavano il quadro dal quale proveniva e lì…lì, Ib gli dava il suo fazzoletto per fasciarsi la mano ferita.
Ora era tutto chiaro.
Garry cominciò a dire parole sconnesse «Mary…rosa…manichini…quadri…» 
Capì che se lo ricordava anche Ib solo vedendo il sorriso amaro che era apparso sul suo volto. Si erano salvati a vicenda e non lo avrebbe dimenticato. Lo giurò alla ragazza come a se stesso.

«Ehi, Ib, va bene se tengo ancora un po' il tuo fazzoletto? Non mi sembra il caso di riconsegnartelo in questo stato, no? Perché noi ci rivedremo ancora!»
 
***

Erano passati sette anni.
All’inizio Ib aveva pensato che quella promessa non sarebbe mai stata mantenuta, come quando le sue amiche le promettevano che il cambio di scuola non le avrebbe divise. Le sarebbe piaciuto dire che quella volta fu diverso, ma non era così. Lei e Garry si erano sentiti al telefono, scambiati messaggi…ma non si erano più visti da quel giorno al Museo.
Era un sabato mattina particolarmente caldo. Ib mise un vestitino rosso senza maniche che le arrivava alle ginocchia, legò i capelli con un nastro dello stesso colore e uscì. Molti le dicevano che si vestiva come una bambina, ma a lei non importava. Si faceva la coda con quel nastro perché lo aveva quando incontrò Garry. Ib era diventata davvero carina: grandi occhi castani, naso all’insù, sorriso dolce, alta, snella…sembrava anche più grande della sua età. Tuttavia non aveva mai cercato di trovarsi un ragazzo. Era come se un pensiero costante la ostacolasse. E quel pensiero aveva i capelli lilla.
Si diresse in biblioteca. Quandò entrò, sentì dei ragazzi fischiare alla sue spalle e fu contenta che la bibliotecaria li rimproverasse prima che le si potessero avvicinare e schizzò nel reparto artistico. Ironia della sorte, nonostante le gallerie le dessero i brividi, l’arte le piaceva molto.
Guardando dritto davanti a se, Ib iniziò a scorrere tutti i libri, in cerca di qualcosa di nuovo. Il suo sguardò si posò su un volume rilegato in rosso, con una grande G: Guertena.
Mentre lo tirava fuori, si accorse che anche un altro ragazzo aveva la mano sopra di esso e stava per prenderlo.
Alzò lo sguardo e incrociò degli occhi familiari. Capelli lilla.
Lei e Garry si guardarono per un istante e in quel momento tutto intorno a loro scomparve. C'erano solo loro due. Ib si fiondò tra le sue braccia, poggiando la testa nell’incavo della spalla: il ragazzo era diventato incredibilmente alto, oltre che bello.
«Allora…eccoci qui.» aveva detto Garry sorridendo. 
Ib si limitò a ricambiare con un sorriso sincero. Era troppo felice per parlare. Si sedettero vicini e iniziarono a sfogliare il libro ricordando i momenti passati insieme, belli o brutti. 
Ma Ib voleva creare nuovi momenti da ricordare. «Mi sei mancato» sussurrò a Garry per non farsi sentire dalla bibliotecaria. 
«Anche tu» rispose lui, così vicino al suo orecchio che Ib sentì le sue labbra muoversi. «Sei bellissima.» 
Lei arrossì e sentì persino la bocca di Garry distendersi in un sorriso. Si guardarono negli occhi, di nuovo. Anche Garry arrossì.
«Al diavolo» disse lui a bassa voce, come se parlasse con se stesso. Il suo sguardo andava velocemente dagli occhi alle labbra di Ib.
Poi la baciò. 
Lei all’inizio sembrò sorpresa, ma rispose al bacio. Non fu passionale, ma dolce, ricco di tutte le emozioni e l’amore non espresso di quegli anni.
«Ti amo, Ib.»
«Ti amo, Garry.»
Lei prese la sua mano, proprio come quando saltò nel quadro con lui.
 


Nota d'autrice:
E ho ritrovato anche questa storia. L'ho corretta, spero ora sia meglio :3 
Ho amato questo videogioco, l’avrò fatto sei volte...ho sempre shippato Ib e Garry, chi se ne importa della differenza d’età ewe
Se avete qualche appunto da fare dite pure C: ringrazio ancora le persone che leggono e recensiscono le mie storie e in anticipo quelle che leggeranno questa.
 _Fire.

 
   
 
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