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Autore: What_aNakiDay    05/07/2014    0 recensioni
"Sospesi tra due labbra che quasi si sfioravano e la sensazione che ancora non fosse giunto il momento di permettere che ciò avvenisse, vivevano la loro storia fatta di sguardi e di risate complici, di cazzate e del bisogno di esserci l’uno per l’altra."
La mia storia, molto breve, vuole rendere l'atmosfera che si genera tra gli occhi di due persone che si cercano, tra gli occhi di due persone che si amano. Spero sia riuscita a rendere l'idea :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si fissavano e lei lo guardava come se al di fuori del viso che aveva di fronte non dovesse esserci nient’altro, come se il mondo fosse condensato in quegli occhi, grandi e infiniti che si perdevano nei suoi, dove lei non era in grado di impedire che si perdessero. Le pupille le si dovevano dilatare a tal punto quando lo guardava da poter essere inevitabile il naufragare di lui che sarebbe rimasto per ore immobile lì, a pensare che naufragio più bello non sarebbe potuto esistere. Abbandonarsi all’abbraccio di lui che la stringeva come avesse dovuto proteggerla da quel vuoto che attorno a loro si era creato, era l’esperienza più indicibile del mondo.
Sospesi tra due labbra che quasi si sfioravano e la sensazione che ancora non fosse giunto il momento di permettere che ciò avvenisse, vivevano la loro storia fatta di sguardi e di risate complici, di cazzate e del bisogno di esserci l’uno per l’altra.
Lei si divertiva a stuzzicarlo, lui le reggeva il gioco. Vederla sorridere era come essere accecati dal sole e quindi chiudere gli occhi di riflesso: a vederla sorridere, di riflesso sorrideva anche lui.
Si cercavano, lui si faceva cercare, lei a sua volta faceva lo stesso. Avevano bisogno di sentire che l’uno era indispensabile all’altra, ma senza che ci fosse la necessità di dirselo. Era chiaro ad entrambi, ma se se lo fossero detti, tutto quell’alone di magia che li avvolgeva, si sarebbe dissolto nell’impossibilità di rendere precario il rapporto. Quella precarietà faceva sì che ogni giorno lui dovesse, come fosse il primo giorno, impegnarsi per conquistarla e viceversa.
 
Certo, prima di potersi azzardare a fissarla in quel modo, aveva passato giornate intere a fissare il soffitto alla ricerca dei motivi per cui lei fosse scappata quando inizialmente lui aveva provato ad avvicinarla. Iniziò a pensare che gli nascondesse qualcosa… Purtroppo è così, l’immaginazione tende a spingersi ben oltre la banalità di certi comportamenti. Ciò che la nostra mente è in grado di concepire va ben oltre ciò che accade realmente. Nella realtà pratica non si ha il tempo di orchestrare le vicende per elevarle alla complessità delle cose ragionate. Lei era scappata. Punto. Avrebbe tanto voluto che capisse che in lui non c’era nulla di sbagliato, che non c’è mai nulla di sbagliato nel cercare di esprimere un sentimento, ma che ci sono tanti modi per farlo. Lei la sua paura l’aveva espressa scappando. Baciare qualcuno è un po’ come mettersi a nudo, si diventa fragili e vulnerabili. E lei ancora non ci stava a farsi vedere per com’era davvero: fragile e vulnerabile.
Dopo un anno trascorso nel silenzio più assoluto da parte di lui che provava a dimenticarla, fu lei a cercarlo. Lei, che con il pretesto di dovergli delle spiegazioni, giurava a se stessa che non gli sarebbe più sfuggito.

 

  
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