Tremo sotto le coperte,
io che dicevo di essere forte.
Le mie paure le ho scoperte
e adesso temo la mia sorte.
 
Dicevo che niente mi spaventava
e che niente lo avrebbe fatto
e questo pensiero mi cullava
senza che ne sentissi il contatto.
 
Non sapevo dei sentimenti,
e di ghiaccio ho reso le membra,
ho cacciato della bellezza i venti
e ora il mio animo non è ciò che sembra.
 
Ho cacciato anche la grazia,
pensavo di non averne bisogno
e ora rispondo solo con rabbia
a chi per molto ho dato ascolto.
 
Ho ripudiato la debolezza
per evitare di avere paura
e ora non ho alcuna certezza
e temo che non esista una cura.
 
Ho preteso d’infranger barriere
che il mio corpo non conosceva,
mi sono detta parole troppo severe,
era da tempo che non accadeva.
 
Ho ricercato la perfezione
dimenticandomi della cautela
e ho perso di vista la situazione
come avessi sporcato una tela.
 
Ho nascosto la mia fragilità
per apparire ciò che non sono
e pur conoscendo la verità
non ho voluto chieder perdono.
 
Farei tremare eserciti interi
se solo ne avessi il coraggio,
non lo sapevo fino a ieri
e non avevo recepito il messaggio.
 
Soltanto oggi apro i miei occhi
e osservo ciò che ho creato,
i miei errori sono non pochi
per il mio orgoglio dannato.
 
Soltanto oggi il senso di colpa,
ma non c’è nessuno ad aiutarmi,
di solitudine ne ho anche molta
e da sola devo incolparmi.
 
Come fossi un angelo senz’ali,
che scopre il suo lato più buio,
così io scopro i miei veleni letali
e senza accorgermene li uso.
 
Oggi conosco ciò che negavo,
mi son scavata la fossa da sola
e quello che più ignoravo
era che fosse quella stessa parola: sola.