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Autore: slanif    06/07/2014    2 recensioni
Questo progetto è nato per caso, mentre rileggevo il Manga di Slam Dunk… non so bene quale collegamento astruso abbia compiuto il mio cervello, fatto sta che mi è venuta in mente questa cosa qua, e perciò vi tedierò con le mie storie! XD!
Il titolo della fan fiction è piuttosto eloquente, direi, e cioè le mie one-shot (tutte autoconclusive e nessuna legata tra loro (forse! u.u)) saranno basate sul concetto del “Mettersi Insieme”. Avevo indetto anche un Contest con questa prerogativa sul Forum di EFP, e alla fine mi sono decisa a cimentarmici anch’io! XD! Io però ho scelto non solo di incentrarla sul Fandom di Slam Dunk, ma di fare una one-shot sul “Mettersi Insieme” per ogni mia coppia preferita! L’aggiornamento avverrà nel giorno del CoppiaDay! Ovvero:
05 Aprile: Takenori Akagi/Kiminobu Kogure
10 Aprile: Shin’ichi Maki/Nobunaga Kiyota
04 Maggio: Toru Hanagata/Kenji Fujima
13 Giugno: Kiccho Fukuda/Soichiro Jin
14 Giugno: Kazushi Hasegawa/Hisashi Mitsui
01 Luglio: Ryota Miyagi/Ayako
06 Luglio: Akira Sendo/Hiroaki Koshino
11 Ottobre: Hanamichi Sakuragi/Kaede Rukawa
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccoci a questa settima parte, la penultima, per la cronaca!
Tratta di una coppia che personalmente adoro e che è la mia preferita dopo la HanaRu (e insieme alla HaseMit! u.u)!
Questi due insieme sono… la pucciosità!
Buona lettura!



*



06/07 – Akira Sendo X Hiroaki Koshino



Quella che io, Akira Sendo, mi sto per trovare ad affrontare, è la sfida più dura, impervia, difficile e sfiancante della mia vita.
E no, non sto parlando di Basket.
Sto parlando di qualcosa di molto più faticoso di quaranta minuti di corse, salti, canestri e tensione. Sto parlando di una cosa mortalmente più dolorosa degli urli di Taoka nei miei poveri timpani.
Sto parlando di quell’unica persona che mi fa tremare le gambe.
Sto parlando di dire a Hiroaki Koshino che sono innamorato di lui!

Beh? Cos’è questa reazione tiepida?
PRONTOOO! Avete sentito che nome ho detto?
Hiroaki Koshino!
H I R O A K I  K O S H I N O !
Mica uno qualunque!
Parlo di quell’orso brontolone e manesco con cui gioco da tre anni a questa parte e che è il mio migliore amico dai tempi delle medie! Di quel musone numero uno (okay, forse Rukawa lo batte) che non solo critica ogni mio approccio col gentil sesso, ma che conosce anche tutti i miei più torbidi segreti.
E quest’ultima cosa è quella che forse mi fa tremare di più le gambe. Più del suo mutismo o dei suoi brontolii: la cosa che più mi spaventa è il fatto che lui sappia che tipo sono.
Non gli ho mai nascosto nessun mio fatto personale. Lui sa quando ho dato il primo bacio, quando ho fatto sesso la prima volta, con chi l’ho fatto e per quante volte. Lui sa con esattezza matematica quanti partner ho avuto e spesso e volentieri mi ritrovo a rendermi conto che, a dirla tutta, lui ricorda molto meglio di me tutta questa serie di cose…
Però, esattamente come lui conosce tutte queste cose di me, io conosco anche tutte queste cose di lui.
Cose che, nel suo caso, si riducono a una manciata di situazioni che non hanno mai sfociato nell’atto sessuale.
Perciò è qui che sorge il problema: come potrà fidarsi di me?
Conoscendo che tipo sono (ovvero quanto mi piace divertirmi), come farà a credere che con lui sono assolutamente, certamente, fedelmente serio?
Perché E’ COSI’, potete scommetterci!
Okay, faccio il cretino e ci provo con tutti, ma lui è… beh… LUI!
Insomma, potrei mai fare il cascamorto con Hiroaki solo per il gusto di farlo? Ovviamente no! Hiroaki è, innanzi tutto, il mio migliore amico. La persona che c’è sempre stata quando avevo bisogno di lui e che in assoluto non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio. Anche quando sbagliavo e me lo diceva, ma se io ero convinto e proseguivo per la mia strada, lui mi era accanto.
E’ la persona più fedele che conosca, e qui sorge il tasto dolente…
Io non sono molto fedele, di solito…
Ma di solito non amo nessuno di quelli con cui finisco a letto, e questo è certamente un caso completamente differente!
Come perché?
Perché io AMO Hiroaki!
Sul serio, non come un cretinetto alla prima cotta.
Sono SERIAMENTE INNAMORATO di lui.
E mi tremano le gambe. D’emozione e paura, e mi sento un po’ scemo… ma è davvero così!
Non credevo che fossi un tipo che poteva innamorarsi. Ho sempre pensato che sono il classico tipo da una botta e via (che bella opinione ho di me stesso!), eppure… eppure mi sono innamorato di Hiroaki.
L’unica, assolutamente l’ultima persona che avrei mai pensato di poter amare.
Ma nonostante questo, da quando ho capito che quel groviglio di roba che sentivo alla bocca dello stomaco quando lui era con me (ma pure quando non c’era e ci pensavo) era amore, ho anche capito che è del tutto naturale che io mi sia innamorato di lui, perché lui è perfetto per me.
Io ho sempre la testa tra le nuvole, mi perdo in un bicchier d’acqua e sono decisamente sornione. Nessuno sa cosa si nasconda dietro al mio sfrontato e perenne sorriso. Nessuno tranne Hiroaki. Perché lui mi fulmina subito, quando sa che sto tramando qualcosa, e me lo dice in faccia, anche se sa che non mi piacerà per niente, anche se risulterà antipatico. Lui me lo dice. Ed è sicuro e certo, e non tentenna mai. Però è sensibile, terribilmente sensibile, e anche se preferirebbe mordersi la lingua piuttosto che ammetterlo, in fondo è un tenerone che si commuove anche di fronte a un film o a un libro romantico.
Sbuffo.
Mi sono decisamente preso una bella gatta da pelare…
“Sempre con la testa tra le nuvole tu, eh?”.
Mi volto sorpreso e chi mi ritrovo davanti? Hanamichi Sakuragi! L’ultima persona al mondo che avrei pensato di incontrare oggi!
“Sakuragi! Che sorpresa!” dico, e sono sincero “Sei da solo?” domando, osservando lo spazio intorno a lui.
“Ti dispiace che non ci sia anche Rukawa, eh?” mi ringhia lui, con sguardo minaccioso.
“Era solo un’innocente domanda, non ti agitare…” sorrido io con fare serafico, assumendo la mia migliore espressione da Buddha in pace coi sensi.
“Come no!” sbuffa lui, fermandosi di fronte a me con le mani affondate nelle tasche dei jeans. Mi fissa malevolo, con quei capelli rosso fuoco che riflettono il sole di Luglio in maniera accecante. Ha la pelle abbronzata, più del solito, e devo dire che con questo nuovo taglio di capelli non è niente male… certo, non sexy come Rukawa, ma sicuramente sta meglio che con quell’assurda banana che aveva in testa la prima volta che l’ho visto!
“Sono sincero. Te l’ho già detto: non mi interessa Rukawa in quel senso”.
Sì, perché il problema della sua ostilità è proprio questo: pensa che io miri a Rukawa e alle sue grazie.
E tutto questo perché dopo la fine del mio secondo anno e del suo primo anno, Rukawa è stato convocato nella Nazionale Juniores dove anche io ho partecipato per il secondo anno consecutivo. E caso volle che l’allenatore, sapendo che venivamo dalla stessa prefettura, ci ha messi in camera insieme.
Ho sempre pensato che Rukawa fosse un gran bel ragazzo, ma stop. E’ un giocatore eccezionale, e se penso a lui lo faccio come avversario. Ma la testa rossa qui presente non doveva vederla allo stesso modo perché ha tempestato di chiamate il povero Rukawa per tutti i giorni, continuamente, minacciandomi di morte solo perché respiravo la sua stessa aria.
Benché Rukawa non mi abbia mai detto niente, non c’è voluto di certo una cima per capire che quei due stavano insieme… così un giorno ho afferrato il cellulare di Rukawa e, con la migliore delle mie facce da schiaffi, ho detto a Sakuragi di rilassarsi perché non c’era davvero nulla di cui preoccuparsi. Ovviamente non c’è stato verso, e perciò adesso gli sto antipatico anche come persona, oltre che come giocatore…
Ma in fondo lo capisco. Anche io impazzirei di gelosia se qualcuno si avvicinasse al mio Kosh…
“Allora? Come mai sei in giro a bighellonare senza avere la possibilità di tenere d’occhio la tua dolce metà?” domando. Okay, Rukawa non mi interessa, ma punzecchiarlo è sempre divertente…
Lui in tutta risposta sbuffa malevolo: “Devo cercare un regalo per mia madre. Tra poco è il suo compleanno” mi dice. Ha la faccia afflitta, ma non posso dargli torto. Pure io sono un disastro nel fare i regali!
“E non hai trovato niente?” domando, giusto per chiacchierare un po’.
“Macché!” sbuffa lui, irritato.
“Senti, Sakuragi, che ne dici di schiarirti un attimo le idee prendendo un gelato con me?” domando.
Lui mi scruta: “Non accetto inviti dai porcospini maniaci” ringhia.
“Guarda che non è mica un appuntamento!” rido “Ho solo un gran caldo, e voglio rifugiarmi in un posto con dell’aria condizionata!” affermo “E magari fare quattro chiacchiere con un vecchio amico”.
“Io e te non siamo amici” specifica lui, ma io non gli bado. Lo afferro per un braccio: “Sì, sì…” dico con noncuranza, trascinandolo nel primo bar che mi capita a tiro.
 
Quando arriva la nostra ordinazione, lui continua a fissarmi malevolo. Gli ho anche detto che offro io, ma non c’è verso che si rilassi…
“Non essere così di cattivo umore, Sakuragi, e mangia il tuo gelato!” dico. Sì, perché ha pensato bene (visto che pago io) di prendere una mega coppa di gelato con le creme più caloriche che c’erano sul menù. Io al contrario mi sono limitato a una granita al limone.
Lui affonda il cucchiaino dentro alla pallina di cioccolato, quindi continua a scrutarmi.
Io sorrido: “Perché mi fissi sempre in modo così malevolo?”.
“Mi stai antipatico” è la sua pronta risposta.
“Non riesco a capire perché ti sto così antipatico… te l’ho detto in ogni modo possibile che non mi interessa Rukawa, a parte che come avversario in campo!” gli ricordo.
“Come no…” sbuffa.
“No, davvero. Io sono innamorato di un’altra persona” dico. Non mi va molto di dirlo a lui, ma magari così la smette di trattarmi così male! In fondo, a me non piace litigare con nessuno… tanto meno con una persona come Sakuragi che mi pare tutt’altro che cattiva!
“Ah, sì?” domanda curioso, finalmente distendendo le sopracciglia scure in un’espressione rilassata e curiosa. Sono leggermente arcate verso l’alto, ma la riga severa che fino a quel momento gli disegnava il centro della fronte è sparita.
Annuisco.
“E chi è lo sfortunato?” mi domanda sarcastico, ingioiando una corposa cucchiaiata di gelato.
“Koshino” rispondo.
Lo vedo fissarmi stralunato, con ancora il cucchiaino in bocca. Mi fissa sorpreso.
“Non te lo aspettavi, eh?” domando, ridacchiando.
“Effettivamente no…” dice, serio “Non mi sembra molto il tuo tipo. E’ un gran musone” mi spiega candidamente, per nulla preoccupato che potrei offendermi delle sue parole.
“Nemmeno il tuo fidanzato è un mostro di simpatia…” gli dico, continuando a sorridere “E in quanto a mutismo, decisamente Rukawa batte Hiroaki”.
Sakuragi ride di gusto: “Hai proprio ragione!”.
Io sorrido.
“Dovrei essere l’ultimo a parlare, effettivamente…” mi dice lui, tutto contento, tornando a mangiare il gelato “Da quanto state insieme?”.
Un sudore freddo mi scende sulla tempia: “A dire il vero non stiamo insieme…”.
“Ah, no?” è la sua domanda a bocca piena.
“No. Non gliel’ho ancora detto” spiego. Ma perché mi sto confidando con Sakuragi?
“E che aspetti?” mi domanda.
Come che aspetto? Ti sei bevuto il cervello, Sakuragi?
“Ehm…” tentenno “Hai idea di chi stiamo parlando?” domando.
“Guarda che io sto con Kaede, che è anche peggio di Koshino. Lo hai appena detto tu” considera la testa rossa.
“Lo so, ma…” comincio, non sapendo neanche bene cosa voglio dire, ma Sakuragi mi interrompe: “Non esiste il ma. Se ti piace, allora devi dirglielo. Non importa se è Koshino e non ha un buon carattere. Se io avessi aspettato che Kaede fosse ben disposto, allora non ci saremmo mai messi insieme e mi sarei perso milioni di momenti indimenticabili con lui”.
La fiducia e sincerità, nonché sicurezza con cui dice certe parole mi lascia basito.
“Non ti facevo così maturo, Sakuragi…” dico, cercando di smorzare la tensione che mi attanaglia lo stomaco.
“Sono una persona piena di sorprese!” ride lui.
“A quanto pare…” dico, girando la cannuccia verde limone dentro la granita giallastra.
“A parte scherzi, Sendo, certe cose vanno dette. Se sei sicuro di ciò che provi allora devi confidarlo a Koshino. Poi sarà compito suo decidere cosa fare” continua con tono serissimo.
Io sono davvero sorpreso, ma gli sorrido: “Hai proprio ragione, Sakuragi!”.
 
Quando, mezzora dopo, ci salutiamo, io non posso fare a meno di ringraziarlo.
“Sono io che devo ringraziare te per il gelato. Buona fortuna, Sendo!” mi dice, agitando la mano in aria mentre si volta e se ne va per la sua strada.
Sei stato davvero una piacevole sorpresa, Sakuragi… ora capisco perché Rukawa si è innamorato di te!
Rincuorato dalle sue parole, afferro il cellulare e compongo il numero di Koshino. Lo faccio subito, fino a quando la baldanza di eccitazione ancora mi preme nel petto e mi da sicurezza. Se dovessi aspettare anche solo dieci minuti, so che non troverei più il coraggio…
Fa pochi squilli e poi la sua voce seria che mi risponde: “Pronto?”.
“Kosh, sono Akira” dico.
“Lo so” mi dice lui con tono scocciato. Cominciamo bene… sei davvero incoraggiante, Kosh, fattelo dire!
“Sei occupato?” domando, cercando di continuare a tenere un tono di voce allegro.
“Per te sì” mi risponde stizzito, quindi mette giù.
Rimango qualche momento imbambolato a cercare di capire che mi ha davvero riattaccato in faccia, ma quando il tu-tu del telefono mi martella i timpani da qualche minuto, capisco che lo ha fatto davvero.
Sono sconcertato, ferito e… e…
“KOSHINO! ME LA PAGHERAI CARA!” sbraito come un pazzo, facendo voltare tutti verso di me, attaccando a correre verso casa di Hiroaki con il mio peggior umore.
 
Ma quando entro in camera sua dopo che sua madre mi ha sorriso così allegra nell’ingresso, capisco che quello che è veramente sul piede di guerra è lui.
“Ciao…” dico, perdendo immediatamente tutta la mia baldanza.
La sua espressione è nera, talmente funesta che più funesta non si può. Ha le labbra piegate all’ingiù, come fa ogni volta che è arrabbiato, e le sopracciglia sono così aggrottate che sembrano quasi un’unica riga sulla sua fronte.
“Perché sei qui?” mi chiede, sibilando, mentre io chiudo la porta.
Inghiotto a vuoto: “Mi hai attaccato il telefono in faccia”.
“Mi pare il minimo!” schiocca la lingua lui, stizzito.
“E perché mai? Oggi non ci siamo mai né visti né sentiti, quindi non posso averti fatto niente…” gli faccio notare. E’ da ieri che non lo vedevo, e mi è mancato. Tanto. Sono uscito di casa a bighellonare proprio per cercare di non trucidarmi l’umore da solo!
“Oh, ma io ti ho visto…” mi dice lui, stringendo ancor di più gli occhi.
E’ solo una mia impressione o le sue pupille hanno fiammeggiato d’odio? Questo è un problema… sta per staccarmi la testa, me lo sento! Persino i miei capelli sparati in aria tremano un poco alla prospettiva… magari mi rapa a zero! Oh, no! Sarebbe un incubo!
No, va beh, non è il momento di dire scemenze… qui devo cominciare a capirci qualcosa!
“Ah, sì?” domando.
Akira, complimenti per la frase intelligente, davvero!
“Sì” dice.
“E quando?” domando, consapevole che se non lo tartasso di domande, non mi dirà niente.
“Meno di un’ora fa” mi dice, digrignando i denti.
Alzo un sopracciglio confuso, cercando di pensare… che stavo facendo meno di un’ora fa? Uhm…
Ah!
“Ero con Sakuragi!” dico, schioccando le dita.
Infatti” mi dice. Il tono è aspro, e sembra aver sputato le parole con cattiveria.
“E quindi?” domando, non riuscendo minimamente a capire quale sia il problema.
“E quindi sei incorreggibile!” mi ringhia.
“Eh?”. Io non ci sto seriamente capendo niente… “Qual è il problema, Kosh?” domando.
“Qual è il problema? Qual è il problema?” ringhia “Il problema è che potevo capire Rukawa, e lo avevo anche accettato, ma… SAKURAGI! Per la miseria!” sbraita.
EEEHHH?
“Cos’ha Sakuragi che non va?” domando. Che cacchio succede?
Lui si volta a fissarmi furente, peggio di una bestia in procinto di attaccare la sua preda. I sudori freddi che ho sentito prima sono niente in confronto al gelo che mi sta correndo lungo la schiena adesso.
Se c’è una cosa che ho capito di Koshino in tutti questi anni che lo conosco, è che è bene non farlo incazzare…
“Pensi forse che io sia un idiota?” mi sibila.
Io lo fisso sorpreso: “Certo che no!”.
“E allora perché mi fai certe domande?” continua a sibilare lui.
Sgrano gli occhi: “Perché davvero non riesco a capire quale sia il problema!”.
“Il… problema, caro il mio Akira Sendo, è che il fatto che esci con Sakuragi. E’ pietoso” sputa la verità lui.

“EEEHHH?” urlo “Chi esce con chiii?”.
“TU! Con Sakuragi!” mi indica lui, con rabbia “Vi ho visti, in quel bar, a sorridervi e a mangiare gelato come una coppietta felice!”.
Per un attimo lo fisso basito, poi scoppio a ridere. Ma a ridere di gusto, eh! Così forte che mi devo tenere la pancia con le mani per non sentire dolore. Perché è davvero… davvero…
“Assurdo!” rido, in preda alle convulsioni.
Cosa diavolo ci trovi di divertente?” mi ringhia lui.
“E’ tutto divertente, Kosh!” continuo a ridere io, sentendo le gambe farsi molli, costringendomi ad appoggiare la schiena allo stipite della porta per rimanere in piedi “Davvero… davvero hai creduto che io avessi un appuntamento con Sakuragi?” domando, cercando di calmare le risa e asciugandomi una lacrima che mi è uscita da un occhio a furia di ridere.
“Beh, era evidente, mi pare!” sbotta lui, rosso di rabbia in viso perché sto ridendo. Ma io non sto ridendo di lui! Sto ridendo dell’assurdità della cosa e del fatto che sono felice perchè, beh… una reazione del genere, implica forse che…
“Eri geloso, Kosh?”.
La domanda mi è uscita spontanea, ma non ho saputo trattenerla.
Lo fisso bene in volto, e lo vedo dapprima sobbalzare sorpreso, poi diventare bordeaux.
“M… ma che vai farneticando!” sbraita, dandomi le spalle.
Io sorrido, staccandomi dalla porta e avvicinandomi a lui: “Eri geloso…” mi piego verso il suo orecchio “Hiroaki?” domando piano.
Lo vedo sobbalzare ancora, quindi la punta delle sue orecchie diventa incandescente e rossa.
Sorrido ancora.
“Smettila di dire sciocchezze!” sbotta lui, fissandomi di sbieco con sguardo malevolo.
Io sorrido ancora: “Sei tu qui che dice sciocchezze…” preciso “Io e Sakuragi… ma sei matto?” ridacchio “E poi che c’entra Rukawa?” domando.
“Ho visto come lo guardi…” bisbiglia lui, stringendo forte i pugni e continuando a darmi le spalle.
Io sono sempre piegato in avanti, sempre con la bocca a un centimetro dal suo orecchio: “Mi sembri Sakuragi, morto di gelosia perché secondo lui guardo il suo ragazzo in una maniera strana…”.
“Eh?” domanda lui, voltandosi di scatto verso di me e facendo quasi combaciare le nostre labbra. Quando se ne accorge fa un passo indietro, diventando ancora più rosso, quindi per distrarsi continua a parlare: “Sakuragi e Rukawa stanno insieme?” domanda.
“Oh, sì! Da più di un anno!” dico io, tirando il busto dritto, sorridendo.
Sono felice.
Felice.
Felice!
Hiroaki è geloso di me.
“A proposito di Rukawa…” domando, cercando di scoprire qualcos’altro “Che c’entrava che lui andava bene e Sakuragi no?”.
E’ possibile diventare ancora più bordeaux? Evidentemente sì perché Hiroaki diventa ancor più rosso: “N… niente!” urla, agitato.
“Rukawa è bello quindi andava bene, mentre Sakuragi che è un ragazzo normale no?” insisto.
“S… smettila” mi dice lui, stringendo ancor più forte i pugni.
Mi avvicino di un passo: “Io non sto con Rukawa, né con Sakuragi, né con nessun altro”.
Mi avvicino ancora, e alla fine gli arrivo perfettamente di fronte.
Lui si irrigidisce ancor di più: “Non ancora…” sbotta.
Inghiotto a vuoto, quindi mi faccio coraggio: “Se tu ricambiassi i miei sentimenti, allora starei davvero con qualcuno, da questo momento in poi…” sussurro.
Un attimo di silenzio, poi i suoi occhi neri come la notte su di me, sbarrati: “E… eh?”.
“Sono innamorato di te, Hiroaki Koshino…” sussurro.
Lui sobbalza: “Non dire idiozie!”.
“Non ne sto dicendo, infatti” dico, schiacciando il suo corpo fra me e il muro, non dandogli possibilità di fuga. Voglio che mi guardi, e che ammetta che mi ama. Perché adesso lo so che mi ama. Questa era una scenata di gelosia in piena regola!
“Ti amo, Hiroaki”.
E non sto esagerando. Non è una parola troppo grossa. Lo conosco da quasi sei anni, e me ne sono innamorato a poco a poco, giorno dopo giorno. Dirgli che gli voglio solo bene è riduttivo, dirgli che mi piace non rende a pieno giustizia al mio sentimento. Io lo amo. E lo amo sul serio.
“Non dirlo…” geme lui. Vedo i suoi occhi farsi lucidi, quindi si morde le labbra per non piangere.
“E invece lo ripeto, anche: io ti amo, Hiroaki. Ti amo da morire. Ti amo da pazzi. Ti amo come si ama la cosa più preziosa della propria vita. Ti amo come non credevo di poter fare e come mai più farò. Ti amo perché sei burbero e silenzioso. Ti amo perché non me ne fai mai passare una liscia. Ti amo perché hai sempre quel broncio arrabbiato che io trovo terribilmente tenero. Ti amo perché ti emozioni per delle cose semplici e perché sei una persona di sentimenti. Ti amo perché sei tu. Ti amo perché mi hai fatto innamorare per la prima e unica volta nella mia vita, perché ti amo talmente tanto che so che ti amerò per sempre e non dovrò mai più innamorarmi, né guardare nessun altro, né desiderare o sognare nessuno che non sia tu. Ti amo così tanto che pensare di tradirti mi fa ribrezzo e mi fa salire la nausea. Ti amo così tanto che non so come ho fatto a non dirtelo fino ad ora… ti amo, Hiroaki Koshino, e non sono mai stato più serio di così” finisco.
L’ho sempre guardato negli occhi, e ad ogni parola ho visto che i suoi si sono sgranati sempre un po’ di più, diventando sempre un po’ più lucidi, fino a quando lacrime silenziose hanno cominciato a rigargli le guance.
“Non dire certe cose se non le pensi…” singhiozza, coprendosi gli occhi con le braccia, che alza e intreccia davanti alla sua faccia come se fosse a pancia sotto sdraiato sul letto e volesse poggiare la testa su di esse.
“Ti pare che ti dico certe cose e non le penso?” domando, un po’ dispiaciuto della sua reazione così tiepida, anche se so che lui è una persona terribilmente insicura “Sono serissimo, Hiro…” dico con sicurezza. Quindi allungo una mano a scostargli le braccia da davanti agli occhi, incrociando le sue iridi lucide e un po’ rosse: “Ti amo…” ripeto.
Lui singhiozza, poi mi butta le braccia al collo e mi abbraccia. Lo sento singhiozzare più forte, ma io me lo stringo forte contro, tirandolo per la vita e facendogli staccare un po’ i piedi da terra. Lui rimane aggrappato al mio collo, nascondendo il viso nell’incavo. Sento che sussurra qualcosa, ma la sua voce è talmente bassa e ovattata, che non capisco.
“Cosa hai detto, Kosh?” domando piano, per paura che parlando troppo forte io possa spaventarlo in qualche modo.
“Ho detto…” dice lui, più forte, alzando appena il viso e poggiando il mento sulla mia spalla “Che se ti azzardi a tradirmi o a fare lo stupido con chiunque altro, maschio, femmina o bambino che sia, giuro che ti eviro senza rimpianti!” mi dice, con un tono minaccioso ma impastato dal pianto che è decisamente comico.
E per questo scoppio a ridere di gusto, stringendolo più forte a me: “Te lo giuro” dico.
Quindi lo poso a terra e lui allenta la presa sul mio collo, poggiando i piedi sulla moquette della sua camera. Mi fissa di sottecchi, da sotto le ciglia nere e folte, e io gli sorrido.
“Posso darti un bacio?” domando piano.
Lui arriccia le labbra, quindi annuisce: “Certe cose non si chiedono, idiota…”.
Io ridacchio, sporgendomi un po’ in avanti, quindi a un millimetro dalle sue labbra gli sussurro ancora: “Ti amo…”.
“Anche io ti amo…” mi risponde flebilmente lui prima che le nostre labbra si incollino le una alle altre per la prima, indimenticabile, volta.



**FINE**

Lo ammetto: all’inizio Hanamichi non doveva entrare nella fan fiction, ma visto che hikaru83 odia questa coppia, ho deciso di addolcirgli la pillola schiaffandoci qualche pagina col suo amore! XD! Spero apprezzerai! u.u
Inoltre volevo precisare che, per chi l’ha notato, nelle altre fan fiction si dicevano “Mi piaci” o al più “Sono innamorato di te”. Qui si passa direttamente al “Ti amo”. E non perché io sia completamente fuori di testa (cioè, sì, ma non è questo il punto! è.e), ma perché Sendo e Koshino non sono tutte le altre coppie affrontate! Mi spiego (riferendomi ovviamente alle fan fiction che ho scritto sulle varie coppie in questa raccolta, non in generale):

  • Akagi e Kogure si conoscono da anni, ma non sono due persone espansive e affettuose, inoltre Kogure è davvero molto timido, perciò è improbabile che potessero essere subito così diretti.

  • Maki e Kiyota non hanno una confidenza tale, e comunque Nobunaga è in soggezione rispetto a Shin’ichi, perciò non potrebbe mai essere così aperto.

  • Hanagata e Fujima è la prima volta che si incontrano. Sono due quindicenni che devono ancora imparare a conoscersi a vicenda e a conoscere l’amore. Perciò no, non si amano all’inizio, anche se si piacciono molto.

  • Fukuda e Jin hanno avuto momenti di grande difficoltà, perciò stanno ancora cercando di capire cosa significa tutto quello e quindi nemmeno loro ancora possono amarsi.

  • Hasegawa e Mitsui si piacciono molto, ma non ce li vedo due come loro a dirsi “Ti amo” come se niente fosse. In fondo, la loro conoscenza è minima.

  • Ryota e Ayako si piacciono, e Ryota la ama sicuramente, ma Ayako ha finalmente accettato i suoi sentimenti dopo tanto tempo, e di certo non può spaventarla o bruciarsi l’occasione dicendoglielo subito.

  • Sendo e Koshino, invece, si conoscono sin da bambini. Hanno un rapporto di migliori amici e si conoscono a fondo. Inoltre Sendo lo ritengo un personaggio affettuoso e aperto, perciò per loro mi è parso naturale arrivare subito a un punto come questo.

Insomma, io ho cercato di fare le dichiarazioni in base a come vedo io i personaggi e a quanto secondo me possano essere audaci. Spero di essere riuscita a spiegarmi (ma ne dubito!)! XD!
Ci vediamo per l’ottava e ultima parte l’11 Ottobre: HanaRu!

   
 
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