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Autore: _Naira    06/07/2014    1 recensioni
Continuazione di "la ragazza dagl'occhi color cielo"
Due ragazzi che finalmente sono riusciti a dichiarare il loro amore, ma non esiste il felici e contenti nella realtà... :)
Un bacione a tutti isy_94.
P.s. spero di essere riuscita ad incuriosirvi ;)
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Enrico 
Sono passate 2 settimane e lei è ancora in coma, non ce la faccio ad andarmene ora, Rick gioca tranquillamente con Hope, le manca Naira ma non ci pensa più di tanto, noi invece.. noi siamo distrutti, ormai sono anni che viviamo una vita fatta di dolore, dolore e ancora dolore, ogni tanto ci illuminano che si possa di nuovo essere felici, ma come ho detto è solo un'illusione, una fottutissima illusione, Marco sta malissimo, si da la colpa per quello che è successo e io non so come aiutarlo. Accendo la macchina per andare in ospedale da lei, i sensi di colpa mi stanno sbranando, se non mi avesse mai conosciuto a quest'ora magari sarebbe felice, con una persona che ama e una vita facile, fatta di risate e amore, non sarebbe in un letto di ospedale a dimagrire giorno dopo giorno, entro in camera trovando un medico che le fa un'ecografia alla pancia, lo guardo scettico alzando un sopracciglio.
"Buongiorno Enrico!" Mi saluta l'uomo. 
"Ciao Giorgio, come mai le controlli la pancia?" Chiedo. 
"Vieni a vedere, abbiamo notato che deperiva troppo in fretta per la sua condizione, guarda qui." Dice indicandomi un punto dello schermo. 
"Cos'è?!" Chiedo riuscendo a vedere solo una massa informe bianca e nera.
"Un feto." Risponde sorridendomi. 
"Cosa?" Sgrano gli occhi. 
"Si, Rick avrà un fratellino, o una sorellina. Sperando che si svegli presto e riesca a portarlo avanti." Dice abbassando il tono.
Mi saluta ed esce, rimango a fissare la mia ragazza, non mi aspettavo mai più che fosse incinta, dicono che lo è da un mese, sono felicissimo ma non si sa neanche se riuscirà a portarla fino alla fine, chiamo i pastori per informarli, sento un casino della madonna, urlano, ridono, applaudono, sono pazzi. Chiudo con loro, mi alzo, sto per varcare la soglia dalla porta quando un gemito mi fa sobbalzare, mi volto, vedo Naira iniziare a muoversi.
"Giorgio! Giorgio vieni subito!" Urlo in corridoio per poi correre affianco a lei.
L'accarezzo, il medico arriva e la guarda stupito, la controlla. Poi mi guarda e sorride, si congeda con un 'vi lascio soli' lei apre gli occhi, mi guarda cercando di dire qualcosa, sembra spaventata da me. Cerco di accarezzarla ma si sposta, non è spaventata, è terrorizzata, non riesce a parlare. 
"Stellina, sono io, non mi riconosci?" Le dico dolcemente,  ricevendo un no mimato con la testa, mi si spezza il cuore, ma rimango li e le racconto tutto quello che è la sua vita da quando l'ho conosciuta. Mi guarda intensamente, inizia a piangere, le sto vicino, anche se fa male. Il medico ha detto che questa amnesia può essere temporanea e che entro fine giornata dovrebbe riuscire a parlare, spero vivamente che sia così perché nessuno di noi si merita anche questo. Lei mi chiede a gesti un sacco di cose, le rispondo cercando di sorridere, poi mi chiede una cosa che mi spiazza: 'sei tu Marco?' La guardo scioccato, cerco di legare tutto al coma, all'amnesia ma non riesco a darmi pace.
"No, io sono Enrico, Marco è il tuo migliore amico." Le spiego dolcemente. 
 
 
Pov Naira 
Sono qui in ospedale e ho un ragazzo davanti, ma chi è? Non l'ho mai visto, me lo ricorderei, ma perché sono in ospedale e domanda fondamentale: chi sono? Come mi chiamo? Perché non mi ricordo niente e non riesco a parlare? Milioni di domande mi invadono la testa che inizia a pulsare violentemente. Il ragazzo seduto vicino a me mi racconta di tutta la mia vita e mi dice di essere il mio fidanzato, inizio a piangere, mi sento in colpa per la sofferenza che vedo nei suoi occhi e mi arancio con me stessa perché non ricordo nulla, qualche ora dopo entra un sacco di gente, volti di cui non ho ricordi che mi guardano tristi e felici allo stesso tempo, volti che ho paura di non ricordare mai, piango di nuovo e una ragazza mora mi si avvicina con delicatezza e mi abbraccia, lo ricordo quel contatto, ma non basta a farmi tornare in mente tutto, si siedono tutti intorno al mio letto e iniziano a parlare, raccontano tutti un pezzo della mia vita con loro, rido, ne abbiamo passate davvero tante insieme, ma perché non le ricordo?! Perché questo? La cosa più importante sono i ricordi che hai con le persone che ami, perché non ho neanche più quelli? Li guardo uno per uno cercando disperatamente di farmi tornare in mente le loro storie, le loro paure e felicità, ma niente, gli altri se ne vanno e colgo l'occasione per farmi una dormita, Enrico rimane vicino a me con la testa appoggiata al materasso. Penso che quello che ci lega sia più dell'amore stesso, se solo lo ricordassi, mi addormento con la sua mano appoggiata sulla mia pancia, mi sento in colpa per il dolore che sta passando a vedermi cosi, come un libro con le pagine bianche.
Chiudo gli occhi e mi ritrovo in una stanza buia, si illumina, attaccate ai muro ci sono le foto dei volti di coloro che sono stati con me, le guardo, ad un certo punto un bambino mi prende per mano. 
"Mamma, vieni con me." Dice. 
Mi guida lungo un corridoio fermandosi davanti ad un portone, lo apre rivelando un giardino intriso di momenti che ho passato con tutti, sono tutti confusi li uni con gli altri, il bambino mi guarda sorridendo e dice.
"Ricordati di coloro che ami, perché loro si ricorderanno di te." Guardando quel bambino un nome si fa spazio nella mia mente facendomi scoppiare a piangere: 'Rick'. 
Mi sveglio di soprassalto, mi guardo intorno e vedo Enrico seduto in un angolo buio infondo alla stanza, mi alzo e cerco di andargli incontro, ho ancora le lacrime agli occhi, mi avvicino piano, non capisco se dorme oppure no, quando allungo la mano per accarezzarlo si alza di colpo facendomi spaventare e saltare lontano da lui. 
"Ho fatto un sogno strano..." inizio a parlare.
"Naira, torna a dormire, sono le 4." Continua lui seccato.
"Mi ricordo tutto." Concludo tornando a letto e lasciandolo spiazzato.
"Cosa?" Chiede senza ricevere risposta.
 
 
 
Pov Enrico 
Quelle parole mi hanno spiazzato totalmente, torna a dormire senza dare risposta ai miei dubbi,  stamattina il medico ha firmato il foglio delle dimissioni, l'ho aiutata a prepararsi mentre gli altri scendevano a prenderci, quando arrivano Angelo e Silvio scendono sventolando due foglietti, li guardiamo alzando un sopracciglio, si avvicinano sorridendo e allargando le braccia.
"Andiamo in vacanza!" Urla mio padre.
"Ma dove, come, quando? E i cavalli, il maneggio?" Gli risponde Naira. 
"Allora, andiamo nella terra degli indiani d'America, direi in aereo, partiamo ora e abbiamo pensato al resto." Spiega Angelo. 
Li guardiamo scioccati, gli indiani ormai vivono nelle riserve, non come una volta, dove hanno intenzione di andare?! Nelle gabbie tipo animali da circo? Saliamo in macchina e Naira si addormenta con la testa nell'incavo del mio collo. Dopo quasi 20 ore di viaggio siamo arrivati, un indiano con delle piume in testa ci aspetta, mi ricorda un gallo... Angelo lo saluta poi lo accompagna da noi.
"Naira, ti presento tuo nonno." A quelle parole fra un po ci viene un infarto. 
"Cosa? Ma non è possibile." 
"Tua madre è stata adottata da piccolina, lui è il suo vero padre. Tuo nonno, vivono in una delle ultime tribù che non sono state invase, nelle terre dei mustang." 
La ragazza lo guarda studiandone ogni centimetro, gli gira intorno, lo fissa negli occhi ritrovando il suo stesso sguardo, un indiano dagli occhi azzurri era più unico che raro e lei ha ereditato questa rarità proprio da lui, fa uno strano effetto vedere lo sguardo che amo incastonato in un altro viso.
 
 
 
Pov Naira 
Ormai sono due settimane che viviamo in questa tribù, riesco a malapena a ricordare la mia vita di prima, qui è tutto diverso, l'unico grande problema è come stare comodi durante la notte, niente fantasmi di un passato troppo presente, niente problemi che ti esauriscono fino allo stremo, niente di niente, solo cielo e terra, solo notte e stelle, ma prima o poi bisogna ritornare alla realtà, penso che se non fosse per l'amore che ci lega alla nostra terra, al nostro paese, alle nostre montagne non ripartiremo più. Le altre due  settimane passano in fretta ed è tempo di ritornare a casa, quando varchiamo la porta il profumo famigliare della nostra vita ci investe, tiriamo un lungo sospiro, posiamo le valigie e usciamo per metterci a lavoro, Enrico non mi molla più un secondo, penso che si sia dato la colpa dell'incidente, che non si riesca a perdonare il fatto di non averlo evitato, è diventato silenzioso, molto silenzioso, non lo riconosco quasi più. Saliamo a cavallo insieme, dobbiamo accompagnare una decina di ragazzi, mi appoggio nell'incavo del suo collo e mi addormento stretta fra le sue braccia, sono più di 24 che non chiudiamo occhio.
 
 
Pov Enrico 
Si è appena addormentata fra le mie braccia, sento il suo respiro rilassarsi, non posso ancora credere di averla di nuovo qui con noi, con me, per me. Siamo ritornati nella nostra vita, nonostante il fatto che abbiamo avuto la possibilità di non farlo più siamo troppo legati a questo posto magnifico e unico, qui ci siamo nati, cresciuti, conosciuti, ci ha dato talmente tanto che nessuno di noi ha la forza di andarsene per sempre, qui ci sono milioni di problemi ma li affrontiamo a testa alta perché speriamo in un giorno migliore, è l'amore per questa terra che ci accomuna e forse è proprio per questo che siamo di nuovo qui, tutti insieme, più uniti di prima. 
Quella notte ci amiamo come era tanto che non lo facevamo, ci siamo amati per non dimenticarci mai, ci siamo amati come se fosse l'ultima volta.
 
8 mesi dopo.
 
"Congratulazioni, è una femmina!" Il medico mi porta un fagottino rosa e mi accompagna da Naira. 
"Ragazzi devo chiedervi che nome volete darle." Continua l'uomo. 
"Valkyrie." Gli rispondo sorridendo a Naira. 
"Wow, il nome delle antiche donne che salvavano gli uomini morti in battaglia." Commenta il medico scrivendo il nome sul braccialetto. 
 
 
 
Pov Naira 
Valkyrie cresce ogni giorno di più, Rick la ama, dice che ha gli occhi di papà e la bellezza della mamma. Stiamo mangiando tutti insieme, Enrico e Gabriele si stanno lanciando addosso cocacola e farina, colpendo Marta che li insulta e Marco che li minaccia di morte col mattarello in mano.
Finito di mangiare mi indolo sotto la doccia, quando esco mi guardo allo specchio, le mie gambe sono piene di smagliature, la mia pancia, una volta piatta, è rimasta un po' morbida, i miei occhi sono stanchi, sono un mostro. Esco velocemente e vado a coricarmi, Enrico si sdraia vicino a me e mi abbraccia. 
"Tu mi ami?" Gli chiedo fissando il vuoto.
"Certo stellina, perché me lo chiedi?" Chiede a sua volta preoccupato.
"Non sono più la ragazza carina che hai conosciuto, sono diventata un mostro." Dico quest'ultima frase con le lacrime che mi rigano il viso.
"Non è vero amore, sei ancora più bella di prima, lo diventi ogni giorno di più, perché pensi questo?" 
"Guardami!" Rispondo esasperata. 
"Lo sto facendo. E vuoi sapere cosa vedo?" Continua serio.
"si." 
"Vedo la ragazza della mia vita. Mi hai reso una persona migliore, mi hai dato modo di conoscere il vero significato della famiglia, mi hai dato tre creature magnifiche, mi hai amato nei momenti più bui e in quelli più belli, hai lottato per me, con me, vedo la persona che amo di più a questo mondo e ti dirò di più: penso che sia bellissima, lo sarà quando avrà i capelli bianchi e le rughe, lo sarà con qualche chilo in più, lo sarà vestita da sposa." Per la prima volta da quando ha iniziato a parlare lo guardo, mi sorride.
"Cosa?" Chiedo. 
"Cosa cosa? Ho detto qualcosa di strano per caso?" Fa un sorrisino sarcastisco, giuro che lo uccido qualche giorno.
"Hai detto che lo sarà vestita da sposa." Cito le sue parole.
"E quindi?" Continua facendo finta di niente.
"Non sono mai stata vestita da sposa." Faccio il suo gioco anche se a dir il vero non  ho realmente capito dove voglia andare a parare.
"Appunto." 
"Ma..."
"Devo farti vedere una cosa." Mi interrompe, mi prende per mano e mi porta in cucina, gli altri sono tutti vestiti a festa e ci guardano.
"Andiamo?" Chiede Silvio. 
"Ma dove?" Chiedo. 
"A vedere i fuochi di San Giovanni." Aldo mi risponde come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Scendiamo ad Imperia, c'è un casino disumano, Enrico mi prende per mano, Gabriele fa lo stesso con Marta, io e lei facciamo lo stesso, poi il mio ragazzo inizia a correre in mezzo alla folla ridendo, lo seguiamo tutti e arriviamo sotto a dove cadranno le ceneri dei fuochi, il biondo mi abbraccia da dietro e rimaniamo cosi, con gli occhi al cielo abbracciati, guardiamo tutti quelle meravigliose luci momentanee, l'ultimo che sparano di solito è un cuore con la data della festa, invece quest'anno vengono sparati 4 fuochi in successione, con scritta una frase che ricorderò tutta la vita.
'Naira vuoi sposarmi?' Il tutto circondato da un cuore.
 
 
 
 
Spazio autrice
Eheh, salve salve, non uccidetemi, giuro che non centro niente, il nostro protagonista maschile ha deciso di intervenire. Comunque che ne dite? Siamo stati bravi? Bacioni.
_Naira & DaltiDalti. XD
  
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