Safe place

Il team Arrow stava scendendo le scale del seminterrato del Verdant; Felicity era in testa, dopo di lei Oliver e alcuni scalini più indietro Diggle.
L'aria era tesa; la missione non era stata proprio una passeggiata, scontrarsi contro un boss di un clan rivale della Bratva aveva sempre delle conseguenze.
Quella sera le aveva pagate Felicity: era stata catturata e per poco una pallottola non l'aveva centrata in pieno petto.
Oliver era furioso, furioso con Felicity per aver insistito ad andare con loro e con se stesso per averglielo permesso.
Adesso erano tutti nel seminterrato, nessuno aveva detto ancora una parola, ma come sempre a spezzare quel pesante silenzio ci pensò Felicity: "Potreste...potreste portarmi a casa, per favore? " chiese con la voce malferma, anche se cercava di apparire tranquilla
Oliver lanciò uno sguardo a Diggle che annuì impercettibilmente- "vado a prendere la macchina" disse- per poi risalire le scale velocemente
Oliver sospirò pesantemente; non avrebbe dovuto farla venire.
"Oliver, piantala...niente di questo é colpa tua" sussurrò la bionda capendo immediatamente il suo stato d'animo
"Invece si, lo è. Non avrei dovuto acconsentire a farti venire con noi. " rispose duro
"Oliver, sono io che ho voluto venire con voi" gli ricordò la ragazza
"Il tuo posto è e sarà sempre qui dietro i questi computer" replicò indicando i computer con un dito
"Aspetta, mi stai impedendo di venire in missione?"chiese lei piccata, con le mani sui fianchi mentre si avvicinava a lui, all'improvviso tutta la paura aveva fatto spazio a una rabbia cieca
"Esattamente! Da questo momento non metterai più un piede fuori di qui" disse lui risoluto, ora si fronteggiavano 
"E credo che io sia d'accordo?!" Felicity si stava irritando
"Non mi interessa quello che pensi. Tu non metterai mai più un piede fuori di qui" disse con il suo tono più minaccioso possibile schiacciandola tra il suo corpo e il muro.
Il movimento fu così rapido che Oliver lo vide appena arrivare: cinque dita, cinque dita che si erano infrante sulla sua guancia con un sonoro schiocco.
Restarono un secondo così Felcity con a mano incriminata poggiata sul petto e gli occhi spalancati che fissavano Oliver che però non osava rispondere al suo sguardo, e tenga i suo occhi fissi sulla parete alla sua destra.
"Oliver, io...mi.."
"Va! Diggle ti sta aspettando" la interruppe lui per poi muoversi e andare verso il materasso blu da allenamento mentre lentamente si liberava del costume da Arrow. Si sarebbe allenato fino allo sfinimento.


Felicity arrivò a casa, appena mise le chiavi nella toppa ed essersi richiusa la porta alle spalle si accasciò al muro e iniziò a piangere.
Pianse per rabbia, per dolore, per frustrazione e soprattutto per Oliver. 
Dopo un tempo che sembrò infinito si alzò e come un automa si diresse verso la sua camera da letto.
Si sciolse i capelli e si sfilò il vestito e ,troppo stanca per fare per cambiarsi, si mise direttamente sotto le coperte.
Stanca com'era avrebbe dovuto addormentarsi subito, invece appena chiudeva gli occhi si vedeva la canna di una pistola puntata al petto. Quella sarebbe stata una lunga notte
Erano quasi le tre quando sentì un rumore provenire dalla sua finestra. Non si girò, sapeva che cosa e chi avessero provocato quel rumore.
Sentì i suoi passi avvicinarsi al letto, aveva un odore strano addosso, sembrava sudore, ma era molto più sensuale, molto più maschio. Probabilmente era arrivato direttamente dalla fonderia, senza dormire nemmeno un pò, come aveva fatto lei del resto.
"So che sei sveglia" sosiprò sedendosi sul bordo del letto, vicino ai suoi piedi. Non gli diede nessuna risposta n'è le fece nessun cenno, ma a Oliver non importava.
"Mi...mi dispiace... Quello che ti ho detto oggi...non ne avevo il diritto" riuscì a formulare lui mentre fissava il pavimento
Felicity non parlò, semplicemente spostò le sue gambe facendole lambire la schiena del ragazzo in un gesto di muto conforto. Questo lo incitò a continuare:" La verità è che quando sei coinvolta tu... Io perdo il controllo...ho bisogno che tu stia al sicuro, che tu sia in luogo sicuro"
Felcity si mosse mettendosi a sedere con la schiena appoggiata alla testiera del letto. 
Oliver si era girato e ora la stava guardando.
"Oliver, io non ho bisogno di un posto sicuro" sospirò lei
"Felicty.."
"No! Lasciami finire." prese un bel respirò e continuò:"io non ho bisogno di un posto sicuro, ne ho già uno, ed è il posto in cui io mi sento sempre al sicuro, non importa quale sia il pericolo"
Oliver la guardò interdetto, senza capire, ma tutto divenne chiaro nel momento in cui Felicity si lanciò tra le sue braccia.
Inizialmente Oliver rimase rigido, ma poi si rilassò e l'abbracciò a sua volta.
"Questo è il mio posto sicuro, qui, tra le tue braccia" mormò la bionda nell'incavo del suo collo.
Oliver le accarezzava leggermente la schiena.
"Hai dormito?" le chiese a brucia pelo lui
Ovviamente non gli sfuggiva niente, come sempre. La ragazza scosse lievemente la testa.
"Vuoi dormire?"
"Solo se tu non te ne vai" 
"No, stai tranquilla, non vado da nessuna parte"
Detto questo Oliver si staccò da lei e si posizionò al suo fianco sotto le coperte e la cinse con le braccia e i suoi occhi si chiusero all'istante. Anche lui aveva trovato il suo posto sicuro.




Spazio autrice:
*.* tenera tenera tenera.
Volevo fare una cosina dolce e fluffosaXD
Spero vi piaccia!
Baci!