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Autore: Kane_    07/07/2014    3 recensioni
Anno 2018, l'Impero ha definitivamente sconfitto i Cavalieri Neri sul fronte orientale, impadronendosi dei territori dei neonati Stati Uniti del Giappone. in seguito allo scontro, Zero pare scomparso nel nulla, così come l'ultracentenario imperatore di Britannia. In seguito alla scomparsa dei due uomini più influenti del mondo, tutti i membri della famiglia imperiale sono vittime di un complotto che porterà al trono un uomo misterioso e sconosciuto, che però saprà gestire al meglio il momento di crisi, portando il vasto impero ad una nuova epoca d'oro, permettendogli di raggiungere la sua massima espansione dalla sua nascita.
A questo punto, l'Impero punta i suoi occhi verso il mediterraneo, conquistando dunque l'Italia, terra che sta particolarmente a cuore al nuovo imperatore, essendo cristiano cattolico. Esso donerà la penisola alla Chiesa, ottenendo in cambio il pieno supporto spirituale delle alte cariche religiose. il Nuovo Stato Pontificio instaurerà un governo totalitarista, traendo fortemente spunto dal testo sacro per la nuova costituzione, creando di fatto uno stato dittatoriale e per nulla democratico
la nostra storia ha inizio tre anni dopo, quando un giovane abitante della penisola avrà finalmente il fegato e i mezzi per dire "no" a tutto questo...
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Anno 2021: L'italia è ormai nelle mani della Chiesa da quasi tre anni; ribattezzata "Nuovo Stato Pontificio", questa ha riorganizzato completamente il potere, usando il pugno di ferro contro coloro che osano opporsi a questo, o, molto più semplicemente, contro chi la pensa diversamente da quella che è l'ideologia del papa, monarca assoluto dello stato. Ebrei, musulmani, estremisti politici, omosessuali, prostitute o anche solo gente ritenuta d'intralcio è stata sequestrata, privata di ogni avere e infine uccisa o inprigionata. 
"Epurazione" , questo è il nome dell'atrocità commessa "in nome di Dio" e tenuta ben nascosta agli occhi dei civili, ma lui lo sapeva, era troppo palese, non possono sparire così tante persone in così poco tempo, anche se moltissimi britanni si sono stanziati nella penisola per ragioni di credo religioso, si nota che le strade sono sempre più vuote.

"Avete visto il nuovo studente"
"Si, ma guardatelo! è in classe da tre giorni ed ancora non ha aperto bocca, passa il suo tempo a fare chissà cosa con il suo oloportatile"
"Mi fa paura, ho sentito dire che ha passato un po di tempo in un centro riabilitazione"
"E' italiano?"
"Si, ma pare che abbia perso i genitori in un incidente prima della Liberazione... sicuramente sono morti per aver fatto qualcosa di oltraggioso contro Dio." 
"Che ci fa un così losco individuo in una scuola prestigiosa come questa?"
"E' stato adottato da una ricca famiglia britanna, quindi non è detto che sia come gli altri..."
"Balle, gli italiani sono tutti sporchi traditori, o avari, o golosi, o anche tutte e tre le cose insieme. E' scritto nel loro sangue."
Il ragazzo sente tutto, più di quanto lasci credere, ma ormai è abituato ad ignorare quelle parole, rimane passivo e continua a trafficare con l'aggeggio elettronico che ha in mano. Chi avrebbe mai detto che il fanatismo avrebbe portato a tutto ciò? restrizioni, censure, violenza e ipocrisia, queste sono alcune delle tante cose che hanno caratterizzato il paese da quel maledetto 14 maggio.
"Ehy, tu!" una voce attira la sua attenzione, alza lo sguardo e nota un ragazzo dalla faccia amichevole, cosa davvero rara; ha capelli biondi e ricci, occhi azzurri e un'espressione per nulla pretenziosa, anzi, alquanto rassicurante. "Sei il nuovo studente di cui si parla tanto?"
L'adolescente lo fissa qualche istante, poi decide di rispondere alla domanda in modo cauto: "Si, e allora?"
"Stai calmo, suvvia, non voglio mica ucciderti!" il biondo ride di gusto, poi riprende fiato "Piacere, mi chiamo Matteo"
"Matteo? è un nome italiano..."
"Già, non lasciarti ingannare dal mio aspetto nordico, sono un italiano doc, proprio come te..." il giovane estroverso quindi abbassa lo sguardo, guardando lo schermo dell'oloportatile del suo nuovo compagno di classe: "Questo non è... Conquer's Commander? Si, è proprio lui!"
"Lo conosci?" l'adolescente si irrigidisce un po, chiedendosi cosa dirà il giovane di fronte a lui.
"Certo! ci giocavo con mio fratello prima della Liberazione... però a causa della censura l'abbiamo dovuto buttare, dicevano che inneggiava alla guerra e alla ribellione a ciò che è buono e giusto, eppure è solo un videogioco!... Se una guardia svizzera dovesse scoprirti con una copia di questo.."
Suona la campanella, e, in men che non si dica, entra in classe il docente, intimando a tutti di sedersi e appoggiando le sue cose alla cattedra, e in poco tempo si crea un ordine pressochè totale in quella stanza.
"A proposito" sussurra Matteo al ragazzo "Non mi hai ancora detto come ti chiami..."
"Mi chiamo Daniele."

Dopo qualche ora di lezione arriva finalmente la pausa pranzo, il ragazzo entra nella mensa per la prima volta da quando è arrivato in quella scuola, tre giorni prima, e rimane decisamente stupito di quanto sia bene organizzata: le cucine si dividono in due grandi banchi da lavoro dove vengono servite le pietanze, uno opposto all'altro,  e ciò garantisce un movimento circolare degli studenti che inizia da dove entrano, continuando per il piano da cucina e infine terminando in fondo allo stanzone occupando anche i tavoli più remoti. E' un sistema semplice, ma funzionale, che garantisce a tutti di trovare posto facilmente.
Daniele, intento a fare quell'analisi seguendo il tragitto dei suoi compagni di scuola dall'entrata ai tavoli, nota Matteo in fila che lo guarda e che gli fa cenno di avvicinarsi. Il ragazzo è un po titubante, ma pensa  che dopotutto potrebbe anche convenirgli, visto che il suo nuovo amico si trova in un posto abbastanza avanzato della fila, quindi, a passo spedito e a testa bassa, si dirige dietro di lui.
C'è uno strano silenzio tra i due, Daniele sembra non voler parlare perchè intento a pensare a chissà cosa, Matteo invece sembra più che lo stia analizzando dall'alto in basso, anche se più probabilmente non lo fa per non disturbarlo, i due arrivano a tavola dopo essersi messi nel vassoio una piccola porzione di cibo e del pollo con insalata.
Nessuno dei due tocca cibo, e in effetti ancora nessuno aveva cominciato a mangiare in quella stanza, difatti la legge ora inponeva la preghiera obbligatoria, sia nella vita privata che in quella sociale, almeno alle ore dei pasti e la domenica mattina. Nell'attesa, Daniele prende in mano il proprio oloportatile per passarsi il tempo. Si accorge che nella posta in arrivo c'è un messaggio non visualizzato, e quindi decide di aprirlo.

Mittente: Luca

Oggetto: Non fare i tuoi soliti casini!

Ciao Dany, come va?
Ho qui affianco tutta la nostra compagnia per farti gli auguri, sebbene un po in ritardo, per il tuo ritorno a scuola. Sai, noi qui abbiamo sempre bisogno di te, ma dopotutto sei anche tu un ragazzo in piena adolescenza, come molti altri nel nostro gruppo, quindi capiamo che è meglio anche per te che tu segua la scuola, per quanto istruttiva possa essere quella di oggi.

A proposito, come va in quell'istituto per figli di papà britanno? non dev'essere facile per te, chissà quanti problemi ti causano, ma cerca di mostrarti più forte di loro, solo così riuscirai a farti rispettare un minimo.

Raccontaci tutto questo pomeriggio, qui abbiamo pronta una sorpresina per te. Nonostante i nostri pochi soldi siamo riusciti ad ottenere due bei giocattolini, ti piaceranno di sicuro!

Ora ti lasciamo andare, dobbiamo mettere a posto lo stabile, qui c'è sempre un gran disordine...

Mi raccomando, Dany, fai vedere a tutti che il sangue italiano è sangue buono.
Gloria all'Italia!

I tuoi amici e compagni,
Luca, Lorenzo, Monica, Giulia... e vabbhè, tutti gli altri insomma.

Il ragazzo si lascia scappare un sorriso, e il biondo di fronte a lui se ne accorge, cercando di avviare una conversazione da quel gesto di Daniele "E' la prima volta in tre giorni che cambi espressione"
"Già." risponde seccamente lo studente.
"Certe volte è necessario anche sorridere... a proposito..." prende un lungo respiro, e poi riprende a parlare "probabilmente non sei la persona più indicata a parlarne, visto che vivi con dei britanni... ma, che ne pensi di Britannia e del Nuovo Stato Pontificio?..:" lui dunque trattiene un po il respiro in attesa della replica del ragazzo che ha di fronte.
"Cosa penso di Britannia? Cosa penso dello Stato Pontificio?..:" la sua frase viene interrotta dall'entrata nell'edificio di un uomo relativamente anziano, vestito di nero con decorazioni oro e rosse, con tanto di un bastone con una croce in cima, probabilmente fatto di oro massiccio. Accompagnato dalla sua scorta, arriva in una posizione che possa essere accessibile alla vista di tutti gli studenti nella scuola, e, nel silenzio generale, comincia a parlare in modo sicuro e convinto: "Figlioli, sono venuto qui, in questa scuola, per chiedervi un favore: nonostante il nostro duro lavoro di questi ultimi tre anni, ci sono ancora delle anime impure tra di noi, e questo non è un bene, nè per la nostra società, nè tantomeno per Dio stesso, il quale soffre a vedere il mondo macchiato da questi peccatori. Non siate tolleranti, non fatevi problemi, un peccatore non è degno della vostra amicizia, figuriamoci della vostra tolleranza e del vostro silenzio. Voi tutti, insieme a me, insieme allo Stato, dovete contribuire ad un mondo migl..." L'uomo viene interrotto dopo che una ragazza nella mensa si è alzata dal proprio posto, fissandolo con decisione: "Come osi parlarci del Paradiso e dell'Inferno, quando il primo peccatore sei tu? hai forse dimenticato? oppure tutto questo potere ti sta dando alla testa? mi facevi schifo prima e mi fai ancora più schifo ora, puoi avere le nostre futili preghiere, ma alla fine il tuo destino è bruciare all'inferno come il peggiore dei lussuriosi!"
Le quattro guardie di scorta compiono un paio di passi in sua direzione. ma vengono fermate con un gesto dell'uomo, che la fissa con aria di superiorità "signorina Renati, è un piacere rivederti... dimmi, come va in famiglia? mi son pervenute voci che una pecorella smarrita nella vostra casa è tornata al suo gregge..."
La giovane lo guarda con la stessa aria, senza sbattere ciglio, ma senza dargli la soddisfazione della risposta, si siede con naturalezza e comincia a mangiare ancor prima della preghiera, seguita da un gruppetto di suoi amici, e anche Daniele segue l'impulso di fare lo stesso.
"Idioti!" l'uomo, preso dall'ira, si mette a camminare a passi pesanti in direzione dell'uscita, facendo la voce grossa: "informerò il preside in persona di questo vostro comportamento insubordinato e per nulla rispettoso nei confronti di una delle più alte cariche dello stato!"
Pian piano, la stanza si riempie di nuovo delle voci e degli schiamazzi degli studenti, intenti a mangiare dopo la preghiera improvvisata di un ragazzo di quinta. Anche Daniele riprende a parlare, guardando Matteo dritto negli occhi: "Lui è il vescovo di Milano, nonchè uno dei principali responsabili dell'Epurazione. è un uomo goloso, violento e assetato di ricchezza, ma ancora mi sfuggiva l'accusa di essere pure lussurioso.  Vorrei tanto capire cos'ha fatto per ricevere quest'accusa."
"Non hai risposto alla mia domanda..." Replica Matteo, intento a mangiarsi il pollo, ancor prima di aver finito il riso.
"i Britanni sono dei tiranni, violenti e senza spina dorsale, ma sono anche molto stupidi, non è difficile aggirarli... ma lo Stato Pontificio è qualcosa di veramente vergognoso, hanno trasformato una religione che predica il bene e la bontà indiscriminati in una dittatura violenta e oppressiva. Io non sono un credente, ma sono dell'idea che nemmeno loro lo siano veramente."
"E tu, cosa sei? cosa ti senti?"
"Io sono Italiano."

...

"Ma quando imparerai, Giorgia? non riuscirai mai a fargliela pagare!" la voce della sua amica non fa altro che ripetere quella frase.
"Piantala, Roberta, non sarai di certo tu a dirmi come mi devo comportare con quel viscido individuo!" replica la ragazza, sedendosi al suo posto e preparandosi per la lezione imminente.
Giorgia è una ragazza decisamente graziosa, forse un po troppo per il suo carattere forte e deciso. E' un pò bassina, capelli rosso fuoco, ricci, occhi color ghiaccio e fisico nella norma all'apparenza, ma i suoi voti in educazione fisica dimostrano che nasconde delle grandi potenzialità. è intelligente, capace e competente, ma anche particolarmente scontrosa, fiera ed orgogliosa. Nonostante le sue origini, presumibilmente italiane, fossero sconosciute ai più, tutti la trattavano come una britanna, visto che ha vissuto praticamente solo con loro.
Dopo un po dall'inizio della lezione, viene convocata in presidenza. La ragazza non pare minimamente impaurita, anzi, se lo aspettava. Si alza e, decisa, segue la commessa che la accompagna nello sfarzoso ufficio del preside, dove vi erano alcuni suoi amici ed un ragazzo del tutto sconosciuto alla sua vista.
"ora che ci siamo tutti, signori, dovrei parlarvi della vostra condotta di fronte al vescovo in mensa... sicuramente non è stata dignitosa per la nostra scuola e denota un chiaro segno di insubordinazione..." la ragazza scruta le persone nella stanza, sembrano tutti abbastanza tesi, tranne lei e lo studente sconosciuto, il quale attira particolarmente la sua attenzione, curiosa di capire cosa centri lui in tutto ciò "... Dovrei, ma francamente mi sembra inutile e superfluo farvi una ramanzina e darvi una punizione per una cosa così futile come l'"aver osato" mangiare prima che vi fosse consentito. Sapete, non siete mica gli unici a pensare che tutto ciò sia esagerato, ma ve ne prego, non ripetete più simili gesti di ribellione nel confronti di altre cariche statali nella nostra scuola, d'accordo?"
I ragazzi, eccetto Giorgia e lo sconosciuto, trattengono astento la loro felicità nella mancata punizione, mentre questi due rimangono in silenzio e composti.
"Potete anche tornare in classe. Giorgia, Daniele, vi prego, fermatevi un momento."
Daniele. lo sconosciuto ora ha un nome. non l'aveva mai visto prima, ma aveva un'aria troppo sicura per essere uno nuovo, eppure lei se ne sarebbe accorta...
Gli altri ragazzi schizzano fuori dall'ufficio, chiudendo la porta dietro di loro, il preside quindi si alza e guarda la ragazza ridacchiando un po: "Giorgia, tu non ti smentisci mai, eh?"
"Così pare... sai come sono fatta."
"E tu invece, Daniele, ero sicuro che tu fossi un ragazzo un po più tranquillo, invece sei stato citato pure tu dal vescovo"
la ragazza scruta col massimo dell'attenzione lo studente affianco a lei, attendendone la risposta: "Ho fatto solo quello che ritenevo giusto al momento giusto."
"Anche tu hai dei conti in sospeso con lo stato, vero?"
Giorgia nota un attimo di esitazione nel ragazzo, un po sulle spine da quella domanda così diretta dal preside di una scuola prestigiosa frequentata da britanni, poi si decide e risponde con sicurezza: "E' un problema, signor preside?"
Lei rimane stupita, anche se non visibilmente, dalla risposta sicura del ragazzo, più da come l'ha data che da ciò che ha effettivamente detto.
"Assolutamente no. non lasciarti spaventare dalla mia "carica", anche io non nutro grande simpatia, nè per l'impero, nè tantomeno per la Chiesa. Anche la qui presente Giorgia non ha molto a simpatia il clero."
"Non mi metta in mezzo!" esclama la ragazza, impulsiva come sempre.
"Quindi in questa scuola non ero l'unico a non provare simpatia per queste cariche..." dice con tono riflessivo Daniele
"Già, ma il fatto che in questa stanza siamo tutti d'accordo non implica il fatto che lo siano anche tuttl gli altri alunni e docenti della scuola" risponde di tutto tono l'uomo di mezza età.
"Perchè disprezzate l'Impero e la Chiesa? voi siete britanni..."
"Ti sbagli, io e lei siamo imparentati, sono suo zio, ma questo il vescovo non lo sa. anche se è vero che siamo britanni di passaporto e anche se lei è sempre cresciuta circondata dai britanni, lo siamo biologicamente solo a metà. Vedi, mio padre, nonchè suo nonno, era italiano, e fece costruire quest'istituto, sognando l'integrazione tra italiani e britanni. Noi non abbiamo niente contro Britannia, forse i suoi metodi non sono gentili, ma col tempo miglioreranno... A noi ci muove una forza molto più semplice e primitiva di quanto tu possa pensare, qualcosa che va oltre la ricchezza, il potere e il desiderio stesso di essere liberi"
"E di cosa si tratta, esattamente?" chiede il ragazzo incuriosito ma sempre risoluto
"è una questione di vendetta" risponde di tutto tono Giorgia.

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Ed eccoci alla fine del secondo capitolo della mia storia.
Prima di tutto, come sempre, ringrazio tutti voi che avete letto la mia storia fino a questo punto.
Inoltre, mi scuso per eventuali errori di battitura o qualche svista grammaticale che ho avuto, e mi scuso anche per il ritmo della storia momentaneamente un po lento, ma, essendo questo solo l'inizio di quella che mi auguro sarà una lunga storia, penso di non poter fare altrimenti. 
Mi auguro che vi sia piaciuta e spero di vedervi al prossimo capitolo!
   
 
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