-Vado a preparare il bagno per papà, Satsuki. Non mettere troppo disordine mentre vado di là, perchè dopo cena dobbiamo andare con Nana- dico dolcemente, accarezzando i capelli corvini della mia bambina.

Prendo il vestito tradizionale da uomo appoggiato sulla sedia e lo porto con me nella stanza accanto, mentre mi chino ad aprire il rubinetto. Avvicino lo sgabello alla vasca e ci metto il vestito, mentre io mi inginocchio a versare il sapone verdastro nell'acqua.

-Mamma, ma papà dov'è?- mi raggiunge mia figlia, che ha in braccio la bambola che le è stata regalata pochi giorni fa, quando Nana e gli altri sono venuti a provarsi i vestiti che avevo cucito per questa sera. Adora quella bambola come l'avrei adorata io alla sua età, Satsuki mi assomiglia moltissimo.

-Papà è al lavoro, alla casa discografica. Sai, è un personaggio famoso, e ha tanto lavoro!- rispondo socchiudendo gli occhi in un sorriso. Soddisfatta della risposta torna in camera sua, con i lunghi codini svolazzanti.

Osservo l'acqua fumante, in questo bagno fa freddino, e ci immergo la mano, quella senza anelli. Lascio che il calore mi avvolga completamente fino all'avambraccio, mentre chiudo gli occhi. Mi viene in mente quella sera di tanti anni fa.

Eravamo tutti insieme, eravamo tutti insieme. In fondo lo siamo ancora, felici. Anche se sono passati tanti anni e sono successe tante cose... Siamo uniti, questo è certo, anche se io e te non viviamo più insieme, anche se siete diventati famosi quasi quanto i Trapnest.

Il mio splendido marito, e sorrido mentre lo penso, mi arriva alle spalle.

-Amore, abbiamo ospiti a cena. Ren e Nana hanno deciso di venire... Li ho invitati io, anzi ho invitato Nana perchè ha detto di voler costringere ren a portarla fuori, come al solito avevano il frigo vuoto.- mi dice con un grande sorriso, appoggiando delicatamente le mani sulle mie spalle. Mi rialzo e mi volto a guardarlo.

-Non c'è problema, tanto avevo in mente di ordinare qualcosa. Non ho voglia di cucinare. Certo che quei due nonostante il matrimonio sono due bambinoni... Non è vero?- dico mentre torna verso la porta.

-Hai ragione, tesoro. Ora torno di là.- risponde tranquillo.

-Faccio scendere l'acqua e arrivo. Intanto spiega a Satsuki che non deve ossessionarmi chiedendomi quando arrivi.- replico sorridendo.

-Certo... Nana?- mi chiama, ancora sulla porta.

-Si?-

-Ti amo.- mi dice. E, come ogni volta, mi sento tanto felice da scoppiare. Ma questa non è illusione, è vera felicità.

-Anch'io, Nobuo. Ti amo.-