Partecipa alla fanfiction challege II:
Gimli, Legolas
le treccine nella barba
Amici per l'eternità
Legolas
appoggiò il capo del vecchio nano sulle proprie
gambe, afferrò i remi e iniziò a vogare. Gimli
socchiuse gli occhi, ispessendo
le rughe sul viso grigiastro.
“Resterai sempre
al mio fianco?” domandò con voce roca.
Legolas socchiuse gli occhi, le iridi azzurre gli brillarono.
“Sempre”
rispose. Gimli si leccò le labbra secche, una
ciocca di capelli ingrigiti gli finì sulla guancia.
“Anche se hai
una risata orrida”. Aggiunse Legolas e Gimli
ridacchiò.
“In fondo,
l’ho fatto anche se hai sempre puzzato di capra”.
Infierì Legolas. Gimli tossì un paio di volte, la
lunga barba candida gli
sbatte contro il petto.
“Peccato
che tu non l’abbia mai
voluta assaggiare la carne di capra” bisbigliò.
Sentiva le tempie pulsare e una
serie di fitte alla schiena.
“Sono
vegetariano, lo sai” ribatté Legolas. Le onde
sbattevano contro i bordi candidi della barca e un po’ di
spuma finì sul becco
della polena a forma di cigno.
“Dove porta
questa barca?” domandò il nano. Legolas sorrise
e la punta aguzza delle orecchie gli tremò.
“Ti conduco con
me alle bianche sponde” sussurrò. Gimli
congiunse le mani rugose.
“Allora
è vero che saremo amici per
l’eternità” bisbigliò.
Strofinò la guancia contro la coscia sotto il ginocchio
dell’elfo. Legolas
abbassò lo sguardo e accentuò il sorriso.
“Così
sembra” disse gentilmente. Gimli corrugò la
fronte,
nascondendo nelle pieghe della pelle una macchia nera.
“Dimmi, cosa ti
ha spinto a rimanermi accanto?” chiese.
“Le treccine nella
tua barba” mentì Legolas. Gimli sorrise e chiuse
gli occhi, facendosi cullare
dalle onde.
“Resterai sempre
il solito” sussurrò. Sbadigliò,
girò il
capo e si addormentò.