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Autore: Hypnotic Poison    07/07/2014    7 recensioni
Il Dipartimento Speciale di Investigazione era un reparto riservato dell'Agenzia di Intelligence per la Pubblica Sicurezza. Dislocato lontano dal palazzo del quartier generale, era uno di quei reparti di cui tutti sapevano, ma che nessuno conosceva davvero.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo tre: How many secrets can you keep?



Purin adorava la palestra dell'Agenzia, era senza dubbio il suo posto preferito nell'intero grattacielo.
Era fornita di tutto il necessario, compresi anelli e sbarre da cui lei poteva dondolare senza problemi mentre le sue amiche preferivano un allenamento più convenzionale.
Mi stai facendo venire la nausea,” rise Ichigo, le guance rosse dal tapis-roulant, mentre la osservava agganciata a testa in giù ad una sbarra con solo la forza delle gambe.
E' un esercizio perfetto,” replicò la biondina, tirandosi su e poi alzandosi in piedi in equilibrio che alla rossa sembrava un po' precario “Ed è molto più divertente che correre senza una meta.”
Zakuro, impegnata a sollevare dei pesi, lanciò un'occhiata all'orologio a muro: “Tra un quarto d'ora ci aspettano al poligono, è meglio andare.”
Possibile che prima di ogni missione Shirogane si impunti con il misurarci la mira?” si lamentò Minto, asciugandosi il collo con un asciugamano “Già abbiamo il test ogni anno, cosa vuole di più!”
Retasu sorrise: “Lo sai che è il suo modo di tranquillizzarsi.”
La mora si strinse nelle spalle: “Immagino che riempire di pallottole una sagoma di cartone riesca a sciogliere la tensione.”
Mentre entravano nello stanzone perennemente odorante di polvere da sparo, si avvicinò ad Ichigo e le sussurrò qualcosa all'orecchio che le fece guadagnare un'occhiataccia.
Guarda che ti ho sentita,” Shirogane le passò a fianco, una cartelletta in mano e l'impeccabile completo nero anche lì. “Chi vuole iniziare?”
Minto, ancora con un sopracciglio alzato, ribatté al suo solito: “Buon pomeriggio anche a te, Shirogane-kun. È sempre una gioia vederti.”
L'americano la ignorò del tutto, facendo un cenno del capo a Zakuro: “Inizia tu, per cortesia.”
Ben presto, il poligono si riempì del rumore assordante degli spari, attutito dalle grandi cuffie che tutti indossavano; le ragazze sparavano, e Ryo teneva il conto dei punteggi.
Minto, giusto per montarle ancora un po' di più la testa, aveva una mira quasi perfetta ed uno dei risultati più alti di tutto il dipartimento; la velocità e la precisione con cui riusciva a vuotare un caricatore le permettevano di coprire spesso le compagne durante le missioni.
Oppure di finire molto in fretta e poter tornare a disturbare Shirogane con del non richiesto sarcasmo.
Annotato l'ultimo punteggio di Ichigo, l'americano osservò la cartella: “Se faceste questi numeri anche nelle prove fisiche, potrei iscrivervi alle prossime olimpiadi.”
Purin sghignazzò, intrecciando le mani sopra la testa per scrocchiarsi la schiena: “Ora sei più tranquillo, capo? Pensi che sappiamo badare a noi stesse?”
Oh, ne sono certo,” rispose lui annuendo “Peccato che molto spesso non vogliate.”
Possiamo andare ora?” lo incalzò la biondina, lanciando un'occhiata veloce all'orologio appeso alla parete che segnava ormai le quattro e mezza.
Vai da Taruto, Purin, vai.”
Grazie! A domani!”
In un lampo, la biondina era corsa lungo il corridoio che portava agli spogliatoi.
Allora andiamo anche noi,” con uno guardo a Zakuro e Retasu, Minto fece un gesto verso Ichigo e Ryo “Ci vediamo domani.”
Ciao, Aizawa.” la liquidò glaciale il ragazzo mentre la rossa ridacchiava di nascosto, intenta a sistemare nelle custodie le varie pistole.
Rimasti soli, e premurandosi che non ci fossero altri nei paraggi, Ryo le si avvicinò, avvolgendole le braccia intorno alla vita e sfiorandole il collo con il naso: “Lo so che oggi è solo giovedì,” sussurrò “Ma sabato c'è la missione e so che detesti essere... distratta la sera prima, quindi pensavo...”
Ichigo sospirò, voltandosi verso di lui: “Non posso, ho già detto ad Aoyama-kun che ci saremmo visti...”
Pensavo vi foste visti ieri sera.”
Sì, ma...”
Dammit, Ichigo,” Ryo si scostò da lei, passandosi una mano tra i capelli biondi “Sono mesi che va avanti questa storia.”
Lo so, ma...”
Lo ami ancora?” Shirogane fece un passo avanti.
Lo conosco da anni, Ryo, ed in qualche modo fa parte della mia copertura.”
Non è quello che ti ho chiesto.” insistette lui a denti stretti.
Ichigo si morse il labbro, evitando il suo sguardo: “E'... complicato... stiamo insieme da così tanto...”
E non sa nemmeno quale sia il tuo lavoro, la tua vera vita!”
La rossa arretrò, sbattendo contro il bordo dei divisori di ogni postazione, presa alla sprovvista da quell'urlo: “Ryo, non...”
Per te questo non è complicato, allora? O ti fa comodo portarti a letto il capo ed avere il fidanzato perfetto che ti aspetta a casa?”
Lo sapevi che non sarebbe potuto essere tutto così semplice!”
Non è comunque una giustificazione, Ichigo.”
Ryo, ascolta, lui...” lei prese un respiro profondo “Masaya mi ha chiesto di sposarlo.”


Avevano cenato con il cibo del ristorante indiano preferito da Ichigo, con una buona bottiglia di rosso che di solito riservavano per cene importanti, ed ora lei stava lavando i piatti mentre della musica jazz suonava in sottofondo.
Lo so che questi ultimi mesi sono stati difficili,” iniziò all'improvviso Masaya “E credo di sapere il perché.”
Ichigo si irrigidì impercettibilmente, quasi le scappò il piatto insaponato di mano: “Ah sì?”
Lui annuì, cercando di accarezzare Masha il quale gli rivolse un'occhiata indifferente:“Sì. In fondo, stiamo insieme da tanto tempo ed è normale che le cose cambino, che si abbiano nuove aspettative. Forse avrei dovuto capirlo prima.”
La rossa appoggiò il piatto sul ripiano, facendo un respiro profondo: “Aoyama-kun, io-”
No, non dire niente, Ichigo,” la interruppe alzandosi in piedi “In parte è stata anche colpa mia. Avrei dovuto pensarci prima.”
Lei corrugò le sopracciglia, ma rimase zitta ad osservarlo mentre le si avvicinava.
Dopo tutto questo tempo, non era possibile aspettare oltre, Ichigo, e posso capire che tu ti possa sentire un po' delusa. Ma ora non ce n'è più bisogno.”
Le prese la mano e si inginocchiò mentre lei sgranava gli occhi, comprendendo.
Ichigo, vuoi sposarmi?”


Fu come se la temperatura nella stanza fosse calata all'improvviso di dieci gradi. Shirogane la fissò inespressivo, espirando lentamente.
E cosa gli avresti risposto, di grazia?”
Ichigo allargò le braccia: “Stiamo insieme da otto anni, Ryo, cosa dovrei dirgli?”
Che sono sei mesi che ti scopi il capo, ecco cosa!” gridò lui.
Ryo...”
Cosa?” si voltò rabbioso verso di lei “Vieni da me, mi dici che mi ami, e poi decidi di sposarti un altro a cui non dici la verità da anni?”
La rossa fece per aprire la bocca, ma lui la interruppe di nuovo aggressivamente: “Cristo Santo, Ichigo, ti rendi conto che potrei mandare a puttane tutta la mia carriera?”
Lei abbassò gli occhi: “Nessuno te l'ha mai chiesto...”
Le labbra di Shirogane si appiattirono in una linea secca. “Nessuno me l'ha mai chiesto.” ripeté incredulo.
Si passò una mano tra i capelli, espirando lentamente. Le lanciò un'occhiata furente, e senza aggiungere altro, se ne andò.

§§

Il mattino dopo, Zakuro avrebbe voluto essere da tutt'altra parte. La tensione di Shirogane era palpabile, e metterlo di cattivo umore non era mai una scelta saggia.
Lei e le altre avevano sentito, dagli spogliatoi, le urla della litigata del pomeriggio precedente; ed anche se non erano state in grado di cogliere ogni parola detta, non era poi molto difficile indovinare di cosa si trattasse.
Lanciò uno sguardo al biondo, intento a mostrare loro una presentazione con tutte le fasi del piano che si sarebbe attuato il giorno successivo. Ad un occhio esperto come il suo, che conosceva le movenze del ragazzo, non poteva sfuggire la rabbia che sembrava fargli vibrare i muscoli. Aveva la mascella tesa, la mano destra che stringeva così forte il pennarello della lavagna da fargli diventare bianche le nocche, l'altra che ritmicamente passava tra i capelli, gli occhi che facevano di tutto per evitare la rossa seduta al tavolo.
L'ex modella sospirò. Non ce l'aveva con Ichigo, assolutamente; ma non sarebbe potuto capitare in un momento peggiore.
Retasu, Minto, voi dovrete attirare la loro attenzione,” sentenziò Shirogane “Cercate di non esagerare, non voglio dovervi venire a salvare da ubriachi vogliosi. Purin, tu lavorerai dalla pista da ballo, voglio che osservi dall'alto quindi per favore, anche tu non scatenarti troppo. Zakuro ed Ichigo, a voi tocca il bar. Osservazione da dentro la sala ed eventuale supporto.”
Perché a noi il lavoro noioso e faticoso?” si lamentò la rossa, incrociando le braccia al petto.
Ryo continuò imperterrito a non guardarla, cambiando slide sullo schermo: “Con due relazioni già in attivo, volevamo risparmiarti la fatica di sedurre anche un terzo.”
Lei chiuse la bocca, arrossendo notevolmente ed abbassando lo sguardo mortificata; Zakuro si schiarì la gola, interrompendo il silenzio di disagio che era calato. “A che ora inizia l'operazione?”
Tu e Ichigo inizierete il turno delle dieci, Purin quello delle undici. Minto e Retasu, non arrivate dopo le undici e mezza. I soggetti si presentano di solito per quell'ora.”
Sì, mi piace questa missione, non andiamo a ballare da anni,” commentò allegramente Purin per smorzare la tensione.
Ryo abbozzò ad un sorriso: “Ricordatevi che siete sotto copertura, per favore.”
Non devi dirci come fare il nostro lavoro, Shirogane.” sibilò Ichigo furente “Se è tutto, possiamo andare?”
Con un cenno della testa, l'americano le congedò, e le ragazze tornarono nel loro ufficio.
Devi smetterla di litigare con Shirogane, Ichigo, altrimenti diventa ancora più insopportabile del solito.” commentò acidamente Minto.
La rossa non le rispose, sbattendo con violenza il cassetto e riempiendo la borsa con rabbia.
Zakuro le si avvicinò lentamente, sedendosi a bordo del tavolo: “Non mi farei i fatti vostri se non fosse prima di una missione, ma forse dovresti parlargli, Ichigo-chan.”
Lei scosse la testa: “Ha oltrepassato il limite, Zakuro-san. Può pensare quello che vuole in privato, ma non può permettersi di trattarmi così al lavoro.”
Non gli sto dando ragione, infatti. Ma stasera abbiamo un lavoro importante da fare.”
Lo so, e ti prometto che non ne sarò influenzata.” le rivolse un sorriso tentennante, sistemandosi la borsa a tracolla “Ora vado, se avete bisogno di qualcosa, chiamatemi.”
Retasu fece per alzarsi e seguirla, ma Zakuro scosse la testa. Invece, dopo qualche minuto, si incamminò convinta verso l'ufficio di Ryo.
Fujiwara, no.” Lui non aveva nemmeno alzato la testa quando aveva sentito la porta aprirsi e chiudersi; si conoscevano abbastanza bene da sapere quando l'altro sarebbe arrivato. “Non ho voglia di parlarne, non è pertinente all'ambiente lavorativo, abbiamo un sacco di cose di cui occuparci e , d'accordo, ho detto una cosa da stronzo ma, no, non me ne pento. Non ora, almeno.”
Allora quando dovrei dirti che te l'avevo detto?”
L'occhiataccia che le fu rivolta non bastò a fermarla.
Ryo, ti rendi conto che domani dovremo affrontare una delle missioni più importanti e complicate che ci capiteranno, sotto copertura in un locale pieno di gente?” lo guardò da sotto la frangia di capelli scuri “Ed io non ho intenzione di giocarmi la carriera perché tu ed Ichigo ancora non avete capito che bisogna separare piacere e lavoro.”
Non mi pare di averti chiesto un consiglio.” replicò gelido Shirogane.
Infatti non te lo sto dando.” Zakuro incrociò le braccia al petto “Voglio bene a Ichigo, ma ogni tanto lei non... non pensa alle conseguenze delle sue azioni. Tu, invece, dovresti.”
Non tirare la corda, Fujiwara-san.” l'improvviso cambio di tono la fece sussultare “Possiamo anche essere in ottimi rapporti, ma sono sempre il tuo capo. E ti ho detto che questa conversazione non è da affrontare in ufficio. Se sei amica di Ichigo, benissimo, parlane con lei, davanti ad un caffè.”
La ragazza sospirò: “Shirogane-kun, senti-”
“Vieni a fare la predica a me per il bene della tua amica e della missione, o così che tu possa sentirti in pace con te stessa?” Ryo si alzò, incattivito, guardandola con uno sguardo di ghiaccio “Fai fare a me la parte del cattivo, ti fa sentire meglio, visto che tu e Ichigo avete fatto la stessa, identica cosa? La grande, inossidabile Zakuro non è poi così perfetta, in fondo.”
Fece un altro respiro, senza riuscire a fermare la lingua tagliente: “Devo inoltre complimentarmi per la professionalità che tanto mi rimproveri di non avere e di cui ti fai paladina, sei davvero brava a essere precisa e distaccata con Keiichiro dopo averlo usato come botta e via per uscire da un matrimonio che ti annoiava. Immagino che tu e la tua amica abbiate un debole per le autorità.”
Zakuro stava richiamando tutte le sue abilità imparate davanti ad una macchina fotografica per mantenere il contegno ed evitare di tirargli un ceffone che entrambi, sapeva, avrebbero rimpianto; tremava fino alla punta dei piedi, e fu con voce rotta che gli disse, prima di uscire: “Ora chiediti perché Ichigo lascia che tu sia solo l'altro.”

§§

Ichigo si rigirò nel letto per l'ennesima volta. Tra i rumori di quel venerdì sera, l'operazione il giorno seguente, e Ryo e Masaya, sapeva che non sarebbe riuscita a prendere sonno molto presto.
Sospirò, decidendosi ad accendere la luce e ad arraffare il libro che stava sul comodino da ormai molti mesi. Riuscì a leggere solo qualche parola prima che la sua mente iniziasse a vagare altrove.
Litigare con Shirogane non era certo un'esperienza nuova; avevano bisticciato dal primo momento in cui si erano ritrovati a lavorare insieme, entrambi ostinati e testardi e pronti a difendere a spada tratta le proprie posizioni. Però, ovviamente, non c'era mai stata tra di loro un'escalation del genere.
Aveva visto un lato dell'americano che difficilmente veniva allo scoperto. Sapeva che era geloso, come poteva non esserlo, e sapeva anche di non potersi dire nel giusto – ma sapeva anche che, in quel momento, non era in grado di poter prendere decisioni così drastiche.
Accarezzò il pelo morbido di Masha, acciambellato vicino a lei e addormentato da molto. Il suo respiro ritmico e profondo la rilassava, permettendole di pensare più liberamente.
Avrebbe dovuto riposare, prepararsi per la serata successiva che si sarebbe sicuramente rivelata impegnativa, ma poteva solo pensare a quel viso dai lineamenti distorti per la rabbia e il disappunto.
Il ronzio prepotente del cellulare la fece sobbalzare; era il numero riservato, quello che soltanto le ragazze e pochi colleghi dell'agenzia avevano. Quello che, se stava suonando a quell'ora, aveva un significato preciso.


Ichigo rise sotto le dita agili che le facevano il solletico, avvolgendosi ancora di più nel lenzuolo fino a che quasi non poteva muovere le gambe.
Ti puoi scordare le miei chiavi di casa. Le ho solo io, e non ho intenzione di cambiare idea.”
Ryo le baciò una clavicola,guardandola con quei suoi occhi pungenti: “Solo tu?”
E' ovvio,” rispose lei “Segretezza e sicurezza sono le priorità numero uno. Non posso rischiare che si possa trovare qualcosa mentre io non ci sono.”
-O che qualcuno entri quando qui c'è qualcun altro,- si disse tra sé e sé.
Il ragazzo annuì: “E se io non volessi fissare i nostri appuntamenti con settimane di anticipo, ma venirti a trovare quando voglio?”
Ichigo si morse un labbro, scostandogli i capelli biondi bagnati di sudore dalla fronte. “Dovresti comunque dirmelo prima.”
Facciamo così,” Ryo le lasciò un bacio sulla punta del naso e afferrò il cellulare sul comodino “Quando vorrò stare con te, di sera, ti chiamerò. Se risponderai dopo quattro squilli, vuol dire che posso salire. Altrimenti, vorrà dire che... c'è lui.”


Con un gesto quasi automatico, agguantò il telefono da sotto le coperte in cui era sepolto e pigiò sull'icona della cornetta verde, senza parlare. Non sapeva nemmeno cosa dire, in realtà, ma lanciò le gambe giù dal letto e si diresse verso la porta, aspettando di sentire i leggeri bussi per aprire quella principale.
L'aria fresca della sera che saliva dalle scale del condominio non coprì l'odore di alcol che veniva da Shirogane; non che la faccia sfatta e gli occhi persi potessero dimostrare il contrario.
“Ho litigato con Zakuro,” si lamentò il biondo con voce strascicata non appena la vide, appoggiandosi con una spalla allo stipite della porta “E lo sai quant'è difficile litigare con lei, dovresti sentirti almeno un po' in colpa per me.”
Lei si morse la guancia per fermare il sorrisetto che sentiva nascerle sulle labbra.
Sei ubriaco,” osservò a braccia incrociate.
Shirogane annuì: “Non hai risposto alla mia domanda di ieri, sai?”
Ichigo corrugò la fronte: “Quale?”
Lui abbozzò un sorriso, facendo un cenno verso la sua mano: “No sparkling diamond.”
Lei intrecciò le dita dietro la schiena, sospirando. “Ci sto... pensando.”
Ryo le si avvicinò, inclinandosi verso di lei:“Tell me that you turned down the man who asked for your hand 'cause you're waiting for me.” le canticchiò sussurrando all'orecchio.
Sono le tre del mattino, Ryo.”
And I'm trying to change your mind,” intonò lui ancora, con una risata.
Ichigo gli mise una mano sul petto, allontanandolo quanto bastava per poterlo scrutare in volto: “Lo sai cosa mi stai chiedendo, vero?”
Il biondo annuì, sistemandole due ciocche dietro le orecchie per poi appoggiarle i palmi sulle guance: “Ti sto chiedendo di fronteggiare il tuo egoismo, mia dolce Ichigo,” sfregò la punta del naso contro il suo “Ci vorresti tutti e due, ma non puoi. Uh-uh, you can't. E lo sai che vuoi me, don't you?”
Lei deglutì, le mani strette a pugno lungo i fianchi e le ginocchia molli, come al solito, sotto il suo sguardo di ghiaccio.
Non gli hai detto di sì, darling, non potresti perché sai che sarebbe sbagliato costruire ancora qualcosa su fondamenta di bugie. Ma sei così buona che non vuoi neanche ferirlo, anche se sai che stai sbagliando. A volte mi chiedo se davvero il tuo egoismo non si tramuti anche in altruismo, in a strange turn of things.”
Ichigo era allibita dalle capacità oratorie di Shirogane anche sotto l'effetto di alcol, stupita da quanto potesse comprenderla anche se a malapena riusciva a stare dritto. Poi, l'incantesimo si spezzò e Ryo, appoggiò la fronte alla sua spalla, costringendola a circondarlo con le braccia per trattenerne il peso, e ridendo iniziò nuovamente a cantare: “I can show you the world, shining, shimmering, splendid...”
Le ci volle qualche secondo per riconoscere cosa stesse blaterando, e quando vi riuscì, non poté trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Lo avrebbe fatto di nuovo, si disse; almeno per quella sera, per quella notte prima di cose importanti, non avrebbe pensato, non poteva. A entrambi serviva serenità e poi, passata la tempesta, avrebbe fatto i conti con le sue scelte.












Eccociiiiiiiii :) Scusate il ritardo, ma ero presa dall'euforia delle vacanze, e se il blocco dello scrittore non mi assale ogni due capitoli, non è contento.
Sarò OOC, sarà IC? Ho un po' calcato la mano, devo ammetterlo (sarà il caldo asfissiante). Prometto che dal prossimo capitolo ci saranno meno drammi sentimentali (Ichigo-centrici) xD Anche se in realtà scrivere di Ryo incazzoso è molto divertente ^_^
Il titolo viene da Do I Wanna Know? degli Arctic Monkeys; ci sono altre tre canzoni nel discorso di  Shirogane, vediamo se le indovinate ;) Anzi, chi le indovina vince uno spoiler, ma non vale usare Google! *risata malefica*. Se nessuno ci becca e volete sapere le risposte, cliccate qua (palese autopromozione, ma c'esta la vie xD).
A presto, grazie a chi legge, segue, e commenta (soprattutto chi commenta, perché mi date davvero la carica!)
Bacioni e buone vacanze a tutte!
   
 
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