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Autore: Hazel92    07/07/2014    2 recensioni
Perchè lui è Stiles. Perchè lei è Lydia. Perchè mi hanno sempre ricordato Seth e Summer e in un certo senso questa fan fiction è nata grazie a loro. Perchè sono due facce della stessa medaglia. Perchè lui è troppo intelligente e lei è bellissima anche quando piange. Perchè si completano a vicenda e devono stare insieme.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo dell'autrice : Ecco finalmente il capitolo che tutti stavate aspettando. *Si illude* 
Spero che vi piaccia e spero di non aver reso in particolare una certa scena troppo banale. E' piuttosto lungo rispetto agli altri capitoli, così come lo sarà anche il sesto. Già, probabilmente alla fine di questo capitolo penserete che avrei dovuto concludere la ff così, ma ho voluto allungarla un po' e poi è nel sesto capitolo che compare la scena che ha ispirato tutta questa fanfiction. (Scena che ho ripreso da The O.C.) Bene, vi lascio alla lettura. Come sempre se vi va lasciatemi una recensione. Grazie a tutti <3

 

CAPITOLO 5 - Sooner or Later
 

“Ok, ho portato tutta la trilogia de Il signore degli anelli…”

“Stiles…” Malia stava inutilmente cercando di fermare i fiume di parole che usciva dalla bocca dell’umano.

“Ma se preferisci ho portato anche Spiderman, il nuovo film con Adrew Garfield è una figata…”

“Stiles…”

“Oppure The Avengers. Hai l’imbarazzo della scel…”

“Stiles! Smettila!” Malia tirò un lungo sospiro di sollievo, quando finalmente Stiles si girò verso di lei, visibilmente confuso.

“Che ho fatto?” Negli ultimi giorni pensava di essersi comportato bene. Era sempre stato insieme a Malia, l’aveva ricoperta di attenzioni, eppure qualcosa sembrava non andare.

“Smettila di fingere…” gli disse la ragazza.

“Che…che vuoi dire?” Stiles le si era avvicinato, ma nel momento in cui aveva provato ad allungare una mano verso di lei, Malia si era allontanata.  

“Smettila di fingere di voler essere qui, con me…”

“Malia ma…non è vero, io ci sto…”

“Ci stai provando, lo so.” Concluse per lui la ragazza. “Ma io non voglio che tu ci provi. Voglio che tu desideri sul serio essere con me, e questo non potrà mai succedere, perché finché non starai con Lydia desidererai sempre avere lei al tuo fianco. Sarò anche stata otto anni intrappolata nel corpo di un coyote, ma non sono stupida…”

Stiles non sapeva cosa dirle. Malia aveva indubbiamente ragione e lui si sentiva uno schifo. Perché non poteva amarla come amava Lydia? Malia era meravigliosa, e lui avrebbe voluto con tutto se stesso provare qualcosa di profondo per lei, ma non ci riusciva. Non ci riusciva perché era come aveva detto lei. Non avrebbe potuto amare nessun altro finché nel suo cuore ci sarebbe stata Lydia. Neanche il fatto che lei lo avesse allontanato era servito da lezione al suo cuore. Quest’ultimo avrebbe continuato ad accelerare i battiti solo quando c’era Lydia nelle vicinanze.

“Mi dispiace…” le disse infine. Malia scosse la testa.

“Non è colpa tua se il tuo cuore ha deciso di complicarsi la vita.” Stiles sorrise a quell’affermazione.

“Sono sicuro che troverai qualcuno migliore di me. E se non ti tratterà come si deve, gliela farò pagare io.” Malia si mise a ridere.

“Penso di sapermi difendere bene da sola.” Per un momento nella stanza calò il silenzio. Quella conversazione stava assumendo le sembianze di un addio, ma entrambi sapevano che anche volendo non avrebbero potuto evitarsi a vicenda. Stiles sarebbe voluto rimanere amico di Malia, magari avrebbero comunque potuto continuare a vedere film insieme, ma non gli sembrava giusto chiederglielo. Non ora almeno.

“Ci abbracciamo?” le chiese allora. Malia rise di nuovo e finalmente si avvicinò a Stiles, stringendolo tra le sue braccia e poggiando la testa sulla sua spalla. Inspirò appieno il suo odore, che non avrebbe più potuto sentire così da vicino e aspettò che Stiles l’abbracciasse a sua volta. Rimasero così per un po’, finché non fu la ragazza a sciogliere l’abbraccio.

“Coraggio, Stiles…vai e combatti per il tuo vero amore.” Gli disse Malia con una punta di ironia nella voce. Stiles le sorrise.

“Grazie, Malia…” la ragazza annuì, mentre osservava Stiles uscire dalla sua camera. Aveva fatto la cosa giusta, in fondo ne era convinta. Ma l’umano le sarebbe mancato terribilmente.


La chiacchierata che Lydia aveva avuto con Kira era stata illuminante, anche se la banshee aveva dovuto rifletterci su qualche giorno prima di trovare il coraggio di agire. Provava qualcosa per Stiles, e non sapeva ancora se potesse definirlo amore, ma era più che intenzionata a non lasciarselo sfuggire. Sperando ovviamente che fosse ancora in tempo. La ragazza si mise in spalla la sua borsa e aprì la porta di casa, ma quando lo fece rimase spiazzata di trovarvi davanti qualcuno di decisamente inaspettato.

“Jackson…” la voce di Lydia lasciava trapelare tutta la sorpresa per quella visita inattesa.

“Ciao, Lydia…posso entrare?” la ragazza ci pensò su qualche secondo, poi annuì, facendo entrare il ragazzo. Perché il destino le faceva certi scherzi? Proprio nel momento in cui aveva deciso di andare da Stiles, si presentava alla sua porta Jackson, il suo primo ragazzo, il suo primo amore.

“Che cosa ci fai qui?” gli chiese una volta richiusasi la porta alle spalle. Jackson non poté fare a meno di notare che il tono di voce di Lydia non esprimeva alcuna contentezza nel vederlo li.

“Sono venuto per Allison…”

“Beh, sei in ritardo di quattro mesi.” Lydia non si stava preoccupando minimamente di nascondere la rabbia che provava verso di lui. Se ne era andato, e aveva lasciato non solo lei, ma anche i suoi amici, che avevano rischiato la vita per lui.

“Lo so. Sarei voluto venire prima ma non credevo di essere il benvenuto…”

“Infatti…”

“Mi dispiace. Avrei voluto essere li.”

“Per vederla morire? Ti assicuro che non è stato un bello spettacolo.”

“Oh, avanti Lydia. Lo sai cosa intendevo.”

“No, non lo so…” Jackson spalancò le braccia, alzando gli occhi al cielo.

“Avrei voluto essere li per aiutarvi, per combattere con voi. E tu hai tutte le ragioni del mondo per avercela con me.”

“Bene, vorrei continuare a sentire le tue scuse, ma devo proprio andare.”

“Da Stiles?” Lydia si voltò a guardarlo, gli occhi spalancati. Avrebbe voluto chiedergli come facesse a saperlo, ma non voleva dargli questa soddisfazione.

“In realtà non sono arrivato oggi in città. Vi ho osservati…”

“Sparisci per quasi un anno, poi torni qui, ti presenti alla mia porta e pensi anche di poterti impicciare della mia vita?” Lydia non poteva crederci. Si era anche messo a stalkerarla! Tuttavia doveva ammettere che Jackson sembrava diverso. Non aveva notato la solita arroganza, il solito sorrisetto strafottente. Forse anche lui, come tutti loro, era cambiato.

“Allora, ho indovinato?” Lydia gli lanciò un’occhiataccia. Come non detto. Era sempre il solito stronzo. Forse leggermente di meno. “State insieme ora?”

“No…” gli rispose Lydia, quasi ringhiando.

“Dovreste.” Spalancò gli occhi all’affermazione del ragazzo. Adesso si metteva pure a darle consigli amorosi?
“Non sono stato qui quando avevate bisogno di me, ma forse posso fare ancora qualcosa di utile. Lui ti ama, e tu meriti di stare con lui. Io sono più affascinante, è ovvio, ma lui ti metterebbe sempre al primo posto.” Lydia gli sorrise, ora ammorbidita da quelle parole.

“Londra ti ha fatto bene, eh?”

“A quanto pare…” Lydia arricciò le labbra mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Una parte di lei in fondo era contenta di riavere Jackson li, ma aveva davvero urgenza di andare da Stiles. Jackson sembrò capirlo perché le disse “Vai pure. Io andrò a farmi un giro per la città…” Lydia annuì e accompagnò Jackson alla porta. L’aprì, e prima che potesse accorgersi che non erano soli, Jackson l’abbracciò e Lydia ricambiò l’abbraccio.


Stiles dopo essersi chiarito con Malia, si era precipitato a casa di Lydia. Gli ultimi ricordi che aveva in quella casa non erano affatto piacevoli, ma non gli importava. Lydia avrebbe dovuto dirgli chiaramente perché lo aveva allontanato da lei, e Stiles le avrebbe confessato una volta per tutte i suoi sentimenti. Lydia avrebbe anche potuto rifiutarlo, ma almeno ne sarebbe stato sicuro. Parcheggiò la sua jeep di fronte al vialetto di casa Martin, e prima di scendere dall’auto trasse qualche respiro profondo. Poi decise di scendere. Tutto si sarebbe aspettato, ma non di trovare Jackson abbracciato a Lydia. Una strana sensazione andò a colpire Stiles al centro del petto. Come una fitta di dolore acuta e improvvisa. Forse anche Lydia aveva cercato conforto in Jackson come lui lo aveva fatto con Malia. Ma se per lui non aveva funzionato, forse non era lo stesso per Lydia. Stiles si voltò, pronto a tornare a bordo della sua jeep, ma Lydia lo chiamò.

“Stiles! Aspetta!” e per quanto l’umano avesse voluto essere più forte ed andarsene, rimase li, fermo, dandole le spalle. Si voltò solo quando sentì il rombo di un motore. Era la macchina di Jackson che se ne stava andando, ovviamente con lui a bordo.

“Stavo venendo da te.” Gli disse Lydia guardandolo negli occhi. Stiles non poté fare a meno di notare in quelle iridi verdi un’insicurezza che era difficile scorgere negli occhi di Lydia Martin. “Jackson mi ha rallentata…” Stiles alzò le spalle.

“Non mi devi spiegazioni…”

“Si invece, ed anche parecchie.” Stiles la guardò confuso prima che Lydia lo invitasse a entrare. Stiles annuì e seguì la ragazza nel soggiorno di casa Martin.

“E’ successo qualcosa tra te e Jackson?” Stiles doveva saperlo. Doveva saperlo prima di dire qualsiasi altra cosa.

“Cosa? No!” Lydia sapeva che Stiles avrebbe potuto fraintendere il fatto che Jackson si trovasse li. “Lui è solamente passato a salutarmi…” Stiles annuì. Teneva le mani in tasca e continuava a dondolarsi sulle gambe. Sembrava agitato, ma d’altronde lo era anche Lydia.

“Io e Malia abbiamo rotto.” Alla fine Stiles lo aveva detto e gli occhi di Lydia a quelle parole si erano spalancati. Il suo cuore aveva perso un battito e la speranza che Stiles non la odiasse si fece largo nella sua testa.

“Davvero?” sapeva quanto quella domanda fosse stupida, ma che altro avrebbe potuto chiedere?

“Già.” Stiles si avvicinò lentamente a Lydia e questa non poté fare a meno di notare quanto l’espressione sul suo volto fosse seria. “Lei ha capito. Ha capito che per quanto ci provassi ad amare lei, non ci sarei mai riuscito.” Lydia era convinta che il suo cuore non avesse mai corso così velocemente. “Perché lei non era te.”

“Stiles…” Lydia sentì gli occhi diventarle umidi.

“Aspetta. Non ho finito.” Stiles si avvicinò ancora di più e questa volta andò a posare le sue mani sul volto della ragazza, costringendola ad alzarlo leggermente per poterlo guardare negli occhi. “Ci ho provato Lydia. Ci ho provato a non amarti. Ho provato perfino ad odiarti, ma non ce l’ho fatta. Quindi…” il cuore di Lydia non era l’unico a battere velocemente. Anche quello di Stiles sembrava impazzito. L’umano aveva paura. Aveva paura di quello che gli avrebbe risposto Lydia, ma doveva sapere. “Te lo chiederò una volta sola e tu dovrai dirmi la verità, perché solo così potrò andare avanti. In un modo o in un altro. Okay?” Lydia annuì, per quanto le fosse possibile visto che le mani di Stiles la bloccavano. “Pensi…” Stiles inspirò profondamente “Pensi che riusciresti ad amarmi? Prima o poi? “ Ma Lydia già stava annuendo alla prima domanda. Stiles non poteva sapere quanto già fosse a buon punto, ma ci sarebbe stato tempo per dirglielo.

“Si,si…” gli disse, prima che Stiles con gli occhi nocciola spalancati, ancora incredulo, si chinasse su di lei a baciarla. Lydia si alzò leggermente in punta di piedi e andò a intrecciare le braccia dietro il collo dell’umano. Quel bacio non aveva niente a che vedere con quello nello spogliatoio. Questa volta non c’erano attacchi di panico, non c’erano sacrifici umani all’orizzonte, c’erano solo loro due. Stiles non poteva credere che stesse succedendo sul serio, che la ragazza che aveva sempre amato e che aveva creduto irraggiungibile, stesse ricambiando il suo bacio, ma soprattutto non poteva credere che Lydia Martin un giorno avrebbe potuto amarlo. Non gli importava quanto ci sarebbe voluto, l’importante era sapere che lei lo credeva possibile.
 
 
 
   
 
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