Finalmente
felici.
Non
è splendida la natura? Un sistema perfetto che
rimedia anche ad ogni piccolo errore, quando ti ci trovi immerso ti fa
sentire
parte di se e ti completa.
Lei
lo sapeva benissimo, viveva in periferia, poco
lontano dal bosco, poche centinaia di metri più in
là c’era un angolo di verde
paradisiaco, un prato color smeraldo e fiori di ogni forma, colore e
odore, il
tutto era accompagnato dal fruscio di un limpido ruscello.
Dawn
veniva in quel luogo ogni giorno e passava interi
pomeriggi a distendersi sull’erba, a chiacchierare con gli
animai, ad annusare
i fiori.
Si
sentiva appagata in quel candido angolo di paradiso,
sembrava che ogni tristezza e rancore svanisse ma ultimamente non era
così.
Dalla
fine di “la vendetta dell’isola” la sua aura non era
più così spensierata perché
in fondo un barlume di tristezza affiorava sempre.
Quel
giorno era domenica e non aveva scuola, così poté
venire di prima mattina, la rugiada ancora fresca riempiva
l’erba e le dava un
senso di frescura appena la toccava.
Un
sottile vento primaverile le sfiorava il viso e le
smuoveva i capelli d’oro.
Adorava
tantissimo i fiori, in particolare le rose, mentre osservava una rosa
rossa, non si sa
come, i suoi pensieri andarono a
finire su Scott.
In
fondo la rosa gli assomigliava, aveva i petali rossi
come i capelli di lui, il profumo era forte e deciso come anche
l’aura del
ragazzo ma in entrambi si celava una grande dolcezza, poi
però ci sono le spine,
quali erano le spine di Scott?
Forse
la sua prepotenza, oppure l’inganno… no, lui non
aveva spine.
Mentre
si perdeva nei suoi pensieri non notava che la
sua aura di tristezza continuava a crescere, si trasformava in
nostalgia, un
altra volta aveva provato questa sensazione, quando vedeva Scott e
Courtney
alla TV.
Ad
un certo punto sentì una voce da dietro.
-Ciao
Dawn.-
La
ragazza sobbalzò, perché mai non aveva avvertito
la
sua presenza?
“S-Scott,
che ci fai qua?”
-Passeggiavo
e ti ho incontrata, tu invece?-
Se
fosse stata in grado di leggergli l’aura avrebbe
capito che non era vero, che era venuto con l’intenzione di
incontrarla, ma perché
non ci riusciva? Che avesse smesso si emanare un aura?
“Stavo
annusando i fiori come al solito, guarda questa
rosa, ti assomiglia.”
-È
molto più bella di quelle che crescono nella mia
fattoria.-
Forse
ora era chiaro, il problema era l’opposto, aveva
tantissime auree confuse, tante emozioni nella sua mente, e succedeva
la stessa
cosa in lei.
Non
le era mai accaduto di non poter percepire i
pensieri degli altri, ora si rivelava la vera Down, timida e
impacciata, aveva
perso la sicurezza che le dava il suo potere e si confrontava con i
problemi
della gente comune, stavano sostenendo una comune conversazione tra
amici,
eppure si sentiva sotto pressione.
Aveva
caldo, cominciò a sudare, perché queste vampate
improvvise, troppi perché la assalivano in quel momento.
-Lo
sai cosa penso?-
“N-no,
non riesco a vedere la tua aura.”
Era
meglio dire la verità
-Allora
è meglio che te lo mostri.-
Prima
che potesse capire cosa stava succedendo le
labbra di lui si avvicinarono a lei e la baciò con passione,
inizialmente era
impietrita, con gli occhi spalancati ma subito capì che era
questo che le
mancava, tutto diventò più chiaro, i
perché svanirono in un lampo l’aura di
tristezza in lei scomparve, era Scott che le mancava.
Approfondì
il bacio e restarono attaccati per almeno
dieci minuti, era una stretta calda e piacevole, non voleva che finisse.
Quando
si staccarono entrambi avevano le idee chiare.
-Io
non leggo le auree ma ho la sensazione che ti sia
piaciuto.-
“Ti
amo e ora che sei qui posso essere completamente
felice.”
-Io
non ho mai amato veramente Courtney, sei tu la
donna della mia vita.
Scott
non era certo perfetto, anzi era pieno di difetti
ma questo non le importava, lei lo amava comunque.
Rimasero
in quel prato abbracciati per lungo tempo
godendosi la natura, fino a quando non calò la sera.
Da
quel giorno frequentarono sempre quell’angolo di
paradiso, il loro amore per la natura era inferiore solo a quello che
provavano
l’uno per l’altra ed ora che dai loro cuori era
scomparso qualunque dubbio
potevano essere finalmente felici.
(708
parole Book Antiqua)