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Autore: roro    27/08/2008    12 recensioni
"Lui non aveva mai festeggiato nulla. Sapeva alla perfezione in che giorno era nato, ma non l'aveva mai considerato importante."
Piccola One Shot sul caro Inu-Yasha e Kagome.
*Per chi mi ha fatto gli auguri...*
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Shot di ringraziamento
Compleanno



*\* Salve, miei cari.
Ho scritto questa piccola Shottina per ringraziare le tantissime persone che oggi mi hanno fatto gli auguri: ne sono stata lieta. Felicissima...
Ringrazio in special modo chi mi ha dedicato una Shot: ho ancora gli occhi lucidi!
Non sto qui ad elencarvi tutti, perchè sapete perfettamente chi siete, ma... grazie. Questo compleanno è stato bellissimo, ed è stato tutto merito vostro!!!
Questa Shottina non è nulla di chè, ma mi è uscita pensando a voi, e a quanto siete dolZi. Grazie, grazie a tutti...!
Vi voglio beneeeeee! */*





Sospirò, sedendosi ai piedi del Goshinboku.
Quello non era un giorno come gli altri - non per lui, almeno.
Compleanno.
Quel giorno sarebbe stato la dimostrazione che gli hanyou possono esistere. Sarebbe invecchiato di un anno di più.
La manca toccò Tessaiga, posta al suo fianco: poteva dirsi un regalo di compleanno ricevuto in ritardo?
Forse si, dopotutto.
Suo padre l'aveva forgiata per lui, a quanto diceva il vecchio Miyoga, con una punta d'orgoglio nella voce. Era un regalo, in fin dei conti?
Sbuffò, serrando le labbra. Non aveva mai neppure pensato alla parola "compleanno". Era tutta colpa di Kagome, come sempre. Era lei che era arrivata saltellando, spiegandogli che voleva fare un regalo alle gemelline.
Quando lui, curioso, le aveva chiesto la motivazione, lei aveva sorriso.
"Compiono 4 anni, bisogna festeggiare".
Lui si era ritrovato, quindi, seduto sotto al Goshinboku. Quel pensiero l'aveva tormentato tutta la mattina.
Festeggiare?
Lui non aveva mai festeggiato nulla. Sapeva alla perfezione in che giorno era nato, ma non l'aveva mai considerato importante. Nessuno sembrava interessato a sapere il giorno in cui un nuovo hanyou era venuto alla luce. Mai nessuno gliel'aveva chiesto, e lui aveva serbato in sè quella data. Era una parte di lui sconosciuta a tutti.
Quando sua mamma era in vita, soleva preparargli il pranzo, oppure donargli un kimono - sebbene conscia che suo figlio non avrebbe mai abbandonato il suo abito.
Allungò una mano alla cieca sul prato, incappando in un piccolo fiore. Non ne conosceva il nome, ma neppure gli importava.
Era piccolo, e giallo. Era carino, dopotutto.
Un nuovo sospiro uscì dalle sue labbra. Perchè mai avrebbe dovuto festeggiare la nascita di qualcuno?
Le gemelline - dannate mocciose! - gli tiravano le orecchie, il vestito, i capelli... Da quando era arrivata Kagome, poi, sembravano anche più scatenate - e la giovane miko - alias sua moglie - si divertiva ad aiutarle a fargli i dispetti.
Perchè festeggiare due bambine fastidiose che erano nate il suo stesso giorno?
Un fremito lo scosse: con tutti i dì di cui l'anno è composto, proprio il giorno del suo compleanno? Non era abbastanza sventurata, quella data?
Doveva anche essere la nascita di due pestifere ragazzine?
Miroku gliel'avrebbe pagata, era certo.
A un tratto, un fruscio al suo fianco lo fece sobbalzare - sorrise d'istinto. Un profumo leggero e delicato gli pervase le membra, deliziandolo.
"Kagome, ma non dovevi giocare con le gemelle?", sussurrò, voltandosi.
Kagome si era inginocchiata al suo fianco, un abito da miko a fasciarle il corpo e i crini corvini domati in una coda di cavallo - una precaria coda di cavallo.
"No", fu la semplica risposta della donna. Lo osservava curiosa - le gote di Inu-Yasha presero lentamente fuoco. Perchè lo fissava così? Cosa ci trovava di interessante in lui?
"No, eh?", sbuffò l'hanyou, rinfoderando Tessaiga.
"No. Non posso voler stare con mio marito un po' di tempo?".
Un brivido corse lungo la schiena di Inu-Yasha. Perchè gli sembrava una minaccia, quella frase?
"Puoi. Ma non è normale. Di solito stai con Sango, o con le bambine...".
"E oggi voglio stare con te". Gli posò il capo sulla spalla, mentre Inu-Yasha la stringeva contro di sè.
"C'è qualche motivo particolare?".
La sentì sorridere. "Si...".
"Potrei saperlo?", chiese lui con voce roca. Kagome rise.
"Tanti auguri, amore".
Si allontanò leggermente da lei, con la bocca spalancata. "C-Come?".
"Come ho saputo del tuo compleanno?", rise, cristallina come sempre. Inu-Yasha la guardava ammaliato: perchè ogni singolo gesto di quella ningen lo faceva fremere? "Tesoro, il tuo servitore...", iniziò, mentre l'hanyou prendeva mentalmente nota di schiacciare quella pulce dalla bocca larga sotto al piede, al loro prossimo incontro "mi ha gentilmente avvisato. Perchè non me l'hai detto?".
Le iridi di Kagome si riempirono di piccole gocce luccicanti, mentre Inu-Yasha deglutiva rumorosamente. Far piangere una donna - e in special modo sua moglie - non era un suo desiderio. Odiava far piangere qualcuno.
"K-Kagome... Ehi, tesoro, n-non piangere. Non te l'ho detto solo perchè non lo ritenevo importante".
La donna si asciugò gli occhi con una manica dell'abito. "E perchè non sarebbe importante?".
Inu-Yasha prese un profondo respiro, abbassando gli occhi. Doveva dirglielo? Confidarle il suo pensiero più nascosto?
Quello che nessuno - proprio nessuno - conosceva?
"Inu?".
La scrutò. Si fidava di lei. Le avrebbe affidato la sua esistenza, le avrebbe detto tutto.
E sfogarsi poteva solo fargli bene: era stata proprio lei a dirgli di non tenersi tutto dentro! Lo avrebbe fatto.
"Inu-Yasha?".
"Mm?".
"Per caso... per caso non vorresti festeggiare il tuo compleanno perchè...", la sentì deglutire, alla ricerca del termine adatto "Perchè corrisponde alla data della morte di tuo padre?".
Le ultime parole erano state dette in modo frenetico, senza una pausa per respirare, ed Inu-Yasha ci mise un po' per assimilarle correttamente.
Poi, alcune domande gli ronzarono in mente.
"Chi te l'ha detto?".
"Cosa?", biascicò Kagome, in evidente imbarazzo - aveva sempre timore di tirare in ballo il padre di Inu-Yasha. Non si sapeva mai come avrebbe potuto rispondere...
"Che mio padre è morto il giorno che sono nato".
La miko battè le dita al suolo, in imbarazzo. Poi un sorriso di circostanza si aprì sulle sue labbra. "Totosai sa molte cose, e le dice volentieri", balbettò incerta.
"Totosai, eh?". Inu-Yasha inarcò un sopracciglio. Quel dannato vecchio bacucco...!
"Si, Totosai", Kagome era passata da imbarazzata ad infuriata "Tu non mi dici mai nulla!".
"Nulla?", l'hanyou era indignato "Sei tu che non ti interessi a me".
La miko incrociò le braccia, staccandosi totalmente dal marito. "A CUCCIA".
Un tonfo, ed Inu-Yasha era sistemato. "Dannata", sibilò, tirandosi su "Perchè mi hai schiantato al suolo?".
"Perchè tu ti chiudi nel tuo mutismo, e non mi va giù, baka. Perchè ti amo, eppure tu ti ostini a trattarmi come un oggetto di poco conto. Perchè volevo farti una bella sorpresa, avvisandoti che sono incinta, ma tu sei un cretin...", si bloccò. Inu-Yasha la guardava con un'espressione indecifrabile.
"I... Incinta?".
Kagome si raggomitolò su se stessa. Di certo non voleva dirglielo così.
"Tesoro, stavi scherzando?".
La donna si limitò a spostare il suo sguardo sul Goshinboku, senza proferir ulteriori parole.
"Kagome?".
"Baka, ti sembra la faccia di una che scherza la mia?". Scattò in piedi, agitando il pugno. Ma subito ogni voglia di litigare le passò: Inu-Yasha la guardava. Ed era felice.
Sorrideva ebete, in un modo che fece sorridere inconsciamente anche lei.
"Di quanto?", mormorò, cercando di mantenere un contegno.
"Pochi mesi".
"Ah".
"Già...".
"Allora sarò... padre?".
"Esattamente".
Inu-Yasha si incupì leggermente, sotto lo sguardo confuso della donna. "Pensi che... ne sarò capace? Che lo saprò crescere?", domandò in apprensione. Kagome annuì.
"Da come giochi con le gemelle, io dico che sarai un papà splendido, e che i nostri figli verranno su molto bene...". Si alzò, prendendo tra le dita il polso di Inu-Yasha e facendo alzare anche lui. "E ora che dici... Andiamo dalle gemelle? Si chiedevano che fine avesse fatto il loro doggy!".
L'hanyou sbuffò, seguendo la moglie.
Lui odiava i compleanni - il suo compleanno.
Gli ricordavano il padre, quello che non aveva mai visto, ma che conosceva dai mille racconti di sua mamma.
Gli ricordavano anche lei, debole e fragile. Sua mamma, un fiore che era sfiorito troppo presto.
Li odiava.
Ma con Kagome al suo fianco... forse... forse avrebbe potuto fare un'eccezione.
E festeggiarli.
   
 
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