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Autore: malpensandoti    07/07/2014    6 recensioni
“Ti fidi di me?”
“Non lo so”
“Quindi non mi ami”
“Quindi tu mi ami?”
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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come cazzo vuoi che creda che un giorno ritornerai


 
“Hai fatto tardi stasera…”
“E questo non è quello che volevi dirmi”
“Non sai cosa volevo dirti”
“Invece sì. Ti conosco”
“…”
“Avanti, chiedimelo”
“Dove sei stato? E perché sorridi?”
“Ho accompagnato gli altri a casa. E sorrido perché quando cerchi di nascondermi qualcosa increspi le sopracciglia. Come adesso”
“Cosa ti sto nascondendo?”
“Dimmelo tu”
“Non sono arrabbiata”
“Non ho detto che tu sia arrabbiata”
“Sì, ma. Il tuo guardo”
“Quale sguardo?”
“Quello sguardo. Quello che stai facendo anche adesso. Parli con quello. Stai ridendo. Lo so”
“Rido perché mi fai ridere. Sei bella quando fingi di non essere arrabbiata”
“Io non sono arrabbiata”
“Bellissima”
“Pensavo che saremmo stati insieme, invece sei tornato tardi”
“Possiamo stare insieme adesso”
“Sono stanca”
“Allora dormiamo”
“Non ha senso”
“Perché?”
“Non stiamo insieme se dormiamo”
“Allora facciamo l’amore”
“Non te lo meriti”
“Mi dispiace”
“Per cosa?”
“Per aver fatto tardi. Per averti fatto pensare di non arrivare”
“Non l’ho mai detto”
“Ma lo hai pensato. Ti conosco”
“…”
“Pensavi che non sarei più venuto, vero?”
“…”
“È per questo che sei stanca? Sei stanca di…aspettarmi?”
“Solo per un secondo, solo per un attimo”
“E poi?”
“Poi hai suonato il citofono”
“E adesso?”
“Adesso cosa?”
“Sei ancora stanca?”
“Forse”
“Vuoi che vada via?”
“No! Non. Non farlo”
“Hai paura?”
“Non mi piace quando lo fai. Quando vai via. Non…non è bello”
“Non te lo meriti”
“Non torni più”
“Questa è una bugia”
“Questa è mancanza di certezze”
“Vuoi che te lo dica?”
“Voglio che tu lo senta. Io ne faccio anche a meno, non è importante se non è sincero”
“Mi credi?”
“…”
“Ti fidi di me?”
“Non lo so”
“Quindi non mi ami”
“Quindi tu mi ami?”
“Quindi vuoi che te lo dica”
“Non devi sforzarti di sentire qualcosa che non sei in grado di provare. Vuoi andare via? Fallo. Ma concedimi lo spazio per imparare a smettere di aspettarti”
“Non devi farlo per forza”
“Vedi, è questa la differenza. Io voglio farlo”
“Io voglio fare l’amore con te, anche se non me lo merito. Ti basta?”
“…”
“I tuoi occhi”
“Cosa?”
“Mi dispiace. Mi dispiace così tanto che tu non riesca a lasciarmi andare senza la paura di restare sola. Mi dispiace, scusa”
“Ho solo paura”
“Io non me ne vado”
“Ma vuoi farlo?”
“Non sarei qui”
“Non mi hai neanche baciata”
“Perché non me lo merito”
“Non voglio finire come gli altri. Non è questo che voglio per noi”
“Noi non siamo come gli altri”
“Non voglio restare alzata fino a tardi aspettando qualcuno che non arriva. È molto comodo così, sai? Si soffre, ma poi il dolore diventa abitudine e ogni giorno fa sempre un po’ meno male. La solita storia della solitudine vista e rivista. Non voglio questo”
“…”
“Voglio restare insieme anche con i graffi sulle mani per il troppo stringere, voglio rubarti i braccialetti e succhiare la tua collana sentendo il metallo in metropolitana che sa della tua pelle. Voglio alzarmi dal letto con le coperte aggrovigliate in fondo perché odi dormire coperto, voglio che resti anche se torni tardi. Basta che…basta che torni”
“Vieni qui”
“Vieni tu”
“Posso?”
“Vuoi?”
“Io ti amo, lo sai vero?”
“…”
“Ti è venuta la pelle d’oca”
“Succede spesso, quando sono con te”
“Lo so. E io la bacio spesso, quella pelle. Il pezzo vicino al neo sulla tua coscia, quello del fianco sinistro, lo strato di brividi prima del seno”
“Smettila”
“Allora vieni qui”
“…”
“…”
“Non c’è posto migliore”
“Cosa?”
“Dico, non c’è posto migliore. È come quando vorresti piangere per la disperazione e ti rendi conto che tutto quello che vuoi è davanti a te. Non c’è soddisfazione più grande”
“Di cosa?”
“Di sentire le tue dita premere dove hai detto tu. Sul fianco, sul seno, sulle cosce”
“Non c’è posto migliore”
“Di quale?”
“Di dove siamo adesso”
“Il mio appartamento?”
“A metà strada tra me e te. A sentire tu che respiri piano e io che cerco di non toccarti tutta. Vedi? Senti?”
“Hai la pelle d’oca”
“Sì, succede spesso quando sono con te”
“Basta che poi torni”
“No”
“No cosa?”
“Quando torni, è perché te ne sei andato. Io non…io non vado da nessuna parte”
“Questa è una bugia”
“No, questa è mancanza di certezze”
“Ma…”
“Sono stato tre ore nel parco qui davanti a cercare una possibile scusa al ritardo che avrei avuto”
“Non ti credo”
“Pensavo”
“Non ti credo”
“Al fatto che mi tieni nonostante tutto”
“Non ti credo”
“E al fatto che ho paura anche io”
“Non ti credo”
“E se te ne vai tu? Se io torno e tu non ci sei?”
“Vorrei”
“Vorresti?”
“Farebbe meno male”
“Sarebbe abitudine”
“E io non voglio questo”
“E cosa vuoi?”
“Te”
“Anche adesso?”
“Te”
“Sempre”
“Qui”
 

 
  
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