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Autore: Fefy94    08/07/2014    4 recensioni
E se dopo un anno riuscissero a riportarli indietro? E se Damon tornasse soltanto con i suoi ricordi da umano?
Cosa ne sarebbe del Delena?
Ho voluto scrivere di quello che mi piacerebbe vedere che accadesse.
Spero che possa piacere anche a voi =)
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un anno. Era passato un anno da quell’orribile serata.
Adesso tutto sembrava stare andando finalmente per il verso giusto.
Mystic Falls era ritornata accessibile a tutti gli esseri soprannaturali ed erano riusciti a riportare i loro amici indietro. Amici che, in questo momento, si trovavano sdraiati sui due divani del grande salotto di casa Salvatore ancora incoscienti. Tutti quanti erano in trepida attesa.
La prima a svegliarsi fu Bonnie. Elena e Caroline subito le corsero incontro stringendola in un lunghissimo abbraccio, mentre continuavano a ripeterle quanto fosse mancata loro.
Dopo aver liberato Bonnie dalla stretta, Elena si volse preoccupata verso Damon.
Gli si sedette vicino, con una mano a stringere quella di lui e l’altra ad accarezzargli il viso.
<< Perché ancora non si sveglia? >> chiese più a sé che agli altri, senza staccare lo sguardo dal suo Damon. Era lì, vicino a lei; poteva guardarlo e toccarlo di nuovo. Non aveva desiderato altro per tutto questo tempo, e ora voleva soltanto che lui aprisse gli occhi per poter sprofondare in quell’azzurro che le era mancato come l’aria.
Anche gli altri: Stefan, Alaric, Jeremy, Enzo, Caroline e Matt fissavano quel divano in attesa di un minimo movimento.
<< Non lo so. Ma vedrai che sarà questione di minuti. >> risposte Bonnie, accennandole un sorriso. Elena annuì, convincendosi che sarebbe andato tutto bene. E infatti, proprio in quel momento, avvertì le dita di Damon stringere le sue con più forza.
<< Si sta svegliando. Si sta svegliando!! >> Subito, tutti si riunirono attorno a lui, trattenendo il respiro.
<< Damon… >> Sussurrò Elena, mentre gli spostava dalla fronte un ciuffo ribelle e, con gli occhi lucidi, gli sorrideva come non faceva più da molto tempo.
Damon, finalmente, aprì gli occhi. Vagò, un attimo, per tutta la stanza con lo sguardo e sembrò un po’ smarrito; poi, si concentrò sulla persona accanto a lui. Gli occhi gli si illuminarono e le labbra si stesero in un dolcissimo sorriso, non appena capì di chi si trattava.
<< Katherine! >> Fu un nome, un nome terribilmente sbagliato quello che gli uscì dalla bocca. Elena si allontanò da lui in fretta, come scottata.
<< Sono Elena. Elena, non…non Katherine! >> Era ferita, delusa.
Come….come gli era saltato in mente di pronunciare QUEL nome. Di scambiarla per LEI?
Ma poi vide il suo sguardo. La guardava confuso, come se lei fosse pazza.
Damon si stropicciò gli occhi e si mise a sedere.
<< Come? No…. voi…voi siete Katherine! >> Elena non riusciva più a muovere nessun muscolo. Era lì, immobile davanti a lui, e aveva gli occhi pieni di terrore.
Damon, vedendola in quello stato di shock, le si avvicinò cauto.
<< Vi sentite bene? – le chiese, portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Katherine…? >> Di nuovo, quel nome la scosse.
<< IO NON SONO KATHERINE! >> Fece qualche altro passo indietro.
Damon sussultò un attimo, spaventato; poi cercò di riavvicinarsi a lei, il braccio ancora teso verso Elena, ma lei portò le sue mani in alto contro di lui << NON….non toccarmi! >> e detto questo, andò a rinchiudersi in camera. Nella loro camera, lasciando un Damon perplesso.
Entrata in camera, si chiuse la porta alle spalle e si lasciò scivolare giù, seduta sul pavimento con la schiena appoggiata alla porta. Le mani le coprivano il viso, sul quale calde lacrime avevano iniziato a scorrere.
Non poteva essere vero! Non…non poteva!!
Aveva sempre immaginato questo momento diversamente: Lui che la abbracciava forte, la baciava fino a toglierle il respiro. Lui che le sussurrava il suo di nome, Elena!
Invece…invece adesso lui era li, al piano di sotto, ma senza nessun ricordo di lei.
Era ritornata a respirare, a vivere di nuovo, quando lui aprì gli occhi. Le sembrò di aver raggiunto il paradiso per poi, invece, sprofondare giù negli abissi quando gli sentì pronunciare quel nome.
Ormai era chiaro: l’universo si stava prendendo gioco di loro. Li aveva divisi per poi farli ritrovare, senza però farli ritrovare davvero!
Come avrebbe fatto?? Sarebbe riuscita a sopportare il suo sguardo, rapito e innamorato, mentre la guardava, sapendo che non era rivolto a lei? No, non ci sarebbe riuscita. Avrebbe sentito il suo cuore e la sua anima frantumarsi a poco a poco ogni volta che l’avrebbe guardata.
Il bussare alla porta la riscosse dai suoi pensieri. Caroline e Bonnie le chiedevano di aprire.
Dopo un attimo di esitazione, si alzò e, prima di aprire la porta, si portò il braccio al viso per asciugare le lacrime.
Apertala, andò a sedersi sul grande letto in mezzo alla stanza, stringendo le gambe al petto. Le due amiche si sedettero l’una a destra, l’altra a sinistra di Elena e, senza dire niente, la abbracciarono.
 
 
*****************

 
Nel frattempo, di sotto, tutti gli altri non sapevano come comportarsi. Erano rimasti fermi sul loro posto, scioccati anche loro da quello che era appena successo.
<< Cosa le è preso? E perché siamo tutti vestiti in questo modo? >> Chiese Damon, indicando se stesso e Stefan.
<< Damon… - disse Stefan – in quale anno siamo? >> Damon lo guardò come se fosse diventato pazzo pure lui, ma rispose al fratello aggrottando le folte sopracciglia.
<< 1864, ovviamente. Che domande, Stef!? >>
Stefan chinò il capo sospirando. Come temeva: Damon aveva perso parte della memoria….
<< Non è il 1864, Damon. Siamo… - Stefan prese una breve pausa, prima di sganciare la bomba - Siamo nel 2013* >> E lo vide, mentre spalancava gli occhi e scuoteva la testa. E sentì come un vuoto enorme scavarsi al suo interno. Non sapeva se esserne felice, del fatto che Damon ricordasse soltanto i loro momenti da umani, quando ancora erano due fratelli che si divertivano insieme, i fratelli Salvatore: migliori amici; quando ancora le loro vite non erano state segnate da tutto quel dolore vissuto in 160 anni. Di lui si ricordava anche così, alla fine non era così grave per Stefan. Ma vedere Elena in quello stato lo uccideva. Lei non si meritava un dolore del genere.
<< No…Questo non può essere vero. Non si può vivere così a lungo… >>
<< Tecnicamente sì, se sei un vampiro. >> Stefan cercò di sdrammatizzare.
<< Quindi vuoi dire che Katherine ci ha trasformato? Ma ….Come ci sono finito qui, in questo anno, senza ricordarlo? >>
<< Sei morto. >> Diretto, conciso. Sarebbe stato inutile tirarla per le lunghe.
<< O-ok….Certo…. >> Damon ritornò a sedersi sul divano. Adesso era ancora più confuso di prima. Intanto, Ric gli si era avvicinato con un bicchiere di bourbon in mano. Damon lo guardò perplesso chiedendogli cosa fosse e l’amico gli rispose che era il suo liquore preferito. Dopo un attimo di tentennamento, Damon prese il bicchiere e mandò giù tutto d’un sorso.
Qualche secondo dopo riprese a parlare.
<< Come sono morto? >> Chiese, guardando Stefan, il quale stava cercando le parole migliori da dire.
 
 
***************

 
Intanto, in camera, Elena stava ancora piangendo. Caroline si separò da lei e cercò di rassicurarla, asciugandole nel frattempo le lacrime dal viso.
<< Tesoro, si sistemerà tutto vedrai. >>
<< Già, - continuò Bonnie – non sarà per sempre così. Col tempo, magari, riacquisterà la memoria e, se non succederà, troveremo un modo, un incantesimo, qualsiasi cosa, ma riavrà i suoi ricordi. Te lo prometto! >> Elena annuì e pensò che era davvero fortunata ad avere delle amiche come loro. Anche Bonnie le era mancata terribilmente per tutto l’anno. Nello stesso tempo aveva perso due delle persone più importanti della sua vita.
<< Grazie, ragazze. Non so come farei senza di voi. >> Si rivolse ad entrambe, sforzando un sorriso.
Le due amiche stavano per rispondere quando la porta si aprì.
Damon era li, sull’uscio della porta, e sicuramente non si aspettava di trovarle lì.
<< Scusate…Io.. Stefan aveva detto seconda porta a destra… – si portò una mano a scompigliarsi i capelli, tipico suo di quando era nervoso. – Avrà sbagliato…Scusate! >>
Stava per chiudersi la porta alle spalle, ma Elena lo fermò.
<< No! – quasi lo urlò - Stefan non si è sbagliato… >> aggiunse poi con un tono più controllato. Damon si era girato verso di lei, la mano ancora stretta sulla maniglia.
<< Puoi entrare…Questa è camera tua….nostra, in realtà >> Era un po’ imbarazzata. Non sapeva bene come comportarsi. Si sentiva come divisa in due: una parte di lei avrebbe voluto semplicemente stringerlo a sé, baciarlo e urlargli di non lasciarla mai più. L’altra parte, invece, sapeva che lo avrebbe spaventato, se lo avesse fatto, e quindi si tratteneva.
<< Oh… - esclamò, Damon – Non fa niente, posso sempre trovarmi un’altra stanza….Non vorrei disturbarvi. >>
<< Ma no, non disturbi! Noi stavamo proprio per andarcene. >> Disse Bonnie, alzandosi dal letto e facendo cenno a Caroline di seguirla.
<< Sì….Noi andiamo. – ribadì Caroline avviandosi verso la porta, ma poi si girò di nuovo verso Elena – Noi siamo di sotto, se hai bisogno di qualsiasi cosa. >> Elena ringraziò le amiche, dopodiché le vide sparire al di là della soglia.
Adesso erano rimasti solo loro due, Damon ed Elena, e la situazione si era fatta alquanto imbarazzante.
Lui era rimasto in piedi, davanti a lei, e posava lo sguardo su ogni angolo della camera tranne che su Elena. Lei, invece, era rimasta seduta sul letto e adesso si stava torturando le mani.
Quel silenzio era assordante per Elena, così fece un grande respiro prima di parlare.
<< Mi dispiace! >>  disse, alzando la testa e si ritrovò davanti gli occhi sgranati di Damon, il quale finalmente si era deciso a rivolgerle lo sguardo.
<< Per cosa? >>
<< Per aver reagito in quel modo; per…. per essermi arrabbiata con te. Tu…non hai colpe. Io…- sì stava agitando. Sentiva le lacrime che premevano di uscire, ma non doveva lasciarsi andare. Non adesso. – …Io ho solo reagito d’istinto. Mi dispiace…Ti avrò solo fatto spaventare e ora crederai che io sia pazza. >> Si tirò indietro i capelli e abbassò lo sguardo.
<< Non credo tu sia pazza. Cioè… – le disse Damon, avvicinandosi a lei –  l’ho pensato, ma ora non lo penso più >> Si sedette accanto a lei e le sorrise, riuscendo a farne scappare uno anche a lei.
<< Stefan mi ha raccontato tutto… >> Elena alzò la testa mormorando un piccolo “Oh”.
Fu Damon a continuare.
<< Sono io a dovermi dispiacere >> Lei non capì subito quello che volesse dirle, ma prima che potesse chiedere spiegazioni Damon riprese a parlare, avendo notato, forse, il suo sguardo confuso.
<< Sì beh, noi due stavamo insieme. Stefan mi ha detto quanto bisogno avessimo l’uno dell’altra, e io adesso non ricordo nulla e…. mi dispiace. >> Il suo dispiacere lo si poteva leggere nei suoi occhi; erano diventati più liquidi, e anche la voce era incrinata, spezzata…
Elena ne fu solamente felice di questa sua ammissione. Le piaceva questo “nuovo” Damon, e non avrebbe mai pensato di potersi innamorare ancora di più di lui. Ma si era sempre sbagliata, perché adesso avrebbe potuto conoscere anche quella parte di Damon che il tempo gli aveva fatto nascondere. Pensò a quello che le aveva detto lui, anni fa, quando pensavano che stesse per morire: Avresti dovuto conoscermi nel 1864, ti sarei piaciuto. E ora ne aveva la conferma. Lui le sarebbe piaciuto sempre e comunque. Avrebbe amato ogni parte di Damon per l’eternità. Le era entrato dentro, con forza, molto tempo fa e non se n’era mai andato, e non potrà mai smettere di essergli grata per questo; per non averla abbandonata mai, nemmeno quando gli altri sembravano averlo fatto.
<< Non fa niente – gli sorrise e gli mise una mano sulla guancia mentre con l’altra gli sfiorava i capelli – Supereremo anche questo, come facciamo sempre, e se non dovessimo riuscire a farti ritornare la memoria, ti farò innamorare di nuovo di me. >> Ci credeva veramente Elena. Era determinata a riprenderselo, non importava il come. Adesso lui era qui e non lo avrebbe lasciato andare più.
Ma Elena non aveva fatto i conti con il passato di Damon. Infatti, appena gli disse quelle cose, Damon tolse delicatamente le mani di Elena dal suo volto.
<< Elena…tu sembri una brava ragazza, davvero, e devi essere stata molto importante per me, ma … - sembrava che si stesse svolgendo una lotta dentro di lui, non aveva idea di come dire quella cosa senza farle del male – io amo Katherine. >> Eccola là, la verità che Elena temeva di sentire.
Fu come se il mondo le fosse crollato addosso una seconda volta. Inutile scrivere quando fu la prima volta…
Tuttavia rimase seduta di fronte a lui per sentire cos’altro aveva da dirle, nonostante stesse iniziando a non vederci più a causa delle lacrime che le avevano appannato gli occhi.
<< Stefan mi ha detto cosa vi – ci – ha fatto. Mi ha detto quanto male ha portato nelle nostre vite, ma ci sarà stata una spiegazione. Lei…lei non è così! Io…devo trovarla…parlarle! Lo so che è troppo chiederti questo, ma ti prego, se sai dov’è…. >> Elena, però non lo lasciò concludere. Si alzò dal letto con le lacrime che ormai cadevano a dirotto. Sapeva che lui era fissato con Katherine in quel periodo e che non era il suo Damon a dirle quelle cose, ma le faceva male. Tutto questo le faceva male da morire e non si stava rendendo conto di quello che gli stava urlando contro.
<< Lei è morta! Ma a quanto pare, questo Stefan ha pensato bene di non dirtelo >> lo vide sussultare e dissentire con la testa mentre ripeteva “no”, “non è possibile”, “stai mentendo”, ma in quel momento Elena aveva perso il controllo. Non le importava che lo stesse distruggendo, non le importava perché anche lei era distrutta dentro ormai. Era accecata dalla rabbia e dal dolore.
<< E’ morta qualche anno fa e di te non le è mai importato niente! Tu sei sempre stato un pupazzo da usare! >> continuò a urlargli in faccia, mentre le lacrime non ne volevano sapere di fermarsi. Anche Damon nel frattempo si era alzato e camminava avanti e indietro per la stanza, con le mani a tapparsi le orecchie per non sentire quello che Elena gli stava dicendo. Non voleva crederci. Katherine lo aveva amato, non era stato soltanto un gioco per lei. Non poteva essere.
<< Non ti ha mai amato! E’ sempre stato Stefan per lei!! >> A questo punto anche Damon perse il controllo e si girò di scatto verso Elena.
<< BASTA, SMETTILA! – le urlò con tutta la voce in gola – Va via! Esci da questa stanza! >> Quelle parole le fecero ritrovare il controllo e si pentì immediatamente delle cose che gli aveva detto. Era stata crudele e, ora, vederlo così indifeso e smarrito e arrabbiato con lei le fece molto più male.
Cercò di rimediare la situazione addolcendo il tono di voce avvicinandoglisi.
<< Damon mi dispiace. Mi dispiace non avrei dovuto dirti quelle cose in quel modo…ti prego, perdonami. Ricominciamo d’accapo >> Era di davanti a lui, e gli occhi di Damon parevano stare andando a fuoco dalla rabbia. Provò a toccarlo, per accarezzargli il braccio, ma lui la scansò bruscamente.
<< NON. TOCCARMI. – ripeté le stesse parole che gli aveva detto lei subito dopo che si era risvegliato, ma questa volta erano piene di odio. – VA VIA! >> Le indicò la porta e Elena si avviò, girandosi, a volte, con gli occhi ancora pieni di lacrime e lo sguardo che implorava scuse.
Giunta sull’uscio della porta se la chiuse alle spalle e sentì Damon dare un calcio a qualcosa, il letto probabilmente.
Arrivata al piano di sotto, trovò tutti quanti ad osservarla con uno sguardo compassionevole. Lei non gli prestò molta attenzione e andò a gettarsi sul divano. Non piangeva più, ma aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Dopo un attimo, che le parse ore, sentì Caroline stringerla a sé e dirle che avrebbero dormito tutte e tre, loro e Bonnie, casa sua per quella notte.
Elena scosse la testa in segno di assenso e si lasciò condurre da Care alla sua macchina.
 

 
 
 
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Angolo autrice
 
M dispiace, mi dispiace, mi dispiace (quante volte si ripete questa parola nella OS? O_O ) per questa cosa tristissima ma mi piacerebbe da morire una scena del genere!! ANGST ANGST all’ennesima potenza sarebbe!! *-*
Piccola spiegazione: Stefan dice che sono nel 2013 perché facendo due calcoli, credo che siano veramente in quell’anno…nella prima e nella seconda stagione sono nel 2009/2010, nella terza e nella quarta nel 2010/2011 e nella quinta 2011/2012, siccome passa un anno dalla fine della 5°, ora sono nel 2013…Spero di aver fatto i conti giusti O.O
Fatemi sapere cosa ne pensate e se volete uccidermi xD  
Kiss kiss =)
  
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