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Autore: Sarugaki145    08/07/2014    6 recensioni
Quella sera Annabeth aveva deciso di farlo.
Doveva finalmente dirgli quello che si teneva dentro da troppi giorni e sperava solo che lui prendesse la notizia in modo maturo, non facendo una scenata esagerata.
Riuscirà a sovrastare tutti i pensieri di Percy e a svelargli la notizia prima che lui salti alle sue errate conclusioni?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Misunderstanding.

 

 

Annabeth stava osservando il suo fidanzato ingurgitare dosi di cibo degne di un satiro, come se non ci fosse un domani.

-Ehm.. Percy?-

Cercò di domandare con un filo di voce, ma lui proseguì imperterrito in quel movimento di mascella, buttando giù il cibo praticamente senza masticare. Erano dodici anni che si conoscevano, quindi aveva praticamente condiviso con quel pozzo senza fondo metà della sua vita, e ancora non capiva dove mettesse tutto quel cibo. Faceva sempre sport e lavorava in palestra come personal trainer, ma non si muoveva così tanto da bruciare tutte quelle calorie che buttava giù ad ogni pasto.

La ragazza sospirò, osservando il cibo che non aveva toccato sul piatto, indecisa se fosse il momento giusto o meno per fare quel discorso, mentre un senso di nausea sempre crescente la assaliva.

Sarebbe stato pronto?

O sarebbe scappato a gambe levate?

In fondo vivevano insieme da quasi due anni e per tutti erano una coppia ormai da otto e la loro relazione era sempre stata stabile.

Eppure quando mangiava le sembrava quel ragazzino senza cervello che aveva conosciuto tanti anni prima, che non sarebbe stato in grado di affrontare una situazione del genere.

E se lui non era pronto a farlo come l’avrebbe presa sua madre Atena, che non aveva mai avuto molta considerazione per lui?

Sbuffò sonoramente, nella speranza di essere sentita, quindi miracolosamente riuscì ad attirare l’attenzione del fidanzato.

-Mmf?-

Bofonchiò quello con la bocca ancora piena, sputacchiando ovunque e prendendosi un’occhiataccia a cui rispose con un mezzo sorriso di scuse. Il ragazzo quindi si concentrò e deglutì tutto il boccone in una sola volta, assumendo un colorito sospetto per qualche istante, ma tornando poi a respirare normalmente.

-Dimmi pure.-

Affermò appena riprese fiato con un sorriso amorevole per farsi perdonare la sputacchiata di poco prima.

-Io.. Devo parlarti di una cosa importante.-

Mormorò lei un po’ in difficoltà nella scelta delle parole.

Il ragazzo sbiancò in pochi secondi, mentre i palmi delle mani iniziavano a sudare.

Lo voleva lasciare, ne era certo.

Non c’era altra spiegazione, in fondo sapeva di essere stato abbastanza assente in quell’ultimo periodo, ma non era colpa sua se tra il lavoro e la pallanuoto ultimamente fosse sempre fuori casa. Si sforzava di esserci sempre a cena e di passare più tempo possibile con lei il weekend, andando anche a fare la spesa insieme pur di condividere qualche ora.

O forse era il fatto che quella sua collega in palestra lo tempestasse di attenzioni e messaggi che l’aveva fatta arrabbiare, ma lui era stato chiaro che non aveva nessun interesse per quella li.

Ormai era certo che non avrebbe mai e poi mai trovato un’altra donna come lei, che non ne avrebbe amato nessun’altra donna che non fosse Annabeth Chase.

Lei lo osservò divertita e rispose, come se gli avesse letto nel pensiero:

-Non ti voglio lasciare Percy.-

Il figlio di Poseidone la guardò agitato e per nulla rassicurato dalle sue parole e rispose:

-Non lo fare per favore, io ti amo! Non ho mai avuto un pensiero su una che non fossi tu, anzi, penso che tu sia la cosa più bella che mi sia mai capitata! Se vuoi porterò fuori la spazzatura tutti i giorni e smetterò di passare due ore in vasca da bagno tutte le volte! Laverò i piatti sempre io, stirerò anche se me lo chiedi! Ti prego non mi lasciare però! Avevo pure deciso di chiederti di sposarmi, ma non sapevo come farlo, insomma sono una frana in certe cose! Lo sai anche te!-

Continuò a blaterare lui al colmo dell’angoscia, mentre torturava il tovagliolo tra le mani.

La ragazza lo guardò con la bocca leggermente aperta, allibita.

-C.. Chiedere di sposarmi?-

Mormorò lei incredula, come a chiedere conferma.

-Si! Guarda, ho pure comprato l’anello!-

Esclamò in risposta Percy alzandosi in piedi e andando in camera loro a frugare in un cassetto da cui recuperò una scatoletta blu, che mise nelle mani della fidanzata, ancora senza parole.

-Eccolo!- Riprese lui disperato -L’ho scelto perché ha lo stesso colore dei tuoi occhi, perché quel diamante sembra una tempesta se lo osservi al sole. Poi avevo chiesto a quel ristorante a Long Island che domenica fosse libero e l’ho prenotato per il 19 Luglio, perché quando eravamo passati davanti e c’era quel matrimonio tu avevi detto che ti sarebbe piaciuto festeggiare li!- Proseguì Percy senza notare lo sguardo sempre più allibito della ragazza, mentre ormai camminava per non farsi prendere dal panico -E ho pure chiesto a tuo padre se potevo sposarti e lui ha detto di si. Va bene, non l’ho chiesto ad Atena, ma pensavo di farlo a breve in fondo non pensavo mi mollassi prima..-

Concluse lui tutto sconsolato mentre Annabeth ammirava l’anello che le aveva messo tra le mani, chiedendosi quanto avesse speso per una cosa del genere.

-Percy..-

Lo chiamò mentre lui iniziava a farneticare sul poco preavviso del matrimonio, ma che era certo che Dioniso gli avrebbe aiutati per l’organizzazione della festa anche se non andavano d’accordissimo, poi iniziò a parlare del fatto che avrebbero dovuto invitare tutti gli dei, per non fare preferenze, compresa Era, che se no gli avrebbe fatti divorziare subito e lui non l’avrebbe sopportato.

-Percy!-

Strillò lei per farsi sentire, attirando la sua attenzione.

-Dimmi. Basta che sia breve e indolore.-

Supplicò lui sbiancando in viso e serrando i pugni per non iniziare a tirare pugni al muro per la disperazione.

-Chiedimi di sposarti.-

Disse lei perentoria, porgendogli l’anello, che lui prese senza capire bene cosa stesse accadendo.

-Come?-

Domandò quindi deglutendo a vuoto e guardando triste l’anello tornato nelle sue mani.

-Giù in ginocchio e chiedimi di sposarti! Subito!-

Ordinò lei, quindi lui eseguì spaventato, mettendosi in ginocchio e guardandola negli occhi, mentre nella sua mente ripercorreva tutte le avventure passate insieme.

Ricordava perfettamente la prima volta in cui l’aveva vista, quando avevano parlato per la prima volta di loro sul camion con gli animali fino a Las Vegas, quando l’aveva salvata dalle sirene, quando erano andati insieme nel labirinto di Dedalo, quando si era reso conto per la prima volta che era innamorato di lei, quando si erano baciati per la prima volta.

Ogni momento era perfettamente chiaro nella sua mente, mentre un senso di vuoto e panico si impossessava di lui, sicuro che lei stesse per lasciarlo per sempre.

Quando parlò la voce uscì incerta e tremante:

-Annabeth Chase, mi vuoi sposare?-

-Si, lo voglio.-

Sussurrò lei subito in risposta con le lacrime agli occhi, che li rendevano quasi più luminosi di quanto potessero essere.

-Ma non mi volevi lasciare?-

Domandò lui incredulo, mentre il suo cuore faceva una capriola, facendo però ricordare ad Annabeth cosa doveva dirgli di così tanto importante.

-Percy, ecco..-

Mormorò lei a disagio, non sapendo come esprimere il concetto al meglio.

Il volto di Percy si rabbuiò, mentre tutti i dubbi che erano scomparsi dopo quel “Si, lo voglio” tornavano ancora più prepotenti.

Annabeth però lo zittì con un’occhiataccia e riprese:

-Penso che.. Dopo che ci sposeremo diventeremo presto in tre in famiglia.-

Percy impiegò qualche momento per capire cosa intendesse lei, ma appena il suo cervellino di alghe elaborò il tutto domandò titubante:

-Significa che.. Aspetti un bambino?-

Lei annuì timida, mormorando, temendo la reazione del ragazzo:

-Percy, aspettiamo il nostro bambino.-

Percy rimase immobile per qualche secondo, finché non scattò in piedi urlando a squarciagola:

-Diventerò papà e sposerò Annabeth! È il giorno più bello della mia vita! Lo giuro!-

In quel momento saltarono tutte le tubature della cucina, facendo schizzare acqua ovunque, mentre Percy continuava ad urlare di gioia correndo per la stanza con le braccia aperte tipo un aeroplano.

Alla fine andò ad abbracciare Annabeth, baciandole tutto il viso, mentre continuava a ripeterle:

-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo. Lo giuro!-

La ragazza cercò di scostarsi per respirare e ansimò:

-Va bene Percy ma.. L’acqua..-

Solo in quel momento lui si rese conto che la ragazza era bagnata fradicia e le tubature continuavano a spruzzare acqua per tutta la cucina, mentre lui, idrorepellente come sempre, era ancora perfettamente asciutto.

-Scusa, mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo.-

Si scusò facendo cessare immediatamente il flusso d’acqua alzando una mano, mentre il pavimento restava fradicio. Sorrise a mo’ di scuse alla ragazza, rendendosi conto che i riccioli di Annabeth gocciolavano.

-Ma che screanzato! Bagnare una nelle tue condizioni! Scusa!-

Strillò correndo in bagno a prendere un ampio asciugamano, in cui l’avvolse, per poi prenderla in braccio e portarla sul letto.

-Ti prendo qualcosa per cambiarti!-

Proseguì poi agitato, aprendo l’armadio e iniziando a lanciare fuori magliette.

-Percy tranquillizzati! Sono in grado di badare a me stessa anche se sono incinta!-

Lui si bloccò e le sorrise imbarazzato, rispondendo:

-Scusa, è che la mia testa d’alghe mi manda in confusione! Insomma, sono troppo felice!-

Concluse lui raggiante, quindi lei gli prese il volto e lo baciò dolcemente, ringraziando tutti gli dei per averle fatto incontrare uno scemo del genere.

*

Erano a letto quella sera, abbracciati dopo tutte le emozioni della giornata, quando Percy trovò il coraggio per domandare quello che si domandava da quando lei gli aveva dato la notizia:

-Annabeth.. Ma.. Ti nascerà dalla testa?-

La ragazza si gelò guardando Percy terrorizzata.

-Oh cazzo. Non ne ho la minima idea!-

  
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