"Sei una pappamolle!" Disse Cory a Lea.
"Non é vero" disse lei convinta, cercando di correre più veloce e superare l'amico. 
"Non mi supererai mai" continuò ridendo il ragazzo spingendo di più sulle gambe per correre ancora più veloce 
"Ti odio" si arrese la ragazza appena si rese conto di stare quasi a qualche kilometro di distanza dal gigante.
"Solo perché non sono un pappamolle?" continuò a prenderla in giro il coprotagonista senza un minimo di fiatone (come diavolo faceva?!)
La piccolina con il fiatone decise di non voler far vincere il suo amico in questa presunta gara tra i due ragazzi.
Cercò di avanzare e superare il ragazzo e ci riuscì finché lo stesso non corse ancora di più e la superò ancora facilmente per poi girarsi verso di lei per prenderla in giro ( ci prendeva troppo gusto)
Cory fece una finta faccia intenerita guardando Lea, mentre camminava all'indietro e continuò a prenderla in giro sul fatto che fosse una pappamolle. E Lea non era una pappamolle, visto che faceva sport e ogni giorno si trovava con Cory per correre, anche nei giorni di ripresa di Glee  che avevano iniziato da 6 mesi. Però, il ragazzo adorava canzonare la sua amica, a cui voleva troppo bene.
Almeno, fino a quando, camminando all'indietro Cory toccò qualcosa di duro, che poi scoprirono essere un palo della luce, con la schiena e per il forte dolore cadde a terra quasi svenuto.
"Cory!Cory" continuava a ripetere Lea  inginocchiata davanti a lui.
"Qualcuno chiami un'ambulanza, per favore" si disperava verso le persone vicino a loro nel parco.
Alla fine, un'anziana signora si avvicinò e porse il cellulare a Lea. "Io non lo so usare, ma credo ti sarà utile, me l'ha dato mio nipote per le emergenze" 
"La ringrazio signora" disse Lea mentre in tutta fretta chiamava il 911 e diceva alla guardia medica dove si trovavano.
L'ambulanza arrivò e caricò i due ragazzi quando Lea mentì dicendo di essere la sorella per salire sull'auto. 
Nel frattempo Cory era sdraiato sul lettino con gli occhi mezzi chiusi, in un altro mondo. Lea pensava stesse dormendo, non sapeva quanto fosse pericolosa la sonnolenza.
"Quanto sei bello quando dormi" disse la ragazza a se stessa accarezzando il viso del ragazzo lentamente. 
"No, signorina.lo tenga sveglio, é pericoloso!" Lea non pensando alla brutta figura che aveva fatto visto che non era sola voltò lo sguardo di nuovo verso il suo amico e lo trovò.... a sorridere!
Sorridere era una parola grossa ma era quello che si poteva intendere.
Cory, con ancora un dolore lancinante alla testa mentre sorrideva chiese :"solo quando dormo sono bellissimo " continuando a schernirla. Ma questa volta sembrava intenerito e aveva uno sguardo dolce.
Mentre la ragazza passava per tutte le tonalità del rosso, il ragazzo le prese la mano. "Non ti imbarazzare" e portò la mano al suo stesso viso, dove il calore di quelle dita delicate, non si sa come, lo faceva stare meglio.
Dopo averlo detto anche a lei, Lea iniziò a fare delle carezze sul viso di Cory, che sembravano troppo intime per essere fatte da un'amica. 
Inutile dire che il cuore stava scoppiando nel petto dei due ragazzi durante il tragitto.
Inutile dire che Cory non aveva niente, per fortuna. "Ringrazia la tua testa grossa" disse sorridendo il dottore.
Inutile dire che, Lea per tutta la visita, gli tenne la mano.
"Lo so che forse non e' il posto più bello del mondo, ma ho bisogno di dirti una cosa" disse Cory La ragazza incapace di parlare perché troppo confusa da quello che stava per succedere e dallo sguardo strano dell'amico si limitò ad annuire. 
Il ragazzo, non se lo fece ripetere due volte e, con estrema calma avvicinò il suo viso a quello della ragazza per baciarla dolcemente 
La ragazza lo accolse volentieri, per poi, passata la timidezza, allacciare le braccia dietro la nuca di Cory e continuare a baciarlo. 
Poi si staccò lentamente solo per dire davanti alle sue labbra "sei troppo alto" mentre sorrideva troppo per essere seria.
Il ragazzo, per niente intimorito si allontanò facendo quasi avere paura a Lea ma sorridendo e rincuorandola. "Vieni qua" disse quando lui era sceso dal marciapiede e quindi la ragazza sarebbe stata alla pari 
Lea rise e si avvicinò. 
Di nuovo Cory prese l'iniziativa pensando non si sarebbe mai stancato di baciarla. 
Lea si sentiva, inutile dirlo, in paradiso e amava quel momento, e in quel momento era così confusa ma così felice, che ebbe il dubbio di amare già il ragazzo.
Però poi, tornando seria in viso si staccò di scatto.
"Cory, e se ci sono i paparazzi?" Chiese spaventata nemmeno lei sapeva da cosa
Il ragazzo tranquillo disse:"stiamo facendo qualcosa di male? " Alla risposta negativa della ragazza continuò: "tu hai paura che lo scoprano?Ti darebbe fastidio che il mondo lo sappia?" Nascondendo la paura che davvero la ragazza avesse confermato la sua ipotesi
Ma ci fu un'altra risposta negativa e il ragazzo si aprì nel sorriso più grande che Lea gli avesse mai visto in viso.
"Provamelo" disse serio sfidandola. E la ragazza trovò solo un modo per dimostrarlo. Prese lei l'iniziativa e lo baciò dolcemente, ancora e ancora.
Inutile dire che nessuno li fotografò, inutile dire che quel momento rimase privato. Inutile dire che quel posto, così strano per un primo bacio, fu il posto perfetto secondo loro.
"Quale altra coppia al mondo può dire di avere avuto il primo bacio davanti ad un ospedale?! Sarà bello da raccontare ai nostri figli" disse Cory sorridendo e facendo ridere la ragazza mentre le loro mani si intrecciavano ancora, e ancora...

Angolo autrice :3
Eccomi tornata! :D
Spero vi sia piaciuta, godetevi questo fluff Monchele :')
Non so il momento in cui hanno iniziato a frequenatarsi, l'ho inventato.
VI PREGO, VI PREGO, VI PREGO, Fatemi sapere cosa ne pensate.
Anche un minuscolo commento sarebbe importantissimo!
A presto <3+I choose to be happy