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Autore: louissmile_98    08/07/2014    2 recensioni
" io sono ancora qui, ma tu dove sei."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Connor Ball, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You are the forever that I have never told.
Era lì, in quel dannato letto, d’altronde era lì da sei anni ma vederlo mi distrugge ogni volta. Il dottor Charles vedeva la speranza che né io né gli altri medici riuscivamo a vedere. Lui riuscì a vedere la speranza anche in me che non davo alcun segno di vita, ma poi mi svegliai.
Solo che io mi svegliai e lui no.
<< ehi!>> esclamai. << guarda che ti ho portato i tuoi fiori preferiti. >> dissi poggiando quel mazzo di fiori nel vaso, ripulendolo dei vecchi.
<< le infermiere proprio non lo vogliono capire che non devono toccare certe cose. >> dissi stringendo i denti. << se almeno vogliono spostare qualcosa, che tolgano i fiori che stanno appassendo. >> dissi sorridendo.
<< Tristan, sapevo che ti avrei trovato qui. >> annunciò il dottor Charles.
<< allora come sta il nostro ragazzone?>> riprese toccandogli il polso.
<<è sempre qui. >> sorrisi stringendogli la mano. << che dorme. >>
<< molto assonnato eh!  Si risveglierà presto tranquillo.>> disse colpendomi affettuosamente sulla spalla.
<< lo spero, perché tutto che desidero è rivedere i suoi occhi e…>>.
<< li rivedremo, li rivedremo tutti. >> disse interrompendomi e lasciandomi di nuovo con lui.
Gli accarezzai la mano, era liscia, proprio morbida come sei anni fa, ma mi mancava il modo in cui me la stringeva, il modo in cui mi rideva, come mi abbracciava, i suoi baci.
Mi mancava semplicemente il modo in cui mi rendeva felice.
<< ehi con!>> sospirai << io sono ancora qui ma tu dove sei?>> dissi singhiozzando << perché non torni da me?>> ormai ero scoppiato.
<< ti ricordi quando ci incontrammo in quella libreria. >> dissi ridendo istericamente. << tu sembravi un nerd sfigato con quei capelli lunghi, gli occhiali, e il libro di Harry Potter in mano.>> dissi asciugandomi il viso. << io in confronto a te sembravo un bullo, molto più altro di te, e certamente fuori posto in quella biblioteca. Eppure non mi pentirò mai di essere entrato lì quel giorno. >> sforzai un sorriso. << ti ricordi quando uscimmo  insieme la prima volta? Tu sentivi freddo ed io ti coprì con la mia giacca, e quando ti abbracciai? Eri così piccolo tra le mie braccia, ma in quel momento mi sentii in pace con me stesso.
Erano sei anni che ormai aspettavo che riaprisse gli occhi, per sei anni io sono stato lì, tutti i giorni con lui senza lasciarlo mai, perché io non lo avrei lasciato mai.
<< Connor ti amo. >> dissi poggiando la testa nel letto.
La macchina che lo teneva in vita fece il suo che in sei anni aveva il terrore di udire.
Il dottor Charles mi strattonò fuori  dalla stanza e facendo chiudere agli infermieri le tendine, che mi avrebbero permesso di guardare tutto quello che stava succedendo. Sentivo quel libera rimbombare nella mia testa come un martello pneumatico, la voce del dottor Charles non aiutava, urlava agli specializzandi di aumentare i volt nella macchina.
Un suono acuto riuscì a rompere il muro dei miei pensieri.
Era finita.
Il dottor Charles uscì imprecando sbattendo i guanti a terra, mentre i presenti si spaventavano davanti alla sua reazione, gli specializzandi uscirono per ultimi dalla stanza sconsolati in volto.
<> disse il dottor Charles.
Mi girai verso di lui, ormai dai miei occhi le lacrime gorgogliavano già da un pezzo.
<< posso?>> dissi alzandomi.
<< si puoi. >> disse guardandomi stupito.
Entrai nella stanza mi chiusi la porta alle spalle, e fu quando lo guardai che ebbi un vero e proprio crollo.
Gridavo, piangevo, prendevo a pugni qualunque cosa mi si parasse davanti. Mi avvicinai a lui <> ormai quei tubicini cui ero abituato non c’erano più.
<< ti ricordi quando ti baciai per la prima volta? Avevi le labbra così calde e accoglienti. >> mi avvicinai e lo baciai.
Ma ora le sue labbra non erano più calde ma fredde, non erano più di quel rosso che mi facevano impazzire, erano viola.
<< ti amo ancora Connor.>> dissi prima di lasciargli un ultimo bacio.
Uscì dall’ospedale e presi la macchina, non avevo né meta né orari solo andarmene lontano da lì.
La nostra canzone passò alla radio e mi venne in mente quando la sentimmo per la prima volta, me lo immaginai lì accanto a me a sorridermi e spontaneamente sorrisi.
<<….uh Connor prima che mi dimentichi. Ti ricordi quando ti promisi che ovunque tu saresti andato io sarei stato accanto a te?>> dissi girandomi sperando di trovarlo accanto a me veramente e sperando che tutto quello fosse solo un brutto sogno.
<< ti ricordi che ti dissi prima di scontrarci contro quel muro, ti dissi che saresti stato il mio primo e unico per sempre. Lo sarai Con. Sarai il mio primo e unico per sempre. >>
Dissi sorridendo prima di girare e andare contro senso chiudendo gli occhi e pensando solo al suo sorriso.
  
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