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Autore: Zacky_Vee    09/07/2014    3 recensioni
Passarono dei secondi, ci fissavamo l'un l'altro e io, come al solito, mi persi in quei suoi magnifici occhi, quegli occhi pieni di amore, di tristezza, rabbia, dolcezza, tutti i tipi di emozioni, racchiusi in due occhi color cielo. Mi ci perdevo sempre e stavo le ore a guardarli e ad ammirarli, mai vista tanta bellezza in due occhi. Mai vista tale bellezza in una persona sola. Era qualcosa di unico e perfetto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Me ne stavo seduto sul divano a bermi la solita birra, fissando il vuoto e cercando di mettere a fuoco i miei stupidi pensieri.
Ero nei casini, avrei cominato un macello con la band.
'Ehi, che ci fai qui da solo?'
Non lo sentii arrivare, così la sua voce mi fece sobbalzare.
Non che la sua voce fosse brutta o che, anzi. Era la voce più bella che avessi mai sentito nella mia vita, mi rilassava e mi calmava ogni volta. E, per quanto strano possa sembrare, se mi veniva una crisi, pensavo alla sua voce e tutto intorno a me spariva e mi sentivo meglio.
'Ah, nulla Ange, ehm..vado a prendere una boccata d'aria!' sbottai nel panico ed uscii di corsa dal tour bus.
Credo di essere risultato alquanto patetico, forse di più di quanto potessi immaginare.
Camminai a zonzo per un po' fino a trovarmi in una specie di parco pieno di piante e fiori colorati, il che non si addicevano certo ad una persona come me. Insomma, vestivo spesso e volentieri di nero, le cose delicate e colorate con me non c'entrano nulla. Però mi affascinavano. Erano così delicati e belli, ma nessuno sapeva della mia passione, se così si può definire, per essi. Mi avrebbero preso per checca, anche se la realtà dei fatti era proprio così.
Mi accucciai su un mucchietto di margherite e ne raccolsi un paio.
Le osservai attentamente e scoppiai in un enorme sorriso. Le margherite erano uno dei miei fiori preferiti.
Mi alzai e mi voltai, non l'avessi mai fatto.
'OH MIO DIO, CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI?' urlai come un pazzo abbassando poi la testa per nascondere l'evidente imbarazzo.
'Ti senti bene?' mi chiese.
'S-sì, perché?' risposi.
'Ryan, sii sincero, cos'hai? Ti si legge in faccia che hai qualcosa che non va.'
Oh porca vacca, e adesso che faccio? Glielo dico o no? Sono nel panico.
'Sul serio, sono okay.' sorrisi appena.
Mi scrutò per un po', poi posò lo sguardo sulle due margherite che avevo in mano e sorrise.
'Sono belle le margherite.'
'Cos- oh, sì!'
Calò un silenzio imbarazzante ed ero nel panico.
'Sai, ho notato una cosa di te.'
'Oh, ehm, cosa?'
'Ho notato che quando hai qualcosa nella tua testa, vieni a raccogliere qualche fiore da qualche parte, lo strappi, te lo porti con te e ci inizi a parlare, confidandogli quasi tutti quello che ti passa per la testa.'
'Ti prego, non pensare che io sia pazzo.' risposi, un po' preoccupato.
Deve avermi per forza seguito, come fa a saperlo?
'Perché non provi a parlare anche un po' con me, oltre che con i fiori? I fiori non possono capirti fino in fondo, alla fine. Cosa ti preoccupa?'
'Angelo, davvero, non c'è bisogno che ti preoccupi, insomma, sono apposto, davvero..' provai a dire, ma lo sguardo truce che mi fece non era d'accordo con ciò che dicevo.
Qualcosa mi colpì alle spalle facendomi finire addosso, o meglio tra le braccia, di Angelo.
Alzai lo sguardo per guardarlo, e cavolo, come diavolo era bello.
'Tutto bene?' mi chiese.
'ODDIO SCUSAMI NON VOLEVO VENIRTI ADDOSSO' urlai tirandomi indietro.
Sentii il cuore battere all'impazzata e le guance ribollire. 
Che figura di merda, dannazione.
Ange prese la palla, che per quanto mi fece male, pensai fosse fatta di acciaio, e la ritirò ai ragazzi che stavano giocando e gli disse di fare più attenzione.
Lo vidi sorridere e non resistetti più.
'Angelo, penso di amarti.'
Abbassai in fretta la testa, quasi mi misi a piangere, davvero gli avevo detto di amarlo? Ma cosa mi era saltato in mente? 
Non rispose, ma visto che avevo fatto 30 tanto valeva fare 31.
'Sai, Ange, sei un ragazzo dal cuore troppo d'oro. Sei perfetto in ogni cosa che fai o dici. E ogni volta che sei intorno a me, mi sento a mio agio, anche se spesso mi faccio venire i complessi del tipo 'non puoi stare con lui, vai via.' e così mi allontano un po'. Ti ho sempre visto come un punto di riferimento, insomma, sei capace praticamente in ogni cosa in cui io sono una frana. So che sei al di sopra delle mie possibilità, ma non sono riuscito a frenare i miei sentimenti. Dalla prima volta che ti ho visto, si è come accesa una lampadina nel mio cuore, una luce che è stata spenta per troppo tempo. E' come se il tuo arrivo fosse stata una sorta di scarica elettrica, mi hai saputo ascoltare, hai scavato affondo nel mio cuore, hai affrontato praticamente i miei demoni al mio posto, hai fatto davvero tanto per me e io non ho mai fatto nulla per sdebitarmi. Oh, e non pensare che io volessi sdebitarmi per togliermi il peso dalle spalle, vorrei davvero fare qualcosa per te volentieri, ma sai che sono una frana anche nell'aiutare gli altri. Io cred-'
'Non è vero. Non è vero che sei una frana e non è vero che non hai fatto nulla per me. Continui a fare tutto per me e non te ne accorgi nemmeno. Se tu non ci fossi, Ryan, non sarei qui nemmeno io. Lo sai, sei stato come un'ancora di salvezza per me. Tutta quella merda che avevo addosso, non hai fatto altro che prendermela e mettertela sulle tue di spalle, giusto per alleggerirmi il carico. Nessuno lo aveva mai fatto per me. Nessuno ha mai fatto nulla, per me. C'è la band, che mi ha aiutato parecchio, ma non quanto tu lo abbia fatto durante questi lunghi anni. Sul serio.' ribattè.
Rimasi sbalordito e senza parole.
Passarono dei secondi, ci fissavamo l'un l'altro e io, come al solito, mi persi in quei suoi magnifici occhi, quegli occhi pieni di amore, di tristezza, rabbia, dolcezza, tutti i tipi di emozioni, racchiusi in due occhi color cielo. Mi ci perdevo sempre e stavo le ore a guardarli e ad ammirarli, mai vista tanta bellezza in due occhi. Mai vista tale bellezza in una persona sola. Era qualcosa di unico e perfetto.
Tutto d'un tratto Angelo mise una sua mano dietro la mia testa e l'altra poggiata sulla mia schiena e mi spinse verso di lui, alzai di poco la testa e le mie labbra furono un tutt'uno con le sue.
Rimanemmo così, a baciarci, per un paio di minuti, quando non si staccò.
Oh, Dio, cosa avrei dato per far durare quel momento un'eternità.
'Ti amo, Ryan.'
'Ti amo, Ange, ti amo più di ogni altra cosa al mondo, davvero.'
 
  
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