Si sveglió in piena notte.
Era di nuovo sul divano.
Indossava di nuovo una delle sue felpe.
Dormiva sul divano perché la casa era vuota senza di lui. Il letto era vuoto senza di lui.
Lo aveva sempre definito il suo "primo grande amore", quello che sarebbe rimasto per sempre. Non sapeva neanche lei a cosa stava pensando quando, quattro giorni prima, gli aveva sbattuto la porta di casa loro in faccia.
'Non ce la faccio più!' Gli aveva urlato, 'sei sempre in qualche altro posto, ma mai dove vorrei io. Non capisci che io ho bisogno di saperti al mio fianco, non oggi in Inghilterra, domani in America e probabilmente tra due giorni in Cina!'
E così lo aveva fatto uscire dalla loro casa e dalla sua vita.
Ed, a causa del suo lavoro, era costretto a girare il mondo, e all'inizio anche Jenna sembrava entusiasta di ciò. Lui le chiedeva spesso di accompagnarlo, ma lei rifiutava ogni volta, perché voleva essere una ragazza indipendente, voleva abituarsi da subito a cavarsela ogni volta che lui si fosse trovato fuori citta.




Ed vagava in giro per le strade di Londra, senza un metà precisa, da giorni, rigirando tra le mani una piccola scatola. Lui e Jenna stavano insieme da anni ormai, da quando si conobbero ad un suo concerto. Lei era tra il pubblico, neanche tra le prime file, ma lui l'aveva notata appena era salito sul palco. Aveva fatto i salti mortali affinché a fine concerto la sicurezza riuscisse a portarla da lui.
Era stato amore a prima vista. E quella sera Ed aveva intenzione di chiederle di sposarlo, ma a quanto pare lei non ricambiava più i suoi sentimenti.
'Le passerà', si ripeteva continuamente, mentre camminava a testa bassa.
Stava cercando disperatamente una spiegazione a tutto questo, ma proprio non riusciva a capire. È vero, ultimamente aveva viaggiato molto spesso tra la promozione del nuovo album e il tour, ma era stata lei a non volerlo seguire, e che quello fosse il suo lavoro lo sapeva, non era una novità.
Ad un certo punto pensó: 'E se nel frattempo avesse conosciuto un altro e questo è solo un pretesto per lasciarmi?'
Subito inizio a correre verso casa loro, lui la amava e non poteva permettere che tra di loro finisse.



Jenna aveva trovato la forza di alzarsi, nonostante fosse notte fonda. Il divano era più scomodo di quanto ricordasse.
Inizió a piangere a dirotto, a pentirsi per quello che aveva detto e fatto, Ed non lo meritava affatto. Anche se non fisicamente, era sempre stato molto presente, con chiamate, messaggi, email, e, di tanto in tanto, anche qualche regalo, pur sapendo quanto lei odiasse riceverne.
Erano le tre di notte quando qualcuno suonó alla porta. Jenna titubante decise di non aprire, se fosse stato un uomo ubriaco o un ladro non avrebbe potuto difendersi. Ed si accorse di avere un tasca le chiavi, quindi aprì la porta e si ritrovó faccia a faccia con Jenna.
Cadde sulle sue ginocchia, tenendo in mano la scatola ormai aperta, contenente un anello di diamanti: 'Jenna, mi dispiace tantissimo. Io ti amo, l'ultima cosa che voglio è che tu ti senta trascurata da me o che ti senta sola, perdonami. Ti prometto che farò di tutto per rimediare. Ti prego, sposami!' Disse con le lacrime agli occhi.
'Oh Ed!' Le lacrime iniziarono a scendere sul viso di Jenna e non davano cenno di voler smettere. 'Io non penso neanche una delle cose che ti ho urlato qualche giorno fa, non potresti essere più perfetto. Ti amo anche io, alla follia! Si, ti sposo Edward, ti sposo!'
Dopo interminabili giorni di agonia, le loro labbra si unirono di nuovo in una danza dolce e perfetta.




Buonasera!! Premetto che è una piccola storia che ho scritto sul mio cellulare essendo molto annoiata. So che è un tantino corta, e mi scuso per eventuali errori grammaticali. Lo so, fa un pó schifo, ma volevo pubblicare una piccola storia senza capitoli, fatemi sapere cosa ne pensate se ci va. <3