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Autore: Everlark_lover    09/07/2014    2 recensioni
"Lei è la mia Katniss. Non è un ibrido. Nessuno me la porterà mai più via. " In questa One shot il nostro Peeta racconta come lui e la sua Katniss sono arrivati al fatidico "Vero."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando apro gli occhi la luce del sole penetra attraverso la finestra e finisce dritta sulla mia faccia. Porto subito il lenzuolo a coprirla e, quando decido che è ora di alzarmi, butto giù un piede dal letto e poi butto giù anche la mia gamba finta. Mi alzo e mi strofino gli occhi e poi mi dirigo in bagno. Decido di fare una doccia veloce: con un'estate così calda non guasta mai. 
Quando ho fatto mi vesto con una semplice maglietta bianca e dei jeans. 
Oggi finalmente riaprirò la panetteria. Non vedo l'ora! È passato un mese da quando sono tornato qui al Distretto 12 e da quando ho avuto il mio ultimo attacco. Beh, non proprio l'ultimo...ancora mi capita, ma sono leggeri e riesco a controllarli. 
Mi fiondo in cucina e prendo una focaccina al volo. Quando esco il sole illumina tutto il Villaggio Dei Vincitori. Vedo in lontananza Sae la Zozza con un cesto in mano. Sembra che stia andando di fretta. Chissà dove... Quando mi vede mi saluta con un sorriso e un cenno della mano. Rispondo nello stesso modo e poi la vedo entrare...in casa di...Katniss! Quando la porta si chiude alle sue spalle rimango a fissare quella casa per un po'. Subito dopo scuoto la testa, scacciando i pensieri dalla mia mente, e mi affretto verso la panetteria.
Che odore! Quanti ricordi! Certo che l'hanno messa a posto proprio bene! Dentro la panetteria riesco ancora a sentire mio padre che mi sorride accanto e che mi da una leggera pacca sulla spalla ridendo quando sbaglio qualcosa. Con questo ricordo mi metto a lavorare sorridendo. 
A fine giornata lavorativa mi accorgo che oggi sono entrati molti clienti. Spesso mi sono perso in abbracci, saluti, strette di mano con vecchi amici. Erano tutti felici per il mio ritorno. 
Mentre chiudo la porta a chiave la fame si fa sentire. È passata da un po' l'ora di pranzo ma non ho mangiato nulla. Così vado a casa e mi preparo un panino. Quando ho finito, mi concedo un pisolino sul divano. Il mio sonno però è popolato non da incubi, ma da immagini di..LEI! Katniss... Mi sveglio di colpo e prendo una decisione: andrò a trovarla! E comunque non ci sarà nessun problema. Gli attacchi sono passati e non la credo più un ibrido. A volte confondo i veri ricordi con quelli che mi ha messo Capitol City, ma poi riesco a distinguere il vero dal falso. Mi dirigo in cucina perché ho pensato che non posso presentarmi a casa sua dopo quasi un anno, che ho passato al 13, a mani vuote. Per questo riempio una cesta con delle focaccine al formaggio, le sue preferite. 
Quando sono fermo davanti alla porta di casa sua mi scopro a parlare da solo e a dire cose come  -Ciao Katniss! Quanto tempo eh? Sai, io...no, non va bene...magari...Oh, ma guarda chi si vede! No, così è peggio...- Alla fine mi zittisco e busso. Niente. Busso ancora. Niente di nuovo. Così mi allontano dalla porta e guardo in alto, verso la finestra della sua camera. Non riesco a vedere nulla. Ma poi con la coda dell'occhio scorgo una sagoma dalla finestra del salotto. Si dirige verso la porta. Così mi avvicino all'uscio, sorrido e preparo la cesta. Quando la porta si apre l'unica cosa che riesco a dire, dopo tutte quelle preparazioni, è -Hey!- porgendo la cesta. Stupido! Stupido! Stupido! Così, dopo la mia "bellissima" figuraccia, la guardo in faccia. Katniss! È pallida, i capelli spettinati, le labbra bianche, i vestiti spiegazzati e...puzzolenti. Non deve essere stata molto bene in questi ultimi mesi... -Cosa...cosa ti è successo?- Le domando. Stupido di nuovo! Dovevo far finta di niente e salutarla ma...beh...oramai la stupidaggine è fatta. Non mi risponde. Si limita a fissarmi con gli occhi socchiusi. Cerco di sorridere. Beh, è normale che si senta disorientata con un ragazzo che potrebbe tentare di ucciderla davanti alla sua porta con delle focaccine in mano. Ma sono cambiato! Lei questo non lo sa però. Quando sto per aprire bocca lei mi sussurra -Che cosa ci fai tu qui?- Mi irrigidisco. Che diavolo le rispondo? Ti ho sognata e volevo portarti delle focaccine perché ti amo ancora e non ti voglio più uccidere? La spaventerei di più! Così mi limito a fissarla da perfetto idiota. Improvvisamente però mi getta le braccia al collo e inizia a singhiozzare. Cosa? Come? Perché? Che bello! Finalmente mi riprendo dallo shock, poso la cesta a terra e la abbraccio anche io. -Va tutto bene.- le dico -Non piangere- -Ha fatto tutto così schifo senza di te!- singhiozza -Mi sei mancato, Peeta!- A quelle parole sento i miei occhi che pizzicano. Sono mancato a Katniss! E io che temevo che lei avesse paura di me. Non potrei essere più felice di così. Dopo qualche minuto si stacca e si asciuga le lacrime. Poi mi sorride -È bello rivederti, Peeta!- -È bello rivederti, Katniss!- Rispondo, sorridendo come lei. Poi mi invita ad entrare. 
Una volta dentro mangiamo insieme le focaccine e parliamo di come abbiamo passato gli ultimi mesi. Hanno fatto schifo per entrambi. Io chiuso nel 13 a superare le mie crisi. Lei chiusa in casa a superare gli incubi, senza riuscirci e senza andare a caccia. Per fortuna Sae le porta da mangiare tutti i giorni. -Sai,- si mette in bocca una focaccina e poi continua -Sae questa mattina mi ha detto di averti visto, ma io non ci credevo.- Sorrido -Come mai?- -Perché credevo che non fossi tornato. A proposito...da quanto sei qui al 12?- Chiede -Sono tornato da un mese ma non sono mai uscito di casa, tranne ogni tanto, per acquistare qualcosa da mangiare. Diciamo che da oggi ricomincio a vivere!- Ride e si mette in bocca un'altra focaccina. Quando abbiamo finito la saluto e me ne torno a casa. Lì mi riposo un po' e cado finalmente in un sonno tranquillo.
Sobbalzo. Sento dei forti colpi alla porta. Mi alzo dal divano e mi avvio verso l'uscio. I colpi continuano. Apro la porta e rischio di ricevere un pugno in faccia. -Oh scusa, non avevo visto che avevi aperto.- Questa voce. Questa...puzza. Haymitch. -Vedo che la notizia del mio rientro a casa si è diffusa in fretta- Dico. -Eh già!- Beve un sorso dalla bottiglia che ha in mano e poi continua -Senti ragazzo, sei invitato a casa di quella asociale per cena.- Dice indicando la casa di Katniss dietro di lui. Poi beve ancora -Non mancare.- Si gira e se ne va barcollando. Rimango fermo sulla porta a fissarlo per un po'. È ubriaco fradicio...ma devo ammettere che mi è mancato l'umorismo di Haymitch durante questi mesi. 
Verso l'ora di cena vado in bagno per lavarmi poi mi metto una camicia leggera e un paio di jeans neri. Mi pettino i capelli e sono pronto per andare. Decido di portare una torta come omaggio. Così prendo quella al cioccolato con la panna sopra: la più semplice e la più buona. Quando arrivo davanti alla porta di Katniss e busso mi viene ad aprire una ragazza castana, sui 16 anni e mi dice -Benvenuto! Entra pure.- e mi fa accomodare dentro. Ha un viso familiare, ma non riesco a ricordare chi è. Poi ho un'illuminazione -Hey, Sherry- la nipote di Sae. Una ragazza più grande, sui 19 anni, si avvicina e mi saluta -Ciao Peeta!- -Ciao Caroline!- rispondo sorridendo. È l'altra nipote di Sae. Dietro di lei vedo Sae venire a braccia aperte verso di me. Quando mi raggiunge mi stritola in un enorme abbraccio. Poi ci sediamo a tavola. Haymitch è già li è si sta scolando una bottiglia di liquore bianco. Mi siedo a capotavola. Davanti a me è seduto Haymitch, alla mia sinistra c'è Caroline ed accanto a lei Sae. Davanti a Sae è seduta Sherry. Alla mia destra c'è un posto vuoto. Dov'è finita Katniss? Mi guardo intorno e finalmente la vedo scendere per le scale. Si deve essere di certo fatta una doccia. I suoi capelli sono lucidi e sono legati in una morbida treccia, la sua treccia. Indossa una canotta verde chiaro e dei pantaloncini di Jeans. Quando mi vede sorride. Haymitch fa partire un sonoro applauso e pian piano tutti si uniscono; anche io! Katniss si siede imbarazzata a tavola, accanto a me. La guardo. Sono ancora profondamente innamorato di lei, anche se probabilmente non verrò mai corrisposto. Ma sono felice lo stesso di avere con lei una grande amicizia. Mi basta così, per ora. La cena passa tra chiacchiere, risate e racconti. Sae ci fa mangiare delle deliziose polpette in salsa di pomodoro e del formaggio. Poi gustiamo la torta al cioccolato. È una cena semplice ma devo ammettere che mi ha riempito. Haymitch ci ha deliziato con i suoi discorsi insensati e comici, Sae ha spettegolato sulle persone del 12. Devo ammettere che per quasi tutta la cena però ho fissato Katniss. La vedevo mentre rideva, parlava o ascoltava. Era davvero bellissima. A fine cena ci sediamo tutti sul divano e sulle poltrone in salotto continuando a ridere e scherzare. Verso una certa ora Haymitch deve lasciarci. Ci dice che ha sonno ed esce dalla porta ringraziando. Quando si fa davvero tardi, anche Sae e le sue nipoti decidono di andare. Prima di uscire però, Sae mi confessa all'orecchio -Katniss si è ripresa grazie a te! Sei un bravo ragazzo e lei ti vuole bene! Buonanotte, Peeta!- Le sorrido -Buonanotte, Sae!- Torno a sedere sul divano, accanto a Katniss. Per un po' rimaniamo in silenzio, poi lei mi dice -Mi sono divertita stasera.- -Anche io!- Sorrido -Haymitch è sempre lo stesso.- -Già- mi dice lei con una piccola risata. Dopo poco mi alzo -Dovrei andare- le dico -Si è fatto tardi-. Si alza anche lei -Oh, beh, buonanotte!- -Buonanotte!- le rispondo sorridendo. Esco fuori e mi dirigo a casa. Quando sono arrivato sono davvero stanco così salgo in camera, mi spoglio e mi metto solamente i pantaloni del pigiama, non riesco a fare altro. Mi butto sul letto e crollo nel sonno. Dormo tranquillo fino alle quattro del mattino, quando mi sveglio perché sento dei colpi alla porta. Velocemente mi alzo dal letto e scendo le scale. Apro la porta e vedo Katniss in piedi sulla mia soglia, i capelli sciolti e spettinati, la camicia da notte spiegazzata, lei tutta sudata. -Incubo?- chiedo. Lei annuisce lentamente. Strano. Ci siamo visti solo ieri, dopo dieci mesi, e già appena ha un incubo viene da me. Non so che fare così le chiedo -Ti va di entrare?- annuisce ed entra. La faccio sedere sul divano e le porto un bicchiere di latte. Mi ringrazia a bassa voce e lo beve. Mi siedo accanto a lei e dopo un po' si addormenta. Resto a fissarla per un po'. È davvero bellissima. Le sposto una ciocca di capelli dalla faccia e continuo a guardarla. Inizio però a sentire nuovamente il sonno e lentamente mi alzo, per non svegliarla. Inizio ad andare quando una mano mi prende per il braccio. -Ti prego, resta con me.- mi giro e la guardo. Sta tremando e mi sta implorando con gli occhi. Così mi siedo accanto a lei e mi stendo. Per fortuna il divano è grande e ci entriamo tutti e due. Quando ci siamo sistemati lei poggia la testa sulla mia spalla e si addormenta. Prima che mi addormenti anche io le sussuro -Sempre- E poi mi lascio catturare dal sonno. Quando mi sveglio lei ancora dorme. Mi scopro a fissarla ininterrottamente, spostandole i capelli. Quando si sveglia mi sorride -Buongiorno!- le dico -Buongiorno- mi risponde. Si alza e mi alzo anche io. Mi dirigo in cucina e lei mi segue. Le porgo una fetta di torta alle fragole e un bicchiere di latte. Accetta volentieri e inizia a mangiare. Mi siedo davanti a lei e mangio anche io. -Niente incubi?- le chiedo. Scuote la testa sorridendo. Sorrido anche io. Improvvisamente mi ricordo di dover andare in panetteria e così le dico -Katniss, io dovrei andare ad aprire la panetteria, se vuoi...puoi venire con me.- Mi fissa. Cosa ho detto di sbagliato? Poi sorride -Va bene!- così si alza e va a casa sua per cambiarsi. Anche io vado a cambiarmi e poi ci incontriamo a metà tra la mia casa e la sua. Poi andiamo verso la panetteria. Per tutta la mattina Katniss mi da una mano a servire i clienti e a preparare il pane ma spesso lo brucia, mette troppo lievito o troppo poco. Decisamente non è il lavoro per lei. Si trova molto più a suo agio quando caccia, ovvio. Però vedo che si sta divertendo. A fine giornata mi da una mano a ripulire tutta la cucina che lei ha sporcato. Improvvisamente scivola su dell'impasto caduto a terra e finisce in mezzo alla farina. Scoppio a ridere. Non mi ero mai divertito così tanto. Lei mi lancia un'occhiataccia. Poi sorride malignamente. Smetto di ridere. Qui si mette male. Si alza e mi lancia un pugno di farina in faccia. Ride. Così iniziamo ad inseguirci per tutta la cucina con farina, panna ed ingredienti vari. Improvvisamente mi viene addosso e cadiamo, lei sopra a me, come quel giorno, il giorno del Tour della Vittoria, sulla neve. Smettiamo di ridere tutti e due, ci fissiamo. Mi sto illudendo, non mi bacerà mai. Perché dovrebbe farlo? Lei non mi ama. Però poi ripenso al bacio sulla spiaggia dei Giochi della Memoria. Quello sembrava vero. Lo era? Improvvisamente quel ricordo è distorto. Non vedo più lei che mi bacia, ma lei che FINGE di baciarmi per poi strangolarmi e non riesco a liberarmi dalla sua presa. Katniss è un ibrido. Vuole solo uccidermi. No, non lo è. Non ho più attacchi da un mese e non ne avrò più. Io la amo. Non le farò mai del male.
Mentre scaccio via i ricordi che mi ha messo Capitol City lei si avvicina a me. Le sue labbra sfiorano le mie e alla fine si incastrano. Lei mi ama! Ma devo esserne sicuro. Quando si stacca mi guarda e sorride. Rido anche io. È diventata rossa e, quando mi alza, cerca di evitare il mio sguardo.
Quando torniamo al Villaggio dei Vincitori troviamo Sae che ci guarda sconvolta: ci siamo ripuliti, ma non del tutto. Anche Haymitch, che è accanto a lei, ci fissa, ma la sua bocca si storce in un sorriso e alza la bottiglia verso di noi.
Non ci facciamo caso. Entriamo in casa ridendo. Quella sera Katniss rimane a dormire da me. Appoggia la testa sul mio petto. Le accarezzo i capelli, la guancia, la spalla. Ma devo sapere se mi ama davvero. Così le chiedo -Tu mi ami. Vero o falso?- lei si alza su un gomito e mi guarda negli occhi. Poi mi sussurra -Vero- e si avvicina a me, baciandomi. Ora sono sicuro che mi ama. E io amo lei. Lei è la mia Katniss. Non è un ibrido. Nessuno me la porterà mai più via. Insieme ci addormentiamo, seguendo l'uno i respiri dell'altra.
 




Nota d'autrice: Salve a tutti ragazzi! Spero che la storia vi sia piaciuta! È la mia prima storia pubblicata quindi scusate se non è scritta benissimo... Accetto volentieri le critiche (anche negative, mi serviranno consigli per la prossima storia, visto che si impara dai propri errori). Detto questo, grazie per aver letto la storia e buona giornata a tutti :) !

  
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