Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: DalamarF16    10/07/2014    8 recensioni
Sono passate poche settimane dagli eventi di New York, e Clint deve fare i conti con la sua coscienza, con le azioni commesse sotto il controllo di Loki. Accanto a lui, a cercare di aiutarlo, ci sarà Natasha, ma una nuova recluta darà una svolta alla vita di Occhio di Falco...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nick Fury, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Avengers: Rinascita.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PERSONAL SPACE; Eccomi qui, come al solito a un'ora indecente... come sempre grazie ad Alexis (che è bravissima a mettermi ansia) e Ginge, fedelissime e a Ledy Leggy, che in due giorni mi ha recensito il mondo *___* cioè, wow! grazie! giuro che piano piano ti rispondo a tutte, per ora GRAZIE; GRAZIE GRAZIE
Niente...buona lettura!

Capitolo 8: Mistero


Poiché Tommy non accennava a calmarsi, Clint decise in un lampo di portarlo a casa propria. L'appartamento all'ultimo piano del palazzo era, come sempre, sottosopra, con ancora i resti delle pizze sue e di Natasha a fare da arredamento sul pavimento.
Li tolse di mezzo con un calcio mentre faceva sedere il ragazzino sul divano.
Non sapendo che altro fare, si mise vicino a lui e lo strinse forte a sé.
-Mi dispiace, Tommy. Mi dispiace tanto- Sussurrò non sapendo nemmeno bene di cosa si stesse scusando -Se fossi riuscito a combatterlo...-
-N...no...- Tommy lo interruppe subito -Non...non è stata...colpa sua... le...le credo...sig..signore-
Clint tacque, mentre nella sua testa una vocina molto simile a quella di Natasha gli diceva una cosa tipo: “vedi? Nemmeno lui ti ritiene responsabile, ora che scuse hai, Barton, per non perdonarti?”
Lo lasciò sfogare, tenendolo stretto come lui avrebbe voluto che qualcuno avesse fatto a suo tempo, dopo che suo padre l'aveva pestato per l'ennesima volta, riducendolo a un ammasso di lividi.
Per lui non c'era stato nessuno. Le maestre a scuola facevano finta di niente, i vicini diventavano tutti improvvisamente sordi alle grida della madre che implorava il marito di lasciarlo stare, mentre lui sopportava in silenzio botte e insulti. E dopo, non c'erano stati gli assistenti sociali. C'erano solo lui e suo fratello. E dopo, anche Barnie se ne era andato, rivoltandoglisi contro.
Decise, in quel momento, che lui per Thomas ci sarebbe stato.
Sapeva bene che la situazione del ragazzo non era come la sua: Tommy, probabilmente, aveva una madre (anche se non ne era certissimo, non era sua abitudine scavare nel passato delle reclute, anche perchè normalmente sperava che uscissero dalla sua vita nel più breve tempo possibile) e una famiglia pronta a sostenerlo, ma ad ogni modo, avrebbe fatto tutto il possibile per essergli di aiuto.
Alla fine Tommy riprese il controllo di sé. Si alzò dalla posizione semi sdraiata in cui si era lasciato guidare dall'abbraccio di Clint e si staccò da lui.
-Mi...mi scusi- balbettò arrossendo, rendendosi conto di quello che era successo
-Ma no, Tommy. Va tutto bene.-
-Eh che... non ci dicevano niente, dicevano che era morto in servizio. Poi, quando...ho trovato...l'impennaggio, che era stato un incidente...che lei...aveva mancato il bersaglio...non...capivo più nulla-
-Come ti ho detto, Tommy, tutto questo è riservato. Tutta la faccenda di New York è in gran parte top secret, perchè ci sono troppe cose in ballo, cose che l'umanità non è pronta ad affrontare, come gli dei Asgardiani, come Loki, ad esempio- cercò di spiegare Clint -E poi c'è ovviamente tutta la faccenda della possessione-
-Lo capisco...la gente andrebbe in panico-
-Esatto. Per questo ti chiedo di mantenere il segreto. Ad ogni costo. Se avrai bisogno, io sono qui. Questo è il mio numero, e sai dove abito, ok?-
-G...grazie, signore-
-Fuori dallo SHIELD sono solo Clint-
-Va bene, sign...Clint-
Clint gli fece un sorriso incoraggiante, mentre con la scusa di usare il bagno lo lasciava da solo a ricomporsi. Mentre si asciugava il viso, con una mano aprì una delle ante, prendendo il telefono.
Ancora nessuna notizia da Natasha.
Iniziava a essere preoccupato sul serio.
E' una superspia. Si disse. Non essere apprensivo. Sa come cavarsela da sola. Se non ti chiama avrà i suoi buoni motivi. E' una missione di routine, probabilmente starà godendosi un mattino/pomeriggio/sera quel cavolo che era negli Emirati Arabi in piscina con lo sceicco gentiluomo.
Fece dei respiri profondi, poi tornò dal ragazzo.
Tommy aveva una capacità di dominarsi a dir poco pazzesca. Erano passati solo pochi minuti, ma si era già ricomposto. Clint gli indicò il bagno, in modo che potesse lavarsi dal visto gli ultimi residui di pianto.
-Ti riaccompagno a casa. Dove abiti?-
-Sto dormendo al dormitorio dello SHIELD. Posso tornare da solo se vuoi, non è un problema-
-No tranquillo. Come mai allo SHIELD?-
Fachesuamadrenonsiamorta. Fachesuamadrenonsiamorta. Fachesuamadrenonsiamorta.
-Mamma è andata a stare dalla nonna dopo...dopo la morte di mio padre. Io ho voluto arruolarmi-
Clint non si rese conto di aver trattenuto il respiro fino a quando non lo aveva rilasciato dopo la risposta di Tommy. Per un attimo, aveva temuto di averlo reso orfano. La notizia che fosse solo troppo lontana per tornare a casa lo rincuorava.
-Vuoi restare qui questo pomeriggio, magari a studiare?-
L'offerta gli era uscita spontanea, anche perchè sapeva bene, essendoci passato, quanto rumorosi potessero essere quei dormitori, e non solo per via degli altri abitanti. L'intera base era di per sé una giungla di rumori, e se capitava qualche imprevisto, era anche peggio.
Tommy esitò per qualche minuto, poi si lasciò convincere e rimase a casa dell'arciere fino alle 22, ora entro la quale chiudevano tassativamente i dormitori.

Solo dopo essere tornato a casa, e aver guardato per l'ennesima volta il cellulare, Clint si rese conto di essere davvero preoccupato per Natasha, cosa che non gli succedeva da anni ormai, dalla prima missione da solista della ragazza.
-Nat, accidenti, che fine hai fatto?-

Lo sceicco era stato di parola. Il giorno dopo la raggiunse per la colazione, e si dimostrò, di nuovo, un perfetto gentiluomo, ma anche una persona molto riservata.
Rimase con lei, ma senza essere appiccicoso, e la prima giornata terminò senza che Natasha quasi se ne rendesse conto. Presero il sole, fecero il bagno, pranzarono e passarono il pomeriggio insieme.
La spia quasi iniziava a rimpiangere i soliti maiali.
Con loro bastava una serata, una scollatura, e un bicchiere in più di vino.
La missione si faceva più dura del previsto.
Non funzionando le tecniche di seduzione (e ormai aveva fatto cose che, ne era certa, avevano arrapato tutti gli uomini non omosessuali nelle vicinanze), e non potendogli fare bere alcol, stava quasi meditando l'uso del sodio pentathol, detto anche il siero della verità.
Si concesse altre 24 ore, poi avrebbe agito.
Quella sera riuscì a convincerlo a cenare nella suite. E se ne pentì amaramente. Quell'uomo non era solo riservato: era prudente al limite del paranoico.
Sì, aveva un dannato assaggiatore.
Come se tutti volessero carpirgli informazioni.
Calma Natasha, calma. Si disse. Troverai un modo.
-Sei uno prudente tu, vero?- chiese con un sorriso
-Tu no?- rispose lui
Lei abbassò lo sguardo e annuì.
-Abbastanza. Il mio autista in effetti di solito viaggia armato- ammise imbarazzata
Rayhan sorrise e annuì, comprensivo. Era normale che una giovane, ricca e bella imprenditrice come lei fosse in costante pericolo.
-Tu sei sempre così prudente?- gli chiese
-Bè quando fai un lavoro come il mio, non sei mai al sicuro, specialmente qui dove tutti vedono complotti e giochi politici dietro ogni tua azione-
-Ed è davvero così?- chiese con aria innocente sfruttando il momento -Voglio dire, questi complotti, si fanno davvero?-
-Sei interessata?-
-Ad investire qui? Assolutamente. Ma vorrei capire cosa mi aspetta, sai, valutare i pro e i contro...-
-Bè, alcuni effettivamente lo fanno. Sai, le nostre maggiori esportazioni riguardano il petrolio, che è un bene molto prezioso per voi occidentali. Si può quasi dire che chi controlla il petrolio, controlla l'economia mondiale. E inoltre, gli Emirati sono un paradiso fiscale, tanto che molte nazioni limitano gli scambi di denaro liquido con noi-
-Non che questo vi mandi in rovina- sorrise Natasha, che cercava in qualche modo di sfondare il muro di diffidenza dell'uomo.
Continuarono a parlare dell'economia ancora per qualche ora, durante e poi anche dopo la cena. La rossa sondava, punzecchiava, cercava uno spiraglio, ma lo sceicco era sigillato. Dava risposte esaurienti per qualcuno intenzionato a investire, ma non parlava mai del suo impero economico.
Natasha si allontanò con la classica scusa della cipria.
In bagno sospirò silenziosamente, valutando se fosse o meno il caso di affrontare direttamente l'argomento.
Da quello che aveva visto durante la cena, non c'era verso che bevesse o mangiasse qualcosa che non fosse stato prima assaggiato, anche a costo di sfiorare la maleducazione, come quando si era assentata ed era tornata con una bottiglia di liquore di prugna artigianale, un prodotto tipico di Venezia fatto con succo di prugna e grappa veneziana, con un tocco di caramello e zucchero.
Si era scusato, e nonostante la bottiglia sigillata, aveva atteso che l'assaggiatore, e anche Natasha, ingerissero il liquido prima di procedere a sua volta all'assaggio.
Fin qui riteneva già una vittoria l'essere riuscita a fargli ingerire dell'alcol.
Il pentathol, per ora, era escluso.
Decise di rispettare il tempo limite che si era data. Si sistemò il trucco e tornò sul divanetto dove Rayhan l'aspettava. L'uomo sembrava davvero interessato a lei, almeno per ora, solo dal punto di vista degli affari.
Intorno a mezzanotte, vedendola stanca, la fece riaccompagnare nella sua stanza.
Finalmente potè liberarsi di quegli abiti, e di quei maledettissimi tacchi a spillo.
Il giorno dopo sarebbe stata una nuova giornata a parlare di cose noiosissime, di cui ormai aveva anche esaurito le idee.
Si alzò a piedi nudi, con l'idea di chiamare Clint. Quel maledetto telefono non prendeva, così si prese i suoi rischi e scese nella hall, intenzionata a chiamarlo da uno dei telefoni a scheda, ugualmente puliti.
Un movimento alle spalle la avvertì troppo tardi che qualcuno la stava seguendo molto da vicino.
Ebbe solo una frazione di secondo per rendersi conto che stava per essere colpita.
Buio.

PERSONAL SPACE: Capitolo molto corto, lo so, ma volevo lasciarvi un po' col fiato sospeso. Ora che la faccenda di Tommy è abbastanza definita...che sarà successo a Natasha? State con me e lo saprete!
alla prossima!
Dalamar
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: DalamarF16