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Autore: prunusrose    10/07/2014    0 recensioni
Non possiamo immaginare cosa la vita possa riservarci, non possiamo immaginare come possa cambiare da un momento all'altro.
Matt non lo sapeva, ma aveva appena iniziato un viaggio dentro se stesso, accompagnato dalla persona che, secondo lui, lo aveva salvato.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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MATT

Il piacevole torpore delle coperte bianche avvolgeva il suo corpo, proteggendolo dai freddi spifferi autunnali. Girò la testa verso la fievole luce che entrava dalla finestra di fianco al suo letto, il cielo era plumbeo, avrebbe sicuramente piovuto.
Dopo essersi fatto una doccia veloce si guardò allo specchio, ancora appannato dal vapore caldo, e si fermò nonostante fosse già tardi.
Matt aveva diciassette anni, i morbidi riccioli castano scuro gli circondavano il volto, mettendo in risalto i grandi occhi verdi e la pelle chiara, che si increspava ogni volta che le sue labbra rosee si aprivano in un sorriso. Si osservò per un attimo, ma si voltò subito, il suo riflesso non gli piaceva affatto.
Mentre le foglie secche si accartocciavano sotto il peso dei suoi passi, camminava verso la scuola. Blackwood era una piccola cittadina nello stato di Washington e Matt era sicuro che, non appena finiti gli studi, si sarebbe trasferito. Si sentiva soffocare dalla quotidianità.  Sempre le stesse cose, sempre le stesse persone. Gli sembrava di vivere dentro ad una rivista scandalistica, di quelle più squallide, sì, perchè a Blackwood tutti sapevano tutto di tutti, come quando Becca e James si chiusero nel bagno della scuola e ne uscirono solo dopo venti minuti o  quando Ann finì in coma etilico ad una festa di famiglia. I ragazzi avrebbero potuto dire con quante persone avevano avuto una relazione tutti i loro coetanei e perchè si erano lasciati. Tutti sapevano tutto di tutti, tanne che di Matt. Lo definivano strano, fuori dal mondo, diverso. Spesso ne stava  solo, si faceva avvicinare solo da Ellen, la sua migliore amica dall'asilo. 
Arrivò a scuola, aprì il suo armadietto per prendere dei libri e si diresse in classe. Mentre camminava  per i corridoi, scorse con la coda dell'occhio una figura avvicinarsi velocemente.  "Hamilton!" rimase immobile, cercare di evitarlo non sarebbe servito. "Brown." pronunciò il nome del quarterback della squadra di football con riluttanza. 
"Dov è la tua ragazza?"  chiese, Matt non riusciva a sopportarlo. "Ellen è malata, e non è la mia ragazza." rispose secco. "Come no? E' così carina! Forse non ti piacciono le ragazze Matt?" concluse, sorridendo compiaciuto con i suoi amici. La campanella suonò prima che il riccio potesse rispondere.
Matt adorava la pioggia, lo rassicurava. Quel giorno però non poteva tranquillizzarlo neanche la tempesta che si stava abbattendo su Blackwood. La testa gli scoppiava, con i gomiti poggiati sul vecchio banco malmesso rimuginava sulle parole di Eric. Aveva ragione? Non ci aveva mai pensato , non si era mai interessato a nessuno fino a quel momento, a parte Ellen, ovvio, ma solo come amica. Lui era convinto, non aveva bisogno di nessuno, però si chiedeva perchè mai non avesse potuto essere come gli altri, avere tanti amici, andare alle feste, avere un ragazza. Una ragazza.
Tornò  da scuola a piedi, così come ci era andato, noncurante della pioggia anche se era fradicio. Bussò più volte ad una villetta bianca, dopo qualche minuto la porta d'ingresso  si aprì. Ellen lo osservò e lo prese per mano portandolo in bagno, lo fece asciugare e gli diede una delle felpe di suo fratello. "Avresti potuto dirmi che venivi, come mai sei qui?" disse la ragazza, osservandolo. "Dovevo vederti. Come stai?" chiese. "Bene, grazie. Avevo solo un pò di mal di pancia, domani torno.". "Bene." Matt la guardò negli occhi color cioccolato , non aveva mai notato quanto fossero belli, stavano bene con i lunghi capelli castani che le arrivavano sotto al seno. Posò poi gli occhi sulle sue labbra carnose, il viso delicato veniva illuminato da qualche fulmine, non aveva mai piovuto così tanto forte. 
Erano seduti sul divanetto lilla della finestra in camera da letto, se ne stavano in silenzio. Matt prese coraggio, doveva farlo. Si avvicinò a Ellen, il suo profumo lo avvolse, posò una mano sulla schiena  e l'altra sul collo della ragazza, lei si irrigidì. La guardò ancora negli occhi, come per chiederle se avesse voluto che  smettesse, ma fu proprio lei a baciarlo. Matt fece dolcemente pressione con le labbra, poi si staccò lentamente dopo qualche minuto. "Matt" sussurrò Ellen abbracciandolo. Lui non rispose, ricambiò solo l'abbraccio. Aveva appena dato il suo primo bacio, era stato bello, romantico e tutto il resto, ma non aveva provato nulla.  Forse Eric aveva ragione.
   
 
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