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Autore: xtaylorslove    10/07/2014    1 recensioni
"Perché ti lasci picchiare, deridere, umiliare, Taylor? Perché non reagisci? Tu non sei così. Tu non hai paura di loro. Non ne ha mai avuta. La ragazza che ho conosciuto, di cui.. uhm ehm.. h-ho sempre stimato, era determinata, forte, rispondeva alle provocazioni. Ora mi spieghi, dove è finita quella Taylor?"
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percorsi la strada che portava all'asilo di Detroit per andare a prendere la mia sorellina di cinque anni, Emily. Arrivai giusto in tempo che i bambini uscirono, ed lei mi venne subito incontro. 

"Tay!" Urlò.

Abbracciò le mie gambe, presi la sua morbida manina tra la mia e ci incamminammo verso casa. Quella che si può definire casa, era una roulotte ridotta in condizioni pessime, con porta cigolante e malandata e con la vernice ormai sbiadita dal passar degli anni. Nonostante tutto, non mi posso lamentare, sempre meglio di andar a vivere in mezzo alla strada.
Ritornai alla realtà e mi accorsi che stavamo svoltando l'angolo che porta alla roulotte, e in breve tempo la raggiungemmo, con un colpo secco aprii la porta ed Emily si fiondò subito dentro per poi accendere la televisione e sintonizzare il canale sul suo programma preferito.

Appoggiai le chiavi con noncuranza sul tavolo della cucina, notai che come sempre mia mamma non era in casa, molto probabilmente era al bingo, apposto di trovarsi un fottutissimo lavoro si va a divertire in quel posto di merda. E a pensar a vivere ci devo pensare io, io devo trovare i soldi per andare avanti, e quei pochi soldi che guadagno lei se li spende al bingo. Il pensiero di scappare già era passato per la mia mente, ma non potevo lasciare Emily da sola, e poi non avevo neanche un posto dove andare. 
Guardai in alcuni mobili della cucina per vedere se c'era qualcosa da mangiare per mia sorella, e fortunatamente ci trovai dei biscotti, gli "Oreo", ne va matta. Versai anche un bicchiere di succo di frutta e glieli porsi, mi sorrise e mormorò un lieve:"grazie".

Ad un certo punto, sentii dei colpi provenienti da fuori e mi resi conto che stavano bussando alla porta. Strano. Non aspettavo nessuno, lanciai un'occhiata ad Emily ma lei non si era accorta di nulla. 

Aprii lentamente la porta, la quale mi rivelò due figure in divisa blu e una in giacca e cravatta, quelli in divisa erano poliziotti, merda. 

"Salve, siamo del dipartimento di polizia di Los Angeles, California. Lei è la signorina Taylor Rose Johnson?"

"Si, sono io. Come posso esservi utile?" Chiesi, cercando di comportarmi naturalmente.

"La prego di seguirmi, sotto ordine del giudice dobbiamo portarla a Los Angeles". Sgranai gli occhi.

"Cosa?" Per poco non urlai. "Cioè no, perché dovreste farlo?" dissi confusa.

"Suo padre, il signor Luke Johnson, ha vinto la sentenza per ricevere l'affidamento dei figli." Parlò il signore in giacca e cravatta.

Mio padre, che abbandonò me e mia madre quando avevo soltanto undici mesi, ha chiesto che io andassi a vivere con lui. No. Non gliene mai fregato nulla di me, e ben diciassette anni dopo si ricorda di avere una figlia? Mi rifiuto di andare a vivere con lui, e poi.. Emily? Non posso lasciarla da sola con mia madre! 

"E la mia sorellina? Io non posso lasciarla qui!" Non mi resi conto che avevo alzato fin troppo la voce, finché non vidi che Emily sussultò. 

"La bambina verrà con lei. Suo padre sa che non saresti venuta da nessuna parte senza di lei." Tirai un sospiro di sollievo. 

Mi hanno convinta, ci andrò. Almeno potrò dare ad Emily una vita migliore della mia. 

"Va bene, vi seguirò. Potete lasciarmi due minuti per prendere alcune cose?" Annuirono e si diressero fuori. 

Presi due borse (una per me e una per metterci le cose della mia sorellina) e in pochi minuti presi tutto ciò di cui avevo bisogno. Mi misi le borse sulla spalla, spensi la televisione e presi Emily in braccio. 

"Dove stiamo andando?" Chiese con la sua adorabile vocina.

"In un bel posto". Le sorrisi. 

Mi diressi verso la porta, e uscii, rivelandomi tre uomini che mi aspettavano.

"E' pronta, signorina Johnson?" Chiese, l'uomo in giacca e cravatta.

"Si, -- feci una pausa -- sono pronta".




 

       Note autore:) 

Hey ragazze! Ho scritto questo primo capitolo, spero vi piaccia!

Fatemi sapere se vi è piaciuto, se devo continuarla, se avete da darmi qualche consiglio o farmi notare qualche errore!

Vi aspetto, un bacione.<3

  
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