11/07/2014
3 recensioni
Disclaimer: Once Upon a Time non mi appartiene, così come Emma e Killian.Buongiorno, gente! Non pubblico qualcosa in questa sezione da... oddei, dal diciassette Maggio D: perdonate l'assenza,
ma la mia ispirazione non era proprio messa bene! Comunque, visto che si vocifera di un cambio di look di Hook nella
prima parte della quarta stagione (speriamo bene *-*) mi è venuta voglia di scrivere qualcosa di leggero a riguardo, tanto per
ricominciare a scrivere :) Bene, spero vi piaccia, e buona lettura :* le recensioni sono sempre ben accette :)
~ shopping with Killian
« Swan, sei sicura che sia una buona idea? »
Emma, seduta sullo sgabello rosso di fronte al camerino, alzò gli occhi al cielo. Erano lì da circa tre ore, e Killian -a suo parere e a quello della commessa, stava diventando sempre più irritabile, più o meno quanto una donna mestruata. Forse un po' di più.
« Sì, per l'amor del cielo, sì! Esci da quel dannato camerino! » esclamò in tono frustrato.
La commessa le lanciò un'occhiata di compatimento, prima di andarsene, il che fece sentire Emma ancora più disperata.
Stava quasi per decidersi a fare irruzione nel camerino quando Killian ne venne fuori.
E come ne venne fuori!
Emma rischiò di avere un attacco di qualsiasi cosa.
Killian, con le mani nelle tasche dei jeans attillati, la maglietta nera e il giacchetto di pelle, era piuttosto... piuttosto... sexy, anche se Emma non l'avrebbe mai ammesso.
Solitamente era più brava a mascherare le proprie emozioni, ma Killian l'aveva presa totalmente alla sprovvista.
« Ti piaccio, così? » disse Killian, in un tono che molto probabilmente secondo lui avrebbe dovuto risultare eccitante, -cosa che era, ma nemmeno questo Emma avrebbe mai ammesso.
« Mi piacevi anche prima » mormorò Emma a denti stretti mentre si avvicinava per studiarlo meglio.
« Cosa? » domandò Killian, con Emma che osservava intanto l'etichetta del giacchetto.
« Non farmelo ripetere. Hai sentito benissimo, idiota » rispose la donna, lasciando stare l'etichetta e tirando fuori il portafoglio dalla tasca del giacchetto, per vedere se poteva comunque permettersi di regalargli quei vestiti -il fatto che gli stessero maledettamente bene, ovviamente, non influiva su quella scelta.
Poi, d'improvviso, la baciò.
L'istinto fu quello di respingerlo, perché comunque erano in un posto pubblico e le voci sarebbero arrivate fino a Grumpy quasi di sicuro, e lì sarebbe stata la fine.
Poi però si ricordò che loro stavano insieme. Era di dominio pubblico.
Si godé il bacio, anche con la netta sensazione di essere osservata da metà negozio -cosa vera.
Si allontanarono leggermente, e Emma fece una cosa che in condizioni normali non avrebbe mai e poi mai fatto -ma quelle non erano condizioni normali, si stava lasciando andare: e, visto che ormai era lì, perché non farlo per bene?
Avvicinò le labbra all'orecchio di Killian, sorridendo.
« Sì, mi piaci così, anche se sinceramente staresti meglio con meno stoffa addosso. »
A quel punto si voltò, camminando a passo spedito verso la commessa per dirle che comprava tutto quanto, lasciando indietro un sorpreso e divertito Killian.
Pensò che, con lui, si sentiva più libera che con qualsiasi altra persona; era proprio vero che aveva abbattuto le sue mura.
La cosa bella era che in quel momento e per il prossimo futuro non avrebbe sentito affatto il bisogno di ricostruirle.
Emma, seduta sullo sgabello rosso di fronte al camerino, alzò gli occhi al cielo. Erano lì da circa tre ore, e Killian -a suo parere e a quello della commessa, stava diventando sempre più irritabile, più o meno quanto una donna mestruata. Forse un po' di più.
« Sì, per l'amor del cielo, sì! Esci da quel dannato camerino! » esclamò in tono frustrato.
La commessa le lanciò un'occhiata di compatimento, prima di andarsene, il che fece sentire Emma ancora più disperata.
Stava quasi per decidersi a fare irruzione nel camerino quando Killian ne venne fuori.
E come ne venne fuori!
Emma rischiò di avere un attacco di qualsiasi cosa.
Killian, con le mani nelle tasche dei jeans attillati, la maglietta nera e il giacchetto di pelle, era piuttosto... piuttosto... sexy, anche se Emma non l'avrebbe mai ammesso.
Solitamente era più brava a mascherare le proprie emozioni, ma Killian l'aveva presa totalmente alla sprovvista.
« Ti piaccio, così? » disse Killian, in un tono che molto probabilmente secondo lui avrebbe dovuto risultare eccitante, -cosa che era, ma nemmeno questo Emma avrebbe mai ammesso.
« Mi piacevi anche prima » mormorò Emma a denti stretti mentre si avvicinava per studiarlo meglio.
« Cosa? » domandò Killian, con Emma che osservava intanto l'etichetta del giacchetto.
« Non farmelo ripetere. Hai sentito benissimo, idiota » rispose la donna, lasciando stare l'etichetta e tirando fuori il portafoglio dalla tasca del giacchetto, per vedere se poteva comunque permettersi di regalargli quei vestiti -il fatto che gli stessero maledettamente bene, ovviamente, non influiva su quella scelta.
Poi, d'improvviso, la baciò.
L'istinto fu quello di respingerlo, perché comunque erano in un posto pubblico e le voci sarebbero arrivate fino a Grumpy quasi di sicuro, e lì sarebbe stata la fine.
Poi però si ricordò che loro stavano insieme. Era di dominio pubblico.
Si godé il bacio, anche con la netta sensazione di essere osservata da metà negozio -cosa vera.
Si allontanarono leggermente, e Emma fece una cosa che in condizioni normali non avrebbe mai e poi mai fatto -ma quelle non erano condizioni normali, si stava lasciando andare: e, visto che ormai era lì, perché non farlo per bene?
Avvicinò le labbra all'orecchio di Killian, sorridendo.
« Sì, mi piaci così, anche se sinceramente staresti meglio con meno stoffa addosso. »
A quel punto si voltò, camminando a passo spedito verso la commessa per dirle che comprava tutto quanto, lasciando indietro un sorpreso e divertito Killian.
Pensò che, con lui, si sentiva più libera che con qualsiasi altra persona; era proprio vero che aveva abbattuto le sue mura.
La cosa bella era che in quel momento e per il prossimo futuro non avrebbe sentito affatto il bisogno di ricostruirle.