Autore: Thinias
Pairings: nessuno
Rating: R
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Crowley
Warning: angst, introspettivo
Conteggio parole: 1.451
Timeline: inizio decima stagione
Spoiler: 9/10 stagione
Disclaimer: I personaggi di Supernatural non mi appartengono. Scrivo senza alcuno scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright.
Note: tempo di hiatus e tempo per me di crisi di astinenza senza più forte. Per cui, ho deciso di ipotizzare quale potrebbe essere la prima scena della premiere della decima stagione, proprio partendo dallo shock subito a causa dell’ultimissima scena del finale della nona.
ATTENZIONE TUTTA LA SHOT E’ SPOILER SE NON AVETE VISTO IL FINALE DELLA NONA STAGIONE.
Trama: quale sarà la reazione di Dean una volta scoperto cosa il Marchio di Caino gli ha fatto, e quali sono le estreme conseguenze delle sue scelte? Cosa resterà di lui, di quello che conosce, dei suoi sentimenti, della sua umanità, dell’amore per suo fratello? Chi e cosa sarà Demon!Dean…
Apri gli occhi Dean.
Vedi quello che io vedo.
Senti quello che io sento. Andiamo ad ululare a quella luna!
Sento
quelle parole come se provenissero da lontano.
Mi
chiedo per un momento come è possibile che io sia ancora
vivo.
Posso
quasi sentire l’eco del dolore della lama che affonda
del mio petto e il polmone che esplode in una bolla di sofferenza. Il
sapore
del sangue mi ha invaso la bocca, è difficile
respirare… parlare.
Sono fiero di noi…
Eppure
ora sembra tutto così distante, sfocato.
Non
sento niente.
Niente,
solo un bisogno sordo che fatico a trattenere e che
aumenta con l’aumentare della mia presa di coscienza.
Il
braccio pulsa dove il Marchio di Caino deturpa la pelle con
la sua cicatrice; mi chiama come una sirena con il suo canto e la
solidità
della Prima Lama stretta tra le mie dita acuisce quella sensazione. So
che è
lei anche senza guardare. Vibra in risonanza con il Marchio,
è come se si
riconoscessero.
Ora
è parte di me, un prolungamento del mio braccio.
La
stringo e mi aggrappo a quella solidità per cercare di
ritrovare me stesso.
Apro
gli occhi.
Mi
sembra quasi di fluttuare, mi sento strano, diverso.
So
chi sono... no, so chi ero.
In
un attimo la consapevolezza mi raggiunge con la forza di un
pugno nello stomaco, mi rendo conto di quello che non sono
più e di quello che sono
diventato.
Un
mostro.
Quello
da cui sono fuggito per tutta la vita.
Dovrei
aver paura, forse…
Dovrei
urlare al cielo la mia disperazione, perché il mio
peggior incubo è diventato realtà.
Invece
quello che sento, quello che provo in questo momento, è
solo una strana calma e l’ebbrezza del potere che la Prima
Lama infonde nel mio
braccio. Non riesco a distogliere l’attenzione
dall’impugnatura che tengo
stretta nella mano. È come una droga, ma è
diverso ora, la sento scorrere libera
nelle vene.
La
forza, l’energia che sento è quasi inebriante e mi
lascio
trascinare da essa.
Quando
mi alzo il mio corpo reagisce in modo differente da
prima. Lo sento più forte eppure è come se non
fosse mio.
Dio,
è come se bruciassi dall’interno.
Tutto
quel potere… si agita dentro di me come una fiera pronta
ad attaccare.
Quando
guardo Crowley, ad un passo dal mio letto, vedo il suo
vero volto e mi chiedo distrattamente se ora anche il mio è
simile al suo.
“Benvenuto
nella tua nuova vita, Dean.”
Il
suo sorriso lascivo, quando pronuncia quelle parole, mi fa
infuriare. Sento il Marchio nutrirsi avido di quella rabbia, bramoso di
assaporarla
attraverso di me.
Sono
in piedi prima ancora di rendermene conto e piombo sul Re
dell’Inferno con una velocità che sorprende anche
me.
“Tu
sapevi…” la mia voce esce in un sibilo. Gutturale
e
profonda più di quanto non la ricordi.
Il
mio viso è vicino al suo, percepisco la sua sorpresa
e…
qualcos’altro.
Paura
forse.
“Tu
sapevi quello che sarebbe successo!” Lo ripeto spingendo
il braccio che tengo sotto la sua gola. Vedo il Marchio farsi rosso,
quasi
incandescente e sento la sua pulsazione farsi più forte e
rimbombare nella mia
testa con una semplice parola.
Uccidi
“No,
Dean... non ne ero sicuro.” Cerca di mantenere il suo
tono saccente, ma la sua voce trema, ha paura. “Permettimi di
aiutarti e di
mostrarti cosa vuol dire essere quello che sei diventato.”
“Hai
mentito!” Nel mio tono c’è una promessa
di morte che non
riesco a celare. “Mi hai nascosto delle informazioni
importanti, non credi?”
Le
nocche delle dita si sbiancano esangui, mentre stringo
l’impugnatura della Lama; il tremore che c’era un
tempo ora è scomparso, ora mi
appartiene, ora non devo più combatterla.
Forse
Crowley lo vede nei miei occhi o forse lo sente nelle
mie parole, poco importa; vedo aumentare la sua paura.
Basta
un battito di ciglio perché di lui non resti che aria
impalpabile.
Un
sorriso piega gli angoli della mia bocca, anche se il
pulsare nella mia testa emette una nota di disappunto per la preda
persa. Ho
tempo. Ho tutto il tempo del mondo per ritrovare quel piccolo verme.
Un
altro pensiero che dovrebbe farmi inorridire. Ma non è
così.
Mi
avvicino alla porta e la mia immagine viene catturata da un
piccolo specchio appeso alla parete.
Non
vorrei guardare ma non posso farne a meno.
Il
pallore del mio viso e i segni delle ferite che lo
ricoprono, non riescono a farmi distogliere lo sguardo dal riflesso dei
miei
occhi. Due pozzi neri. Prova tangibile di quello che sono diventato.
Colpisco
lo specchio prima che possa rendermene conto e l’immagine
si spezza, in frantumi.
Guardo
le schegge sparse sul pavimento ed è di nuovo tutto
così distante. C’è solo il richiamo del
Marchio che rimbomba nelle mie orecchie
e continua a pulsare sempre più forte.
Devo
andarmene da qui. Allontanarmi da questo posto che non
può più essere la mia casa.
Una
nuova consapevolezza di cui prendo atto.
Per
un momento penso che dovrei restare, imprigionare me
stesso in un sotterraneo tra trappole del diavolo e catene, e impedire
all’essere che sono diventato di prendere il sopravvento.
Ma
di nuovo il mostro, che non smette di ribollire dentro di
me, cancella questo pensiero e la calma torna a dominare il mio corpo e
la mia
mente.
Chiudo
gli occhi e, quando li riapro, so che sono tornati
verdi, limpidi, umani, ma è solo una facciata che non
può nascondere l’anima
nera che mi porto dentro.
Quando
esco dalla stanza trovo Sam nel corridoio. Ha la
pistola in mano e la tiene spianata di fronte a sé. La sua
espressione passa in
un momento dallo stupore all’incredulità, poi
abbassa l’arma lasciando che le
sue braccia restino inermi lungo i fianchi.
“Oh
mio Dio.” Il sollievo nella sua voce, un sorriso sulle sue
labbra. “Dean!”
Lo
guardo per un attimo, poi mi muovo come a rallentatore,
cercando di passargli accanto per andarmene da quel posto e da lui.
È meglio
così, ne sono certo.
“No!
Dean aspetta!” Mi afferra per un braccio quando gli passo
vicino.
Mi
fermo, ma non mi volto.
Mi
lascia. Sento che aveva bisogno di toccarmi per capire se
fossi vero. Carne e sangue, non un fantasma incorporeo.
“Come...?”
La sua voce è appena un sussurro.
Di
nuovo mi sento come distaccato dal mio corpo, estraneo
nella mia stessa carne.
Quello
che dovrei sentire, quello dovrei provare di fronte a
mio fratello, resta appena fuori dalla mia portata. Scivola via senza
che io lo
possa fermare.
Resta
solo il nero della mia anima e dei miei occhi. Forte
come non sono mai stato, privo di tutte quelle remore che governavano
le mie
azioni, lascio che quello che c’è dentro di me
salga in superficie e che Sam veda
ciò che sono ora.
Quando
mi volto verso di lui i miei occhi sono tornati ad
essere neri.
La
sua espressione incredula sembra perfino comica, non riesce
a trattenersi dal fare un passo indietro, forse per scappare
dall’evidenza di questa
situazione.
“Dean…”
Comprensione e dolore.
Non
rispondo, non è necessario. Non c’è
nulla che lui possa
fare. Che nessuno possa fare.
Ma
non può lasciarmi andare. Avrei dovuto saperlo.
Mi
afferra il braccio tirandomi indietro. “Aspetta, non
andartene!”
Mi
accorgo di avere ancora la Lama in mano solo quando ne
stringo l’impugnatura. Il Marchio brucia sul mio braccio e
dentro di me. È come
se sentisse l’odore del sangue. Devo andarmene, non voglio
fargli del male.
Ma
di nuovo la mia anima scura prende il sopravvento, la
Prima Lama è sulla sua gola, il suo corpo premuto contro il
muro. Il bisogno di
uccidere rimbomba nella mia testa togliendomi il fiato, mi sento
sopraffare.
Uccidi
Per
un momento tutto quello che vedo sul suo volto è la paura.
Non ha paura di morire, ha paura di me.
“Dean!”
I
suoi occhi sono dilatati, il respiro è affannoso.
“Dean!
Sono io! Ti prego fermati!”
Ed
è difficile.
Così
difficile da richiedere tutta la mia forza. Non voglio
ucciderlo, non voglio fargli del male. Non lui.
“Dean!”
Chiudo
gli occhi mentre cerco di combattere contro il volere
del Marchio che mi spinge ad uccidere, a reclamare il sangue di mio
fratello. I
secondi passano e sembrano minuti, ore intere, prima che io riesca a
muovermi.
Mi
tiro indietro e mi rendo conto che non so se sarò in grado
di farlo una seconda volta.
“Non
cercarmi Sam.” So che non mi ascolterà.
“Ma
se lo farai e un giorno dovessi trovarmi... uccidimi!”
Solo
uno sforzo ancora più grande mi permette di allontanarmi
da lui.
Non
mi volto indietro mentre me ne vado, non voglio vedere il
suo viso.
So
che mi troverà.
Uccidimi
N.d.A.
E
come al solito non ce la faccio ad aspettare che la nuova
stagione inizi senza ipotizzare quello che potrebbe succedere.
Vedere
Dean che si trasforma in Demon!Dean è stato
abbastanza pesante e la prima cosa che mi sono chiesta è
proprio cosa
passerebbe nella sua testa (spero proprio che ce lo faranno vedere).
Mi
rendo conto che la shot è un po’ allucinata, ma ho
voluto
immaginare un Dean che si sveglia e che si ritrova demone, seppur
mantenendo
ancora qualche tratto della sua umanità in lotta con
l’anima demoniaca che ora
si porta dentro. Ho immaginato la confusione alternata a momenti di
lucidità e
come il potere del Marchio e della Lama ora possano prendere il
sopravvento su
di lui.
Che
dire, spero che vi sia piaciuta e se volete, fatemi sapere
cosa ne pensate. ;)
Resta inteso che se la
premiere andrà in questo modo io non
voglio sapere niente XD
Ciauuuuuu S.