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Autore: ehytherejay    12/07/2014    0 recensioni
Stiles lo guardò con le sopracciglia alzate; scrollò le spalle e non disse nient’altro, prima di dirigersi nella cucina e recuperare il suo telefono.
Qualcosa non andava in suo figlio e lo sceriffo non poteva fare a meno di notarlo.
//Scritta a caso. 3b.
Genere: Angst, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Ehi, Stiles, so che ultimamente non è stato il migliore dei periodi per te… quindi, che ne dici se stasera prendiamo, che so, una pizza?» borbottò lo sceriffo tenendosi le mani occupate tra dei fogli di varia natura sparsi sul tavolo. Teneva lo sguardo basso sulle lettere scure, facendo finta di niente. Sapeva perfettamente che il figlio teneva sotto controllo la sua dieta in modo molto stretto, quasi maniacale, ma, per quanto davvero non volesse che il figlio preparasse qualcosa e sprecasse tempo e sudore solo per lui, la pizza gli mancava decisamente molto. Quando la risposta non gli arrivò, alzò lo sguardo sul figlio seduto di fronte a lui, che studiava con espressione concentrata alcuni fogli che certamente non gli era permesso vedere.
«Stiles?» chiamò il padre. Il ragazzo alzò distrattamente gli occhi con espressione interrogativa, prima di spalancare le palpebre e sorridere distrattamente.
«Certo, papà. Come vuoi.»
Lo sceriffo si pietrificò. Aveva già sgarrato la sua dieta quella mattina e Stiles l’aveva visto, rimproverandolo acidamente. Il giorno prima l’aveva fatto di nuovo e Stiles lo aveva fulminato con gli occhi; per non citare tutte le altre volte in cui Stiles aveva minacciato di dimezzare i carboidrati ogni volta che l’aveva scoperto con le mani “nel barattolo di marmellata”. E ora? Ora glielo permetteva senza remore?
«Stiles, sei sicuro?» borbottò lo sceriffo ancora immobile, fissando il figlio, incerto. Questi sorrise e sistemò alcuni fogli, alzandosi e stiracchiandosi.
«Certo, perché no?» disse. Il padre non gli staccò gli occhi di dosso.
«E la mia dieta?» domandò. In alcuna occasione il figlio gli avrebbe risposto di sì ad una richiesta del genere. A malapena gli permetteva di mangiare più di quattro pancake ogni mattina!
Stiles lo guardò con le sopracciglia alzate; scrollò le spalle e non disse nient’altro, prima di dirigersi nella cucina e recuperare il suo telefono.
Qualcosa non andava in suo figlio e lo sceriffo non poteva fare a meno di notarlo. Anche se il pensiero di una pizza filante gli faceva già venire l’acquolina in bocca, non poté fare a meno di congedarsi qualche minuto per chiamare Scott e chiedere se andasse tutto bene. Se qualcosa d’insolito accadeva a Beacon Hills, sotto c’era sicuramente lo zampino di qualche essere paranormale. E per quanto egli non volesse che il figlio fosse posseduto o qualunque-altra-cosa-di-estremamente-terrorizzante, tenerlo lontano dal paranormale significava allontanarlo da Scott e da tutti i suoi amici, e lo sceriffo, questo, non lo voleva. Almeno, però, voleva sapere se qualcosa con lui non andava. Perché quel comportamento non era solo bizzarro e inconcepibile, aveva anche un ché di non-naturale.
   
 
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