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Autore: Xenja    12/07/2014    8 recensioni
Volare. Che cosa vuol dire volare, per un uomo? E per un essere alato?
Libertà. Che cosa significa libertà per chi è soffocato da catene? E per chi non respira ferro?
Volare può rendere liberi?
E la libertà può far spiegare le ali?
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Sorrido, rido, urlo, alzo le braccia al cielo. Richiamo a me i venti. Quelli dell’ovest, dell’est, del meridione e del settentrione, gli aridi venti desertici, i glaciali venti artici.
“Alzatemi nel cielo! Lasciatemi volare!”
La mia testa si butta all’indietro, le mie gambe si agitano freneticamente. La corrente d’aria diventa dapprima insopportabile, pare risucchiarmi nel suo vortice. Non respiro, mi sento librare, non sono più seduta, forse so davvero volare.
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Dedicata alla mia gemellina Lana, _Jwooww ♥
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Ispirata alla canzone Children of the Bad Revolution di Lana del Rey
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Children of the Bad Revolution
Volare per la Libertà
 
Volare. Che cosa vuol dire volare, per un uomo? E per un essere alato?
Libertà. Che cosa significa libertà per chi è soffocato da catene? E per chi non respira ferro?
Volare può rendere liberi?
E la libertà può far spiegare le ali?
 
Take me in your fast car Mercedes
Kissing on your neck while you're driving
Doesn't care I'm always on my Blackberry
All the time, all the time, buying into every lie



E’ fatta! E’ fatta! Non ci posso credere! Siamo stati grandiosi, dei veri esperti!
Ci avevano visti? Forse.
Avrebbero sospettato di noi? Forse.
Saremmo stati arrestati e avremmo dovuto scontare una pena? Forse…
Ma ci siamo riusciti! Ora, adesso, in quel preciso momento!
Che cosa sarebbe successo? Oh, no! Il carcere! Che figura… come avremmo potuto scagionarci? E i nostri genitori, che cosa avrebbero pensato?
Le voci avrebbero iniziato a vagare come pollini trasportate dal vento e la gente avrebbe iniziato a pensare, a fantasticare, a nascondersi… da noi…
Anche se, per lui non sarebbe stato un problema, ma per me? Quale suggerimento nella mia testa, quale pensiero squilibrato mi aveva portato a compiere una tale follia?
Il rombo insistente della macchina su cui scappiamo mi impedisce di tornare lucida. E’ il boato che scoppia sotto una scarica di proiettili, il boato che ti attanaglia lo stomaco e il cuore quando ti rendi conto di qualcosa  di sorprendentemente scioccante, il boato della passione e dalla paura che si mischiano in un solo esaltante sentimento. Il boato del vento che mi assorda le orecchie, mentre i miei corti capelli vengono flagellati da un turbine d’aria.
Il vento. Quale orribile e miglior amico! Così forte e rigenerante. Così pungente e rinfrescante.
Dobbiamo prendere più velocità, dobbiamo infrangere quella coltre d’aria, respingerla, tagliarla! Noi dobbiamo dominare su di lui, lui deve sottomettersi a noi. Deve sbuffare su di noi tutto il suo freddo riconoscimento.
Noi, esseri vili e traditi.
Noi, ragazzi umiliati e derisi.
Noi, che ora lasciamo volare nella brezza il nostro rancore.
Noi, che ora siamo delinquenti, figli di una rivoluzione psicologica che ci permette di vedere il mondo con occhi nuovi, prima celati dall’egocentrismo e dall’orgoglio.
 
I'm a flashy little lush, but he thinks I'm really fine
Notorious and wild, takes me where I'm gonna shine
Where the bad boys roll hard dressing like James Dean
And the vixen starlets feels so good to be



Voleremo, ma i nostri piedi sono ancora incollati a terra. Non siamo liberi, non ancora. C’è qualcuno che ci cerca, qualcuno che sa chi siamo… non siamo liberi.
Voleremo, ma il mezzo su cui corriamo non decolla per liberarsi nel cielo. L’asfalto liscio è freddo, ma gli penumatici si fondono, s’incollano, non spicchiamo il volo. Siamo incollati a terra, la libertà sfugge, i nostri piedi affondano. Non voliamo ancora, sprofondiamo.
“Dobbiamo andare più veloce!” una supplica o forse un ordine. Non voglio che mi vedano, non voglio che il mio nome venga impresso a inchiostro sui giornali e urlato ai microfoni. Il mio e quello di colui che non dovrebbe essere qui con me, o meglio, io non dovrei essere con lui. Mi dice di essere esperto, non è la prima volta che commette un furto d’auto. Ma io ho paura.
Abbiamo rubato, la nostra fedina penale è sporca, peserà sul nostro futuro. Come si può volare se si è ricoperti di pesante sporcizia? Come si può essere liberi se chiunque conosce ciò che hai fatto?
Me l’avevi promesso…
Quel pensiero sprezzante mi implica un moto di stizza. Non ha mantenuto la promessa! Non potremmo mai volare così!
Il guidatore nota la mia irritazione, mi squadra, sembra compatirmi, ma digrigna i denti e mi da un leggero scappellotto “Non ti fidi di me?”
“Me l’avevi promesso” non voglio piangere, ho pianto abbastanza come una stupida per qualsiasi cosa. Ora basta piangere! Cristalli liquidi spingono contro le mie palpebre, serrate per non bagnare le mie guance. Mi volto e mi stringo nel mio scialle. Che cosa mi è venuto in mente? Quale ragazza per bene farebbe una cosa simile?
Rubare? Quale atto ignobile!
Essere arrestati? Quale vergogna!
Sirene e proiettili si fanno sempre più vicini, sfiorano le mie spalle, lacerano le mie vesti.
Sento il mio compagno imprecare, il sguardo illuminarsi e un lampo cobalto saettare nella notte.

We're children of the bad revolution
And partying's their only solution
In our minds, there ain't any confusion
About who we are and what we're gonna be
We're gonna get free free free free free free free
Get free



“Vuoi volare?” mi domanda accompagnando le sue parole con un rombo di motore più forte degli altri. Perdo l’equilibrio pur essendo seduta, sento il mio stomaco mulinare.
Non posso rispondere, non riesco a rispondere. All’improvviso tutto cambia. Il vento cessa, la strada si fa impervia, odore di muschio umido e rugiada mi rinfrescano l’animo turbato e il fruscio di foglie marce e rami spezzati sovrasta il baccano dei proiettili e delle sirene, ormai lontani.
Apro gli occhi, l’oscurità mi rende cieca. I fanali della decappottabile rubata sono spenti per non farci scorgere. Sforzo la mia vista e ombre di tronchi e rami iniziano a popolare le mie iridi pece.
“Siamo entrati nel bosco?” chiedo, stupefatta da tale idea.
“Certo, principessa, ti ho detto di essere esperto in materia” si vaneggia lui, diminuendo la nostra corsa fino a bloccarsi verticalmente nel bel mezzo della boscaglia.
Il freddo inizia a penetrarmi nella pelle, seguendo il corso delle mie vene, raggelandomi le ossa, arrivando al cuore. La prima neve invernale inizia a ricoprire la mia capigliatura, bagnando le ciocche more e inumidendo la mia vaporosa acconciatura.
“Allora? Vuoi volare o rimanere qui con i piedi incollati a terra?” mi richiede il guidatore al mio fianco stuzzicandomi la guancia sinistra con le sue labbra screpolate.
Io continuo a fissare il paesaggio notturno davanti a me, sospiro e rispondo freddamente “Voglio volare, Duncan. Voglio essere libera”
 
Baby, we are chancers on the scene
Glamour in the gutters, only so arty
Sick graffiti artists and tabloid queen
Mix it up, mix it up
Every 'do you've ever seen



La vettura inizia a correre per la vegetazione poco fitta e posso sentire la sua velocità aumentare sempre di più. Non so che cosa ha in mente quel ragazzo, non mi interessa. Continua a svoltare inaspettatamente, forse per schivare gli alberi perché alla fine siamo in un bosco, forse per intimorirmi… chissà. Poco mi importa.
Scendiamo veloci lungo un breve pendio. Rami e bassi arbusti spesso colpiscono il cruscotto o grattano il fondo dell’auto. Alcuni mi scorticano la pelle, strappano i vestiti, arruffano i capelli. Inizio a lamentarmi, voglio scendere. Stiamo prendendo troppa velocità, la pendenza sta aumentando e il bosco infittendo.
Duncan continua a ridere e a premere sull’acceleratore. Le sue urla divertite irrompono nella quiete del luogo, disturbando i suoi silenziosi abitanti.
Mi rendo conto di non sapere perché ci troviamo lì, in un bosco, con un decappottabile ormai distrutta da tutto ciò che sta colpendo in quella folle discesa. Forse sono lì perché stiamo scappando dalla polizia, ho accettato una folle impresa.
Perché l’ho accettata? Mi chiedo in un attimo confusionale Per una promessa.
Forse la promessa più importante e fondamentale che mi fosse mai stata fatta.
Poter volare, poter spiccare il volo verso la libertà.
Duncan mi aveva promesso tutto ciò, Duncan mi aveva promesso l’impossibile. Ma lo aveva promesso, l’aveva giurato pronunciando tre semplici parole: “Te lo prometto, Courtney” mi aveva sussurrato e aveva sigillato quel voto con bacio caldo e passionale.
Aveva posto le sue condizioni e io le mie. Aveva spiegato che per poter volare, avrei dovuto seguirlo e così avevo fatto.
Lo avevo seguito, lui mi avrebbe liberato da tutto ciò che mi opprimeva. Dalla mia orgogliosa infanzia, dalla mia violenta famiglia, dai miei ambiziosi sogni, dal mio spregevole carattere, dal mio sensuale e da me disprezzato corpo…
Sarei stata libera, leggera, avrei volato e avrei dimenticato. Avrei ricominciato tutto da capo. Avrei vissuto una vita nuova.

We're acting really tough
Like the world belongs to us
'Cause it does, yeah, it must
What we do creates the buzz
Where the bad boys blow smoke
Just like they're James Dean
And the it girls blow kisses
Just like Marilyn



Tutto ciò è possibile? Sì, se ci credi davvero tutto è possibile.
Perché Duncan aveva accettato di aiutarmi? Non lo so.
Teoricamente io e lui non avevamo più contatti. Lui ha rotto con Gwen durante la quinta stagione e io cerco di mantenere salda la precaria relazione che ho con Scott.
Perché ora siamo seduti fianco a fianco su una vettura lussuosa? Non so nemmeno questo.
Ci eravamo incontrati, avevamo parlato delle nostre nuove vite come se fossimo due vecchi amici che non si vedevano da tempo e da quel momento ci eravamo tenuti in contatto. Tutto questo all’insaputa di Scott.
Gli anni erano passati e nulla è cambiato, se visto con occhi esterni.
Interiormente, ora, il mio animo è oppresso. Una lenta depressione ha iniziato a farsi strada tra le mie emozioni, il cibo ha iniziato a disgustarmi, il lavoro e gli studi mi stancano, le notti sono insonni e il passato mi perseguita.
Ogni volta che incontro Duncan vedo crescere in lui la passione di un tempo. I suoi occhi turchesi si illuminano ogni volta che si riflettono nei miei, le sue labbra si aprono in un sorriso gaio quando la vicinanza ci sfiora, i suoi movimenti e le sue parole diventano sempre più dolci e delicate.
Ho capito che tutto sta cambiando sia per me che per lui. Due sentimenti opposti ci stanno inzuppando di emozioni: io sono vittima della depressione, lui dell’amore.
Non so se quello che lui prova è ricambiato, ma so che lui sa.
E’ come se avesse denudato la mia anima, leggendo la sua aura grigia. Come se avesse violato la mia mente, entrando in me e trovando, non l’oscurità di cui credo essere oppressa, ma la luce del desiderio di una vita nuova, dell’oblio del passato.
“Volerai” mi sta sussurrando ora come prima.

We're children of the bad revolution
And partying's their only solution
In our minds, there ain't any confusion
About who we are and what we're gonna be
We're gonna get free free free free free free free
Get free



Mi riscuoto dai miei pensieri passati, quando sento la macchina scivolare e sfuggire volontariamente ai comandi di chi la giuda. Mi sporgo dal finestrino e guardo intorno a me.
Ora posso vedere.
La luce della luna riflette sullo specchio argenteo su cui stiamo giocando, rischiara i miei occhi togliendoli dalla cecità.
“Sei pazzo? E se si spezza?” domando priva di entusiasmo o di alcuna paura.
“E’ inverno, principessa. Siamo in Canada e le temperature qui scendono sotto lo zero. Una crosta di ghiaccio spesso venti centimetri non si spezza sotto il peso di una macchina” mi risponde e inizia a dirigere la vettura in modo spericolato su quell’occhio ghiacciato.
Rimango impassibile alle acrobazie della macchina. Duncan pare divertirsi invece. Stiamo correndo su un lago congelato sfidando la morte per annegamento, è notte fonda, fa freddo, siamo dispersi chissà dove e ricercati per aver rubato una decappottabile inestimabile da un altrettanto ben visto concessionario.
Sembra divertente.
Un sorriso compiaciuto mi sfugge dalle labbra.
Naturalmente, Duncan nota quel sorriso, un vero sorriso che da mesi non mostravo. Sorride a sua volta e si ferma al centro dello specchio.
“Chiudi gli occhi, apri le braccia e distendi i muscoli” mi dice posando le mani sulle mie palpebre “Ti sembrerà di volare”

Run for our lives
They got all our chains
Let's hope that we merge
Create our own games
DJ's, rock stars, posers we are
The new politicians
They're celebrity editions
And it's so pornographic then it's tragic
Nothing magic makes us free
To be what we wanna be, wanna be



Obbedisco e non appena mi accoccolo sul sedile, la vettura ricomincia a volteggiare su stessa. Prima lentamente poi sempre più velocemente.
Il vento mi scompiglia i capelli, lasciandoli volare alle mie spalle. Un turbine di neve inizia a liquefarsi intorno a noi.
E’ una bella sensazione, ma ancora non volo.
Libero la mia mente, cerco di dimenticare, di non concentrare le mie emozioni negative nella mia testa. Schiudo le labbra, bevendo l’acqua fredda che ci sta avvolgendo,
Giro su me stessa, come una trottola, il freddo mi congela, io mi lascio congelare. Sento la pelle pungere, sento l’aria fischiare, odo Duncan urlare, odo la mia voce chiamare.
Sorrido, rido, urlo, alzo le braccia al cielo. Richiamo a me i venti. Quelli dell’ovest, dell’est, del meridione e del settentrione, gli aridi venti desertici, i glaciali venti artici.
“Alzatemi nel cielo! Lasciatemi volare!”
La mia testa si butta all’indietro, le mie gambe si agitano freneticamente. La corrente d’aria diventa dapprima insopportabile, pare risucchiarmi nel suo vortice. Non respiro, mi sento librare, non sono più seduta, forse so davvero volare.
“Sto volando!” ma invece no, non sono ancora libera nell’aria. Il mio corpo è pesante, un peso insopportabile.
Piango disperata “Voglio volare!”

We're children of the bad revolution
And partying's our only solution
In our minds, there ain't any confusion
About who we are and what we're gonna be



Mi lascio cullare dalla mia disperazione.
Duncan non si è ancora fermato, continua a tenere il volante girato, disegnando un unico cerchio che segue un unico vettore.
La mia testa giace all’indietro, oltre il sedile. I miei capelli sono lasciati a frustare il vento crudele che non mi vuol far volare. I miei occhi sono madidi di piccoli cristalli, incollati alle mie ciglia, truccandomi e illuminandomi coma una regina.
Credo di stare per morire, oppure mi sto solo assopendo, ma le forze mi abbandonano piano piano. Dovrei sentirmi male, è da minuti che stiamo girando, scherzando con il ghiaccio e con la morte. Dovrei piegarmi in due per i dolori portati dal freddo penetrante. Dovrei… che cosa dovrei?
Nulla più può scalfirmi ormai. Sono cristallo ghiacciato, sballottato dal vento, che trotta in tondo, che è amato e non sa se cedere o rifiutare.
Sono una principessa ornata come una regina.
Sono una principessa che aiuta i malviventi a rubare ai ricchi.
Sono… una principessa che non sa volare.
Nuove lacrime sgorgano sul mio viso, adornando e arricchendo le mie ciglia di ghiaccio.
Ora non sto più girando su me stessa, sto percorrendo un rettilineo a tutta velocità.
Gli alberi si spezzano e i rami mi schiaffeggiano, come il vento, che ora non mi culla più, ma mi colpisce in pieno volto.
Non so da quanto tempo ho smesso di roteare sul ghiaccio. Ora la luna non risplende più, l’occhio congelato non riflette più i suoi raggi. Il paesaggio è cambiato. Siamo nel bosco sì, ma ora è fitto, ora è spoglio.
Mi volto verso il mio compagno, mi sorride, non sta guardando dove andiamo, sta fisando il mio volto brillante come cristallo. Forse conosce la strada a memoria e quindi stiamo tornando a casa.
Ma allora non ha mantenuto la promessa!

We're children of the bad revolution
And partying's our only solution
In our minds, there ain't any confusion
About who we are, what we're gonna be
We're gonna get free free free free free free free
Get free
We're gonna get free

 
Il ghiaccio che ricopre il mio cuore, inizia a sgretolarsi, rompendo l’organo imprigionato.
“Me lo avevi promesso!” urlo. Cerco di schiaffeggiarlo, ma Duncan mi blocca le mani. Non sta più tenendo il volante, non sta più guardando dove siamo diretti. Però continuiamo a correre, sempre più veloci, sempre più incoscienti.
“Io mantengo sempre le promesse” mi spiega lui impaziente “Sei pronta a volare?”
Nei suoi occhi la sincerità di una promessa fatta che non verrà mai infranta. Nella sua voce l’orgoglio di ciò che ha promesso, la consapevolezza di ciò che potrebbe essere un errore.
Volare, gli uomini non  possono volare, lui lo sa e anch’io lo so. Come farò a volare? Come farò ad essere libera?
“Volerai…” mi sussurra, il vento porta via le sue parole “Voleremo insieme. Vuoi volare con me?”
A quella domanda speranzosa, a quella passione nel suo sguardo, nella sua voce, nelle sue mani, a quei sussurri tremanti, sentii di amarlo come un tempo. Sentii la sua passione travolgermi, il suo amore inondarmi di desiderio, l’ardore segreto bruciare nel mio cuore, sciogliere il ghiaccio oppressore e liberare ciò che era stato torturato da punte acuminate.
“Sì” bisbiglio portando la mia fronte contro la sua “Voglio volare con te, solo con te”
Mi slaccia la cintura e mi prende saldamente  tra le sue braccia “E allora voliamo!” un bacio. Tutta la nostra passione si concentra sulle nostre labbra e le nostre mani intrecciate, sotto di noi il vuoto non più la vettura rubata, ma il vuoto.
Mi sento leggera, spensierata. Non ricordo come sono riuscita a volare, non ricordo il perché delle mie lacrime, non ricordo nulla.
Tutto ciò che mi rimane è la delicata stretta intorno alla mia vita, il vento che ci sostiene e le ali che ci fanno volare.
Sono libera, ora lo so. Sto volando, so anche questo. Ma non sono sola… chi mi ha aiutato, il mio salvatore, la mia guida è qui con me. Mi tiene tra le sue braccia, volando con me, condividendo il mio destino.
Volare… che esperienza magnifica, irripetibile… perché dopo aver volato non puoi che precipitare.

 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Salve a tutti! Eccomi con una nuova song-fic piuttosto… ingarbugliata?
Sì, può avere diverse interpretazioni perciò non state mi a chiedere che cosa succede qui o lì… potete spaziare con la fantasia, nessuna risposta è giusta o sbagliata.
Chiedo scusa, ma dovrei aver fatto un pasticcio con i verbi, ci sono un po’ di futuri, congiuntivi, passati prossimi, presenti O.o Il punto è che le azioni descritte sono avvenute in momenti diversi e quindi ho fatto su un minestrone .-.
Eddai, mi conoscete ormai, no? -.-“
Questa OS è dedicata alla mia gemellina Lana, _Jwooww, proprio perché la canzone a cui mi sono ispirata è Children of the Bad Revolution di Lana Del Rey :3
Ti adoro gemellina :3
Ecco quanto. Recensite, se avete voglia ^^
BACIONI
Xenja ♥
  
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