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Autore: fastingpylades    12/07/2014    1 recensioni
Nascosto nella Valle di Verdepiano, c’era un paese che nessuna cartina segnava, impossibile da raggiungere e individuare: il villaggio di Fairy Oak.
Questo era abitato da umani e creature assai curiose, regnava l’armonia tra i magici della luce, i magici del buio e i non magici da oltre mille anni dalla sua fondazione e insieme avevano sconfitto un temibile nemico diciotto anni fa e che presto sarebbe tornato in cerca di vendetta.
[fairy oak au;
e/R; combeferre/courfeyrac; marius/cosette; jean valjean/javert; jehan/montparnasse; feuilly/bahorel]
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nascosto nella Valle di Verdepiano, c’era un paese che nessuna cartina segnava, impossibile da raggiungere e individuare: il villaggio di Fairy Oak.
Questo era abitato da umani e creature assai curiose, regnava l’armonia tra i magici della luce, i magici del buio e i non magici da oltre mille anni dalla sua fondazione e insieme avevano sconfitto un temibile nemico diciotto anni fa e che presto sarebbe tornato in cerca di vendetta.
 
Era il 19 giugno e le strade erano affollate più del solito, il solstizio d’estate era vicino e la popolazione si preparava a festeggiare il giorno più lungo dell’anno nonché giorno in cui il Terribile 21 venne scacciato dal villaggio, ma non tutti gli abitanti del villaggio festeggiavano.
Nella casa del sindaco Valjean, delle streghe e degli stregoni erano riuniti nel grande salone a parlare di alcuni fatti che facevano pensare a un catastrofe imminente. Un’anziana signora, nonna di un diciottenne magico della luce i cui genitori erano morti per proteggerlo da quell’antico nemico tempo fa, reggeva un libro e lo leggeva preoccupata.
L’argomento erano dei presagi che ipotizzavano il ritorno di quel mostro che fece così tante cose orribili. Una signora che poteva avere sì e no cinquant’ anni, zia di un sedicenne probabilmente magico che viveva al di fuori del villaggio in una casetta vicino al faro, si torturava le mani preoccupata per il suo nipotino che in quel momento aspettava il suo ritorno dalla sartoria.
Il sindaco Valjean ascoltava con attenzione come gli altri, ma c’era qualcun altro in quella stanza.
Enjolras era invisibile agli occhi dei più grandi grazie ai suoi poteri di magico del buio, e nel suo angolino ascoltava attentamente quello che stavano dicendo.
Dopo la lettura dei tre presagi, di cui due già avvenuti, il gruppo iniziò a discutere e il sedicenne ne approfittò per uscire silenziosamente dalla sala.
Una volta uscita dalla villa, ripensò a quello che aveva appena ascoltato e lentamente si avviò verso la casa del Capitano abbandonata da tempo.
Il Terribile 21 stava davvero tornando?
Quello stesso nemico che aveva perseguitato i suoi antenati e i suoi genitori?
Con questi e con molti altri interrogativi aveva raggiunto il covo dove una volta entrato trovò i suoi  amici seduti ai loro soliti posti: Combeferre era seduto sul divanetto nero vicino a Courfeyrac, entrambi magici della luce, parlavano delle meravigliose cose che avrebbero visto alla festa del 21 giugno; Joly, magico della luce, seduto sulla poltrona, veniva coccolato e rassicurato da Musichetta e Bossuet, entrambi magici del buio, poiché accusava sintomi di una malattia (che ovviamente non aveva!) grave; Feuilly e Bahorel, magici del buio, erano vicino il davanzale della finestra, il primo stava curando una ferita del secondo che era appena tornato da una scazzottata.
Infine seduti sull’amaca, c’erano Jehan Prouvaire e Grantaire.
L’ultimo era un magico della luce che viveva con la nonna e in quel momento stava disegnando qualcosa sul blocco da disegno; per quanto riguardava Jehan, Enjolras non sapeva se era un magico della luce o del buio anche perché lo aveva visto poche volte al villaggio. La prima volta quando aveva cinque anni, era andato in sartoria con la madre e lo aveva visto che giocava a far sparire e riapparire un gomitolo di lana insieme a Grantaire che all’epoca aveva otto anni.
Ogni tanto si affacciava per vedere cosa disegnava per poi ridacchiare a Grantaire, poi tornava a farsi crescere  fiori tra i capelli biondo cenere.
Enjolras sospirò e si mise sulla scrivania, batté il martelletto distraendo tutti dalle loro faccende.
“Dov’è Pontmercy?”
“È a casa, ha visto una ragazzina che è appena arrivata al villaggio e vuole provare a fare amicizia!”, rispose Courfeyrac che sapeva benissimo che Marius non si era mosso dalla propria stanza per osservare la bambina di nome Cosette dalla finestra che stava di fronte.
“ Allora— dichiaro aperta la discussione sul ventuno giugno!”.
Tutti si voltarono verso di lui tranne Grantaire che continuò a disegnare, tanto bisognava solo ascoltare e sopratutto non poteva distrarsi visto che stava facendo un bellissimo disegno su Enjolras.
“Oggi ho assistito alla riunione a casa del sindaco e probabilmente il Terribile 21 tornerà a Fairy Oak, dopodomani”.
Questa notizia suscitò sgomento e preoccupazione tra i vari componenti, Grantaire alzò lo sguardo su Enjolras e scosse la testa.
“E chi mi assicura che sia vero?”. La sua voce risultò un po’ troppo alta e roca per i suoi gusti.
“I quattro presagi stanno per compiersi, Grantaire! Il primo è il mal di schiena di tua nonna e—”.
“Non è un presagio, mia nonna in questi anni ha avuto tanti mal di schiena che oramai non puoi chiamarlo più presagio!”, lo interruppe Grantaire che rilassò le spalle e poggiò l’album accanto a sé.
Enjolras sbuffò e si massaggiò la fronte prima di continuare a parlare.
Perché doveva sempre andare così tra loro due?
“—il secondo presagio è la zia di Jehan, raramente viene qui e solo per comprare filo da cucire e questa volta ha preso il doppio del solito, quasi come se si preparasse a un periodo di reclusione in casa”.
“Posso confermarlo”, mormorò Jehan Prouvaire che alzò la mano delicata e annuì con vigore mentre guardava gli altri ancora preoccupati .
“Poi l’arrivo di una donna e di una bambina, probabilmente nonmagiche, cosa che succede raramente”.
“Qual è l’ultimo presagio?”, chiese Combeferre che guardò prima Courfeyrac poi Enjolras.
“Forse una tempesta proprio il ventuno di Giugno”.
Rimasero in silenzio, chi fissava il capo, chi si guardava attorno preoccupato per la tempesta che stava per arrivare.
“L’unica cosa che possiamo fare è prepararci per sconfiggerlo e rimandarlo indietro per sempre e— ”.
La Guida si alzò e si avvicinò a Enjolras guardandolo da sopra gli occhiali, leggermente preoccupato.
“Forse conviene finire qui la riunione, Enjolras— sono tutti abbastanza scossi per questa notizia che potrebbe essere vera”.
Il capo sospirò rassegnato e annuì lentamente prima di guardare il gruppo.
“Per oggi abbiamo finito, potete andare, ci vediamo domani per decidere cosa fare il ventuno”.
Seguì un quarto d’ora di mormorii e di ‘non ci credo’ da parte di Grantaire che più di tutti odiava il Terribile 21 visto che aveva ucciso i suoi genitori.
Tutti tornarono a casa e la notte passò tranquilla.
Enjolras non faceva altro che escogitare piani insieme a Combeferre; Courfeyrac si lasciava raccontare cosa aveva visto il giovane Marius, che gli disse di come Cosette gli aveva dedicato un sorriso che lo aveva mandato completamente su di giri; Feuilly e Bahorel giravano per le strade quasi deserte, tranquilli come se la notizia del probabile ritorno del Terribile 21 non li avesse preoccupati; Joly, Bossuet e Musichetta sedevano sul prato a fare piccole e innocue magie; Jehan, che era appena tornato al faro, guardava malinconico il mare che gli ricordava tanto la madre scomparsa qualche anno fa; Grantaire era insieme alla nonna nella serra a occuparsi delle piante e a raccontare la propria giornata saltando completamente la parte della riunione. Era l’unico momento della giornata dove non litigava con sua nonna e questo gli regalava un po’ di sollievo.
Quella fu una delle ultime sere che il villaggio di Fairy Oak trascorse in tranquillità ed era un bene che se la fossero goduta, perché che quest’anno non sarà  tranquillo e metterà alla prova ognuno degli abitanti del villaggio.
 
  
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