Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: heronswift    12/07/2014    3 recensioni
''Di errori ne ho commessi tanti.
Ma innamorarmi di Calum Hood è forse quello più stupido e da perfetto idiota che io potessi mai commettere.''
[...]
''Calum voglio solo dirti che tra tutti gli errori di cui ho parlato qui tu sei il migliore. Se potessi sbaglierei ancora, compirei ancora questo sbaglio, mi innamorerei ancora di te. Se la cosa più bella che non ho mai avuto.''
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Tra tutti gli errori che ho fatto.

 


Luke Hemmings era sempre stato un ragazzo per bene: non troppe feste, non troppo alcol, non troppe sigarette, né troppi brutti voti. Luke si era sempre limitato a non fare il troppo ma a fare il giusto.
Era un tipo allegro, circondato da tanti amici, da ragazze e da persone che comunque ammiravano lui e il suo modo di essere. Come tutti i ragazzi della sua età amava la musica, amava suonare la sua chitarra e amava cantare.
Guardata da fuori, guardata da un altro punto di vista la sua vita poteva sembrare perfetta. Tanti amici, rapporto perfetto con la famiglia, buona media scolastica. Guardata con altri occhi la sua sembrava una vita senza errori. Una vita non logorata dagli sbagli, controllata alla perfezione. Ma Luke di errori ne aveva commessi anche troppi. Errori che a poco a poco avevano iniziato a causargli dei problemi.
Scelte sbagliate. Fiducia concessa a persone che forse non la meritavano.
Errori che lo avevano spinto oltre.
Errori di cui nessuno sapeva l'esistenza.
Errori che lo avevo spinto a togliersi la vita in una fredda notte di novembre.
Sbagli di cui però, Luke anche se dopo la sua morte programmata è disposto a parlare. Bastano tredici persone e sette cassette per conoscere la verità.

* * * *

Calum era appena arrivato davanti il cancelletto bianco che lo separava dall'entrare in casa, buttare lo zaino in qualche angolo dimenticato del salone e mettersi sul letto e dormire fino alla fine dei tempi.
Nelle ultime settimane voleva fare solo quello, dormire e non svegliarsi per un po'. La scuola aveva iniziato a diventare troppo stressante. Era diventata un posto triste, quasi un mortorio.
A differenza dei suoi coetanei a Calum era sempre piaciuto andare a scuola, non di certo per studiare, ma amava passare metà della sua giornata con i suoi amici, poiché questi sapevano rendere divertente anche la più noiosa delle lezioni. Ma da quando l'intera scuola era venuta a conoscenza della morte prematura, ma precedentemente pianificata, di Luke Hemmings tutto nei corridoi era cambiato. Nessuno sapeva perché uno dei ragazzi più ammirati da tutta la scuola era arrivato al compimento di un gesto simile, quasi 'egoistico' -era così che il bidello del terzo piano lo aveva definito - , nessuno sapeva e nessuno osava chiedere.

Calum non aveva mai avuto nulla contro quel ragazzo anzi lo trovava simpatico e davvero gentile, con due occhi e un sorriso, a parer suo, meraviglioso -ma questo cercava di tenerselo per sé ogni volta che lo vedeva- e venire a sapere delle sue azioni aveva fatto star male il ragazzo che fino a quel momento aveva sperato di diventare suo amico. Il moro varca finalmente il cancelletto e ed entra in giardino, a passo svelto sale le scale e si ferma sulla soglia di casa, abbassa lo sguardo e lo vede. 'Strano' -pensa tra sé e sé- 'Di solito quando mamma riceve un pacco lo mettono dentro la cassetta della posta, che sta fuori nel marciapiede' ma non fa in tempo a prenderlo da terra che si accorge, che forse, quel pacco non è indirizzato alla madre, no, quel pacco è proprio per lui. È un pacco strano, non proprio un pacco, più una scatola di scarpe e Calum si ritrova a sorridere lievemente per la marca. Vans, la sua preferita. La prende da terra ed apre la porta, non saluta neanche perché tanto già sa che anche oggi è solo in casa, butta come previsto lo zaino in un angolo in salone e sale di corsa al piano superiore. Fruga nei cassetti della sua scrivania ed esce un paio di forbici, apre la scatola e la guarda con fare strano.
Contiene 7 cassette e una lista. Nessun mittente, nessun indizio.
Una lista con 13 nomi e 7 cassette numerate con un pennarello nero. Legge i nomi e si rende conto che sono tutti della scuola e tra questi c'è pure il suo, ma non conosce la calligrafia, non sa da chi è stato mandato il pacco, né di cosa parlano le cassette.

Calum non è mai stato un tipo curioso, non ha mai amato impicciarsi nei fatti degli altri, ma con la scatola posizionata sulle gambe e il suo nome cerchiato in rosso proprio al centro della lista capisce che per una volta la curiosità non lo ucciderà. Si alza di scatto dal letto, prende la scatola con sé e scende al piano di sotto, non sa ancora con cosa ascolterà le cassette, chi nel ventunesimo secolo registrerebbe tutto su dei nastri? Ma è abbastanza sicuro che lo stereo che sua madre usa in cucina abbia anche l'entrata per le cassette, o almeno spera che ci sia.
Per sua fortuna questa volta non si sbagliava, lo stereo ha davvero l'entrata per i nastri e lì per lì Calum non sa se esserne felice o meno. Quelle cassette lo inquietano e non poco. E' terzo in una lista stilata da una persona che non conosce, o almeno crede di non conoscere, ha un gruppo di cassette in mano che potrebbero parlare di tutto. 'Potrebbe esserci anche della musica, Calum' pensa – ma ad essere sincero, chi manderebbe dei nastri con della musica a tredici ragazzi della scuola?- e scuote rigorosamente la testa, cancellando anche questa ipotesi dalla mente, prende un respiro profondo e preme 'PLAY'. L'unico rumore che riesce a captare è quello dei nastri che si avvolgono. Poi un respiro. -'Uhm, Ciao? Qui è Luke Hemmings che vi parla. Sono sicuro che avrete tante domande che vi frullano per testa, la prima è sicuramente 'Perché sto ascoltando la voce di un ragazzo che si è ucciso qualche settimana fa?' Beh, lo state facendo primo perché io ho voluto questo, secondo perché se mi sono ucciso c'è una ragione. La stessa per il quale vi ritrovate su questa lista.' - una pausa e Calum è sicuro di aver perso dei battiti, si aspettava di tutto, di tutto tranne che la voce di Luke. - 'Vi ritrovate su questa lista perché probabilmente siete uno dei motivi per cui ho fatto quel che ho fatto. Siete su questa lista perché la maggior parte di voi mi ha portato al compimento di errori che mi sono costati tanto, troppo. Errori che mi sono costati la vita. Direte che sbagliare è umano, ma ricordate che perseverare è diabolico. Molti di voi mi hanno spinto a farlo ed io, da stupido che sono o ero, ci sono cascato ancora.
Lasciate che vi spieghi una cosa. Se siete su questa lista avete sicuramente fatto qualcosa che mi ha portato a tale gesto'- Ma io? Io che ti ho fatto Luke? Ti conoscevo appena. Vorrebbe urlarlo, Calum in preda alla disperazione. - 'E come tali dovete fare solo due cose. Ascoltare e poi dovete semplicemente mandare questa scatola a chi sta dopo di voi nella lista. Spero abbiate capito, perché io sono pronto a raccontarvi il primo motivo..'- Trattiene il fiato Calum, spera di non essere il motivo numero uno. Perché davvero, non sa cosa abbia fatto per essere su quella lista. Per essere la causa della morte di Luke. Luke Hemmings, il ragazzo per cui aveva una macroscopica cotta. Il ragazzo per cui, pur di parlarci qualche volta, il moro avrebbe pagato.
Quando la registrazione riparte la voce di Luke gli rimbomba nelle orecchie, adesso che ha detto il nome sa per certo di non essere il motivo numero uno. Magari non è in cima alla lista dei motivi ma c'è e per questo non può far altro che odiarsi. Avrebbe voluto comunque capire cosa passasse al biondo per la testa, aiutarlo magari. Avrebbe fatto di tutto per essergli almeno amico.
I secondi, i minuti e le ore passano e mano a mano le cassette vengono ascoltate. Il nome di Calum non viene pronunciato né nella prima, né nella terza e nemmeno nella quinta.
Mancano due cassette e 10 dei nomi su quella lista sono stati accusati, non ingiustamente perché Luke aveva tutti i motivi per essere incazzato con loro. A Calum adesso sembra di conoscerlo davvero, ha scoperto i suoi segreti più grandi. Gli errori che nel corso della sua breve vita Luke aveva commesso. Non capisce ancora perché si ritrova lì, disteso sul divano con lo stereo che emette la voce, tanto rilassante quanto inquietante, di Luke ma ormai vuole sapere, ormai ha il bisogno bisogno di sapere del perché anche lui c'entra in quella storia.
La quinta cassetta è andata e adesso ne mancano due, la sesta e la settima. Il suo nome dovrebbe spuntare in una di queste. Fa partire la registrazione numero undici. Non è il suo nome quello che viene accusato. Non conosce nemmeno la persona, l'avrà sicuramente vista per i corridoi senza conoscerne il nome, ma non ci fa caso. Questa registrazione è la più breve, quasi futile per Calum ma non per Luke, che ha deciso comunque di metterla e di far sapere al diretto interessato quanto il suo gesto da completo idiota lo abbia ferito, ferito per davvero. Esce la cassetta e cambia lato, nemmeno questa volta è lui il protagonista del racconto. Adesso sa per certo che lui è il numero tredici. La prossima cassetta parlerà sicuramente di lui. La prende tra le mani e se la rigira tra queste, scrutandola con fare preoccupato, ansioso.
Quando anche la cassetta numero sei finisce Calum la toglie dal mangia nastri e la posa delicatamente nella scatola, al suo posto.
Fissa ancora incerto la cassetta numero sette. Parlerà di lui ed ha paura. Paura di scoprire cose che non vorrebbe. Paura di scoprire che anche un piccolo gesto abbia potuto ferire Luke. Ma Calum ne è sicuro, tutti i gesti che rivolgeva al biondo non erano fatti per ferire. No, erano fatti per iniziare ad amare. Perché lui avrebbe voluto davvero amarlo. Un altro respiro profondo e preme per la tredicesima volta 'PLAY'. Un pausa. Un sospiro. Poi la sua voce.
-'Amore, avete mai pensato al significato di questa parola? Molti di voi sanno amare? Io non ho avuto la possibilità non di scoprirlo. Non so se quello che provavo dentro di me appena lo vedevo si potesse definire amore. Ma so che quando la sua figura entrava nel mio campo visivo qualcosa di strano accadeva dentro di me. Non erano le solite farfalle di cui tutti parlano era più una strana stretta allo stomaco, un reflusso di sangue che mi saliva fino alle guance e una strana difficoltà nel respirare. Anche solo se mi passava accanto. A scuola, in una delle lezioni della professoressa Jordan ero venuto a sapere che l'amore era passione. Dal latino ''Passio'' e dal greco ''Pathos'' entrambi i termini significano 'patire/ soffrire'. Ed è stato allora che ho capito di essere fottuto. Perché nonostante il suo sorriso mi facesse stare bene allo stesso tempo mi faceva soffrire. Soffrivo perché sapevo di non poterlo mai avere per me.
Questa è l'ultima cassetta e spero abbiate capito che io non ero il ritratto della perfezione come tutti pensavano. Di errori ne ho commessi tanti. Ma innamorarmi di Calum Hood è forse quello più stupido e da perfetto idiota che io potessi mai commettere.
Si, Calum, questa è la tua cassetta. Ti starai chiedendo perché ho deciso di inserirti, non mi hai fatto nulla tranquillo. Solo che prima di andarmene volevo dirti cosa provo per te.
Ritorniamo però al giorno in cui ti ho visto per la prima volta. Era il primo giorno del nostro secondo anno. Si vociferava dell'arrivo di un nuovo alunno e tutte le ragazze, al loro solito, complottavano tra di loro cercando un modo per diventare tue amiche. Quando ti ho visto avevi appena varcato il cancello del cortile, tenevi lo zaino nero su una spalla e ti guardavi le scarpe, avevi lo le guance arrossate e un'espressione di timore in viso, il labbro inferiore leggermente sporto e i capelli neri arruffati sulla fronte. Eri il ritratto della tenerezza. Se non ti avessi appena visto per la prima volta in vita mia ti avrei sicuramente abbracciato forte e stretto contro il mio petto per un tempo indefinito'.- Calum è immobile, non riesce a parlare. Non sa nemmeno se riesce a respirare. Le lacrime gli rigano il viso e lui non fa nulla per impedirlo.
Si ricorda di quel giorno e in effetti come fa a dimenticarlo? Primo giorno di scuola in una nuova città. Si ricorda anche di tutte le ragazzine che gli andavano dietro, alcune sono state anche citate nelle registrazione di Luke.
-' Avevi alzato gli occhi da terra e ti eri guardato avanti. Per un paio di secondi i nostri occhi si erano per giunta incontrati, poi ti avevo sorriso per incoraggiamento e tu lo avevi fatto di ricambio. Ti giuro che in quel momento il mio mondo si è fermato. C'eravamo solo io e te.
Alla fine il destino volle farci incontrare alla prima ora durante letteratura inglese. E fu lì che scoprì il tuo nome. Nome che da quel giorno non è mai più uscito dalla mia testa. Era come se il mio cervello si fosse annacquato e a sopravvivere fosse stata solo la barchetta con 'Calum Hood' scritto sopra- Sente la lieve risata di Luke durante la registrazione e non può fare a meno di ridere anche di seguito perchè -buffo no?- era successa la stessa cosa a lui. -' Mi ero presentato a te e tu mi avevi sorriso. Un sorriso più bello di quello che mi avevi rivolto poche ore prima. Un sorriso indescrivibile. Da quel giorno però il destino ha saputo essere cattivo con me, come sempre. Avevo sperato che magari potessimo diventare amici, o qualcosa di più, ma come al solito mi ero illuso. Tu avevi trovato altra compagnia ed io non avevo fatto nulla per avvicinarti a me. Ti vedevo sorridermi per i corridoi ed io ricambiavo ma non mi ero mai avvicinato a te per parlare. Sapevo solo il tuo nome. Ormai però mi ero preso una cotta stratosferica per te. A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se ti avessi lasciato entrare nella mia vita.
Se non mi fossi allontanato da te.
Se avessi combattuto per esserti almeno amico.
Se ti avessi lasciato entrare mi avresti salvato da tutta la merda che mi sovrasta?
Se ti avessi lasciato entrare nella mia vita mi avresti mostrato cosa è realmente l'amore?
Non lo saprò mai. Ormai è troppo tardi. Se stai ascoltando questa cassetta per me non c'è più speranza. Sono ormai andato. Sono ormai un lontano ricordo.
Calum voglio solo dirti che tra tutti gli errori di cui ho parlato qui tu sei il migliore. Se potessi sbaglierei ancora, compirei ancora questo sbaglio, mi innamorerei ancora di te. Se la cosa più bella che non ho mai avuto.
Non incolparti di nulla ti prego, non lo sapevi. So che se ti avessi parlato di tutto quello che mi passava per la testa forse, o almeno ci spero, mi avresti aiutato, che avresti fatto il possibile perché tu sei una persona d'oro, cerchi sempre di aiutare tutti, anche chi non conosci.
Ma con me ormai non c'è più nulla da fare.
Ti prego di ricordarmi come il ragazzo che ero realmente, il ragazzo che compiva solo sbagli.
Il ragazzo che era innamorato di te e che ormai lo sarà sempre.'-

Poi silenzio , solo il rumore del nastro che si avvolge un'ultima volta. Solo il rumore dei singhiozzi incontrollati del ragazzo moro. Non riesce a credere a quello che ha appena sentito. La cassetta è finita e non c'è più nulla da dire. Ormai Calum sa ma avrebbe voluto sapere di tutto prima.
Se lo avesse saputo prima avrebbe salvato Luke da tutta la merda che lo sovrastava.
Se lo avesse saputo prima avrebbe lasciato che Luke lo facesse entrare nella sua vita e una volta lì gli avrebbe mostrato cosa fosse realmente l'amore.
Perché ne è sicuro, Amore potevano essere loro due insieme.

 

Spazio autrice:
Oks, eccomi con un'altra os, che forse fa più schifo della precendete.
Allora vi ringrazio primo per aver letto la mia scorsa os e secondo per i complimenti, non me li aspettavo.
Questa os si basa sul meraviglioso libro di Jay Asher '13 reason why' volevo scrivere qualcos'altro sui cake e con questo libro mi si è presentata l'occasione.
Okay, forse scrivendo questa cacca qui ho rovinato un po', un po' tanto, il libro ma fa nulla... Prego affinché Jay Asher non venga a prendermi a bastonate per aver rovinato il suo racconto..
Per quanto mi riguarda sono pronta a tutto, se volete prendermi anche voi a bastonate potete farlo, accetto tutte le critiche,
Spero in un'altra occasione.
Alla prossima.
-Giads.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: heronswift