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Autore: aboggartinthewardrobe    12/07/2014    3 recensioni
«10.. ventiquattro tributi, su ventiquattro pedane, aspettando il gong.. 9.. sei persone, su sei sedie, aspettando il gong.. 8.. se mettono un piede fuori prima della fine del conto alla rovescia saltano in aria.. 7.. credo avrei contemplato questa possibilità.. 6.. i loro occhi fissi sulla cornamusa.. 5.. i nostri occhi fissi su Katniss.. 4.. il mio battito accelera.. 3.. mamma mi stringe una mano.. 2.. trattengo il respiro.. 1.. ti prego, ti prego. Non morire.»
Temo di essere originale come un barbecue a Ferragosto, ma Primrose Everdeen è uno dei personaggi che mi intrigano di più, così qui c'è la storia dei 74° Hunger Games dal suo punto di vista
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Hawthorne, Gale Hawthorne, Mrs. Everdeen, Nuovo personaggio, Primrose Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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C'è l'ingombrante sagoma di Ranuncolo sul davanzale della finestra. Si dissolve, e sfumando la sua pelliccia rossastra diventa l'arancione di una foglia nel bosco, in autunno; un uomo dai lineamenti confusi mi sorride mentre io gioco sulle sue ginocchia. Poi un tronco muta il suo marrone in un nero intenso, e c'è la treccia scura di Katniss sul cuscino, mentre lei mi tiene abbracciata e mi sussurra la solita ninnananna, e le lacrime salate mi si asciugano sulle guance mentre cerco di scacciare l'ultimo terribile incubo dalla mia testa. C'è anche il viso pallido di mamma e Lady che zampetta nel fango.



Non so perché tutto questo mi venga in mente ora. Non so neanche come faccio a visualizzarlo nel tempo che ci mette la voce di Effie Trinket ad uscirle dalla gola, arrivare al microfono, diffondersi nell'aria e tirarmi un pugno nello stomaco. 'Primrose Everdeen'. Un nome, una sola volta, su centinaia, ed è il mio. Non ce la faccio a muovermi subito, non credo di avere neanche il pieno controllo dei miei muscoli. Forse perché so di essere già praticamente un cadavere, e forse è per questo che vedo scorrere velocemente ma nitidamente le immagini della mia famiglia, della mia vita. So che sta per finire, quindi mi aggrappo a quello che ho avuto. Mentre le gambe decidono di mettersi a camminare di loro spontanea volontà dirigendosi verso il palco, sento come se lunghe braccia di ghiaccio partendo dal cuore si stiano espandendo avvolgendomi tutto il corpo. Vorrei che mi stritolassero ora, vorrei esplodere in tanti minuscoli pezzi, sprofondare metri sotto terra. Vorrei non essere mai esistita.



<< Prim! >> Katniss mi ha raggiunta, mi afferra per un braccio e mi spinge dietro di sé.  Guardarla mi fa venire un'improvvisa voglia di piangere e andarmi a rifugiare fra le sue braccia, come se fosse solo l'ennesimo incubo da cui mi devo risvegliare, perciò non ho la prontezza di spirito di capire subito cosa vuole fare. << Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo! >> urla. Il cuore salta un battito. No! << Splendido >> gorgheggia Effie Trinket, ma è evidentemente spiazzata. Continua a sputare parole che non voglio comprendere e mentre un panico diverso si impossessa di me, getto le esili braccia intorno a mia sorella per fermarla, per toglierla di lì prima che accada l'irreparabile.. << No Katniss! No! Non puoi! >> la mia voce è acuta e isterica. << Prim, lasciami andare. >> Si divincola, ma la mia stretta si dimostra più forte di quanto dovrebbe. << Lasciami andare!   >> Poi mi sento sollevare da terra e mi ritrovo sulla spalla di Gale. Agito gambe a braccia come una pazza, gli occhi mi schizzano fuori dalle orbite mentre cerco urla che la riportino indietro << Và su, Catnip. >> le dice Gale, e porta via me. Perché lo sta facendo? Ma non capisce? ? << Gale! Gale! No! Lasciami, non può farlo, sono io che.., Gale! Torna indietro!   >> Ma lui non risponde alle mie proteste e ai miei pugni sulla sua schiena, e impassibile mi trascina via. Mi vedo allontanarmi da Katniss che è salita sul palco. Rendendomi conto dell'irreversibilità della situazione, vedendo mia sorella che sarà massacrata al posto mio e per colpa mia mentre io sono impotente fra le braccia forti di Gale, inizio a piangere. Lui mi mette giù e io crollo per terra con il viso fra le mani. Si inginocchia per abbracciarmi; infondo lui può capire, magari in questo momento internamente è per terra scosso dai singhiozzi anche lui. Siamo lontani dal palco ormai, mamma mi è venuta incontro. Piange anche lei, ma mi tira su e mi attrae a sé. Le lacrime continuano a scorrere abbondanti impregnando di dolore il tessuto ruvido  del vestito. Non riesco più a rivolgermi verso il palco, devono aver chiamato il secondo tributo ma non conosco il suo nome né il suo volto. Tutto quello che chiedo è che mi strappino il cuore dal petto e lo lancino lontano, oltre le montagne verdi del Distretto 12.






Note
Se stai leggendo questo innanzitutto grazie mille per aver dedicato un po' del tuo tempo al primo capitolo della mia storia! E' la prima ff che ho l'ardire di pubblicare, quindi qualsiasi commento sarà bene accetto (sul serio anche "non dovrebbe esserti permesso di scrivere Dio Santo datti all'ippica" sarebbe più che utile). To be very soon continued n.n
   
 
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