Passeggiava serena Floralie, anche se lì a Parigi era da poco l'alba.
In casa le riserve di cibo erano agli sgoccioli e lei si apprestava ad andare sulla riva della Senna per chiedere qualche pesce ai pescatori.
le sei del mattino sono un orario più che buono per incontrarli e con qualcuno ormai ci aveva anche preso confidenza a forza di comprare sogliole.
-Buongiorno miei cari lavoratori- disse accendendo uno dei suoi migliori sorrisi, magari perchè era solare o perchè le serviva qualcosa da mangiare per i prossimi giorni e forse un bel sorriso avrebbe fatto sciogliere i pescatori più giovani invogliandoli a darle qualche sogliola in più.
-Buongiorno Floralie, avete finito le provviste?- Disse Gustave, un marinaio giovane e riccioluto.
- Si le sto finendo, la pesca è andata bene qusta settimana?-
- Beh insomma, non sono mai abbastanza per tutti, ma voi arrivate sempre così presto e di buon umore che non posso non farvi un buon prezzo!-
Il piano del sorriso aveva funzionato ancora.
- Grazie Gustave, davvero potete permettervelo?-
- altrimenti non lo farei, quanti?-
-cinque o sei sogliole-
-sono piccoline questa volta-
-Molto meglio così, ho solo un tegame su cui cucinare se il fuoco mi basta-
-Capisco, hey Floralie...guarda l'arcidiacono! sai quante sogliole ha in quella pancia da maiale.-
- loro sì che mangiano, magari anche con le nostre offerte-
- Sicuramente...ecco a te, sono 4 franchi-
- Buona giornata!-
Parigi di mattina non era chiassosa come nel pomeriggio, gli operai, quelli  che ancora lavoravano erano di già all'opera, mentre i gran signori della borghesia se ne stavano sereni in panciolle nelle loro dimore, sotto le quali gacevano barboni che non hanno saputo resistere al freddo della notte.
Floralie aveva 20 anni, era sensibile e spesso passando di fronte a questi scenari chiudeva gli occhi, una volta riaperti spesso scopriva che erano lucidi e umidi di lacrime, poi faceva un respiro e sperava che questi tempi che stava vivendo non avessero lunga durata, e che uomini come Jean-Jaques Rousseau o Voltaire (di cui tanto aveva letto e sentito parlare) insieme alla loro filosofia e determinazione un giorno avrebbero dato il via alla pulizia delle ingiustizie. 
La nobiltà si mangiava ormai tutto, lasciando niente al loro popolo che stremato alla fame e alla disperazione aveva iniziato ad arrabbiarsi e ad adottare un nuovo modo di pensare e di vedere le cose.
Floralie abitava da sola in una piccola casina sulla riva dell' Île de la Cité nei pressi di Notre Dame, nonostante tutto lei ancora riusciva ad andare avanti, ogni 3 mesi riceveva un po' di denaro da un signore anziano che diceva di conoscere bene suo padre quando ancora era in vita, e non avendo nè nipoti nè figli, voleva passare i suoi ultimi anni prendendosi cura della povera figlia del suo caro amico.
A complicare la sua vita, c'era il fatto che non era ben vista dagli uomini importanti di quel tempo. Il perchè? Inanzitutto, lei era molto intelligente, sapeva leggere e scrivere grazie a un suo caro amico poeta che le aveva prestato più volte i suoi libri, sapeva parlare e farsi intendere da tutti, era uno spirito libero pronto a tutto per migliorare le cose.
Più volte era stata ascoltata dai Signoroni durante i dì di festa, parlare al popolo di libertà, legalità, riduzione delle tasse, di rivoluzione, e soprattutto di Giustizia e equità tra popolo e nobiltà. Molte volte era stata picchiata e minacciata di stare in silenzio da persone inviate da non si sa chi, ma lei dopo aver visto morire sua madre per aver incitato il popolo francese a fare sommossa contro gli speculatori, era stata trafitta da un senso di odio e voglia di giustizia da parte di quel mondo.
In un certo senso quell'accaduto la incitava a tacere, per non fare la fine di sua madre, ma un po' si sentiva in dovere di renderla orgogliosa, di poter riuscire a fare qualcosa di importante.
Oltre ad essere forte e coraggiosa, Floralie era anche una ragazza vivace e sorridente, sì il sorriso era la sua arma nei momenti di normalità, le piaceva cogliere i fiori e sognare di indossare bellissimi abiti di seta e di andare in Italia, il suo paese natio, e magari un giorno conoscere l'Oriente di cui aveva tanto letto nei libri.
Da buona Sognatrice, cercava di isolarsi alcune volte per rilassarsi dopo aver cucito tutto il giorno, e allora cantava al sole, alle stelle, alla luna immaginandosi si poter volare sopra un mondo più pulito.
Floralie è comunque una ragazza graziosa, un po' piccolina per avere 20 anni, occhietti piccoli e marroni come le donne del Mediterraneo, una bocca carnosa che molti giovincelli avevano a lungo mirato mentre parlava o recitava poesie in piazza.
I suoi capelli erano bruni, liscissimi e molto lunghi, le superavano le spalle e resentando il fondoschiena un po' prosperoso comparato al petto, indossava un vestito di sua madre, sulla tonalità del verde, corsetto molto stretto e sottana un bel po' ampia. 
Le piaceva adornarsi con fiori di viola, che le mandavano al naso un dolce odorino, spesso risollevandole il morale.
                                                                                                                              
                                                                                                                       * * *

<< Un ottima preda sarebbe, non manca nulla di ciò che cerco. Poco mi importa di ciò che c'è fuori, mentre quello che porta dentro è davvero interessante.
La morte di una figura materna così in giovane età, la sopravvivenza in un mondo senza giustizia, la voglia di cambiamento frenata dal dubbio di una possibile morte.
Tutto questo è...delizioso per me. Non vedo un umano così da tempo, troppo ho cercato anime rotte come la sua non contentandomi di altre ormai tutte uguali e prive di gusto.
Sarà una bella avventura immagino.>>








SALVE A TUTTI! , SPERO CHE COME INIZIO SIA BUONO E CHE ABBIA CATTURATO LA VOSTRA ATTENZIONE, SCRIVETEMI PURE I VOSTRI GIUDIZI!
PS: è LA MIA PRIMA STORIA, SIATE CLEMENTI  <3