n.d.a. : Okay, volevo solo scrivere cose stupide sulla Johnlock, così ho cercato dei prompt idioti su internet, trovando questa lista ( http://it100.livejournal.com/429935.html ) e mi sono buttata. Tanto perchè mi andava. Poi non so come, mi è sfuggito di mano ed è diventata una parent!lock. Così. Boh, chiedo perdono ç_ç



Scrivere una drabble da 300 parole esatte che cominci con la frase "Vissero felici e contenti" e finisca con la frase "c'era una volta".
 
Vissero felici e contenti un corno, avrebbe detto John. Giusto, avrebbe aggiunto Sherlock. Poi John avrebbe semplicemente grugnito e Sherlock avrebbe perpetuato i suoi esperimenti e la cucina avrebbe pianto, in silenzio, come al solito, sperando, non farmi saltare in aria il lavabo stavolta. Gesù Cristo, avrebbe detto John. O meglio, l’avrebbe urlato. Il salotto si sarebbe riempito di fumo e.. beh Dio solo sa come sarebbe andata a finire.
Ma nessuno dei due aveva aperto bocca e adesso erano immobili. Non muovevano un muscolo che fosse uno cinque minuti buoni, John seduto su una sedia a dondolo di dubbia comodità con il libro delle favole sulle ginocchia, Sherlock una provetta in bilico tra due dita, Hamish nella culla che.. beh, chi può dire cosa stesse facendo. A guardarlo si sarebbe detto dormisse, ma non si poteva sapere. Aveva la disgustosa abitudine di fingere, lui.
Così stavano fermi da dieci minuti. John sperando che il figlio stesse dormendo, Sherlock sperando che John lo scoprisse per poter tornare al suo esperimento. Ma avrebbe dovuto aspettare. Aspettare. Sussultò sentendo Hamish mugugnare appena, apparentemente calmo e addormentato. Ma sapeva di dover attendere lo sguardo di John. John che, ancora fermo, fissava loro figlio, quasi si trattasse di un antico geroglifico. Lo stava decifrando.
Poi alzò lo sguardo. Lo posò su Sherlock, piano, quasi il solo movimento avesse potuto svegliare la bestia. Si guardarono e basta per un po’, respirando a stento. E John annuì.
Sherlock tornò a respirare e mosse un passo cauto verso il tavolo della cucina. Poi un altro. Sull’asse del pavimento sbagliata. Che scricchiolò. Hamish strillò, ancora. Gli occhi spalancati, la bocca come un megafono. Sherlock bestemmiò e si tappò le orecchie, John inveì contro quell’idiota di suo marito.
Riaprì il libro, per la quinta volta. La quinta.
-C’era una volta..-