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Autore: Elicia Elis    13/07/2014    1 recensioni
Tratto dal testo:
Clove era morta. Era morta davanti ai suoi occhi, e Cato non avrebbe potuto impedirlo in nessun modo. Cato non avrebbe potuto fare piu nulla per riportarla in vita. Per poter guardare di nuovo quegli occhi brillare.
Cato non le aveva mai detto che la amava.
E non avrebbe mai piu avuto la possibilità di farlo. [...]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No Light, in your Bright Blue Eyes


 

Immobile, tra l'erba fresca di rugiada, giaceva il corpo ormai esanime di Clove. 
Accanto alla ragazza, che teneva ancora tra le fredde mani affusolate un piccolo pugnale d'acciaio, troneggiava impotente quel ragazzo tanto temuto da tutti, quel ragazzo sadico e prepotente che, nel silenzio che solo chi ha appena perso la sua seconda metà sa concedersi, carezzava il gelido volto del Tributo femminile. Lo sfiorava con la delicatezza di un bacio, lasciando che sul suo viso affiorassero smorfie di dolore, mentre sentiva una fitta al petto nel vedere quegli occhi che un tempo erano stati la sua fonte di forza, non emanare piu alcun calore... Quel calore che solo Clove riusciva a donargli.
Cato le strinse forte la mano, mentre mormorava debolmente il nome della ragazza.
Le sue iridi continuavano a guardarla profondamente, cercando invano un minimo segno di vita da parte di lei; Cato osservava quel suo bel volto, ora ammorbidito dalla morte, rimproverandosi da solo, quasi fosse stata soltanto colpa sua. 
Non avrebbe dovuto lasciarla lì, sola, alla Cornucopia. Non avrebbe dovuto abbassare la guardia.
E per un errore così innocente, così sciocco e allo stesso tempo imperdonabile, Cato aveva appena perso l'unica cosa che dava realmente valore alla sua vita. Aveva appena perso ciò a cui teneva di più. Aveva perso l'unica ragazza che gli avesse mai fatto comprendere a pieno il significato di quella parola così complessa: l'amore.
"Cato!" Aveva urlato Clove appena cinque minuti prima.
Il Tributo maschile non aveva compreso subito quello che stava accadendo; aveva udito soltanto la voce dalla ragazza venata di disperazione.
Così Cato aveva lasciato tutto, e si era precipitato verso quella voce marchiata, per la prima volta, dal puro terrore. Correva veloce, senza fermarsi, il vento che gli colpiva il viso, il mondo che gli sfrecciava accanto, confondendosi in un vortice colorato. 
Non gliene importava più di nulla, neanche di respirare: voleva solo trovarla.
L'aveva raggiunta.
Era troppo tardi.
"Ho provato ad ucciderla, Cato. Katniss..." Aveva mormorato con un filo di voce la ragazza, mentre fiotti di sangue le percorrevano la fronte come lacrime rosse.
"Non importa, Clove. Non importa. Sei stata bravissima." Cato le aveva accarezzato la guancia, macchiandosi la mano di sangue. Del suo sangue.
"Mi dispiace, Cato. Ho fallito..." Gli occhi di Clove si erano rivoltati, nascondendo per sempre le sue iridi dietro una venata cataratta bianca.
La quindicenne esalò il suo ultimo respiro, mentre mormorava quelle spiazzanti parole. "Ho fallito."
Così era morta. Era morta davanti ai suoi occhi, fra le sue braccia. E Cato non avrebbe potuto impedirlo in alcun modo. Non avrebbe potuto fare più nulla per riportarla in vita, per poter guardare di nuovo quegli occhi brillare.
Cato non le aveva neppure mai detto che la amava.
E non avrebbe mai avuto la possibilità di farlo.
"Non è giusto... Non è giusto" Pensò il ragazzo, che ancora stringeva la mano dell'altra. Ma d'altronde, cos'era giusto in quel mondo? Quegli stupidi giochi gli avevano strappato via la sua unica ragione di vita. E lui non si era mai sentito tanto perso quanto in quell'istante. 
Capitol City avrebbe pagato per questo.

Clove non sarebbe morta invano. Clove doveva essere rivendicata.
Perso nei suoi pensieri, una lacrima rigò il volto tanto impassibile di Cato, cadendo delicatamente sulla guancia di Clove.
Il ragazzo gliela asciugò con le dita, e la guardò per quegli ultimi, interminabili secondi.
Gli occhi del Tributo femminile lo guardavo senza vederlo.
Poi, con un ultimo gemito addolorato, le passò la mano sul volto, abbassandole le palpebre.
- Avrei voluto che lo sapessi, Clove. - Cato parlò con un filo di voce, che ben presto si disperse nel vento. 
Si sentì quasi impotente dinanzi a quella perdita. Come se il mondo gli fosse crollato addosso, come se la gravità avesse voluto schiacciarlo.
Cercò di trattenere le altre lacrime che gli gonfiavano gli occhi azzurri, nei quali non scorreva più alcuna voglia di brillare; Non c'era piu luce, nei suoi occhi. 
Non ci sarebbe più stata.
Si lasciò andare, arrendendosi alla volontà del suo stesso istinto, e altre lacrime gli solcarono le gote.
- Ti amo. -











Angolo Autrice!

Salve a tutti ragazzi! Eccomi anche qui, ad intasare questa sezione!
Comunque, questa fanfiction è la prima che dedico alla mia OTPCato e Clove.
Ho voluto tirare fuori il lato piu tenero di Cato, perciò... Be', questo è quello che la mia mente ha partorito :')
L'idea era quella di creare uno sfondo drammatico, ma lascio a voi i commenti.
Naturalmente, vi prego di recensire, accetto anche le critiche, affinché servano per farmi migliorare.
Grazie a tutti quelli che hanno letto o recensito la mia ff.
Baci,
Elis

  
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