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Autore: Little Wings    13/07/2014    7 recensioni
[Pernico]
Percy aveva capito di essere irrimediabilmente cotto di Nico quando l'aveva visto scherzare con Piper. Le labbra del più piccolo si erano distese in un sorriso, seguito da una risata cristallina, cosa, secondo il figlio di Poseidone, rara e meravigliosa. Il semidio si era arrabbiato all'improvviso quando aveva visto i due andare così d'accordo, pur sapendo che la figlia di Afrodite era felicemente fidanzata con Jason.
Si era chiesto cosa avesse fatto ridere così tanto il moro e rimase qualche secondo fermo dov'era per ascoltare il suono della sua risata. Dopo però si era riscosso e «Hey!» aveva esordito verso i suoi amici, non tanto perché avesse qualcosa da dir loro, quanto per i fatto che voleva stare vicino a Nico.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Percy/Nico
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Broken Love
 





 
 
I
Homosexuality
 

Percy aveva capito di non essere etero quando aveva fatto l'amore con Annabeth per la prima volta. Seppur abbastanza inesperto, aveva capito di non aver provato quello che avrebbe dovuto. Si insomma, gli era piaciuto, ma non tanto quanto si era aspettato. Anzi, a un certo punto si era sentito totalmente fuori luogo e mentre guardava la sua ragazza dormire tranquillamente accoccolata al suo petto, una strana sensazione si era fatta strada dentro di lui, all'altezza del petto aveva sentito qualcosa che l'aveva fatto sentire inadeguato. "Forse", si era detto, "non è lei la persona giusta". É vero, era l'unica di cui si ricordava anche quando Era gli aveva rubato la memoria, era quella che si era data più pena per trovarlo quando era scomparso. Le voleva bene, si era persino buttato nel Tartaro per non lasciarla da sola in quell'abbisso infernale, e forse un tempo l'aveva amata. Ma ora, ora si rendeva conto che non erano fatti per stare insieme, almeno, non in quel senso. Lei era la sua Sapientona, era... era Annabeth, per tutti gli dei! Non avrebbe saputo darle un'etichetta. Lei era Annabeth. Loro erano Testa d'Alghe e la Sapientona e lo sarebbero stati per sempre.
 
 

 
II
Attraction
 

Percy aveva capito di essere attratto da Nico quando l'aveva visto allenararsi nell'arena a torso nudo e un'erezione aveva fatto capolino nei suoi boxer. Non era certo la prima volta che lo vedeva allenarsi, ma quel pomeriggio l'aveva trovato particolarmente attraente, con il sole del crepuscolo che creava una luce particolare ed eterea - Apollo si era impegnato più del solito quel giorno -, le goccioline di sudore che gli scendevano lungo il corpo e quell'espressione seria di chi si sta impegnando a fare qualcosa.
Il figlio di Poseidone dovette ammettere che Nico era cresciuto bene, in quegli anni, i muscoli scolpiti ma non volgari, i capelli neri e ribelli, e quello sguardo perennemente malinconico e distratto. Percy era affascinato da Nico, era attratto da lui, e non gli sembrava una cosa sbagliata, anche se tecnicamente era suo cugino. Che poi, quello della parentela era l'ultimo dei suoi problemi, ne avrebbe avuti di ben più grossi se fosse andato avanti con questa storia. Il primo iniziava con la "P" e finiva con "Oseidone", il secondo era noto anche come Signore degli Inferi - il che non prometteva affatto bene - e il terzo - almeno per il momento - era quella ripugnanza, che può trasformarsi in odio, che alcuni provano quando due maschi si amano. Decisamente, l'essere cugini era l'ultimo dei suoi problemi.
 


 
 
III
Falling in love
 

Percy aveva capito di essere irrimediabilmente cotto di Nico quando l'aveva visto scherzare con Piper. Le labbra del più piccolo si erano distese in un sorriso, seguito da una risata cristallina, cosa, secondo il figlio di Poseidone, rara e meravigliosa. Il semidio si era arrabbiato all'improvviso quando aveva visto i due andare così d'accordo, pur sapendo che la figlia di Afrodite era felicemente fidanzata con Jason.
Si era chiesto cosa avesse fatto ridere così tanto il moro e rimase qualche secondo fermo dov'era per ascoltare il suono della sua risata. Dopo però si era riscosso e «Hey!» aveva esordito verso i suoi amici, non tanto perché avesse qualcosa da dir loro, quanto per i fatto che voleva stare vicino a Nico.
Si era avvicinato a loro e aveva messo un braccio intorno alle spalle del minore, che aveva sussultato lievemente a quel contatto. E Percy non poteva che esserne contento. Quando però vide lo sguardo di una figlia di Apollo farsi più insistente verso quello che nella sua testa era il suo ragazzo, decise che era arrivato il momento di rapirlo e «Ragazzi, vi porto via Nico per un po'» aveva detto prima di rafforzare la presa sulle piccole spalle del minore e trascinarlo verso il lago.
Ah, la gelosia...
 
 


 
IV
Love
 

Percy aveva capito di amare Nico quando l'aveva quasi perso. Il Re degli Spettri era solito passare il suo tempo tra un Campo e l'altro, a volte però se ne andava a zonzo per l'America, apparentemente senza meta. Quella volta però era stato assente dal Campo Mezzosangue più del solito e Percy aveva cominciato a preoccuparsi. Quando poi aveva ricevuto quel messaggio Iride, oh!, era andato su tutte le furie e aveva preteso di guidare un'impresa per salvarlo. Nico gli era apparso di notte, sporco, stremato e con un taglio in fronte, chiedendogli aiuto, dal momento che era inseguito da non uno ma ben due mostri.
Percy era schizzato fuori dal letto ed era corso verso la Casa Grande, dimenticandosi che erano le tre di notte, per svegliare Chirone. Il centauro, beccato a dormire con una ridicola cuffia da notte, non era stato affatto contento di essere svegliato a quell'ora, ma una volta saputo il motivo di tanta fretta, aveva mandato Percy dall'oracolo, per poi spedirlo in missione.
Il ragazzo, accompagnato da Annabeth e Leo, aveva cercato Nico per due giorni prima di ritrovarlo semisvenuto in un capannone nell'Illinois. Aveva sospirato quando, con il corpo del minore tra le braccia, aveva costatato che fosse ancora vivo. Certo, un po' malconcio, ma ancora vivo.
 
 


 
V
Lost
 

Percy aveva capito di aver perso Nico quando lo vide rivolgergli quel debole sorriso. Una profezia - l'ennesima - li aveva portati alle cascate del Niagara, dove avrebbero dovuto fermare una scorbutica divinità dell'acqua. Solo che l'impresa si era rivelata più difficile del previsto e Nico aveva deciso di sacrificarsi per permettere a tutti gli altri di salvarsi.
E Percy lo vedeva, li, davanti a lui, con quel sorriso che gli increspava lievemente le labbra, mentre lui si slanciava in avanti per fermarlo, un urlo straziante in gola.
Non ebbe nemmeno un corpo su cui piangere tutto il suo dolore, Percy, solo la terra che aveva inghiottito il ragazzo che amava. I suoi compagni dovettero riportarlo al Campo di forza, anche loro devastati dalla morte del giovane. Ma Percy era senza dubbio quello che soffriva di più, ogni giorno di più. E ogni tanto lo sentivano urlare di notte, sentivano che lo chiamava, perchè Percy non aveva mai smesso di amarlo e non avrebbe permesso alla morte - che, ironia della sorte, era un po' come l'elemento di Nico - di fargli cambiare idea.
 
 
 
 
Okeeeeey
Non so da dove mi sia uscita, ma bho è venuta fuori, perciò, vi è piaciuta?
Personalmente, amo i (?) Pernico *occhi a cuore*
 
  
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