Salve a tutti!Io sono Lety,avevo un
account qui ovvero WalkingDisaster,ma perdendo la passward mi sono registrata
con questo account.Questa FF che vi propongo è un progetto,creato e ideato con
un'altra scrittrice mia carissima amica,ovvero Martina,che non possedendo
computer ha chiesto a me di postare la nostra storia,per cui eccomi
qui!Spero che vi piaccia!
Baci,Lety.
I
Capitolo
Enrico è un bellissimo
ragazzo comasco,che a causa del lavoro del padre,sarà costretto a lasciare la
sua città per trasferirsi a Parigi.
Qui conoscerà una vita totalmente diversa
dalla sua,che lo farà davvero mettere in riga con la realtà,ma non da
solo.Conoscerà Dafnèe una ragazza parigina che lo accompagnerà in questa nuova
avventura,cercando di trattenere i propri sentimenti..
Ne sarà
capace?
<< Oh allora immaginate me,a Parigi,con i francesi,il formaggio e
le bagette :davvero una catastrofe..Un disastro!>> disse scherzando il
biondino ai suoi amici che,intorno a lui,lo ascoltavano divertiti.
<<
Enrico a Parigi,ci sarebbe davvero da ridere!Ti vorrei vedere! >> aggiunse
Giorgia.
<< Bè,credi che potresti mai fuggire da lì? >> chiese
Riccardo.
<< Mi piacerebbe,ma credo che non ci sia via d’uscita,al
massimo potrei diventar monaco! >> rispose Enrico
sarcasticamente.
<< Ma devi andare per forza per forza? >>
stavolta era Ludovica a parlare.Nella sua voce era evidente la nota di
tristezza.Enrico la guardò sorridendo.
<< Si devo.E’ per i miei
genitori e per me.. >> con queste parole il ragazzo concluse tutte le
parole,guardando gli amici con uno sguardo,di chi sa,che non potrà più
riverderli..
Enrico da Villanova,16 anni,un bel ragazzo,alto biondi con gli
occhi verdi,sarebbe partito per Parigi,lasciandosi dietro l’infanzia,le
amicizie,gli amori,le gioie e le tristezze.
Forse,un giorno tornerà,dai suoi
amici,ma per ora quella speranza è del tutto vana e lontana.
<<
Enrico,sii cosciente per favore,credi che per noi sia facile? >> gli disse
irritata la madre.
<< No mamma lo so ma.. >> cercò di
replicare,ma fu inutile.
<< Non ci sono ma.E’ deciso,tra due settimane
tu con me e tuo padre andrai a Parigi.Che ti piaccia o no,è così,non hai voce in
capitolo,non c’è supplica che tenga.. >> detto ciò,la madre,scappò in
cucina,con le lacrime agli occhi.Non era colpa di Enrico se dovevano andare a
Parigi..No,no di certo.
”Maledetta la vita!Maledetto tutto,tutto qui!Ah se
potessi come tornerei indietro!Come ripescare uno di quei giorni in cui si
intravedeva la luce del sole?Sì,proprio uno di quelli,come quando ero piccolo,e
c’era davvero poco da pensare..Un giorno di quelli uno solo,per capire il perché
di questa decisione.
Parigi e le sue bellezze culturali.Parigi,la città degli
innamorati.
Ma io sono solo Enrico,sono troppo piccolo e ciò a cui sto
andando incontro è troppo grande per me.
E ogni giorno,mi pento d’aver detto
di si e così,tutto è improvvisamente cambiato.
Intorno a me,ci sono solo
grandi mucchi di scatoloni e vestiti piegati male,accompagnati dalle tristi
occhiate dei miei amici,che ancora non ci vogliono credere.Io,non sono come
tutti credono,sono troppo orgoglioso per chiedere aiuto,e per dire che non sto
più bene.Ma tutto sta per voltare pagina,chissà,forse mi troverò bene..
Ma
chi voglio prendere in giro?”
<< Ehiii!Scusa per il ritardo,non
credevo di essere così suonata!Scusa.. >> disse con aria affannata
Ludovica.
<< Non preoccuparti! >> gli disse Enrico.
<<
Ma che hai?Ti vedo strano.. >> disse così mentre guardava l’amico in viso
per capire che avesse.
<< No..Niente,sono stanco per il trasloco..E poi
.. >>
<< Poi? >> chiese insistentemente
Ludovica.
<< Con mia madre va male..Ci siamo litigati e poi ha pianto..
>> il ragazzo cominciò a gurdare fuori dal finestrino del bus con molto
amarezza.Stava vivendo solo di quella in quel periodo.
<< Non credevo
che questa cosa ti pesasse così tanto.. >>
<< In realtà non mi
pesa..Ma è il fatto di lasciare tutto qui..Come se nulla fosse,non ci è successo
nulla di che,solo che papà deve andare lì.Non possiamo lasciarlo solo
capisci?Credimi Ludo,lasciare qui te e tutti gli altri e la cosa peggiore..
>>
Ludovica non trovava le parole,E’ come se tutto le morisse in gola,e
non riusciva ad esternare il suo pensiero.D’altronde,era stata sempre innamorata
di Enrico,avevano condiviso tanto da amici,e ora che,aveva deciso di farsi
avanti tutto le si ruppe in mano.Non era una bella sensazione..
<< Tra
quanto partirai? >> gli chiese lei.
<< Credo..Lunedì alle nove di
sera.. >> disse con voce secca.
<< Ah..Già..
>>
<< Ma non questo lunedì,l’altro!Siamo
a venerdì,non vado via con tutta questa fretta! >> cercò di
sdrammatizzare,il tentativo non riuscì come sperava.Ludovica si fece ancora più
scura.
<< Ma non preocc.. >> non gli lasciò finire la
frase.
<< Enrì,il tempo sta per scadere,io non ci riesco,non
posso.Basta,meglio che te ne vai,non reggo più questa situazione!Ma insomma,non
capisci proprio? >> disse lei piangendo.Lo sguardo di Enrico si fece
sempre più interrogativo.
<< Mi sono stufata..Senti,la faccio finita
una volta per tutte.. >> stava singhiozzando.
<< Possiamo
parlarne davvero..Ludo.. >>
<< No Enrico no.Questa tua partenza
mi ha fatto capire,che tu in tutti questi anni,non hai mai inteso nessuno dei
miei tentativi per dirti che ti amavo.Ogni volta che tu non c’eri io morivo,e
quante volte ho fatto finta inutilmente per nascondermi all’obra di un
sorriso..E concludo dicendoti..E’arrivata l’ora che tu apra gli occhi,avrai
difficoltà con il mondo e a capire i suoi difetti.Dopotutto non ti è mai passato
per la testa.. >>
Detto ciò,la ragazza scese dal pullman,lasciando
attonito e deluso Enrico.